ePerTutti


Appunti, Tesina di, appunto biologia

Terra e patria

ricerca 1
ricerca 2

Terra e patria




prologo


Per decine di migliaia di anni, le società arcaiche di cacciatori-predatori si sono diffuse su tutte le terre. Sono diventate straniere le une alle altre per distanza, linguaggio, riti, credenze, costumi; si sono differenziate. Per molte decine di millenni, questa diaspora di società arcaiche, che si ignoravano a vicenda, ha costituito l'umanità.

Lo sviluppo delle civiltà ha ignorato e poi distrutto quell'umanità. L'estensione delle società storiche ha respinto le soc. arcaiche nelle foreste e deserti dove gli esploratori dell'era etaria le scoprono per poi annientarle.

La storia nasce circa 10000 anni fa in Mesopotamia, attraverso una formidabile metamorfosi sociologica,le piccole società fanno posto a città, reami, imperi.

La storia è la nascita, la crescita, la moltiplicazione e la lotta a morte degli stati fra loro.(costituzione di grandi civiltà che saranno tutte mortali, tranne gli indiani e cinesi).



Le realtà ambivalenti e complesse della "natura umana" si esprimono in modo straordinario nella storia, la cui avventura continua nell'era etaria in cui ci troviamo.

Nel XIV sec. Le grandi civiltà cominciano a scoprire la terra(avventure marittime e diffusione delle religioni).Scambi commerciali tra Asia e Europa, scoperta dell'America permettono il diffondersi di prodotti e conoscenze in tutto il mondo, si apre l'era etaria.



L'era etaria


Alla fine del xv sec.la Cina e l'India sono le più importanti civiltà del globo. L'islam si diffonde in Africa e diventa la religione più diffusa.

Colombo,Vespucci,Magellano, la rivoluzione copernicana, cambiano la visione del mondo ora, non è più piatto, è tondo e ruota su se stesso.

Purtroppo oltre il diffondersi di nuovi animali e vegetali si diffondono bacilli virus pestilenze che decimano interi popoli.

L'Europa accellera così il suo sviluppo, nascono nuove città strade industrie. tecniche e capitalismo aumentano. L'occidentalizzazione del mondo inizia con l'immigrazione dei "disperati" verso America e Australia. Inizia la schiavitù dei neri d'Africa . Sfruttamento feroce dell'America e Africa. ? l'età del ferro etaria.

L'età del ferro etaria è segnata dal formidabile sviluppo dell'imperialismo europeo in particolare quello britannico. Emancipazione dell'America e spartizione del mondo" a tavolino " tra le potenze Europee. L'apertura dei canali di Panama e Suez, le linee ferroviarie Transamerica e transiberiana collegano velocemente i continenti. L'economia diventa mondiale(tallone aureo). Dilaga il capitalismo ed il modello dello stato nazionale.

La Mondializzazione si attua anche nelle idee: illuminismo, rivoluzione francese, teorie di Darwin che porta alla gerarchizzazione delle razze(soc. Occidentali avanzate x' adulte, soc. primitive infantili). Si diffonde il pensiero alternativo di Marx, nasce il socialismo.

L'era etaria è anche l'aspirazione all'unità pacifica e fraterna dell'umanità.

Scoppia la I^G.M. Un serbo uccide l'erede degli Asburgo, è il ritorno centripeto degli imperialismi europei rivali attraverso i nazionalismi esacerbati che la nutrono a determinare la guerra. La guerra è diventata totale. distruzione di massa(8milioni di morti). Decadenza dell'Europa.

La rivoluzione russa del 1917 cerca di diffondersi nel mondo, ma fallisce conservando però i territori dell'impero zarista (13 milioni di morti)- per reazione al comunismo ritornano i nazionalismi nasce in Italia il fascismo che diverrà il 2^totalirismo dopo il comunismo.

L'economia mondiale entra in crisi dal 1920 e con il crollo di Wall street del '29 si diffonde la depressione economica su tutti i continenti.

