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EDUCAZIONE E CULTURA

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Educazione e cultura.

1. Temperamento e alcuni dei suoi antichi fattori determinanti.

L'estrema impotenza e la lunga durata dell'infanzia erano i responsabili dell'ansia nevrotica umana e del suo animismo, responsabile delle tendenze di collaborazione e di competitività, per la solidarietà e per la propensione alla guerra. L'educazione può influenzare il carattere specifico di una società, esaminando le differenze più piccole tra le diverse razze e culture degli uomini. Il carattere della società può essere definito abbastanza accuratamente, come il carattere medio. Il concetto è preciso solo in proporzione all'omogeneità della società cui si riferisce. Si potrebbe vere lo stesso codice di comportamento, in pratica lo stesso ideale di gruppo, ma i temperamenti differiscono molto. Esistono però popolazioni con la stessa omogeneità di comportamento, causate probabilmente da un fattore razziale, oppure condizioni standardizzate dell'infanzia. L'alimentazione libera ed un tardo svezzamento potrebbero promuovere la generosità e l'ottimismo, mentre la privazione orale e il precoce svezzamento potrebbero promuovere l'avidità e l'avarizia, anche se molti altri fattori devono influenzare queste caratteristiche di comportamento.

Se la grettezza e la generosità sono determinate dalle condizioni dell'infanzia, una società avida di guadagno non può essere resa generosa e una società prodiga non può divenire parca solamente alterando la base del suo sistema economico. Gran parte delle nazioni civili sono notoriamente avide di guadagno e la gente, nell'organizzare la propria vita, sceglie un'occupazione che promette un'enumerazione alta. Altri, invece, sono più influenzati da un tipo d'occupazione, scegliendo qualcosa che soddisfi il loro impulso creativo, anche se lo stipendio è relativamente basso.



Sappiamo dalla psicoanalisi che anche i traumi sessuali sono importanti, tanto che se qualche specifico trauma sessuale è un'esperienza comune tra i bambini di ogni società, dovremmo ritrovarne gli effetti sul comportamento medio. L'abitante dell'Australia centrale rivela la protesta maschile: gli uomini accentuano la loro mascolinità e fingono di disprezzare le donne, tuttavia emerge una femminilità latente. Nel crescere, i ragazzi ripudiano la fantasia di un rapporto passivo con una donna portatrice di fallo, accentuando la loro mascolinità nel comportamento con le donne, ma l'atteggiamento femminile sopravvive nei loro rapporti reciproci e non si perde. La trascuratezza della madre e la curiosa abitudine del padre di mordere scherzosamente i genitali dei li causano un trauma sessuale, che s'identifica con una fuga dal padre e un'identificazione con la madre. A causa del trauma orale, l'identificazione è incompleta: il bambino non è tanto la madre, quanto chi, avido e ansioso, cerca di compensare le privazioni orali dell'infanzia.

2. Il temperamento è determinato unicamente dalla situazione infantile?

Si può essere tentati di credere che soltanto la condizione infantile determina il carattere. Si pensa che i selvaggi in genere siano pigri e incapaci di un lavoro duraturo. Questo in realtà significa non che sono meno energici, ma che sono capaci oziosi senza diventare nevrotici. L'ozio non è un problema, non hanno difficoltà ad apprezzarlo. Null'uomo civile la coscienza di avere un lavoro e di farlo bene è spesso essenziale per il benessere. Considera chi vive nel benessere con invidia e disprezzo. I motivi inconsci sono molti e vari: il lavoro è uno sfogo per le tendenze aggressive e per quelle riparatorie, alleggerendo il senso di colpa. Il lavoratore scrupoloso e molto coscienzioso spesso si autopunisce. Deve lavorare più del necessario prima di permettersi una vacanza e quando va in pensione spesso ha un crollo. Il guadagno rassicura l'inconscio che il lavoro è valido. L'abilità di fare denaro è anche la rassicurazione contro la paura inconscia di morire di fame. Il lavoratore fiducioso sa che può sempre guadagnarsi il sostentamento. Gli altri motivi inconsci per lavorare possono essere gli stessi sia per il civilizzato sia per il selvaggio. La differenza di atteggiamento nei confronti del lavoro non può scaturire dalle differenze nel trattamento dei bambini: deve risultare dalle differenze nell'educazione successiva. La vecchia tendenza degli educatori a considerare l'infanzia senza importanza è stata corretta dalla psicanalisi, ma si dovrebbe evitare il pericolo opposto di sottovalutare l'influenza dell'educazione successiva. Le inevitabili condizioni dell'infanzia sono responsabili dell'ansia e dell'ira. Ci sono molti modi alternativi per affrontare l'ansia e la scelta dipende dagli stadi dell'educazione. Ogni cultura, attraverso la sua educazione, compie una selezione di scelte.

