chimica |
La storia dell'atomo
Il concetto di atomo (dal greco 'atomòs',
'indivisibile') quale costituente della materia trae origine
dall'antica filosofia greca: la sua esistenza venne ipotizzata nel
"In verità esistono solo atomi e il vuoto'.
Le idee di Democrito vennero riprese nel
Il Medioevo osteggiò fortemente la concezione materialista della realtà e l'atomismo, la cui vera ripresa avvenne nel XVII secolo, rimase una dottrina filosofica fino all'inizio del XIX secolo, quando negli studiosi si consolidò l'idea di una natura discontinua, formata da atomi e molecole.
Nel
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In seguito allo studio della deflessione di particelle a da parte di una sottile lamina d'oro, Rutherford elaborò tra il 1908 e il 1911 il modello etario dell'atomo. Gli elettroni
ruotano intorno ad un nucleo delle dimensioni di 10- Nel nucleo è concentrata la quasi totalità della massa dell'atomo. Gli oggetti sono quindi per lo più "vuoti". Nasce così il concetto di nucleo. |
Tuttavia l'atomo proposto da Rutherford non poteva essere stabile secondo le leggi dell'elettrodinamica classica. Infatti gli elettroni cadrebbero sul nucleo (dopo un tempo dell'ordine di 10-8 s!), poiché muovendosi di moto accelerato irraggiano energia. Bohr riprese così il modello etario, mantenendo il concetto di nucleo e introducendo due postulati:
solo un numero discreto di orbite circolari sono permesse agli elettroni che ruotano intorno al nucleo (quantizzazione delle orbite),
quando un elettrone si trova in una di queste orbite non irradia energia; gli elettroni possono variare la propria energia solo in seguito alla transizione tra due orbite permesse (quantizzazione dell'energia).
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Il modello di Bohr venne perfezionato da Sommerfeld che introdusse delle orbite ellittiche per gli elettroni. Il principio di Heisenberg escluse la possibilità di conoscere posizione e velocità dell'elettrone contemporaneamente in un punto. Una spiegazione della discretizzazione delle orbite permesse agli elettroni venne fornita da de Broglie che estese il dualismo onda-corpuscolo della luce anche alla materia. |
Le orbite descritte dagli elettroni intorno al nucleo sono quelle che verificano la condizione di "onda stazionaria".
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Schroedinger nel 1926 riunì in una sola equazione l'intuizione di De Broglie del dualismo onda-corpuscolo e il principio di indeterminazione di Heisenberg. Ogni elettrone è quindi descritto da un'onda, la cui ampiezza dà la probabilità di trovare l'elettrone in una data posizione intorno al nucleo. Nacquero così gli orbitali, cioè le regioni di spazio nelle quali è più elevata la probabilità di trovare l'elettrone. |
Per quanto riguarda il nucleo Chadwick mostrò che questi era composto non solo da cariche positive (protoni) ma anche da particelle elettricamente neutre (neutroni), cioè prive di carica elettrica.
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Le teorie attualmente in vigore, suppongono che sia il neutrone che il protone siano costituite da quark, particelle elettricamente cariche con carica pari ad un terzo di quella dell'elettrone, mentre l'elettrone sia indivisibile. Esistono due tipi di quark, quark up (quark-u) e quark down (quark-d). |
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