L'umiliazione del trattato di Versailles fa nascere in germania il partito nazionalsocialista operaio di Hitler che nel '33 istalla subito il sistema totalitario. Nuove tensioni tra gli stati: il giappone invade la Cina, guerra civile in Sna, rimessa in moto della macchina da guerra tedesca portano alla 2^ G.M. (orrore per la catastrofe della bomba atomica).

Le speranze di pace finiscono e lasciano il posto alla paura di una guerra atomica.

Finisce il colonialismo ed il razzismo. Inizia la guerra fredda: la MINACCIA DAMOCLEA.

La perestroika frammenta il grande impero russo in molti stati indipendenti e autonomi ma con grandi difficoltà economiche. Inizio delle tensioni in medio oriente con relativi conflitti. Nasce il terrorismo religioso. Si scopre l'effetto serra dovuta all'inquinamento. Dopo il disarmo delle 2 superpotenze altri stati più piccoli e instabili posseggono armi nucleari.

Mondializzazione dell'economia attraverso la globalizzazione unifica e divide, livella e dislivella si riduce la disuguaglianza tra mondo occidentale ed Est Asiatico ma aumenta tra paesi sviluppati e non.

Non solo ogni parte del mondo fa sempre più parte del mondo, ma il mondo come un tutto è sempre più presente in ciascuna delle sue parti. Questo si verifica non solo per nazioni e popoli, ma anche per gli individui. Io italiano orologio svizzero caffè americano , tè indiano, cotone egizio, cacao africano, mangio ciliege del cile a natale. Mentre L'africano delle bidonville nn è in questo circuito etario di confort, ma è cmq nel C.P. Da contadino a salariato-cittadino subisce contraccolpi economici della caduta del prezzo delle monoculture del suo paese (cacao), aspira al benessere, beve coca-cola indossa una T-shirt all'americana.

Ciascuno di noi ricco o povero porta in sé, senza saperlo,il pianeta tutto intero.

Dalla metà del xx sec. Si delinea un abbozzo di coscienza etaria a partire da:

1- la persistenza di una minaccia nucleare

2- la formazione di una coscienza ecologica etaria

3- l'entrata del mondo da parte del 3^ mondo. Riconoscimento sia dell'unità dell'uomo ma anche delle diversità attraverso la diffusione di opere di Antropologi( levis) di documentari e film come "ombre bianche".

Si moltiplicano le comunicazioni tra adolescenti, portatori delle stesse aspirazioni, della stessa cultura cosmopolita, degli stessi codici.uomini d'affari di tutto il mondo si incontrano in conferenze favorendo lo sviluppo della MONDIALIZZAZIONE DELLA CIVILTA'; spesso contrastata dalla consacrazione di nazione ed etnia che ristabiliscono chiusure e rifiuti.

Il divenire culturale è un processo ambivalente con due aspetti antagonisti: 1) omogenizzazzione, perdita delle diversità. 2)incontri nuove sintesi, nuove diversità.

Solo nel xx sec. Si apprezzano ed esercitano ad esempio discipline culturali orientali come lo zen e lo yoga. mentre prima vi era solo l'occidentalizzazione della cultura, ora si assiste ad una mondializzazione della cultura.

FOLCLORE PLANETARIO dagli anni '20 con il cinema ed i suoi generi western, neri, walt disney. Le nazione occ. E poi quelle orient. Hanno prodotto il loro cinema. Importanti produzioni come il GATTOPARDO attraverso il cosmopolitismo della loro produzione, raggiungono un'autenticità estetica che si è perduta nei folclori regionali impoveriti.

Dal 1950 attraverso la televisione e tramite i TG le catastrofi che accadono nel mondo non sono più così lontane la situazione dei bambini del biafra nel 1970 fa scattare la solidarietà in tutto il mondo, senso di appartenenza alla stessa comunità di destino, quella del pianeta terra.

