chimica |
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ANALISI DELLO ZINCO NEI COSMETICI
NOTIZIE STORICHE
Lo zinco è noto fin dai tempi molto remoti. Il nome sembra risalga a paracelso. E' anche presente in molti tessuti degli organismi animali e vegetali. La quantità totale dell'uomo adulto si aggira attorno ai due grammi e le sedi di maggiore accumulo sono il fegato, il timo, il cervello, il pancreas, i muscoli e sangue - Componenti del sangue, Il plasma, I globuli rossi, I globuli bianchi, Le piastrine" class="text">il sangue, sia nella parte corpuscolata che plasmatica. Il fabbisogno quotidiano è di 10-l5 mg.
Occorre sottolineare la particolare importanza dello zinco come metallo enzima, catalizzatore di numerosi meccanismi enzimatici, tra cui ricorderemo la fosfatasi, la catalasi, l'anidrasi carbonica degli eritrociti, la carbossipeptidasi, ecc.
La via di introduzione può essere può essere o quella inalatoria, sotto forma di fumi o di vapori, o quella ingestiva. L'assorbimento per via enterica avviene attraverso la parete del tenue. Sperimentalmente si è così accertato che la quantità così assorbita è di circa 3 - 5%. Il trasporto del metallo nel plasma è possibili in seguito a legami che il metallo contrae con alcune proteine.
L'eliminazione si compie con la bile e quindi con le feci e in piccola quantità, attraverso le urine. Il metabolismo dello zinco è stato studiato mediante l'isotopo radioattivo Zn . una volta introdotto per via venosa esso e nelle emazie, nel pancreas nel fegato nel rene e nell'ipofisi e viene fissato soprattutto negli eritrociti, nel cervello, nei muscoli e nella cute.
TOSSICOLOGIA
La dose media letale (LD50 ) negli animali si aggira intorno ai 200 - 300 mg/Kg.
L'anamnesi è determinante per la diagnosi. La ricerca dello zinco nel sangue e nelle urine riesce utile per confermare lo stato di intossicazione. Va ricordato a tal proposito che nell'adulato l'escrezione pro die di zinco si aggira normalmente sui 10 mg con le feci e sui 400 gamma con le urine. Per quanto riguarda gli avvelenamenti non si può parlare dello zinco nei visceri, se la quantità totale non supera almeno il grammo.
Valori di riferimento ematico: mg/1 0,65-l,22.
La prognosi in generale è buona, specie se il soggetto viene allontanato dal rischio. Anche nelle forme acute ( <<metal fume fever>> ), benché non esista ancora un trattamento specifico, la prognosi è favorevole.
La terapia è esclusivamente sintomatica. Nell'intossicazione acuta da ingestione, si pratica gastrolusi con acqua albuminata e si somministrano soluzioni glucosate per ipodermo - fleboclisi. Risultati molto incerti si hanno con i chelanti.
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