Nelle comunità civili il metodo più istituzionalizzato di trattare l'ansia nevrotica è il lavoro. Si crede che il selvaggio non solo sia più pigro, ma anche più licenzioso dell'uomo civile. Prima della pubertà soffre privazioni minime e può fare tutti i giochi sessuali che vuole.

Dopo la pubertà solo certe donne sono tabù. Il fare l'amore non soddisfa solo l'impulso sessuale: è una potente rassicurazione contro l'ansia nevrotica e caccia la paura. Il selvaggio ha perciò meno bisogno d'altre forme di rassicurazione dell'uomo civile meno inibito. Questa può essere una ragione per cui è meno spinto al lavoro.

Il fatto che fare l'amore sia una rassicurazione contro l'ansia nevrotica, da a priori una certa plausibilità di una teoria di Urwin, secondo cui c'è una stretta correlazione tra il grado di restrizioni sessuali imposte in una cultura e l'ammontare della sua energia sociale. Questa correlazione potrebbe essere meno tra la castità e l'energia che tra la castità e la pietà. Frazer mette in evidenza che i popoli più pacifici sono anche più immorali rispetto alle nostre norme di vita. Una delle ragioni della correlazione tra restrizione sessuale e guerra può essere che la guerra, come il fare l'amore, la religione e il lavoro, sia in metodo per affrontare l'ansia nevrotica. Se l'amore non è ostacolato, il bisogno d'altri metodi diminuisce. La funzione dei divieti ossessivi e dei rituali è di ridurre l'ansia che diventa intensa se l'ossessione non è rispettata. Dopo l'iniziazione, la vita del selvaggio è dominata da tabù e rituali, che gli risparmiano la preoccupazione di svilupparne di propri.

Il nevrotico civile si vergogna dei propri sintomi, che spesso sono le uniche alternative ad un impulso ossessivo al lavoro.

La proverbiale pigrizia del selvaggio può essere condizionata da una varietà di fattori: la sua infanzia può avergli lasciato un'impronta latente ma nemno inibizioni sociali. Il suo ideale di gruppo non è puritano. Può trovare rassicurazione sia nel fare l'amore sia nell'osservanza del culto. Non ha bisogno del lavoro pe come rassicurazione. Il uo uidelae di gruppo non glielo richiede


3. L'ideale di gruppo.

L'educatore tradizionalista può trascurare il periodo infantile, perchè non ne comprende gli effetti, ma considera la costruzione di un ideale come una delle sue funzioni principale. La base dell'ideale di gruppo è il super-ego, l'autorità genitoriale incorporata dal bambino nel primo periodo: tutti tendono ad acquisire gli ideali delle persone che rispettano e che ritengono compito loro imporre il loro codice. Tali persone personificano i nostri super-ego. È una condizione della nostra accettazione dei loro ideali: l'ideale di gruppo è una tarda incorporazione imposta al super-ego. È uno strato esterno del super-ego, ma al contrario del nucleo interno, è conscio e, dentro certi limiti, flessibile.

È normale che gli ideali di gruppo di culture differenti siano molto diversi l'uno dall'altro. L'ideale di uno sportivo è "stare al gioco", e include l'onestà, il coraggio, un disprezzo per il fannullone, una fornicazione nella sfera sessuale, la condanna della seduzione di un'innocente e l'adulterio: l'antropologia conosce ideali completamente opposti.

Finora si è astratto due elementi della personalità: la soluzione dell'infanzia e l'ideale di gruppo. Si può considerare l'esperienza infantile responsabile del temperamento e l'ideale responsabile del carattere. Il temperamento diventa le fondamenta e il carattere il piano superiore della struttura mentale. Quello che la situazione infantile determina non è tanto una parte della personalità definitiva, quanto un ventaglio di personalità potenziali, progressivamente limitato dalle influenze successive.