Con i primi voli spaziali si ha una visione differente del mondo, prende piede il sentimento di un'entità etaria alla quale apparteniamo tutti.





La carta d'identità terrestre


Dal 1950 incomincia grazie alle scienze della terra dell'astrofisica della biologia cambiano le idee sull'universo, sulla terra sulla vita, emerge così una nuova coscienza etaria.

Si scoprono altre galassie che presto diventeranno milioni. Nel 1992 il satellite cobe individua infinitesimali variazioni di densità di materia associabili all'evento originante la formazione dell'universo.

Tutte queste nuove scoperte ci fanno sentire di vivere su di un minuscolo granello di sabbia rispetto alla grandezza dell'universo. Il fatto che ci siano altre forme di vita intelligenti, pensanti con le quali differiamo probabilmente moltissimo e con cui difficilmente entreremo in contatto e se ci dovessimo riuscire quasi sicuramente non riusciremmo a comunicare, ci accomuna come specie unica, dovrebbe annullare le nostre esigue differenze.

La teoria sulla nascita della vita sulla terra e miscuglio primordiale, pesci, anfibiprimati..uomo

e la consapevolezza che ogni vita animale ha bisogno di batteri, piante, altri animali ha portato alla scoperta della solidarietà ecologica.

Riconoscimento dell'uomo, si, come essere biologico, ma anche come essere psichico e culturale definisce l'identità umana.

Per i poeti Prende piede il fenomeno di maternizzazione della terra .

Per i tecnici e scienziati si parla invece di cosificazione della terra cioè oggetti da manipolare e sfruttare senza tregua.

L'uomo ha un'identità biologica pienamente terrestre(animale) ma negli unltimi decenni se ne è dimenticando accrescendo e rivalutando lìidentità della sfera psichica e quella culturale. Da qui il doppio statuto dell'essere umano. Da un lato rientra totalmente nel campo della natura biologica, fisica e cosmica. Dall'altra rientra totalmente nel campo della cultura, cioè dell'universo della parola, del mito, dell'idea, della ragione, della coscienza.

Così a partire dalle sue identità e al di là delle sue identità che lo radicano sulla terra e lo inscrivono nel cosmo, l'uomo produce le sue identità propriamente umane che sono quelle familiare, etnica, culturale, religiosa, sociale, nazionale.

Nonostante le differenze fisiche, linguistiche, culturali dovute alla diaspora dell'homo sapiens.

l'uomo ha la stessa unità celebrale singolare che lo differenza da altri primati (cervello 1500 cc)

ha la stessa unità psicologica affettiva(risa, lacrime, sorrisi, anche sordo muti)

più sono complesse le specie, pià grandi sono le diversità individuali(dovute a div.tà climatiche, alimentari. La proibizione dell'incesto stimola e accresce l'incrocio genetico.

La diversità è anche psicoculturale, secondo le culture si manifestano tipi dominanti di atteggiamenti, di comportamenti, di aggressività, di bonarietà ecc. in più ogni individuo entra in personalità differenti a seconda dell'umore.

Ora, sono questa molteplicità, questa complessità stessa che fanno "anche" l'unità dell'uomo.

Ogni essere umano è un cosmo, ogni individuo è un brulichi di personalità individuali.

Riconoscere ciò è anche riconoscere l'identità umana, che è unitas multiplex, tanto dal punto di vista biologico che da quello culturale e individuale.

Ritrovare-realizzare l'identità dell'uomo significherebbe innanzitutto rendere concreta per tutti l'identità comune.

L'identità dell'uomo, cioè la sua unità/diversità complessa, è stata occultata e tradita, nel cuore stesso dell'era etaria, dallo sviluppo specializzato/timentato delle scienze.

