Modelli di
atomo a confronto
La carica degli atomi è sempre neutra
si dice quindi che questo è inerte. I primi che ipotizzarono
sull'esistenza dell'atomo furono i Greci con Democrito.
Successivamente grazie agli studi fatti Thompson
creò il primo modello di atomo. Thompson
conosceva molto bene le caratteristiche elettriche degli elettroni e con
ciò formulò un ipotetico modello di atomo. Questi cercò di
distribuire in maniera omogenea elettroni e protoni nella materia, arrivando
così al suo modello di atomo, più comunemente chiamato modello a panettone.
Nel 1911 Rutherford
negò l'esistenza del modello di Thompson.
Infatti pose una lamina d'oro in una
camera a nebbia contenente il polonio, elemento radioattivo che decadendo
libera particelle a le quali una
volta emesse si proano in linea retta con un po' di autonomia, fino ad
incontrare uno schermo scintillatore che rileva
l'arrivo di ogni particella. Ma Rutherford
notò che non accadeva niente e riscontrava che le particelle passavano
la lamina senza subire alcuna deviazione. Si accorse che alcune delle
particelle emesse dal polonio deviavano il loro percorso solo grazie ad un
ampliamento dello schermo, da qui realizzò il suo nuovo modello di atomo
che superò quello precedente di Thompson,
infatti, realizzò che le particelle che deviavano il loro percorso erano
poche proprio perché erano poche quelle particelle a che
incontravano nel tragitto una carica positiva, di conseguenza pensò che
la carica positiva fosse addensata completamente nel nucleo dell'atomo stesso,
mentre considerò il resto dell'atomo vuoto, nel quale alloggiavano gli
elettroni che avendo carica negativa ruotavano intorno al nucleo. Ruttherfor commise un errore proprio qui, infatti
quest'ultima affermazione venne negata più avanti dal danese N. Bohr; è comunque rimasto invariato al modello di
atomo più recente il fatto che ci sia un nucleo di carica positiva.