4. Risposte congeniali e approvate.

Si sostiene che l'educazione amplia le potenzialità dell'individuo: un certo sistema d'educazione permette ad un uomo di diventare qualcosa, ma con un altro sistema sarebbe potuto diventare qualcosa di diverso. È conveniente considerare le potenzialità come quasi infinite e l'educazione il mezzo con il quale vengono ristrette. Le potenzialità alla nascita sono limitate solo dai caratteri innati. Durante l'infanzia queste potenzialità saranno già diminuite considerevolmente: il bambino avrà acquisito il modello delle ansie irrazionali, i mali di cui sono gli eredi gli uomini. Avrà il suo specifico modello che determinerà i limiti del suo carattere potenziale. Nell'uomo il modello dell'ansia irrazionale è uno dei moventi principali della vita. L'animale sano reagisce solo ai bisogni reali e ai veri pericoli. La maggior parte delle reazioni umane riguardano bisogni e pericoli immaginari. Persino quelle reazioni che sembrano a prima vista istintiva, sono in parte determinate da paure irrazionali: il lavoro può sembrare un male per chi ne ha troppo, la sua mancanza tende a far precipitare le nevrosi. Le principali attività dell'uomo, per quanto non siano istintive, possono essere concepite come reazioni alle ansie inconsce a ai modi irrazionali di affrontarle.

Per la maggior parte degli uomini, finche sono giovani, ci sono molte soluzioni alternative al problema della vita. Ad ogni modello specifico di ansia inconscia corrisponde una serie di reazioni appropriate che non sarebbero appropriate per altri modelli. Per usare il termine della Benedict, potrebbero essere chiamate risposte congeniali dell'individuo in causa.

Il periodo dell'infanzia che determina il modello specifico dell'ansia deve determinare anche delle risposte migliori, o meglio, il periodo dell'infanzia limita la serie delle risposte.

Tre fattori saltano fuori come determinanti e limitanti progressivamente le potenzialità dell'individuo: il suo innato talento, le esperienze della sua infanzia, il suo ideale di gruppo.

5. Relazione tra risposte congeniali e approvate.

Le risposte congeniali e approvate di qualsiasi individuo o cultura possono essere considerate come due aree o campi nella serie dei comportamenti possibili.

Ci sono relazioni alternative tra questi campi.

a) se l'ideale di gruppo è estremamente tollerante, il campo di risposte approvate includerà l'intero campo di quelle congeniali; ogni risposta congeniale sarà permessa o incoraggiata. La cultura avrà una ricca varietà di vita. In questa cultural'influenza morale della tarda educazione potrebbe essere quasi trascurata. L'ideale di gruppo è abbastanza grande da are l'opportunità a una grande serie di temperamenti individuali;

b) la serie delle risposte approvate starà dentro il campo di quelle congeniali. L'individuo non sarà capace di scegliere fra tutte le varie risposte alle sue necessità di temperamento: sarà incoraggiato perciò a sceglierne alcune. Gli ideali di gruppo permettono vie di uscite congeniali ai loro bisogni psicologici;

c) nelle culture in cui i campi di risposte congeniali e approvate si intersecano, la gente avrà delle buone vie di uscita per i suoi impulsi di temperamento, ma sarà tinta da cosmetici psicologici. L'ideale, aggressivo, si trova in parte fuori dei confini del temperamento;

d) una cultura in cui i campi delle risposte congeniali e approvate sono reciprocamente esclusive, si verifica quando una nazione civile impone i suoi standard ad una tribù selvaggia. I selvaggi possono cercare di vivere conformemente a questo ideale di gruppo, ma lo sforzo termina in fallimento e forse sterminio. Il nuovo ideale sembra essere seguito da un aumento di isteria.

6. Azioni reciproche tra l'esperienza infantile e l'ideale di gruppo.

La tesi può essere riassunta affermando che la personalità è una funzione di due variabili: l'esperienza infantile e l'ideale di gruppo. Ròheim sembra sostenere che la situazione infantile determina direttamente l'intero carattere, compreso l'ideale di gruppo. Se fosse vero, l'ideale di gruppo sarebbe sempre compatibile con il temperamento, ma non è questo il caso. È probabile che qualsiasi società scelga, tra i cambiamenti nei propri ideali, quelli che si adattano ai suoi bisogni di temperamento.

Per l'influenza dell'ideale di gruppo sull'esperienza infantile, nella generazione successiva può essere facilmente esagerata. L'ideale di gruppo determina la personalità dei genitori e il trattamento dei li. Un genitore con degli scoppi occasionali, che tende a reprimere, è più irascibile e fa più paura ai li di un genitore che riesce meno a reprimersi.

7. Trasmissione dell'esperienza infantile e ideale di gruppo.

Sebbene l'azione reciproca tra la situazione infantile e l'ideale di gruppo sia indiretta e complessa, quella tra ciascuno di questi fattori in successive generazioni è semplice e diretta. I genitori hanno la tendenza a trattare i loro bambini come furono trattati dai loro genitori. Questo, assai più che un'eredità biologica, è la causa principale della conservazione del temperamento, così come la trasmissione dell'ideale di gruppo.

Le società omogenee e isolate sono eccessivamente conservatrici nei loro temperamenti e ideali di gruppo. Le società eterogenee sono, di solito, portate a cambiamenti abbastanza rapidi. Queste società possono essere divise in tre tipi:

a) quelle che sono mutevoli negli ideali di gruppo, ma non nel temperamento, si hanno quando una società in precedenza omogenea incomincia ad assorbire gli ideali dei vicini;

b) quelle che sono mutevoli nei temperamenti, ma non nei loro ideali di gruppo, e sono illustrate da sottogruppi delle nazioni civili, come partiti e professioni, molto conservatori;

c) quelle che sono mutevoli in entrambi i fattori, rappresentate da qualsiasi grande democrazia europea o americana. Quando entrambi i genitori hanno diversi temperamenti, non riproducono per i li la stessa situazione infantile in cui si formarono i loro temperamenti. Nelle società di questo tipo, sia gli ideali di gruppo sia i temperamenti sono soggetti a cambiamenti abbastanza rapidi.

8. Riassunto e applicazioni.

Il carattere o la personalità di un individuo o di una società omogenea sembrerebbe una funzione di due variabili relativamente indipendenti: la situazione infantile e l'ideale di gruppo. Tale asserzione è tuttavia priva di valore. Abbiamo bisogno di alcune valutazioni accurate dei temperamenti di un gran numero di gruppi omogenei, conoscere i loro ideali e se i loro caratteri ideali corrispondono a quelli reali o meno. Abbiamo bisogno inoltre di un resoconto molto dettagliato del trattamento dei bambini di questi gruppi. È un compito che richiede una stretta cooperazione tra psicoanalisi e antropologia. Il lavoro dello psicoanalista dovrebbe stabilire quali fattori individuare e quello dell'antropologo di determinare il loro peso relativo.

Sia l'educatore sia il sociologo del passato trascuravano o fraintendevano il fattore supremo dell'esperienza infantile. L'educatore può aver avuto un'idea abbastanza chiara del genere di caratteristiche che volve produrre o evitare: poteva solo predicare il vantaggio del suo ideale di gruppo, ma non aveva idea di come si potesse realmente sviluppare un temperamento compatibile con questo ideale. Può essere stato capace di imporre il suo ideale, ma non poteva alterare un temperamento che non gli si adattava.

Il sociologo utopista fraintende il suo problema: la sua eloquenza può cambiare un ideale di gruppo, ma, a meno che non esistano le potenzialità di temperamento appropriate alla nuova struttura, ciò non può essere possibile. Deve prima diventare un educatore illuminato.

Il potere e la conoscenza sono insoddisfacenti e i giudizi sono notoriamente soggettivi.

Si può supporre che nelle sfere della morale, sia l'area sia l'intensità del conflitto diminuiranno con l'aumento del nostro potere di far prevalere le nostre speranze, una comprensione più profonda della nostra psicologia sarà in grado di diminuire le malattie psicologiche e gli ideali estremi.

Una migliore comprensione di noi stessi porterà ad una comprensione più grande e alla tolleranza delle residue deviazioni d'ideale.

La neonata antropologia psicoanalitica porterà a termine il compito di dare all'homo sapiens la saggezza implicita nel suo nome.





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