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Attività enzimatica - Attività enzimatica e temperatura, Attività enzimatica e pH, Attività enzimatica e concentrazione de

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Attività enzimatica


Attività enzimatica e temperatura


Materiale impiegato:

Soluzione di frullato, soluzione di tampone fosfato a pH 7, pipetta graduata, soluzione di catecolo allo 0,1%, micropipetta da 200 μl con rispettivi puntali, 3 provette, becher da 500 ml con ghiaccio fondente, piastra scaldante con agitatore magnetico e cronometro.


Modalità operativa:

In laboratorio si sono distribuiti in ciascuna delle 3 provette 3 ml di tampone fosfato, una soluzione che mantiene constante il pH uguale a 7 in soluzione. La prima provetta è stata posta in un bacher contenente ghiaccio fondente (0°C), la seconda a temperatura ambiente (25°C) e l'ultima in un bagno termostatato sulla piastra scaldante (60°C).

Mantenendo constante la temperatura abbiamo prelevato con la pipetta da 200 μl un campione di soluzione di mela, precedentemente frullata in acqua distillata, ed un campione di soluzione di catecolo e si sono versati in ciascuna delle tre provetta.



Per 5 minuti si sono agitate le tre provette per facilitare l'attività enzimatica.

La soluzione di catecolo contiene l'enzima catecolasi, che a contatto con l'aria, specialmente nella frutta, si ossida a benzochinone e svolge così l'attività enzimatica.

Il risultato visibile dell'attività enzimatica è una colorazione marrone-rossastra della soluzione.

Conclusa l'attività enzimatica si è passato all'osservazione delle provette.


Conclusioni:

Per valutare l'attività enzimatica in base alla temperatura abbiamo valutato la diversa intensità di colorazione.

La provetta che ha assunto una colorazione maggiore, segno di una elevata attività enzimatica rispetto alle altre, è stata quella posta a temperatura ambiente L'enzima ha catalizzato la reazione a temperatura ottimale 25°C che si avvicina molto alla nostra temperatura corporea. Nella provetta posta a temperatura inferiore e in quella a temperatura maggiore l'attività enzimatica è stata inibita.










Attività enzimatica e pH


Materiale impiegato:

Soluzione di mela, soluzione di catecolo allo 0,1%, 4 soluzioni di tampone fosfato a pH diversi (4,7 - 5 - 6,2 - 7), 4 provette, portaprovette, pipetta da 10 ml, micropipetta da 200 μl, penna vetrografica e cronometro.


Modalità operativa:

In laboratorio si sono distribuiti in ogni provetta rispettivamente 3 ml delle diverse soluzioni di tampone fosfato. Successivamente si sono siglate le 4 provette e aggiunti 200 μl di soluzione di mela e 200  μl di catecolo in ciascuna delle provette.

Ogni provetta è stata agitata ad intervalli regolari per 3 min.

Per valutare l'attività enzimatica si è osservata la colorazione finale assunta dalle 4 provette a pH 4.7, 5, 6.2 e 7.


Conclusioni:

La struttura della proteina determina la colorazione della soluzione dopo l'attività enzimatica. la proteina ad ogni pH ha il suo grado di dissociazione. Il pH ottimale dove il grado di dissociazione è massimo è pH a 7, il nostro pH corporeo. Si è notato che a pH 6.2 l'enzima non agisce affatto.



Attività enzimatica e concentrazione del substrato


Materiale impiegato:

Soluzione di mela, soluzione di catecolo allo 0,1%, soluzione di tampone fosfato a pH 7, 8 provette, pipetta da 10 ml, micropipette da 25, 50, 100, 200 e 400 μl, portaprovette, penna vetrografica e cronometro.


Modalità operativa:

In laboratorio si sono versati 5 ml di tampone fosfato in ciascuna delle 8 provette. Nella prima provetta è stato versato solo il tampone per essere utilizzato come "bianco", nella seconda e nella terza si sono versati 20 μl di catecolo e dalla quarta fino all'ottava si sono versati rispettivamente 50, 100, 200, 400 e 800 μl. Le tre provette sono state portate al medesimo volume con l'aggiunta di ulteriore tampone fosfato. Successivamente in tutte le provette tranne che nelle prime due sono stati aggiunti 200 μl di soluzione di mela e sono state agitate ad intervalli regolari per circa 5 min.


Conclusioni:

L'attività enzimatica è massima nella provetta contenente 800 μl di catecolo. La colorazione è crescente dalla seconda all'ottava quindi direttamente proporzionale con la concetrazione dell'enzima catecolasi.






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