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Razionalismo
Il ritorno all'ordine è il programma comune per tutta l'Europa che porta al ricupero e a realtà ed alla riscoperta del mondo in stretto rapporto con l'uomo. L'architettura predilige forme razionali, idonee alla funzionalità degli edifici; la scultura e la pittura, in Italia, seguono per lo più un indirizzo classicheggiante.
Con l'espansione industriale si impone con forza sempre maggiore il problema della pianificazione urbanistica perché è indispensabile provvedere ad alloggi adeguati per le masse operaie che dalla camna accorrono in città.
L'architettura diventa in questo modo essenziale, sintesi di forma e di funzione e si parla pertanto di architettura funzionale, che rifiuta gli stili del passato, compreso l'eclettismo, considerati inadeguati perché inefficaci. La funzione per questo motivo è il fondamentale principio estetico.
Prosegue perciò l'orientamento già manifestato dall'istituto d'arte del Bauhaus, fondato da Gropius nel 1919, che aveva l'intenzione di stabilire uno stretto rapporto tra progettazione e produzione industriale. Le esigenze pratiche del resto sono favorite dalle nuove tecnologie costruttive (calcestruzzo, ferro, vetro) perché è completamente superata la distinzione tra architettura, scultura e pittura e tra queste e la produzione delle cosiddette arti minori. Accanto all'architettura funzionale si diffonde, soprattutto in America, l'architettura organica che, pur non escludendo il funzionalismo, propone di integrare la costruzione con l'ambiente in cui essa è costruita e con l'arredamento in modo che fra l'uomo che vi abita, la natura e le suppellettili si stabilisca un rapporto di interazione. Seguono il funzionalismo di Le Corbusier, Aalto, Nervi, Michelucci, mentre è legato all'orientamento organico Wright.
L'architettura antica è bella ma non funzionale e quella moderna è brutta ma funzionale.
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