Bauhaus
La scuola
Bauhaus è stata fondata a Dresda da Gropius nel 1919. Uno dei punti
fondamentali è la ricerca di un'arte totale. Struttura portante ne
è l'architettura, in quanto attività principalmente funzionale
alla vita e alla società, ma con l'allargamento che abbiamo indicato,
nel quale corollari principali sono la scultura e la pittura. Ne è prova
significativa il primo manifesto del Bauhaus, una xilografia di Feininger. Che
mostra un'antica cattedrale, di cui la torre centrale simboleggia
l'architettura e le laterali la scultura e la pittura. Il Bauhaus è
basato sull'ideologia democratica: insegnati e allievi che collaborano insieme,
e gli allievi stessi, i migliori almeno, una volta terminiati i corsi,
divengono insegnanti. Uno dei punti programmatici è l'annullamento della
distinzione fra artista e artigiano, in quanto il primo è un artigiano
che solo in rari momenti d'illuminazione fa fiorire l'arte; questa non si
può insegnare, l'artigianato si. La vita del Bauhaus non fu facile. Se,
a distanza di oltre mezzo secolo, le idee ci sembrano chiare e unitarie, in
realtà esse furono lungamente dibattute, le opinioni dei vari insegnanti
erano spesso contraddittorie fra loro. Ma le difficoltà principali erano
d'ordine politico. Sebbene Gropius non fosse comunista e avesse anzi sempre
insistito sulla non politicizzazione del Bauhaus, le idee di democrazia che
venivano sostenute sul piano artistico erano tali da allarmare i conservatori.
Il suo successore, Mayer, mise sotto critica il periodo precedente accusandolo
di eccessivo formalismo, insistendo sulla necessità programmatica di
indirizzare la urazione sui bisogni della vita e dia anteporre i bisogni
popolari al lusso. Probabilmente per ragioni politiche due anni dopo venne
licenziato e l'incarico di direttore venne affidato a Van der Rohe. Nel 1932 la
maggioranza nazista del consiglio comunale di Dessau decise la soppressione del
Bauhaus.