chimica |
In laboratorio abbiamo fatto 5 prove per constatare le caratteristiche di alcune reazioni chimiche.
1° PROVA
Materiale: generatore di corrente elettrica a basso voltaggio - 2 burette rovesciate collegate tra loro alla base.
Procedimento: accendendo il generatore la corrente elettrica va a contatto con l'acqua attraverso due elettrodi di carbonio posti all'interno delle burette. A questo punto la corrente e gli elementi che compongono l'acqua (H2 + O2 H2O) entrano in contatto e danno il via ad una reazione chimica che fa estrarre dall'acqua H e O; questi due gas occupano spazio nella buretta, così il livello dell'acqua scende di un certo livello nella buretta contenente ossigeno e scende di quasi il doppio in quella contenente idrogeno perché le particelle di H sono più grosse di quelle di O. Per capire in quale buretta si trova l'O e in quale l' H basta andare vicino al rubinetto del gas con una fiamma, se l'intensità della fiamma aumenta allora c'è O, se si senta un piccolo scoppio allora c'è H.
2° PROVA
Materiale: ml HCl (acido cloridrico) - 1 granellino di Zn (zinco) - becher
Procedimento: dopo aver messo l'HCl nel becher abbiamo immerso in esso il granellino di Zn ed abbiamo notato che sulla superficie si sono prodotte bollicine di H perché lo Zn entrando in contatto con l'HCl sprigiona H.
Zn + HCl H2 + ZnCl2
3°PROVA
Materiale: polvere di ferro (Fe) - HCL (acido cloridrico) - becher
Procedimento: questa prova è identica alla precedente, solo che cambia l'elemento da immergere nell'acido. In questa prove la reazione chimica è più evidente perché la superficie di Fe a contatto con l'acido è maggiore.
Fe + HCl H2 + FeCl2
4° PROVA
Materiale: lastra di magnesio - bunsen.
Procedimento: mettendo la lastra di magnesio sulla fiamma del bunsen, si innesca la reazione con l'ossigeno presente nell'aria. Questa reazione sviluppa una luce notevole simile al flash della vecchie macchine fotografiche, al termine della reazione il magnesio è diventato ossido di magnesio.
5° PROVA
Materiale: zolfo in polvere (S) - acido cloridrico (HCl) - provetta - spatola
Procedimento: dopo aver messo dell'HCl in una provetta, con una spatola si inserisce anche dello zolfo in polvere. Questi due elementi non danno luogo ad alcuna reazione, infatti lo zolfo galleggia sull'HCl lasciandolo inalterato.
Materiale: bilancia elettronica (sensibilità = 0,001g) - beuta compressa effervescente - tappo in plastica
Procedimento: abbiamo messo la beuta con dell'acqua al suo interno, il tappo e la compressa allo stato solido sulla bilancia ed abbiamo rilevato la massa di 205,14g. Poi abbiamo messo la compressa nella beuta con l'acqua e l'abbiamo subito chiusa con il tappo, siamo andati a rilevare la massa ed era ancora di 205,14g. Quando la compressa si era sciolta abbiamo tolto il tappo e abbiamo osservato che la massa dei corpi era cambiata, era di 204,75g.
La differenza di peso è dovuta al fatto che la compressa sciogliendosi in acqua ha liberato CO2 (anidride carbonica) e quando abbiamo aperto il tappo si è liberata nell'aria.
m(CO2) = (205,14g - 204,75g) = 0,39g
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