Solo dal 1970 si possono porre le basi per un antropologia fondamentale, scienza multidimensiona

le( che articola in sé il biologico, sociologico, economico, storico, psicologico) che rivelerebbe l'unità/diversità complessa dell'uomo.(pensiero complesso vedi cap.7)

abbiamo dovuto abbandonare un universo ordinato, perfetto per uno dispersivo, dove giocano dialogicamente, ordine, disordine e organizzazione.

La Terra è una totalità complessa fisica-biologica-antropologica, dove la vita è un emergere della storia della Terra, e l'uomo un emergere della storia della vita terrestre.

L'umanità è un'entità etaria e biosferica.(uomo,natura,cosmo,vita non sono più separate e sono frutti di un'avventura singolare.

Il ns albero genealogico terrestre e la nostra carta d'identità terrestre oggi sono finalmente conoscibili. Ed è proprio ora, nel momento in cui le società comunicano e si gioca collettivamente il destino dell'umanità, che acquistano senso per farci riconoscere la ns patria terrestre.



L'ANTROPOLITICA


in questo secolo si è passati da una politica del buon governo alla politica-provvidenza.

La politica si è infiltrata in tutti i pori della società anche perchè i problemi della società(vivere e sopravvivere)hanno fatto un'irruzione spettacolare e generalizzata nella politica.

Di fronte a problemi antropologici fondamentali, la politica diventa, senza volerlo e senza saperlo, una politica dell'uomo.

La politica si assume il destino e il divenire dell'uomo, così come del pianeta.(totalizzante)

La funzione provvidenziale della politica, le ha dato un senso quasi religioso.la politica si è trovata investita della grande missione delle religioni della salvezza, con la differenza che la P. non promette la salvezza in cielo dopo la morte ma la promette sulla Terra durante la vita.

La versione marxista-leninista della politica diventa così totalitaria( vincola la totalità degli aspetti della vita della società) ma essa non può assumere né risolvere la totalità dei problemi umani( immaginazione e l'aspetto complesso dell'homo sapiens-demens).

La P. totalizzanta così come si è gonfiata ora si è svuotata e frammentata: l'introduzione nella P. di tecnocrati, econocrati, burocrati, esperti ne hanno frammentato i campi di competenza in funzione delle loro discipline.infatti nella fase attuale è l'economia che guida, se non assorbe, la politica.

Siamo in una politica multidimensionale che purtroppo tratta i problemi in modo timentato, separato. la politica ha bisogno di tecnicità ma non deve sottomettersi al sistema sella specializzazione che distrugge il globale.

La complessità del genere umano lo porta ad essere poetico e prosaico, dopo il crollo della promessa poetica ( cambiare la vita:essere felici) la politica si è iperprosaicizzata. La P. deve quindi infiltrarsi nelle molteplici dimensioni umane e ritrovare l'equilibrio tra poesia e prosa.

La politica dell'uomo o antropolitica conduce all'idea di P. etaria e viceversa. Ci tocca quindi concepire una politica della responsabilità etaria, una politica multidimensionale, ma non totalitaria. L'antropologia complessa può illuminare l'antropolitica.

Ecologia della politica: la politica non ha sovranità sulla società e sulla natura: si sviluppa in modo autonomo/dipendente in un ecosistema sociale, esso stesso situato in un ecosistema naturale, le conseguenze delle azioni politiche obbediscono solo per poco tempo all'intenzione o alla volontà dei suoi attori. Il principio d'ecologia dell'azione politica deve dunque essere senza tregua presente nel pebsiero antropolitico e nella politica etaria.

I principi antropolitici sono complessi perchè portano in se 2, 3 imperativi complementari/antagonisti, come il principio che lega:

conservazione-----------rivoluzione----- ----- ----resistenza


A causa della variabilita degli avvenimenti anche la strategia politica deve continuamente combinare l'immediato, il medio termine, e forse il lungo termine. Questi 3 tempi non hanno frontiere definite tra loro ma si sovrappongono.

