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Egitto
Un paese sulle rive del Nilo
Gli egiziani diedero vita ad una civiltà antica e complessa. Contribuì in modo determinante allo sviluppo di tale civiltà il fiume Nilo. Infatti clima caldo, secco e senza piogge della regione avrebbe fatto dell'Egitto un deserto, se le acque abbondanti del Nilo periodicamente non avessero inondato le sue aride terre deponendo una fanghiglia fertilizzante detta limo. Ma il Nilo non è un fiume tranquillo, l'impeto delle sue piene travolge e distrugge tutto al suo passaggio. Quindi il merito di aver trasformato quei paesi in terre fertili è tutto dell'uomo.
L'Egitto si divide in alto e basso Egitto. L'alto Egitto è una regione compresa nel tratto superiore del Nilo, fino a Syene(l'attuale Assuan); mentre il basso Egitto si distende in un'ampia pianura che giunge fino al mare. Le tribù originarie furono costrette ad unificarsi per poter affrontare le inondazioni del Nilo. Questa obbligata solidarietà diede origine a quei 42 distretti o provincie, che i greci chiamano nomoi di cui 22 appartenevano all'alto Egitto e 20 al basso Egitto. Ognuno di questi era governato da un capo. Una successiva maggiore unificazione portò alla creazione di due stati, quello dell'alto Egitto e quello del basso Egitto. Menes riunì nel 2850 a.C. i due stati a cui diede per capitale This.
Al vertice della società egiziana c'era un unico sovrano, chiamato dagli egiziani faraone. Il faraone era dio e re allo stesso tempo, e dopo la morte egli restava con il suo spirito il "Ka". Da questa credenza nasceva uil culto del faraone morto, si rendeva il suo cadavere incorruttibile con la mummificazione; si avicinava al cielo con le colossali piramidi, tombe che si ergevano accanto ai templi obelischi che erano "raggi pietrificati del dio Rha" ossia del Sole; si ponevano a custodia delle piramidi le sfingi. Il faraone governava attraverso un adeguato numero di funzionari. Subito dopo il faraone c'erano le due principali caste dei sacerdoti e dei guerrieri. Le due caste privilegiate erano seguite dal popolo, diviso in cinque classi: agricoltori, pastori, interpreti, nocchieri, artigiani, operai e scribi. Gli scribi avevano una grande importanza in quanto avevano il compito di redigere contratti testamenti, controllare il bestiame destinato alla macellazione e il grano versato ai granai statali, annotare con precisione guadagni e perdite, valutare la ricchezza dei cittadini e imporre quindo loro imposte adeguate. L'ultimo posto nell'ordine sociale toccava agli schiavi, in gran parte prigionieri di guerra.
La religione
Gli egiziani erano un popolo profondamente religioso. Le primitive popolazioni egiziane ebbero ciascuna un particolare "totem", ossia animale o pianta. Le successive trasformazioni sociali, fecero decadere gli antichi idoli in favore di divinità dall'aspetto umano, che tuttavia continuavano a conservare qualcosa degli antichi idoli, essi erano: Horus, Hator, Anubis, Thoth, il Bue Api, Ammone, Osiride, Iside, Seth ma il culto di osiride era il più significativo. Le divinità venivano adorate in grandiosi templi. Gli Egiziani credevano che la vita dell'uomo non venisse stroncata dalla morte e continuasse nell'aldilà, ove ciascuno avrebbe ricevuto il premio o il castigo per le proprie azioni. Ecco perché i cadaveri erano oggetto di cure particolari: l'imbalsamazione, che permette di conservare a distanza di tanti secoli intatti i corpi, le famose mummie.
La cultura
Gli Egiziani raggiunsero, nel campo del sapere, straordinari risultati. Inventarono addirittura tre tipi diversi di scrittura: la geroglifica, costituita da ure; la ieratica, semplificazione della geroglifica; la demotica, che si basava su un sistema più rapido e accessibile a tutti. Scrivevano su papiri, fibre di pianta acquatica locale. Ebbero idee precise su diverse discipline: l'astronomia, che fece loro conoscere le fasi lunari, il corso annuale del sole e, quindi, il ciclo delle stagioni e la durata dell'anno in 365 giorni; la medicina, la chirurgia, la matematica e la geometria, l'ingegneria, la meccanica, la chimica, la geografia, la cartografia, la fabbricazione della birra, delle ceramiche, di molti utensili di metallo. Ma nell'architettura furono insuperati maestri, come dimostrano le piramidi, il Labirinto e i templi. La statuaria e la pittura erano di mirabile fattura; mentre l'artigianato fornì finissimi gioielli, mobili raffinati, armi, tessuti e strumenti musicali.
L'economia
Il sistema politico-sociale era fortemente accentrato nelle mani del faraone. Il sovrano decideva il tipo di produzione agricola e artigianale ed era l'unico proprietario delle terre; era l'unico detentore della ricchezza. Questa ricchezza in gran parte veniva utilizzata per opere di utilità pubblica come dighe, canali o prosciugamenti di paludi ed in opere come le piramidi. L'agricoltura, limitata lungo le due rive del Nilo, forniva grano, orzo, farro, miglio, lino, canapa, papiro, ortaggi e, in tempi più progrediti, vite, fichi, datteri, melograno e olivo. L'allevamento procurava buoi, asini, maiali, capre, pecore, oche, anitre, colombi e in seguito anche cavalli e cammelli. La pesca, praticata nelle acque interne e la caccia di lepri, gazzelle, daini, antilopi procuravano altri alimenti e pelli. Il commercio e gli scambi si svolgevano, nell'interno del paese, con molta difficoltà perchè gli unici mezzi di trasporto conosciuti erano piccole imbarcazioni che correvano sulle acque del Nilo e nei canali.
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