FRUTTO Dopo la fecondazione
l'ovulo cresce e diventa un seme
dov'è l'embrione della nuova pianta. L'ovario si modifica e
forma un involucro intorno al seme. Seme e Ovario formano il frutto,
compito principale è contenere gli ovuli che si sono trasformati in
semi.
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FIORE organi stagionali che
permettono la fecondazione. Ogni fiore è formato da quattro
appendici floreali disposte in spirali o centri concentrici. Le parti
più esterne sono i sepali che formano il calice che
protegge la gemma floreale. All'interno ci sono i petali, che
formano la corolla; di solito a forma di foglia e colorati. Nella
corolla ci sono gli stami (organi maschili) e il pistillo (femminile
formato da ovario, stilo e stimma). Se due piante hanno fiori distinti si
dicono monoiche, se ci sono entrambi dioiche. In genere il
ciclo produttivo coincide con la stagione delle piogge. I fiori vengono
impollinati dagli insetti e dopo poco si hanno frutti e semi. Per fiorire
usano le riserve d'acqua, sono fotosintetici, si
aprono nelle belle giornate e si chiudono con le nuvole, per tenere asciutto
il polline.
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SPINE servono a ridurre la
traspirazione e assumere acqua dal suolo e dall'aria. Le funzioni primarie
sono: schermo contro i raggi solari per tenere la pianta fresca; ridurre la
traspirazione preservando la riserva d'acqua; raccogliere la rugiada di
notte; allontanare i predatori; proteggere la pianta dal caldo e dal
freddo; formare una camera d'aria isolante che rompe i venti aridi del
deserto riducendo l'evaporazione.
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FOGLIE solitamente disposte a
rosetta in modo da lasciare solo l'estremità della pianta esposta al
sole. Possono essere ricoperte da peli o rivestimenti cerosi
che la difendono e diminuiscono la permeabilità. Spesso sono
sostituite da spine, rimane la base fogliare saldata al fusto che
avvolgendolo forma costolature. Le foglie
sono carnose per immagazzinare acqua e poco porose per ridurre la
vaporizzazione.
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MALATTIE cause: attacchi visibili, insetti
masticatori e succhiatori; invisibili, funghi, virus o marciume
radicale; umani, disattenzione del dosaggio nutritivo, annaffiature
o depauperamento ambientale. Altre malattie sono: eziolamento,
scarsa luce caldo e concimazioni errate, la pianta perde colore e il fusto
si allunga; marciume alla base, clima freddo umido e apparato
radicale poco sviluppato; bruciature, esposte a sole diretto bagnata
dalla rugiada; cocciniglie, macchie che compromettono la crescita; acari,
lasciano cicatrici sui fusti giovani.
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RIPRODUZIONE Le
piante sono autosterili quando non avviene
l'autoimpollinazione, autofertili
quando avviene. Gli organismi vegetali si riproducono in tre modi: riproduzione
gamica o sessuale, gamete maschile e femminile si fondono in un'unica
cellula che formerà il nuovo individuo; agamica o asessuale,
i nuovi individui si originano da una cellula senza la fecondazione; vegetativa,
il nuovo individuo si origina da gruppi di cellule che si staccano dalla
cellula madre. Dopo la fecondazione l'ovulo si trasforma in seme e
racchiude l'embrione della futura pianta. L'embrione è
formato dalla radichetta, dal fusticino
e da una gemma (piumetta). Collegati al fusticino
ci sono i cotiledoni che nutrono la pianta nei primi stadi dello
sviluppo. Dopo che il seme è matura c'è un periodo di
inattività. L'involucro del seme che si origina dall'ovulo si
ispessisce e si stacca dalla pianta. Quest'involucro (tegumento)
impedisce gli scambi gassosi; l'accrescimento del seme ha inizio quando si
rompe il tegumento, e quando arriva nel terreno germina, se si verificano
queste condizioni: sufficiente disponibilità di acqua, aria e luce;
temperatura adatta; il seme non deve essere alterato, ma maturo e vivo.
L'embrione cresce con le riserve dei cotiledoni che restano nel terreno
come organi di riserva (germinazione ipogea) o sostituiscono le
foglie (epigea).
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MORFOLOGICI La succulenta
permette l'accumulo e la conservazione dell'acqua nella parte che si
ingrossa. In alcuni casi il compito spetta al fusto che, se le foglie sono
sostituite da spine, svolge anche la fotosintesi. In altri casi è
svolto da foglie, o da entrambi. Nelle caudiciformi
la riserva è svolta dalla radice (caudine). Alcune specie si
coprono di una lanugine bianca che le tiene al caldo. La ssa della lamina fogliare permette la minor perdita d'acqua per
traspirazione insieme all'inspessimento
dell'epidermide e all'apposizione di strati cerosi. La funzione delle radici è importante, quando crescono in
verticale prendono acqua in profondità, quando crescono radialmente e superficialmente assorbono l'acqua da una
minima pioggia, dalla rugiada e dall'umidità. Il fusto per adattarsi ha assunto una forma cilindrica o sferica che limita la
traspirazione. Alcune piante diventano nane (geomorfismo). Così la superficie che svolge
la fotosintesi è minima, quindi le piante sviluppano delle finestre
trasparenti che lasciano arrivare la luce al fusto sotterraneo.
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FUSTO spesso serbatoio d'acqua. Il tessuto
acquifero è molto sviluppato e può occupare tutto il
fusto. Può avere forma cilindrica, semicilindrica o globulare.