5

la situazione d'urgenza esige il pragmatismo e una politica del male minore(ippocrate:non trattare i sintomi ma le cause della malattia). Il tempo immediato è più urgente del presente quest'ultimo infatti sembra essere una giunzione tra immediato e medio termine. Non bisogna modernizzare come necessità naturale al seguire le mode, ma bisogna politicizzare la modernità, integrandola nella prospettiva antropolitica e etaria.

LA POLITICA A MEDIO termine investe nel senso delle finalità terrestri, è politica di transizione e tiene conto delle resistenze delle correnti e controcorrenti.è nel medio termine che si affermano i principi e strategie antropolitiche.

Come il medio, il lungo termine, esige un'investimento politico e filosofico(riforma del pensiero che è il fine di questo libro) nel presente stesso.

I tre spazi sono micro, macro, meso sono di natura eterogenea benchè dello stesso universo. Nel campo sociologico la politica si colloca nel meso dimenticandosi i rapporti concreti delle singole persone(micro) e l'universale concreto dei problemi etari. La missione dell' antropolitica è di prendere in considerazione queste 3 scale e introdurre in ciascuna di esse, i principi e la strategia dell'ominizzazione. Non dimentichiamo nemmeno l'originalità dell'era etaria del xx sec. Costituzione di uno spazio-tempo etaria complesso in cui tutte le società vi vivono tempi differenti(arcaico,rurale,moderno,post-industriale). Questo ci deve indurre a vivere la complementarietà dei tempi differenti, a contenere il tempo cronometrato, cioè decelerare l'occidente, se no si corre il rischio di impazzire.

Bisogna promulgare una carta delle norme di vita che contempli i diritti del tempo umano, questo non può farlo una sola nazione, dev'essere un'iniziativa delle grandi potenze industriali.( in USA non si è adottato l'aereo supersonico grazie agli ecologisti) primo caso nel xx sec. Di non adozione di una tecnica che velocizzi i trasporti. NO al lavoro a cottimo, riconsiderare la nozione di lavoro, vita più lenta ma umana non paragonate a macchine artificiali.

Preparare l'era meta-tecnica significa la tecnica deve cessare di essere la guida cieca del nostro divenire. La terza riv. Tecnologica creerà macchine vicine slla logica del cervello i cui effetti modificheranno la vita del lavoro e anche quella fuori.



La riforma di pensiero


Un minimo di conoscenza di ciò che è la conoscenza ci insegna che la cosa più importante è la contestualizzazione."l'evoluzione cognitiva non va verso l'installazione di conoscenze sempre più astratte, ma, al contrario, verso la loro contestualizzazione . La contestualizzazione è una condizione essenziale dell' efficacia( del funzionamento cognitivo).

Così l'economia che è la scienza sociale matematicamente più avanzata, è la scienza socialmente e umanamente più arretrata, poiché si è astratta dalle condizioni sociali, storiche,politiche, psicologiche, ecologiche inseparabili dalle attività economiche.

La riforma del pensiero comporta lo sviluppo della contestualizzazione della conoscenza, richiede IPSO FACTO la complessificazione della conoscenza.

Il pensiero al giorno d' oggi è in pezzi staccati: il pensiero che timenta, taglia isola,permette agli esperti di essere efficienti nei loro timenti ed in settori di conoscenza non complessi (macchine artificiali) ma estende la loro logica non umana sulla società e sulle relazioni umane, ignorando o cancellando tutto ciò che è soggettivo, libero, affettivo, creatore.

La possibilità dunque di pensare e il diritto al pensiero sono rifiutati dal principio stesso dell'organizzazione disciplinare delle conoscenze scientifiche e dalla chiusura della filosofia su se stessa. (resistenza mandarino/universitario al pensiero transdisciplinare ,come x la Sorbona nel XVII sec. Sulle scienze).

