biologia |
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LO STOMACO
Lo stomaco è un organo che appartiene all'apparato digerente.
È una dilatazione a forma di sacco muscolare estensibile del canale alimentare e possiede un orifizio superiore di ingresso, che lo collega all'esofago, detto cardias e uno inferiore di uscita, con cui comunica con l'inizio dell'intestino, detto piloro.
È situato nella cavità addominale e aderisce nella parte superiore al diaframma ed è interposto tra il fegato e la milza.
In media ha una lunghezza massima di 25 cm, con una larghezza di 12 cm e uno spessore di 8 cm. Può contenere dai 2 ai 4 litri di sostanze liquide e solide.
La parete dello stomaco è composta da una serie di sovrapposizione di tessuti. Dalla superficie esterna verso l'interno, si trovano : la tonaca sierosa, la tonaca muscolare, la tela sottomucosa e la tonaca mucosa.
La superficie interna si presenta a pieghe, sotto le quali sono presenti le ghiandole che secernono i succhi gastrici.
In presenza di svariati stimoli, tra i quali la vista e l'odore del cibo, alcuni impulsi nervosi del cervello stimolano le ghiandole dello stomaco che secernono il succo gastrico. Questo è composto da acido cloridrico, in grado di scomporre il cibo e di uccidere ogni organismo vivente che viene ingerito, e un enzima, la pepsina, che trasforma le proteine in sostanze più semplici : i peptani.
Quando lo stomaco è completamente vuoto, comincia ad essere percorso da contrazioni ritmiche, che diventano sempre più frequenti, con l'aumentare del tempo di digiuno, provocando i cosiddetti "crampi allo stomaco", associati alla sensazione di fame.
Con l'ingestione del cibo, queste contrazioni terminano. Il rilassamento della muscolatura dello stomaco, permette il suo espandersi in volume, per poter ricevere tutto il pasto.
Il cibo entra nello stomaco e subito iniziano le contrazioni peristaltiche, che dalla regione pilorica, si proano come un'onda fino al piloro stesso. Il piloro rimane chiuso e tutto il materiale si accumula nello stomaco.
I recettori di tensione della parete gastrica forniscono sufficienti informazioni in modo tale che l'impulso di mangiare scompaia prima che lo stomaco raggiunga un grado di espansione potenzialmente pericoloso.
Al termine della digestione, che a seconda delle sostanze ingerite può durare da mezz'ora a sette ore, il materiale ingerito è stato trasformato in chimo, una sostanza semifluida e biancastra.
Con le contrazioni dello stomaco il chimo passa attraverso il piloro e giunge nel duodeno.
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