biologia |
BRUCELLA spp.
Appartengono a questo genere coccobacilli molto piccoli (0,5-0,7 x 0,6-l,5 m) immobili, acapsulati, asporigeni, aerobi, Gram -. La colorazione elettiva è quella di Koster . Le brucelle si colorano di rosso, perchè hanno affinità per i colori di anilina e resistono al decolorante.
CARATTERISTICHE COLTURALI
Le brucelle necessitano di terreni arricchiti, agar e brodo con triptosio o destrosio, e siero bovino o equino. Alcune specie richiedono un'atmosfera modificata (10% di CO2 ).
La crescita è lenta; dopo 3-5 giorni si apprezza su agar lo sviluppo di piccole colonie traslucide e circolari. In base ad alcune caratteristiche biochimiche, come la produzione di HS, la presenza dell'enzima ureasi, la necessità di CO2 per la crescita, si descrivono nell'ambito della specie i BIOTIPI. Per B. abortus quelli conosciuti attualmente sono 7, per B. melitensis 3 e per B.suis 5. Le altre specie non sono state caratterizzate come biovars, sebbene esistano alcune varianti.
Le colture di Brucella spp. passano molto spesso dalla fase S alla fase R.
CARATTERI ANTIGENICI
Si prendono in considerazione gli antigeni di superficie A e M, distribuiti quantitativamente in proporzioni variabili nelle diverse specie. In B. abortus e B. suis prevalgono gli antigeni A, in B. melitensis gli antigeni M.
Le brucelle sono parassiti intracellulari facoltativi e causano la brucellosi. Questa malattia provoca aborto e sterilità negli animali domestici, ed è trasmessa all'uomo attraverso l'ingestione di latte o formaggi freschi o attraverso il contatto con materiali infetti (scoli vaginali, placenta, ecc.), in categorie di individui esposti a tale rischio (allevatori, veterinari, laboratoristi). Nell'uomo è chiamata febbre ondulante per il caratteristico andamento della febbre: periodi lunghi di piressia alternati ad assenza di febbre.
SPECIE
Le specie più importanti, e il relativo ospite preferenziale, sono :
B. abortus , nel bovino;
B. melitensis negli ovini e nei caprini ;
B. ovis, negli ovini; causa occasionalmente aborto, nel montone epididimite;
B. suis nel suino;
B. canis, nel cane.
Le brucelle non hanno una stretta specie-specificità; tutte inoltre possono colpire l'uomo.
Recentemente sono stati isolati da mammiferi marini alcuni ceppi appartenenti al genere Brucella. In base a prove biochimiche è stata proposta la definizione di una nuova specie (B. maris). Anche questi ceppi sono in grado di infettare l' uomo( si sono verificati casi di brucellosi in laboratoristi).
In Italia la brucellosi è sottoposta a profilassi di stato obbligatoria.
La diagnosi eziologica (esame colturale) è impraticabile su larga scala, data la lentezza di crescita del germe, e la difficoltà di raccolta e trasporto dei campioni (feti, placenta). Si preferisce pertanto la diagnosi sierologica.
Gli esami sierologici ammessi sono :
-la sieroagglutinazione rapida (SAR), eseguita come screening di massa su tutti i sieri. Ha il limite di essere qualitativa.
-la fissazione del complemento.
In passato sono state utilizzate prove come la la sieroagglutinazione lenta (SAL), ancora impiegata per la diagnosi di brucellosi nell'uomo (reazione di Wright), e il Ring Test, una reazione di agglutinazione eseguita direttamente sul latte. Il latte in esame viene posto in una provetta, mescolato con una goccia di antigene colorato con ematossilina e incubato a 37°C per un' ora. Se nel latte sono presenti anticorpi si forma un reticolo che viene adsorbito ai globuli di grasso e affiora in superficie, formando un anello blu.
Negli ovicaprini può essere utilizzato un test di ipersensibilità ritardata, basato sull'impiego di brucellina.
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