La falsa razionalità. La riv. Verde x sfamare il 3" mondo ha dovuto cambiare progetto non massimalizzare ma ottimizzare(biocoltivazioni). Rispondere al problema senza causarne altri(inquinamento, sradicamento, inondazioni, carestie)

la falsa razionalità è la razionalizzazione astratta e unidimensionale trionfa purtroppo sulle terre disboscamenti, eccessiva urbanizzazione, periferie fatiscenti. Ha impoverito arricchendo, distrutto creando, gli esempi maggiori in URSS: deviato fiume x irrigare così si è prosciugato il mare d' Aral

e salinificazione dei terreni. L'intelligenza disgiuntiva fraziona i problemi non risolvendoli e spesso aggravandoli sempre di più. Nn si può risolvere unidimensionalmente problemi multidimensionali.

L'intelligenza cieca rende incoscienti e irresponsabili; è diventata mortifera.

Il pensiero mutilato e l'intelligenza cieca non sono razionali, ma razionalizzatori. La vera razionalità è aperta e dialogica con una realtà che le resiste. è il frutto di un dibattito argomentato delle idee. è autocritica e riconosce le proprie insufficenze. La piena razionalità porta a considerare nella sua complessità l'identità terrestre dell'essere umano.

La Terra è una totalità complessa fisica/biologica/antropologica, in cui la vita è un'emergenza della storia della terra e l'uomo un'emergenza della storia della vita terrestre. L'umanità è un'entità etaria e biosferica, l'essere umano naturale e sovra-naturale va radicato nella natura vivente e fisica, ma ne emerge attraverso la cultura, il pensiero e la coscienza.

IL PENSIERO DEL CONTESTO: non è sufficente collocare tutto in un orizzonte etario, ma cercare la relazione di inseparabilità e di inter-retro-azione fra ogni fenomeno e il suo contesto e di ogni contesto con il contesto etario.

IL PENSIERO COMPLESSO: c'è necessità di un pensiero che colleghi ciò che è disgiunto e timentato cioè :

-un pensiero radicale

-un pensiero multidimensionale

-un pensiero organizzatore che concepisca la relazione

-un pensiero ecologizzato mediante la relazione auto-eco-organizzatrice con il suo ambiente, sociale, economico,politico, naturale.

-un pensiero che riconosca l'incertezza, soprattutto nell'azione poiché c'è azione solo nell'incerto

riconoscere il carattere ologrammatico il tutto si trova anche nella parte e viceversa.

La formula globale dell'antropolitica si esprime con la coppia: " PENSARE GLOBALE/AGIRE LOCALE , PENSARE LOCALE/AGIRE GLOBALE.

La restaurazione del pensiero: il problema della restaurazione ha carattere circolare e ciascuno dei suoi problemi dipende dagli altri, rendendo la riforma del pensiero ancora più difficile, e per questo ancora più necessaria, perchè solo il pensiero complesso potrebbe trattare questa circolarità interdipendente. La riforma del pensiero è un problema antropologico e storico chiave; implica una rivoluzione mentale più importante di quella copernicana.

Il cuore della tragedia è anche nel pensiero.



VANGELO DELLA PERDIZIONE



Il nostro minuscolo mondo è destinato con tutto ciò che contiene alla morte presto o tardi, e noi con lui.

Niente sfuggirà alla morte, non c è salvezza nel senso delle religioni della salvezza che promettono l'immortalità, come non c è la salvezza terrestre promessa dalla religione comunista.

Bisogna anche rinunciare alle infinite promesse dell'umanesimo occidentale che ci votava alla conquista della natura, che ci disegnava come intelligenza e ragione infinita, no siamo esseri assolutamente finiti.

Il nostro itinerario è senza meta, dobbiamo farci una ragione del fatto di non sapere perché siamo qui. Ci saranno sempre + fonti d'angoscia e sempre + bisogno di partecipazione, fraternità, e amore che sono antidoto e replica, ma non risposta, all'angoscia.