L'interno ha robuste nervature legnose che sostengono il tessuto spugnoso.
Nella parte superiore (apice) i tessuti sono più delicati,
spesso è infossato o ricoperto da peluria per difendersi da sole e
intemperie. Lo strato esterno che ricopre il fusto (cuticola),
può essere talmente spesso che anche se la pianta muore resta
eretto, in altri casi è talmente sottile che quando la pianta si
ritrae nelle stagioni aride può essere quasi interamente coperto dal
terreno. Il fusto ha delle scanalature. La fasciazione
è il fenomeno che permette ai tessuti di crescere in modo smisurato
formano delle creste.
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LE SUCCULENTE sono
quei vegetali che presentano un ingrossamento di una o più parti
della loro struttura. La loro particolarità sta nel possedere
particolari tessuti (parenchima acquifero) che permettono di
immagazzinare acqua. Per questo sono chiamate xerofite; si
distinguono in piante a fusto grasso(succulenza
caulinare), foglie grasse(fogliare)
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RADICI hanno la funzione
primaria di assorbire acqua e spesso costituiscono un accumulo di riserva (tuberiformi). Siccome vivono sottoterra la
perdita d'acqua è lentissima e le piante possono vivere anche in
ambienti aridi. L'apparato radicale può essere superficiale,
le radici si diramano a raggiera, o fittonante,
il fittone cresce verticalmente e da esso si diramano piccole radici
laterali. Per evitare la perdita totale di acqua assume una forma di zampa,
in modo che se qualche parte si secca, le altre proseguono la loro
funzione. Spesso le radici principali sono ricoperte da sughero per
impedire la dispersione idrica.
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CLIMA subtropicale
caldotemperato, con minime invernali non
inferiori a 5-6 gradi e con notevoli escursioni termiche fra l'estate e
l'inverno e fra il giorno e la notte.
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VIVONO in
luoghi dove a periodi di pioggia si alternano regolarmente periodi di
siccità. Nei deserti nebbiosi, in regioni temperate e in quelle
innevate e in zone umide tropicali. Non si trovano nei veri deserti.
L'habitat principale è il subdeserto.
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LE PIANTE GRASSE
FISIOLOGICI Nella
stagione piovosa le piante assorbono l'acqua e ne fanno una riserva per
quella secca. L'acqua è conservata nel vacuolo centrale.
L'adattamento più importante è quello detto metabolismo
acido delle Crassulacee. Queste piante hanno
modificato il modo in cui compiere la fotosintesi per ridurre la perdita
d'acqua per traspirazione. L'apertura degli stomi e gli scambi gassosi
avvengono di notte, la CO2 si accumula sotto forma di acido malico per poi essere utilizzata nella fotosintesi
durante il giorno, a stomi chiusi.
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REGNO
SOTTOREGNO
DIVISIONE
CLASSE
SOTTOCLASSE
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FAMIGLIE
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AGAVACEE piante
rizomatose, legnose, adattate ai climi secchi. Generalmente senza stelo
sviluppato (acauli) con rosetta di foglie dure e fibrosissime con spina
all'apice. Infiorescenze a volte lunghissime, tra i fiori gemme che
generano nuove piantine. Dopo la fioritura la rosetta del ramo fiorifero
muore e restano i rami che crescono orizzontalmente sul terreno con le
nuove piantine.
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LILIACEAE comprendono
specie erbacee provviste di bulbi o rizomi. Le foglie, sprovviste di
stipole, sono spiralate e spesso basali; possono
mancare ed essere sostituite da rami appiattiti (fillocladi)
con funzione fotosintetica. I fiori sono isolati
o riuniti in infiorescenze a grappolo. Il frutto può essere una
capsula setticida o una bacca.
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ALOE VERA pianta
xerofita, resiste a lunghi periodi di siccità, ha stipiti alti 30-60
cm, foglie carnose densamente aggregate con aculei. I fiori sono tubulari raggruppati in grappoli terminali alti 60-l00
cm.
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CACTACEE piante
succulente e spinose, adattate ad ambienti aridi. Il fusto, rigonfio e
carnoso, ha la capacità di immagazzinare grandi quantità
d'acqua. Le radici si sviluppano appena sotto la superficie del suolo per
garantire il massimo assorbimento di acqua. La famiglia è contraddistinta
dalle areole: hanno la forma di cuscinetto dove si originano le spine, le
ramificazioni, i fiori e i frutti; hanno la funzione di proteggere la
pianta da un distacco accidentale delle spine evitando perdite di liquidi.
I fiori sono grandi e appariscenti, inseriti nel fusto. In genere sono
formati da una serie di brattee. Possiedono molti stami e un ovario saldato
al perianzio. I frutti sono carnosi e colorati.
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CRASSULACEE erbe
o arbusti a foglie grasse. I fiori sono piccoli o medi con 5-5 pitali
liberi o saldati alla base, stami in numero pari ai petali che danno
piccoli frutti secchi con semi piccolissimi.
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EUPHORBIACEAE piante
con fiori in infiorescenze complesse, unisessuali con lattice nei tubi laticiferi.
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MESEMBRYANTHEMACEAE fusti
variabili con foglie succulente opposte e saldate almeno alla base. I fiori
sono simili ad una margherita semidoppia, durano parecchi giorni e, come si
aprono, crescono in dimensione, sono quasi tutti autosterili.
Il frutto è carnoso solo nel genere Carpobrotus,
negli altri è secco; si apre quand'è bagnato richiudendosi
quando si asciuga.
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