La cattiva novella è che siamo tutti perduti, ma la buona è che nonostante ciò abbiamo un tetto, una casa, una patria, un piccolo pianeta da coltivare e civilizzare, da considerare la nostra casa comune.

Dobbiamo essere fratelli non perché saremo salvati, ma perché siamo perduti!

Cohen "che questa spaventosa avventura degli esseri umani che arrivano, ridono, si muovono, e poi all'improvviso non si muovono più, che questa catastrofe che li attende non ci renda teneri e pietosi gli uni verso gli altri, questo è incredibile!"

Dobbiamo richiamarci alla fraternità di tutti verso tutti, superare le repulsioni di ciò che non si conforma alle nostre norme e ai nostri tabù, vincere l'inimicizia verso lo straniero su cui proiettiamo le nostre paure dell'ignoto.

La concezione complessa della multipersonalità ci insegna che ci sono + persone in un solo individuo, definire un essere umano come criminale è sopprimergli tutti gli altri tratti umani che criminali non sono (Hegel).Dobbiamo lottare per spezzare il circolo vizioso della vendetta-punizione-vendetta.

La vita umana è tessuta di prosa e poesia.La poesia è anche un modo di vivere nella partecipazione, nell'amore, nella festa, nell'ebrezza, cantando, sognando, gioendo e ammirando; e a complemento di ciò c è la vita prosaica fatta di compiti pratici, utilitaristici, tecnici, fatti per cercare di sopravvivere.Oggi con l'invasione della logica della macchina artificiale in tutti i settori della vita, con il mondo tecno burocratico e il tempo cronometrato sovraccaricato, e stressato abbiamo sviluppato enormemente la prosa a discapito della poesia. E' per questo che oggi più che mai dobbiamo vivere non soltanto sopravvivere ma anche per vivere davvero, e vivere poeticamente è vivere davvero.

Non c è salvezza se ciò significa sfuggire alla perdizione, ma se salvezza significa evitare il peggio, trovare il meglio possibile, allora la nostra salvezza personale è nella coscienza, nell'amore e nella fraternità, la nostra salvezza collettiva è nell'evitare il disastro di una morte prematura dell'umanità e di fare della Terra perduta nel cosmo la nostra "oasi di salvezza".



CONCLUSIONI



In quest'ultimo millennio, l'uomo ha preso coscienza di molte cose:

- dell'unità della Terra (coscienza tellurica)

- dell'unita/diversità della biosfera (conoscenza ecologica)

- del nostro statuto atropo-bio-fisico

- del nostro dasein (il fatto di essere qui senza sapere il perché)

- dell'era etaria

- della minaccia damoclea

- della perdizione a cui sono destinate le nostre vite, il sole e ogni pianeta

L'uomo deve capire e imparare che non può dominare il mondo ne la natura, ma può e deve imparare a vivere e convivere con gli altri uomini sulla Terra, e ancora deve curare la Terra malata, abitarla ripararla e coltivarla.

Ad ogni modo disponiamo di 6 principi di speranza nella disperazione:

1 E' un principio vitale, la vita si rigenera e rigenera la speranza, non è la speranza che fa vivere, ma è vivere che fa la speranza che a sua volta fa vivere.

2 Principio dell'improbabile, tutto ciò che è accaduto di buono nella storia è stato a priori improbabile.

3 Principio dell'inconcepibile, tutte le grandi trasformazioni sono state impensabili prima di essere prodotte.

4 Principio della talpa, che scava la sua galleria sotterranea e trasforma il sottosuolo prima che la superficie sia intaccata.

5 Principio del salvataggio, attraverso la presa di coscienza del pericolo, là dove cresce il pericolo cresce anche ciò che salva.

6 Principio antropologico, sappiamo che l'homo sapiens finora ha utilizzato solo una piccola parte delle sue possibilità celebrali, la nostra civiltà corrisponde alla preistoria della mente umana, quindi salvo possibili catastrofi l'evoluzione umana potrà proseguire a lungo.





Privacy

© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta