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IL POTERE POLITICO
Il potere politico è quella specie di potere sociale che si basa sulla possibilità di ricorrere in ultima istanza alla forza legittima per imporre la propria volontà.
Il potere sociale è la capacità di influenzare il comportamento di altri individui, esistono tre tipi diversi di potere sociale :
Lo stato nell'esperienza attuale incarna la ura tipica del potere politico, per far rispettare le sue leggi può ricorrere ai suoi apparati repressivi.
LA LEGITTIMAZIONE
tipi di potere legittimo
LO STATO
Lo stato moderno si differenzia dalle precedenti forme di organizzazione del potere politico, per la presenza di due caratteristiche
a) concentrazione del potere di comando legittimo nell'ambito di un determinato territorio in capo ad un'unica istanza
b) la presenza di un'organizzazione amministrativa in cui opera una burocrazia professionale
FORME DI STATO
Forme di stato e forme di governo
FORMA DI STATO rapporto che corre tra le autorità dotate di potestà di imperio e la società civile l'insieme dei principi e valori cui lo stato ispira la sua azione
FORMA DI GOVERNO i modi in cui il potere è distribuito tra gli organi principali in cui lo stato-apparato è diviso e l'insieme dei rapporti che intercorrono tra loro
i modelli
consentono di individuare sia le condizioni storico-istituzionali in cui può operare un certo modello di forma di stato o di forma di governo sia i fattori che sono coerenti con il modello sia quelli contrari e perciò non introducibili nelle singole esperienze costituzionali riconducibili al modello se non a costo di alterarne la logica
facilitano l'individuazione di certi elementi che sono peculiari di un determinato ordinamento
orientano l'opera di interpretazione dei documenti costituzionali
LO STATO ASSOLUTO
lo stato assoluto è la prima forma di stato dello stato moderno
apparato autoritario separato dalla società e per l'affermazione di un potere sovrano attribuito interamente al RE o meglio alla Corona (distinta dal primo perché impersonale organo dello stato
L'assolutismo regio si affermò pienamente, ciò avvenne soprattutto in Francia, la nobiltà feudale fu sottomessa allo stato. Diversa è stata l'evoluzione di altri paesi in particolare in Inghilterra l'assolutismo si affermò solo parzialmente nel cinquecento, ci furono ostacoli di diversa natura: di tipo sociale, collegati all'alleanza che si formò tra borghesia e quella parte di aristocrazia rurale che aveva saputo trasformare la rendita fondiaria in impresa manifatturiera, e di tipo giuridico riconducibili al peso dei privilegi feudali.
In altri paesi come l'Austria e la Prussia si affermò il cosiddetto ASSOLUTISMO ILLUMINATO in cui compito del sovrano era di promuovere il benessere della popolazione DETTO ANCHE STATO DI POLIZIA per intendere stato caratterizzato dalla finalità di accrescere il benessere della popolazione.
LO STATO LIBERALE
Lo stato liberale è una forma di stato che nasce tra la fine del settecento e la prima metà dell'ottocento a seguito della crisi dello stato assoluto e dell'affermazione della Borghesia
CARATTERI STRUTTURALI : base sociale ristretta
principio di libertà
principio rappresentativo
lo stato di DIRITTO
La crisi dello stato assoluto fu dovuta soprattutto a ragioni finanziarie (peso fiscale ritenuto insopportabile) In Francia la crisi assunse la forma traumatica della rivoluzione del 1789, in Inghilterra l'affermazione dello stato liberale fu più graduale e quindi più stabile, il caso americano e ancora diverso; l'Inghilterra si rivolgeva alle colonie per rimpinguare le casse provate dalla guerre imponendo senza il consenso delle assemblee legislative nuove tasse, a seguito del radicalizzarsi del conflitto si giunse alla dichiarazione di indipendenza (4 luglio 1776)
Importante fattore che ha promosso l'organizzazione dello stato liberale è l'avvento di un economia di mercato (basata sul libero incontro tra domanda ed offerta), lo stato assoluto ostacolava la nuova economia
CARATTERI PRINCIPALI DELLO STATO LIBERALE
a) Una finalità politico costituzionale garantistica, Lo stato è considerato uno strumento per la tutela della libertà e dei diritti degli individui (attuabile secondo il principio della separazione dei poteri)
b) Concezione dello Stato minimo, Stato limitato titolare solamente di quelle funzioni necessarie all'adempimento della finalità garantistica (funzione giurisdizionale, tutela dell'ordine pubblico, difesa militare ecc.)
c) Principio di libertà individuale, Lo stato riconosce e tutela la libertà personale, la proprietà privata, la libertà contrattuale la libertà di pensiero e di stampa, religiosa, di domicilio, definendo un sistema giuridico che presuppone una società formata da individui eguali di fronte alla legge.
d) Separazione dei poteri, il potere politico viene suddiviso tra soggetti diversi che si controllano reciprocamente
e) Principio di legalità la tutela dei diritti è affidata alla Legge(caratterizzazione di Stato di Diritto) basata su due premesse la legge abbia i caratteri generali dell'astrattezza (non deve essere uno strumento di arbitrio)la legge sia formata dai rappresentanti della Nazione (si basa cioè sul principio rappresentativo)
f) Principio rappresentativo, le assemblee legislative dello stato liberale rappresentano l'intera nazione o l'intero popolo come entità complessiva( ma i rappresentanti vengono comunque eletti da un corpo elettorale ristretto - classe borghese - )
In tutti gli stati liberali vengono esclusi dall'elettorato tutti coloro che hanno un livello di cultura o di reddito inferiori a una certa soglia - VIENE QUALIFICATO COME STATO MONOCLASSE
L'allargamento della base sociale dello stato liberale, lo stato da monoclasse diventa pluriclasse porta a un processo di allargamento dell'elettorato attivo che porterà in seguito al suffragio universale
succede:
- AFFERMAZIONE DEI PARTITI DI MASSA
- CONURAZIONE DEGLI ORGANI ELETTIVI come luogo di confronto e di scontro tra interessi eterogenei
- IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI SOCIALI integrazione nello stato dei gruppi sociali più svantaggiati.
I PARTITI POLITICI DI MASSA
l'estensione del Diritto di voto ha richiesto che venisse organizzata la partecipazione politica di milioni di elettori , con l'introduzione del suffragio universale si sono affermati i moderni partiti di massa caratterizzati da una solida struttura organizzativa che ha consentito loro di essere radicati nella società e di diventare strumenti di mobilizzazione popolare
I partiti di massa hanno un apparato organizzativo permanente che opera la di fuori del parlamento e tiene collegati eletti ed elettori
altro fenomeno che ha portato all'affermazione dei partiti politici di massa sono i conflitti sociali del Novecento.
RAPPRESENTANZA POLITICA
rappresentanza politica
due significati
'per conto di '
rapporto tra rappresentante e rappresentato sulla base di un atto di volontà chiamato mandato dà al primo nel suo interesse con l'osservanza dei limiti e delle istruzioni stabilite con il mandato
rappresentanza significa che qualcuno fa vivere in un determinato ambito qualche cosa che effettivamente non c'e' Per indicare questa situazione la dottrina tedesca preferisce usate il termine rappresentazione la rappresentanza in questa seconda accezione non presuppone l'esistenza di un rapporto tra il rappresentato e il rappresentante il quale invece dispone di una situazione di potere autonoma rispetto al primo (questa e l'accezione moderna della rappresentanza politica)
nello stato liberale il potere decisionale venne tolto dalle mani del re e dato alla Nazione (in senso astratto) da questa costruzione costituzionale derivarono tre importanti implicazioni
se i parlamentari erano scelti per volere in luogo della nazione quest'ultima doveva assicurarsi che le modalità di elezione fossero tali da garantire che gli elettori fossero in grado di scegliere i soggetti più idonei per curare l'interesse generale; ne derivava la possibilità di restringere l'elettorato attivo per motivi di censo e di capacità
se i parlamentari dovevano rappresentare l'intera nazione essi non dovevano curare gli interessi particolari del loro collegio elettorale
se il parlamentare doveva curare l'intera nazione non doveva essere vincolato da istruzioni ricevute dagli elettori venne sancito il DIVIETO DI MANDATO IMPERATIVO
utile chiarire che la RESPONSABILITA' POLITICA significa che un soggetto dotato di potere politico dovrà rispondere ad un altro soggetto per il modo in cui ha esercitato questo potere e nel caso di giudizio negativo andrà incontro alla sanzione rappresentata dalla perdita del potere politico.
LA RAPPRESENTANZA POLITICO NELLO STATO DI DEMOCRAZIA PLURALISTA
Nelle democrazie pluraliste si afferma il principio della sovranità popolare
i parlamenti possono essere paralizzati dalla conflittualità dei diversi gruppi che si fanno carico delle diverse esigenze dei gruppi sociali che rappresentano
il problema della governabilità può essere risolto mettendo insieme e facendo convivere i due aspetti della rappresentanza politica
la rappresentanza come rapporto con gli elettori per garantire la legittimazione del sistema
e la rappresentanza come situazione di potere autonomo che è necessaria per assicurare la possibilità di assumere una decisione, evitando la degenerazione particolaristica e la paralisi decisionale.
il modo in cui questo equilibrio si è realizzato varia da sistema a sistema e sono riconducibili essenzialmente alle seguenti ipotesi:
Lo stato dei partiti : 'doppia virtù' collegamento stabile con gli elettori e autonomia del rappresentante (mediazione dei programmi)
art. 67 Cost. 'ogni membro del parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato' DIVIETO DI MANDATO IMPERATIVO
Il rafforzamento del governo e l'investitura diretta del suo capo (es. stati uniti)
assetti neocorporativi : nel corporativismo pluralista le organizzazioni degli interessi sono autonome e nascono spontaneamente nella società , il governo tende a negoziare il contenuto dei principali provvedimenti economici con i sindacati dei lavoratori e le associazioni degli imprenditori dando vita a trattative triangolari ottenendo in cambio certi comportamenti
rappresentanza territoriale Istituzione di una Seconda Camera territoriale in cui sono rappresentati gli enti locali
sottrazione della decisione al circuito rappresentativo affidando la cura di determinati interessi ad autorità amministrative indipendenti
DEMOCRAZIA DIRETTA E DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA
tra le modalità utilizzate dal costituzionalismo contemporaneo per fronteggiare la crisi dei sistemi rappresentativi particolare importanza assume il ricorso agli istituti di DEMOCRAZIA DIRETTA attraverso questi istituti si affida direttamente al corpo elettorale l'esercizio di alcune funzioni consentendogli di assumere delle decisione immediatamente efficaci nell'ordinamento statale.
Gli istituti di democrazia diretta affiancano i meccanismi rappresentativi per
assicurare la partecipazione popolare alle decisioni che riguardano l'intera comunità e per colmare la distanza tra il popolo e l'apparato statale
ISTITUTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA
iniziativa legislativa popolare (un certo numero di cittadini -50 000 elettori secondo l'art 71 della costituzione)
2) la petizione (richiesta che i cittadini possono fare agli organi del parlamento o del governo per sollecitare determinate attività -non determina alcun effetto giuridico particolare)
3) IL REFERENDUM (IL più importante consultazione dell'intero corpo elettorale produttiva di effetti giuridici) - referendum costituzionale
- referendum approvativo o sospensivo
- referendum abrogativo
- referendum consultivo
LA SEPARAZIONE DEI POTERI
IL Modello Liberale
Il principio della separazione dei poteri è stato elaborato con l'obbiettivo di limitare il potere politico e tutelare la libertà (Montesquieu)
POTERE LEGISLATIVO
TRE POTERI POTERE ESECUTIVO
POTERE GIUDIZIAZIO
primo attribuzione ad ogni potere in senso soggettivo costituito da un Complesso unitario di organi, di una funzione pubblica ben individuata e distinta dalle funzioni attribuite agli altri poteri
secondo fondamentale che ciascuna funzione sia attribuita a poteri distinti perché se più funzioni fossero concentrate in capo al medesimo soggetto si aprirebbe la strada all'arbitrio
terzo I poteri sia pure distinti e separati dovrebbero potersi condizionare reciprocamente in modo che ciascun potere possa condizionare gli eccessi degli altri
Nella forma di governo presidenziale statunitense il Presidente ed Il Congresso (ossia il potere esecutivo e quello legislativo) sono eletti separatamente, il congresso non può costringere alle dimissioni il presidente e neppure il Presidente può sciogliere il congresso anticipatamente; In Europa tale separazione ha un applicazione più temperata, a tale riguardo vanno presi in considerazione due elementi
l'affermazione della forma di governo parlamentare, i due poteri sono principali sono collegati perché il governo deve godere della fiducia del Parlamento
il secondo elemento è rappresentato da quei casi in cui un determinato potere esercita una funzione tipica dell'altro , il Governo adotta regolamenti, il Parlamento adotta atti che contengono norme generali
La separazione dei Poteri NELLE DEMOCRAZIE PLURALISTE
Le profonde trasformazioni politico sociali che hanno accomnato l'affermazione dello stato di democrazia pluralista hanno modificato il principio della separazione dei poteri, lo stato ha allargato il campo dei suoi interventi, e si afferma una quarta funzione LA FUNZIONE DI INDIRIZZO POLITICO consiste nella determinazione delle linee fondamentali di sviluppo dell'ordinamento della politica interna ed esterna dello stato e nella cura della loro coerente attuazione
La costituzione Italiana espressamente menziona l'indirizzo politico nell'art.95
Vi è poi una tendenza in alcuni stati come l'Italia per cui l'amministrazione non può essere considerata come un apparato dipendente dal Governo né come un organizzazione unitaria
L'ART 97 Cost. nell'ordinamento dei pubblici uffici devono essere determinate le sfere di competenza e di responsabilità dei funzionari
è stata introdotta la separazione tra politica e amministrazione ossia tra la sfera di azione riservata al Governo ed i poteri di gestione riservati ai dirigenti
l'amministrazione si scompone in una pluralità di apparati tra loro più o meno indipendenti .
le alterazioni rispetto al modello liberale della separazione dei poteri sono ancora più estese, 1° la funzione legislativa non si caratterizza più per la produzione di norme generali e astratte ma frequentemente la Legge contiene prescrizioni che si riferiscono a determinati soggetti -LEGGI PROVVEDIMENTO-
lo sviluppo della legislazione provvedimentale e riconducibile all' affermazione dello Stato sociale.
Anche la funzione giurisdizionale assume tratti differenti; l'attività interpretativa è intrisa di scelte discrezionali - la sete di diritti individuali e collettivi che il costituzionalismo liberale prima e lo stato sociale poi hanno sprigionato hanno fatto si che sugli organi giurisdizionale vengono scaricate delle domande che non hanno trovato risposta nei tradizionali circuiti rappresentativi spingendo i giudici a riconoscere e tutelare Nuovi Diritti infine al crisi della legge , per la produzione di leggi frutto di compromesso politico che hanno significati ambigui e talora rinviano volutamente al momento dell' applicazione l'individuazione del significato normativo del testo, TUTTO CIO PORTA AD ACCRESSCERE NOTEVOLMENTE LA DISCREZIONALITA' DEI GIUDICI.
nel XX secolo il controllo giurisdizionale della Costituzione è divenuto un tratto comune a pressoché tutti gli stati di democrazia pluralista in alcuni stati c'e' pura la ura del presidente della Repubblica distinto e autonomo la cui funzione e garantire gli equilibri costituzionali
Cosa resta della separazione dei poteri nella democrazia Pluralista?
esistono più poteri in senso soggettivo tra loro reciprocamente indipendenti il potere politico viene ripartito in assetto costituzionale che è altamente pluralistico e tende ad impedire che un apparato prevalga sugli altri
resta la possibilità di distinguere la tre tradizionali funzioni dello stato cui si aggiungono quelle di indirizzo politico e quella di garanzia giurisdizionale della costituzione; continuano a fare capo a apparati distinti e autonomi, i criteri di distinzione e di individuazione delle funzioni sono prevalentemente di tipo formale perciò la funzione legislativa di distingue perché è esercitata dalle due Camere (art. 70 Cost.) , la funzione Giurisdizionale è caratterizzata dalla posizione di indipendenza del giudice nei confronti di ogni altro potere e della sua terzietà rispetto alle parti del processo
la funzione esecutiva o meglio amministrativa . In Italia esiste una legge generale sul procedimento amministrativo ,la legge 241/1990 modificata tra le altre dalla legge 127/1997, che definisce il modo di operare delle amministrazioni pubbliche solamente quando esercitano pubbliche potestà
evoluzione dei rapporti tra i poteri , trasformazione politica, distinzione di funzioni tra la maggioranza che governa e l'opposizione che controllo
REGOLA DI MAGGIORANZA
principio formale e' lo strumento attraverso il quale ampie collettività posso adottare una decisione, presuppone l'eguaglianza dei membri del collegio
per contrastare il pericolo della tirannia delle maggioranze le costituzione predispongono vari strumenti di tutela delle minoranze
principio di rappresentanza riguarda la modalità attraverso cui si forma il parlamento e di determina la maggioranza e la minoranza la regola di maggioranza diventa strumento per eleggere il parlamento
principio di organizzazione politica determinata concezione delle elezioni e del funzionamento della democrazia
Democrazie maggioritarie e democrazie consociative
Democrazie maggioritarie la regola di maggioranza diventa principio di organizzazione ---- contrapposizione tra due partiti o coalizioni di partiti tra loro alternative il corpo elettorale e posto di fronte a una scelta secco e la minoranza assume la Funzione di opposizione (controllo politico)
Democrazie consociative l'accordo tra i principali partiti al fine di condividere il controllo del potere politico, i partiti a livello elettorale competono ciascuno per proprio conto , dopo le elezioni fanno utilizzano la loro forza politica per raggiungere compromessi (manca una funzione di opposizione)
Minoranze permanenti - le democrazie pluraliste si preoccupano di tutelarne l'esistenza (lingua, religione, razza art. 3.1 COST.)
STATO UNITARIO STATO FEDERALE STATO REGIONALE
La separazione dei poteri
livello orizzontale tra i poteri dello stato
livello verticale tra stato ed enti territoriali AUTONOMI
stato unitario = potere attribuito al solo stato centrale
stato composto = potere distribuito tra stato centrale ed enti territoriali distinti
CARATTERI DELLO STATO FEDERALE
ordinamento statale federale con una costituzione scritta e rigida, enti politici territoriali dotati di proprie costituzioni
previsione da parte della costituzione federale di una ripartizione di competenze tra stato centrale e stati membri
esistenza di un parlamento bicamerale in cui esista una camera rappresentativa degli stati membri
la partecipazione degli stati membri al procedimento di revisione costituzionale, la presenza di una corte costituzionale in grado di risolvere le controversie tre stato federale e stati membri
CARATTERI DELLO STATO REGIONALE
presenza di una costituzione statale che riconosce e garantisce l'esistenza di enti territoriali dotati di autonomia politica e di propri statuti (non costituzioni)
attribuzione costituzionale alle regioni di competenze legislative e amministrative, partecipazione limitata all'esercizio delle funzioni statali, mancanza di una seconda camera rappresentative delle regioni, la corte costituzionale risolve i conflitti tra stato e regioni assicurando una prominenza dell'interesse nazionale anche sulle materie di competenza regionale
FEDERALISMO DUALE forte divisione tra stato centrale e s. membri
FEDERALISMO COOPERATIVO interventi congiunti nelle stesse materie
LO STATO REGIONALE IN ITALIA
la costituzione prevede uno stato regionale e autonomista AUTONOMIA POLITICA DELLE REGIONI ART, 115 COST.
autonomia legislativa (art. 117) e amministrativa nelle materie espressamente indicate nella costituzione (art, 118) autonomia finanziaria (art,. 119 cost.)
Divisione tra regioni ordinarie e regioni speciali e particolare autonomia alla province autonome di Trento e Bolzano
nel 2001 il parlamento ha approvato una legge costituzionale l.cost. 3/2001 di riforma organica del Titolo V della parte seconda della costituzione entrata in vigore a seguito del referendum costituzionale
a) la repubblica si articola in comuni, province, città metropolitane. regioni e stato tutti dotati di autonomia costituzionalmente garantita
b) a comuni e province è attribuita autonomia statutaria nell'ambito dei principi fissati dalla costituzione
c) equiordinazione degli enti locali , la legge statale e pariordinata alla legge regionale, lo stato ha perduto la potestà legislativa generale d'ora in poi può legiferare solamente nelle materie individuate espressamente dall'art.117 cost.
d) per tutte le materie non elencate nell' art. 117 cost. la potestà e attribuita alle regioni (potestà legislativa residuale)
e) le leggi sia statali che regionali devono rispettare la costituzione
f) allo stato è attribuita la potestà regolamentare nelle materie di legislazione esclusiva alle regioni la potestà regolamentare di ogni altra materia
g) ai comuni è attribuita la generalità delle funzioni amministrative , principi di sussidiarietà di differenziazione e di adeguatezza
h) autonomia finanziaria alimentata con tributi ed entrate proprie e tecipazione del gettito dei tributi stati riferibili al loro territorio + fondo parequativo a favore delle regioni con minore capacità fiscale
i) lo stato destina inoltre risorse aggiuntive ed interventi speciali
j) i comuni le prov. ecc. possono ricorrere all'indebitamento ma solo per spese di investimento.
k) potere estero nelle materie di sua competenza
l) al governo è attribuito il potere sostitutivo in caso di mancato rispetto di norme trattati o pericolo per l'incolumità pubblica
m) il nuovo testo ha mantenuto le 5 regioni speciali e le stesse regioni ordinarie potranno ottenere forme ulteriori di autonomia
LA RIFORMA HA DISEGNATO UNA REPUBBLICA DELLE AUTONOMIE
il problema dei raccordi tra i vari livelli territoriali di governo e stata risolta o quasi con l'istituzione della commissione parlamentare per le questioni regionali inoltre si è creato il sistema delle conferenze - i rappresentanti del governo incontrano i rappresentanti delle regioni o delle autonomie o entrambi
LA COSTITUZIONE
Costituzione ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO UN SISTEMA POLITICO
funzione descrittiva
Costituzione MANIFESTO POLITICO
Costituzione TESTO NORMATIVO - FONTE DEL DIRITTO
Genesi
la costituzione italiana entro in vigore il 1 gennaio del 1948
frutto di compromesso tra diverse forze politiche
CONTENUTI
La costituzione italiana del 1948 si compone di diverse parti inizia con i PRINCIPI FONDAMENTALI 12 articoli che contengono un complesso di norme di principio rivelando in fondo la volontà di evitare che una ideologia possa prevalere sulle altre anche sul piano simbolico
il secondo comma dell'art.1 pone il principio della sovranità popolare attuabile secondo la costituzione con gli strumenti della democrazia rappresentativa e della democrazia diretta (i referendum)
FORME DI GOVERNO
forme di governo conosciute dallo STATO LIBERALE sono :
MONARCHIA COSTITUZIONALE GOVERNO PARLAMENTARE
e negli Stati Uniti la forma di Governo Presidenziale
La Monarchia Costituzionale si afferma nel passaggio dallo Stato assoluto allo stato Liberale, ha trovato espressa disciplina nelle prime Costituzioni Liberali Le Costituzioni Francesi del 1791 e 1814 lo statuto Albertino 1848 la costituzione Prussiana la costituzione dell'Impero Tedesco
Monarchia Costituzionale = netta separazione dei poteri tra Re (potere esecutivo) e Parlamento (potere legislativo) il Re eleggeva i ministri e poteva sciogliere anticipatamente la Camera elettiva del Parlamento
la monarchia costituzionale si basava perciò sull'equilibrio che si veniva a creare tra i due centri del potere
RE = PRINCIPIO MONARCHICO EREDITARIO
PARLAMENTO = PRINCIPIO ELETTIVO (anche se circoscritto)
La graduale evoluzione della Monarchia costituzionale che si è trasformata in forma di Governo parlamentare si e' affermata quando tra Re e parlamento si è inserito il Governo legato da un rapporto di fiducia con il Parlamento.
PARLAMENTARISMO DUALISTA E PARLAMENTARISMO MONISTA
la forma di governo parlamentare si è affermata nello stato liberale attraverso un lento processo storico distinto in due fasi
1' PARLAMENTO DUALISTA
caratteri :
il potere ere ripartito tra capo dello stato e governo
il Governo doveva avere una doppia fiducia
al capo dello stato era riconosciuto il potere di scioglimento anticipato del parlamento che fungeva da contrappeso alla responsabilità politica del Governo
Durante questa fase il Re costituiva il punto di riferimento della classe aristocratica mentre il Parlamento rappresentava gli interessi della classe borghese, gradualmente il parlamento è riuscito a circoscrivere il potere del Re a favore della borghesia in questa fase si afferma il
2' PARLAMENTARISMO MONISTA
il governo ha un rapporto di fiducia esclusivamente con il parlamento
il capo dello stato e relegato a un ruolo di garanzia estraneo al circuito di decisione politica
lo strumento principale di questo passaggio e la CONTROFIRMA nato come attestazione del ministro della volontà del monarca ha assunto la funzione di trasferire al governo la responsabilità politica per gli atti del capo dello stato
il potere di direzione politica si è concentrato sul sistema parlamento-governo intimamente legati dal rapporto di fiducia.
LE FORME DI GOVERNO DELLA DEMOCRAZIA PLURALISTA
ED IL SISTEMA DEI PARTITI
nello stato di democrazia pluralista il funzionamento della forma di governo à influenzato dalla presenza di una pluralità di partiti e di gruppi organizzati.
SISTEMA DEI PARTITI numero dei partiti e sistema dei rapporti che intercorrono tra di essi, quando è molto elevata la distanza ideologica tra i partiti
('le ali estreme' sono molto distanti) si dice che il sistema politico è idealmente polarizzato, diminuiscono le possibilità di aggregazione tra i partiti; in questo caso difficilmente a livello elettorale può operare la regola di maggioranza per la formazione del parlamento e del governo, viceversa sistemi politici in cui le distanze ideologiche tra i partiti sono ridotte si divide in due poli anche se si tratta di un sistema pluripartitico (sistema Bipolare) simile a quello del sistema Bipartitico le elezioni diventano un confronto tra due forze alternative e il partito(o coalizione) che assume il potere non lo utilizzerà per eliminare l'altro
FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE
la forma di governo parlamentare si caratterizza per un rapporto di fiducia tre Governo e Parlamento il quale può costringere il Gov. alle dimissioni votandogli contro la sfiducia.
Le costituzioni del secondo dopoguerra hanno cercato di evitare che questo sistema desse luogo ad un eccessiva instabilità e debolezza dei governi, da questi pericoli ha preso corpo la tendenza a una razionalizzazione del parlamentarismo ossia la tendenza a tradurre in disposizioni costituzionali scritte le regole sul funzionamento del sistema parlamentare.
La costituzione italiana prevede una forma di governo parlamentare a debole razionalizzazione innovato attraverso la previsione di un Presidente della Repubblica titolare di poteri propri e di una Corte Costituzionale al cui sindacato è sottoposto l'esercizio della funzione legislativa
Parlamentarismo maggioritario( a prevalenza del Governo) = sistema bipolare - governo di legislatura- la coalizione di minoranza assume il ruolo dell'opposizione-pratica politica dell'alternanza
Parlamentarismo a prevalenza del Parlamento = sistema politico multipolare - accordi sulla maggioranza e sulla composizione del governo dopo le elezioni (governo di coalizione) - debolezza e instabilità del Governo , maggiore forza del parlamento-parlamentarismo compromissorio
PRESIDENZIALISMO
La forma di governo presidenziale è quella in cui il Capo dello stato è:
eletto dall'intero corpo elettorale
non può essere sfiduciato da un voto parlamentare
presiede e dirige i governi da lui nominati
(Quella di maggior successo è quello degli Stati Uniti)
il presidente e il parlamento hanno pari legittimazione politica e una disciplina costituzionale garantisce la separazione tra i due poteri -non esiste il voto di sfiducia-
SEMIPRESIDENZIALISMO
La forma di governo semipresidenziale =
IL CAPO DELLO STATO è ELETTO DIRETTAMENTE
IL PRESIDENTE è INDIPENDENTE DAL PARLAMENTO ma non può governare da solo ma deve servirsi di un governo
IL GOVERNO DEVE AVERE LA FIDUCIA DEL PARLAMENTO
esistono tuttavia forme di governo semipresidenziali a presidente forte e forme di governo semipresidenziali a prevalenza del governo
nella prima tipica della Francia della V repubblica il capo dello stato gode di importanti poteri tra cui la nomina del primo ministro, può sciogliere l'assemblea nazionale, presiede le riunioni del consiglio dei ministri ma il ruolo di direzione politica è basato soprattutto sull'autorità che gli deriva dall'elezione popolare diretta. nella seconda ipotesi invece prevale la forma parlamentare governativa e il ruolo del presidente si riduce a quello di garanzia
Forma di governo Neoparlamentare
- rapporto di fiducia tra governo e parlamento
- elezione diretta del primo ministro
- elezione contestuale di Governo e Parlamento
- governo di legislatura
Forma di Governo Direttoriale
solamente della confederazione Svizzera caratterizzata dalla presenza accanto al parlamento di un direttorio eletto ma non revocabile dal primo formato da cinque membri che hanno la funzione contemporaneamente di Governo e di capo dello stato.
I SISTEMI ELETTORALI
Il sistema elettorale è il meccanismo attraverso cui i voti espressi dagli elettori si trasformano in seggi. il sistema elettorale si compone essenzialmente in tre parti:
IL TIPO DI SCELTA (categorica o ordinale)
LA DIMENSIONE DEL COLLEGIO - il collegio unico - più collegi collegio uninominale (un candidato) collegio plurinominale (+ candidati)
FORMULA ELETTORALE il meccanismo attraverso il quale si procede sulla base dei voti espressi alla ripartizione dei seggi
I sistemi elettorali si distinguono in MAGGIORITARI E PROPORZIONALI
MAGGIORITARIO
maggioranza assoluta (sistema del ballottaggio)
maggioranza relativa (chi ottiene più voti)
PROPORZIONALE
I seggi sono distribuiti a seconda della quota di voti ottenuti da ciascuna lista in competizione
Il sistema maggioritario ha un effetto selettivo mentre i sistemi proporzionali hanno un effetto proiettivo
Il sistema di elezione del parlamento in Italia
sino al 1993 in Italia le due Camere erano elette con un sistema proporzionale ciò ha sempre dato luogo a un parlamentarismo compromissorio a seguito di trasformazioni della società si è spinto per una democrazia maggioritaria questa spinta è culminata con il referendum elettorale del 1993 (oltre il 90% di SI) si preferì fotografare il risultato del referendum con due leggi che per l'elezione sia della Camera che del senato hanno previsto un sistema misto prevalentemente maggioritario (75%) in cui i seggi vengono attribuiti in collegi uninominali a turno unico mentre il restante 25% è ripartito con il metodo proporzionale
LA FORMA DI GOVERNO IN ITALIA
la forma di governo italiana è parlamentare a debole razionalizzazione in cui cioè sono previsti solo limitati interventi del diritto costituzionale per assicurare la stabilità del rapporto di fiducia e la capacità di direzione politica del Governo, ma il rapporto di fiducia ed il ruolo del governo restano affidati ad una disciplina piuttosto essenziale compatibile con assetti assai differenti della forma di governo e quindi sia con un parlamentarismo maggioritario che concentra il potere di direzione politica del Governo sia con un parlamentarismo compromissorio che invece esalta la centralità del parlamento.
La razionalizzazione costituzionale del rapporto di fiducia (art. 94) è diretta a garantire la STABILITA' DEL GOVERNO esistono alcuni vincoli che dovrebbero rendere più difficoltosa l'approvazione di una mozione di sfiducia.
La costituzione contempla la mozione di sfiducia ossia l'atto con cui il Parlamento interrompe il rapporto di fiducia con il Governo obbligandolo alle dimissioni , LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEVE ESSERE MOTIVATA E VOTATA PER APPELLO NOMINALE
La Costituzione ha avuto cura di precisare che il voto contrario di una o di entrambe le Camere su una proposta del Governo non comporta obbligatoriamente obbligo di dimissioni (art. 94.4). Maggiori effetti concreti ha avuto l'altro aspetto della disciplina costituzionale del rapporto di fiducia secondo cui il Governo entro 10 giorni dalla sua formazione deve presentarsi alle Camere per ottenere la fiducia che viene accordata o respinta sempre con mozione motivata e sempre votata per appello nominale
La questione di fiducia che può essere posta dal Governo su una questione che richiede l'approvazione parlamentare = Governo dichiara che ove la sua proposta non dovesse essere approvata dal Parlamento trattandosi di una proposta necessaria per l'attuazione dell'indirizzo concordato riterrà venuta meno la fiducia di quest'ultima e rassegnerà le dimissioni, costituire una maggioranza di Governo è necessità istituzionale
I CARATTERI DELLA SOCIETA' E DEL SISTEMA POLITICO
la democrazia Italiana, società attraversata da profonde divisione ha dato origine ad un sistema politico a multipartitismo esasperato caratterizzato da una notevole distanza ideologica tra i partiti (tanto la sinistra comunista che la destra neofascista non erano considerate forze utilizzabili per la formazione di una maggioranza di governo conventio ad excludendum).
MULTIPARTITISMO e forma di governo presupposti di democrazia consociativa forma di governo ha funzionato sulla base di accordi presi dopo le elezioni sulla base del peso di ciascun partito (parlamentarismo compromissorio)
dopo la crisi e la ristrutturazione le forze politiche hanno avviato una forte competizione per ottenere il consenso degli elettori mobili, gli anni 9o hanno visto una forte modificazione del sistema politico creando le basi per costituzione di un sistema bipolare che a sua volta costituisce una premessa del parlamentarismo maggioritario.
LE CRISI DI GOVERNO
CRISI PARLAMENTARE = mozione di sfiducia
CRISI DI GOVERNO o voto contrario a fiducia
CRISI EXTRAPARLAMENTARE =dimissioni volontarie
le crisi EXTRAPARLAMENTARI - si può dimettere anche il solo capo del governo che però determina la cessazione in carica dell' intero governo, queste crisi sono state la regola di quelle avvenute nella storia repubblicana in quanto il sistema di parlamentarismo compromissorio rendeva facilmente realizzabili tali avvenimenti (perdita di un partito della coalizione di governo) si è venuto a creare però il problema di far conoscere ai cittadini il motivo della crisi, per cui ( da Sandro Pertini)
si e' tentata la strada della PARLAMENTARIZZAZIONE DELLE CRISI nate fuori dal parlamento che consiste nell'invito dal Presidente della repubblica al Governo dimissionario a presentarsi alle Camere per esporre i motivi che hanno portato alla crisi.
IL GOVERNO
Organo costituzionale complesso formato dal presidente del consiglio dai ministri e dall'organo collegiale consiglio dei ministri --- attività di INDIRIZZO POLITICO
FORMAZIONE
il presidente della repubblica nomina il Presidente del consiglio
I ministri sono nominati dal presidente della repubblica su proposta del presidente del consiglio
i membri del governo prima di assumere le loro funzioni devono giurare nelle mani del presidente della repubblica
entro 10 giorni il nuovo governo deve presentarsi alle camere per la fiducia
la fiducia e accordata o revocata mediante mozione motivata per appello nominale
la struttura
art. 92 Cost si limita ad indicare quali sono gli ORGANI GOVERNATIVI NECESSARI :
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
MINISTRI
CONSIGLIO DEI MINISTRI
Esistono però organi governativi non necessari (vice-presidente-ministri senza portafoglio-sottosegretari di stato)
funzionamento
art. 95 cost. il quale rinvia alla legge sull'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al regolamento interno del consiglio del ministri
rapporti con la pubblica amministrazione
art, 95, 97 e 98
GOVERNO soggetto politicamente unitario, responsabile politicamente nella sua unità per l'indirizzo politico che segue e capace di dare attuazione coerente a tale indirizzo, sia nella sua attività che nei rapporti con gli altri organi costituzionali.
art. 95 Cost. prevede che:
Il P.C.D.M. dirige la politica generale del governo e ne è responsabile
Il P.c.d.m. mantiene l'unità dell'indirizzo politico ed amministrativo del Governo, promuovendo e coordinando l'attività dei ministri
i ministri rispondono collegialmente per gli atti del Consiglio e individualmente per gli atti dei lori Ministeri
principi di organizzazione
principio della respons. principio della direzione principio
politica di ciascun ministro politica collegiale della direzione
(autonomia dei singoli politica
ministri all'interno dei propri monocratica.
ministeri) poteri del P.C.D.M.
formazione del governo
democrazie mediate democrazie immediate
i partiti dopo le elezioni decidono sostanziale investitura popolare
la struttura e il programma del diretta del capo del
governo governo
la Cost. italiana esclude che il corpo elettorale possa formalmente scegliere il presidente del consiglio, ma il testo costituzionale è compatibile sia con la modalità di formazione di Governo tipica della democrazia mediata sia con quella che prevede la sostanziale investitura popolare del vertice del potere esecutivo.
Rapporti tra gli organi del Governo
per garantire l'unità e l'omogeneità del Governo la Costituzione si basa sul Principio democratico e sul principio collegiale che servono a contrastare gli eccessi di autonomia dei ministri che potrebbero minacciare l'unità politica del Governo
Strumenti giuridici
Potere del Pres.del Consiglio di proporre al presidente della repubblica la lista dei ministri da nominare
potere di indirizzare direttive politiche ed amministrative
il Consiglio dei ministri delibera sulla politica generale del Governo
Settori della politica governativa
Ø POLITICA DI BILANCIO E FINANZIARIA principale responsabilità del Governo
Ø POLITICA ESTERA stipula di trattati internazionali
Ø POLITICA COMUNITARIA
Ø POLITICA MILITARE
Ø POLITICA INFORMATIVA E DI SICUREZZA
ORGANI AUSILIARI
la Cost. prevede alcuni organi che hanno funzioni di ausilio ad altri organi.
il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro
Il consiglio di stato
La Corte dei Conti
a) controllo preventivo di legittima su alcuni atti delle amministrazioni
b) controllo successivo sulla gestione del bilancio dell' stato
c) controllo sulla gestione finanziaria degli enti cui lo stato contribuisce
d) funzione giurisdizionale
giudizi di responsabilità dei pubblici funzionari
giudizi di conto
giudizi in materia di pensioni
la Cost. prevede l'indipendenza del Consiglio di Stato e della Corte dei conti nei confronti del Governo.
Avvocatura dello stato (non gode della copertura costituzionale) difende le amministrazioni nei giudizi cui sono parte.
IL PARLAMENTO
La Cost. prevede un bicameralismo perfetto o paritario con le due camere dotate delle medesime funzioni seppure con lievi differenze strutturali, è previsto un aggancio tra Senato e territorio regionale.
Parlamento in seduta comune e un collegio imperfetto perché non è padrone del proprio ordine del giorno viene riunito solo per specifiche funzioni elencate dalla cost. (elettorali - accusatori)
- ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
- ELEZIONE DI 5 GIUDICI COSTITUZIONALI
- ELEZIONE DI UN TERZO DEI COMPONENTI DEL C.S.M.
- VOTAZIONE DELL'ELENCO DEI CITTADINI DAL QUALE SI SORTEGGIANO I MEMBRI AGGREGATI ALLA CORTE COST.
- MESSA IN STATO D'ACCUSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
è presieduto dal presidente della camera dei deputati e segue il regolamento della camere dei deputati.
I gruppi parlamentari sono fondamentali unioni di membri di una Camera espressione dello stesso partito o movimento politico costituiti con organizzazione e disciplina di gruppo , le commissioni devono essere formate in modo da rispecchiare la consistenza dei gruppi parlamentari , i parlamentari devono dichiarare a quale gruppo appartengono, quelli che non effettuano la dichiarazione confluiscono nel gruppo misto
le commissioni sono organi collegiali e possono essere
permanenti
temporanei
monocamerali
bicamerali
devono rispecchiare la composizione dei gruppi parlamentari, le commissioni parlamentari temporanee assolvono compiti specifici e durano in carica il tempo stabilito per l'adempimento della loro particolare funzione, le commissioni permanenti sono organi stabili e necessari e sono titolari di importanti poteri di indirizzo, di controllo e di informazione
le commissioni bicamerali la cost. prevede una solo commissione bicamerale quella per le questioni regionali, con legge sono state istituite anche:
-COMITATO PER I SERVIZI DI SICUREZZA
-COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L'INDIRIZZO GENERALE E LA VIGILANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI
le giunte assolvono funzioni diverse da quelle legislative e di controllo
-compiti di garanzia del regolamento e modifica dello stesso
-verifica dell'assenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità
- al senato -giunta per gli affari delle comunità europee- alla camera commissione permanente per le politiche europee.
durata in carica del parlamento e regole decisionali
il parlamento resta in carica 5 anni le funzioni possono essere esercitate anche al di là del termine in caso di Proroga (disposta solo in caso di guerre) e di PROROGATIO in virtù della quale l'organo scaduto continua ed esercitare le sue funzioni fino alla riunione delle nuove camere
VALIDITA' DELLA SEDUTA sono necessari la maggioranza dei componenti il numero legale = quorum strutturale = metà +1 dei componenti IL QUORUM SI PRESUPPONE ESISTENTE FINO A CHE RICHIESTA LA VERIFICA DA PARTE DI ALCUNI PARLAMENTARI O DAL PRESIDENTE NON SE NE ACCERTI LA MANCANZA
per la validità delle deliberazioni e richiesta, salvo la cost. non prescriva maggioranze diverse, la maggioranza dei presenti. (quorum funzionale)
la regola generale è il voto palese l'eccezione e il voto segreto ( deliberazioni che riguardano persone) e che può essere richiesto da un certo numero di parlamentari per questioni che riguardino principi e diritti di libertà (art. 6, da 13 a 22 da 24 a 27 cost.), diritto di famiglia (da 29 a 31 cost.), diritto della persona umana (32.2)
LE SEDUTE DELLE CAMERE SONO PUBBLICHE (principio di pubblicità dei lavori parlamentari) .
prerogative parlamentari (DEROGA AL DIRITTO COMUNE)
insindacabilità per le opinioni e per i voti
immunità penale il parlamentare non può essere sottoposto a misure restrittive della libertà personale senza la previa autorizzazione della camera di appartenenza
interna corpis acta : ogni camera e dotata di autonomia normativa-contabile e di autodichia - insindacabilità degli interna corpis acta sottrazione a qualsiasi controllo esterno degli atti e dei procedimenti che si svolgono all'interno delle assemblee parlamentari.
funzione parlamentare di controllo
STRUMENTI
interrogazione = domanda di un parlamentare al governo sulla veridicità o meno di un determinato fatto
interpellanza = domanda scritta di conoscere quale sia l'intenzione politica del Governo in relazione ad un determinato fatto o situazione dati per scontati
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
il capo dello stato può avere due compiti a seconda della forma di governo
- organo di garanzia costituzionale
- organo governante
la cost. italiana prevede un presidente della repubblica distinto e autonomo dal Governo e si limita a :
fissare alcune caratteristiche dell'organo (ampia rappresentatività derivata dall'accordo sganciato dalla maggioranza)
alcuni poteri - nominare il Pres.del consiglio - sciogliere le camere rinviare le leggi-nomina di alcune alte cariche.
pone alcuni limiti tra cui la controfirma governativa che cosi facendo esercita un controllo sull'attività del capo dello stato
irresponsabilità politica
elezione del P.d.R. - IL parlamento in seduta comune integrato dai delegati regionali , scrutinio segreto e viene richiesta la maggioranza dei 2/3 , dopo il 3 scrutinio viene richiesta solo la maggioranza assoluta (metà +1)
requisiti 50 anno di età godimento dei diritti civili e politici incompatibilità con qualsiasi altra carica.
TIPI Di MESSAGGIO PRESIDENZIALE: UN CHIARIMENTO
I messaggi presidenziali secondo la Costituzione (artt. 74 e 87), possono essere di due diversi tipi:;
a) i messaggi a contenuto vincolato: sono quelli che accomnano l'atto dì rinvio delle leggi il loro
contenuto è vincolato nel senso che il messaggio deve indicare i motivi del rinvio;
b) messaggi a contenuto libero: sono i messaggi 'liberi' di cui sì sta parlando qui. Il loro contenuto
liberamente scelto dal Presidente della Repubblica questo è il modo formale con cui il Presidente,-,
comunica con le Camere,
Tutti i messaggi hanno forma scritta e sono diretti al Parlamento. I messaggi vanno controfirmati dal
Presidente dei Consiglio dei ministri; invece il messaggio dei Presidente Cossiga dei 26 giugno dei
1991 recava la controfirma del vice-Presidente del Consiglio dei ministri a significare che - in un
clima di profonda crisi Istituzionale - il Governo e le forze politiche della coalizione avevano di
visioni e perplessità sulla riconducibilità delle inízìative presidenziali entro i confini segnati dal
Costituzione, La mancata controfirma dei Presidente dei Consiglio dei ministri andreottì) e l'inter
venuta controfirma del Více-Presidente dei Consiglio Martelli rappresentavano Vistosamente la volontà
di assicurare la validità dell'atto presidenziale senza che ciò però comportasse una piena adesione
dei Governo alla politica 'riformatrice' dell'allora Presidente della Repubblica.
AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA
principi costituzionali in tema di giurisdizione
principio di precostituzione del giudice detto anche principio del giudice naturale 'nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge (art. 25 Cost.)' nessuno può trovarsi ed essere giudicato da un giudice appositamente costituito per la commissione di un determinato fatto, è pure posto il divieto di istituire GUIDICI SPECIALI cioè organi formati fuori dall'ordinamento giudiziario è possibile però formare sezioni specializzate presso i tribunali ordinari (art. 102 Cost.)
disposizioni costituzionali la giustizia sia amministrata in nome del popolo (art. 101 Cost.) una partecipazione popolare alle stessa giurisdizione (art. 102.3) che impongono al giudice la sola soggezione della legge (art. 101.1) la disciplina dell'ordinamento giudiziario sia rimessa alla competenza della legge e che sempre la legge assicuri l'indipendenza delle giurisdizioni speciali e del pubblico ministero (art. 108 Cost.) , i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati e contro le decisioni dei giudici ordinari è ammesso ricorso alla Corte di cassazione.
corte di cassazione è giudice di legittimità competente a conoscere le sole violazioni di legge compiute dagli organi giurisdizionali di grado inferiore
diritto di difesa e giusto processo la difesa è un diritto inviolabile in ogni stato e grado di procedimento (art. 24 Cost.) la garanzia del diritto di difesa e il giudice naturale precostituito -- necessità che il processo di caratterizzi per:
contraddittorio tra le parti (paritario)
imparzialità e terzietà del giudice
il nuovo testo dell' art. 111 dice inoltre che la legge deve assicurare la ragionevole durata del processo
accesso alla magistratura nomina a magistrato avviene per concorso consegue nomina a uditore giudiziario dopo c.a. 28 anni di servizio avrà certamente raggiunto i più alti gradi della magistratura ordinaria . i magistrati si distinguono tra loro solo per diversità di funzioni (art.107.3 Cost.) le disposizioni vigenti non operano alcuna distinzione tra magistrati giudicanti e magistrati requirenti.
indipendenza e autonomia della magistratura ordinaria le disposizioni costituzionali proclamano l'autonomia e l'indipendenza del potere giudiziario art. 104.1 la magistratura costituisce un ordine autonomo indipendente da ogni altro potere.
L'autonomia dell'ordine giudiziario garanzia all' interno dell' ordine stesso che ciascun magistrato possa determinarsi autonomamente senza condizionamenti di altri magistrati .
L'indipendenza dell'ordine giudiziario riferita al potere giudiziario nel suo complesso tutela ogni singolo magistrato da tutti quei condizionamenti che possono provenire da poteri diversi dal potere giudiziario.
l'art. 107.1 Cost. afferma 'i magistrati sono inamovibili' non possono senza il loro consenso essere trasferiti
solo con provvedimento del CSM per incompatibilità o perché non sono in grado di amministrare la giustizia nella sede.
FONTI DEL DIRITTO
definizione: fonte del diritto atto o fatto abilitato dall'ordinamento giuridico a produrre norme giuridiche cioè a innovare all'ordinamento giuridico stesso.
è la stessa costituzione a indicare gli atti che possono produrre il diritto : la Cost. (ARTT. 70-81) indica le fonti primarie saranno poi queste a regolare le fonti inferiori fonti secondarie , le norme di ordinamento giuridico che indicano le fonti abilitate a innovare l'ordinamento stesso si chiamano usualmente norme di riconoscimento.
Fonti di cognizione: la più importante è la Gazzetta Ufficiale , altre fonti uff.li sono i Bollettini o Gazzette ufficiali delle regioni (B.U.R.) e la gazzetta uff.le della comunità europea (GUCE)
pubblicazione ufficiale e entrata in vigore degli atti normativi: il testo pubblicato nelle fonti ufficiali è quello che entrerà in vigore se non è altrimenti disposto dopo la vacatio legis, un periodo di regola di 15 giorni trascorso il quale l'atto è pienamente obbligatorio.
FONTI-FATTO E FONTI-ATTO
definizione:
FONTI-ATTO = comportamenti consapevoli e volontari che danno luogo a effetti giuridici - pongono norme vincolanti per tutti
- sono frutto dell'agire volontario di un organo abilitato
FONTI-FATTO = sono una categoria residuale non sono la volontà di un organo competente ma sono valide per il solo fatto di esistere in quanto eventi naturali o sociali.
TIPICITA' DELLE FONTI ATTO
ogni tipo di fonte ha una sua forma essenziale - intestazione dell'autorità emanante
- il nome dell' atto (nomen juris)
- il procedimenti di formazione sequenza di atti preordinati.
l'atto e suddiviso in articoli e questi da commi gli articoli possono avere una rubrica che ne indica l'argomento possono essere raggruppati in capi e questi in titoli e parti.
fonti fatto
le consuetudini: sono quasi sse dagli ordinamenti, ne restano solo poche tracce:
disposizioni preliminari del cod. civile le consuetudini sono poste all'ultimo posto nella gerarchia delle fonti sono ammesse dunque solo dove non vi sia una norma superiore.
sempre nel cod.civ. gli usi nella disciplina del rapporto sopratutto in materia contrattuale e costituiscono elementi integrativi del contratto.
non sono consuetudini le c.d. consuetudini interpretative ossia la costante interpretazione di una disposizione di legge.
art. 10.1 Cost dice l'ordinamento italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute riferimento alle consuetudini internazionali quando il giudice accerta l'esistenza di tale consuetudine riconosciuta dalla generalità degli stati deve immediatamente applicarla (rinvio mobile)
altre fonti fatto
sono fonti fatto anche tutte le fonti che producono norme nel nostro ordinamento ma non sono prodotte dai nostri organi (norme CE e norme del diritto internazionale)
le norme comunitarie sono da considerarsi fonti fatto anche se scritte e volute ma non essendo prodotte da organi del nostro ordinamento sono considerate fatti normativi.
norme del diritto internazionale privato regola l'applicazione della legge quando i soggetti sono sottoposti a ordinamenti diversi
TECNICHE DI RINVIO AD ALTRI ORDINAMENTI
Il rinvio è la tecnica con cui una stato rende applicabili al proprio interno norme di altri ordinamenti.
RINVIO FISSO : o recettizio , disposizione dell'ordinamento statale richiama un determinato atto in vigore in un altro ordinamento 'fisso' perché recepisce uno specifico e singolo atto ordinando ai soggetti dell'applicazione di applicare le norme in esso contenute come norme interne.
RINVIO MOBILE: NON RECETTIZIO l'ordinamento si adegua automaticamente a tutte le modifiche che nell'altro ordinamento si producono nella normativa posta dalla fonte richiamata (es. disposizioni del diritto internazionale privato)
Interpretazione autentica: il legislatore emana una disposizione in cui dice che un'altra va intesa in un determinato significato.
TECNICHE DI RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE
ANTINOMIE = contrasti tra norme
4 CRITERI DI RISOLUZIONE
criterio gerarchico
criterio cronologico
criterio della specialità
criterio della competenza
CRITERIO CRONOLOGICO : si deve preferire la norma più recente a quella antica - effetto : l'abrogazione = cessazione dell'efficacia, vige il principio dell'irretroattività anche se è un principio che può essere derogato l'abrogazione opera da ora (ex tunc) la vecchia norma si applica per tutti i procedimenti vecchi
3 tipi di abrogazione ESPRESSA la legge nuova indica 'sono abrogate le seguenti norme' vale per tutti (erga omnes)
IMPLICITA non è contenuto nella legge sta' all'interprete di fronte ad un antinomia preferire la norma più recente
TACITA riforma dell'intera materia porta a ritenere che una o più norme siano abrogate.
DEROGA = eccezione alla regola la norma derogata non perde efficacia ma viene soltanto limitato il suo campo d'azione.
SOSPENZIONE = dell'applicazione per un certo periodo di una norma a certe categorie o zone, passato tale termine la norma riprende tutta la sua applicabilità.
CRITERIO GERARCHICO : si deve preferire la norma che nella gerarchia delle fonti e superiore effetto annullamento effetto di una dichiarazione di illegittimità che un giudice pronuncia. a seguito della dichiarazione l'atto la norma o la disposizione perdono validità per vizi formali atto emanato da un organo non competente
vizi sostanziali atto produce un antinomia con disposizione di rango superiore
effetti della annullamento la dichiarazione ha effetti generali, l'atto non può più essere applicato a nessun rapporto anche se sorto in precedenza all'annullamento( opera per il futuro ma anche per il passato) non vale solo per i rapporti chiusi
CRITERIO DELLA SPECIALITA' : in caso di contrasto tra due norme si deve preferire la norma speciale a quella generale anche se questa e successiva
art. 15 cod. penale quando più leggi penali o più disposizioni della medesima legge penale regolano la stessa materia la legge o la disposizione di legge speciale deroga alla legge o alla disposizione di legge generale salvo che sia stabilito diversamente.
effetti : l'interprete opera soltanto una scelta tra le due norme che restano entrambe valide ed efficaci.
CRITERIO DELLA COMPETENZA : è un criterio esplicativo, quando la gerarchia delle fonti non basta perché all'interno dello stesso grado gerarchico ci sono atti che hanno la stessa 'forza' vi sono suddivisioni spiegabili in termini di competenza
RISERVA DI LEGGE E PRINCIPIO DI LEGALITA'
LA RISERVA DI LEGGE è lo strumento con cui la costituzione regola il concorso delle fonti nella disciplina di una determinata materia. i limiti posti possono imporsi al legislatore e se violati causare l'illegittimità della legge prodotta.
PRINCIPIO DI LEGALITA' esercizio di qualsiasi potere deve essere regolato da una norma attributiva della competenza per assicurare un uso regolato, controllabile del potere.
Riserva di legge:
tipologie
Riserva a favore di atti diversi dalla legge : Rari casi
riserve a favore della legge costituzionale
riserve a favore di regolamenti parlamentari
Riserva di legge formale ordinaria impone che sulla materia intervenga solo l'atto legislativo prodotta dal processo parlamentare
RISERVA DI LEGGE assoluta esclude ogni intervento sub- legislativo
relativa non esclude altri interventi ma devono essere regolati i principi generali
rinforzata per contenuto la costituzione pone limiti ai principi della legge.
rinforzata per procedimento procedimento aggravato rispetto al normale
SCHEMA RIASSUNTIVO DELLE RISERVE COSTITUZIONALI
formale
alla legge
r.assoluta
ordinaria r.relativa
per procedimento
r. rinforzata
Riserve per contenuto
legge Cost.
ad altri atti decreti di attuazione degli statuti speciali
regolamento parlamentare
LE FONTI DELL'ORDINAMENTO ITALIANO : LO STATO
La costituzione della repubblica italiana costituisce il vertice della gerarchia delle fonti essa è quindi il fondamento di validità delle fonti primarie.
la nostra è una costituzione rigida e per il suo mutamento è previsto un procedimento particolare :
la prima deliberazione è a maggioranza relativa ma devono essere approvati tutti gli emendamenti (navette)
nella seconda votazione non possono essere apportati emendamenti
su i consensi superano i 2/3 la legge è fatta e viene promulgata se la legge viene approvata con la maggioranza assoluta non si tratta di un approvazione definitiva il testo viene pubblicato sulla G.U. così testo di legge costituzionale approvato in seconda votazione a maggioranza assoluta ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna camera entro 3 mesi può essere chiesto un referendum costituzionale (senza quorum)
SCHEMA
CAMERA I 1a app. CAMERA I 2a app.
maggioranza relativa magg. 2/3
CAMERA II 1a app. CAMERA II 2a app.
maggioranza relativa magg. 2/3
G.U. pres. repubblica
CAMERA I 1a app. CAMERA I 2a app.
maggioranza relativa magg. assoluta
CAMERA II 1a app. CAMERA II 2a app.
maggioranza relativa magg. assoluta REFERENDUM
G.U.
I principi supremi della costituzione non sono modificabili, la corte ha oltretutto affermato che le norme di altri ordinamenti che entrano nel nostro attraverso rinvii non possono violare i principi supremi dell'ordinamento costituzionale.
percui
prevalenza dei principi supremi sulle norme comunitarie
prevalenza delle norme comunitarie sui principi costituzionali di dettaglio (derogabili)
Legge formale ordinaria e atti con forza di legge
la legge formale e l'atto normativo prodotta dalla deliberazione delle due camere e promulgato dal P.d.R.
gli atti con forza di legge sono atti normativi che non hanno la forma di legge ma sono equiparati alla legge formale (possono abrogarla ed essere abrogati)
tipicità e tassatività delle fonti primarie: la funzione legislativa e esercitata collettivamente dalle due camere (art.70 cost.) gli atti con forza di legge rappresentano un eccezione indicati dalla stessa costituzione :
art. 75 referendum abrogativo delle leggi
art. 76 decreto legislativo delegato
art. 77 decreto legge
art. 78 decreti del governo in caso di guerra
decreto di attuazione dello statuto
procedimento legislativo
Iniziativa legislativa presentazione di un progetto di legge formato da testo dell'articolato e relazione accomnatoria può essere presentato da iniziativa governativa
iniziativa parlamentare
iniziativa popolare (50.000 elettori)
iniziativa regionale
iniziativa del CNEL
sta poi alla conferenza dei capigruppo decidere se deliberare o meno
approvazione della legge: il progetto di legge deve essere discusso dalla commissione permanente competente
PROCEDIMENTO ORDINARIO (in commissione) esposizione delle linee generali, discussione articoli per articolo, votazione degli emendamenti,approvazione con relazione finale (in aula) tre letture 1° lettura discussione generale 2° lettura articolo per articolo e votazione degli emendamenti 3° lettura approvazione finale del testo.
voto palese maggioranza semplice o relativa
PROCEDIMENTO PER COMMISSIONE DELIBERANTE la commissione esaurisce tutte le 3 letture senza che il progetto di legge debba essere discusso e votato dall'assemblea - alcune materie sono escluse
- la composizione deve rispecchiare i gruppi parlamentari
- l'assegnazione al senato spetta al presidente alla camera il pres. propone e se nessuno obbietta viene assegnata
PROCEDIMENTO PER COMMIZIONE REDIGENTE (misto) sgrava l'aula dall' approvazione degli emendamenti ma spetta all'aula l'approvazione finale del testo
esaurito il procedimento in una camera il progetto di legge va all'altra camera, qui il procedimento ricomincia dall'inizio e la seconda camera può scegliere il procedimento da seguire
promulgazione della legge: Conclusa la fase dell'approvazione la legge è perfetta ma non ancora efficace l'efficacia e data dalla promulgazione da parte del P.D.R.; è il governo a trasmettere al pres. il documento il pres. può disporre il rinvio della legge per motivi di illegittimità costituzionale ma:
L'ATTO DI RINVIO DEVE ESSERE MOTIVATO E CONTROFIRMATO DAL GOVERNO
IN RINVIO pur ESSERE COMPIUTO UNA SOLA VOLTA
alla promulgazione segue la pubblicazione sulla G.U.
LEGGI RINFORZATE E FONTI ATIPICHE
leggi rinforzate
rinforzato il procedimento parlamentare previsto per la loro formazione
FONTI ATIPICHE divise in due categorie
a) dotate di forza passiva potenziata (escluse dal referendum abrogativo)
b) leggi meramente formali (non introducono norme produttive di effetti giuridici)
LEGGE DI BILANCIO prev.
ratifica dei trattati internazionali
LEGGE DI DELEGA E DECRETO LEGISLATIVO DELEGATO
la legge di delega è la legge con cui il parlamento attribuisce al governo il proprio potere legislativo , il decreto legislativo è il conseguente atto (per argomenti particolarmente complessi e tecnici)
LA LEGGE DELEGA
può essere conferita esclusivamente con legge formale (RISERVA DI LEGGE FORMALE)
può essere conferita solo al governo
deve contenere delle indicazioni minime per:
restringere l'ambito tematico della delega
restringere l'ambito temporale
restringere l'ambito della discrezionalità del governo
d.lgs delegato
decreti sono anche gli atti che il governo emana nell'esercizio delle funzioni legislative che gli sono riconosciute dalla costituzione
procedimento
proposta del ministro o ministri competenti
delibera del consiglio dei ministri
eventuali adempimenti ulteriori
eventuale deliberazione del consiglio a seguito dei pareri espressi dagli organi consultati
emanazione da parte del P.d.R.
DELEGHE ACCESSORIE E TESTI UNICI
spesso la delega al governo non costituisce il principale contenuto della legge approvata dal parlamento ma un suo completamento per norme transitorie di attuazione o di coordinamento-
altro caso i testi unici in cui il governo raccoglie le leggi esistenti in testi unici con ,a possibilità di riordinare , procedere alla selezione e all'abrogazione delle norme che ritiene superflue o implicitamente abrogate.
DECRETO LEGGE E LEGGE DI CONVERSIONE
decreto legge = atto con forza di legge che il governo può adottare in casi straordinari di necessità ed urgenza, entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione in G.u.ma ha effetti provvisori perché i decreti legge perdono efficacia sin dall' inizio se il parlamento non li converte in legge entro 60 gg dalla loro pubblicazione
procedimento : il decreto legge deliberato dal consiglio dei ministri emanato dal P.D.R. e immediatamente pubblicato sulla G.U.; pubblicato 'con la denominazione di decreto legge e con l'indicazione nel preambolo delle circostanze di necessità e di urgenza che ne giustificano l'adozione nonché dell'avvenuta deliberazione del Consiglio dei Ministri inoltre il decreto legge deve contenere la clausola di presentazione al Parlamento per la conversione in legge' art. 15 legge 400
il giorno stesso della pubblicazione il decreto legge deve essere presentato alle camere che anche se sciolte sono appositamente convocate e si riuniscono entro 5 giorni (regime di prorogatio) si da' così avvio ad un procedimento legislativo che deve concludersi -promulgazione compresa- entro il termine tassativo di 60 gg.
decadenza del decreto non convertito i decreti legge non convertiti perdono efficacia sin dall'inizio viene data notizia immediata in G.U. la decadenza travolge tutti gli effetti prodotti dal decreto legge. a volte ci può essere un provvedimento c.d. legge di sanatoria, il governo adotta sotto sua responsabilità provvedimenti provvisori art. 77.2 percui c'e' responsabilità civile,penale e amministrativo contabile
c'e' stato uso e abuso del decreto legge anche per provvedimenti non realmente urgenti ma solo perché il decreto serviva a velocizzare il procedimento legislativo, così facendo si è arrivati ad adottare serie di decreti con la conseguenza di arrivare in alcuni casi alla reiterazione del decreto legge la corte costituzionale con sentenza (360/1996) ha messo un argine definitivo alla prassi della reiterazione.
ALTRI DECRETI CON FORZA DI LEGGE
decreti emanati dal governo in caso di guerra art.78 Cost. le camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al governo i poteri necessari
decreti legislativi di attuazione degli statuti speciali gli statuti delle regioni speciali (leggi cost.) prevedono che all'attuazione dello statuto si provveda con un particolare atto, decreto legislativo emanato dal P.D.R. previa deliberazione del consiglio dei ministri su proposta di un apposita commissione paritetica
REGOLAMENTO PARLAMENTARE
in base all'art. 64 cost. il regolamento parlamentare è l'atto con cui viene disciplinato il funzionamento e l'organizzazione delle camere , fonte primaria inferiore solo alla costituzione dotato di ambito di competenza riservato per garantire l'autonomia delle camere
IL REFERENDUM ABROGATIVO COME FONTE
Il referendum è la richiesta del corpo elettorale di esprimersi direttamente su una determinata questione.
il referendum abrogativo = il corpo elettorale può incidere direttamente sull'ordinamento giuridico attraverso la abrogazione di leggi o atti con forza di legge dello stato oppure singole disposizioni in esso contenute - il referendum abrogativo è un atto fonte dell'ordinamento dello stesso rango della legge ordinaria. è una forma di legislazione negativa (serve solo ad abrogare)
procedimento : il referendum abrogativo richiede un procedimento regolato dalla legge 352/1970 può essere proposto da 500.000 elettori o da cinque consigli regionali
richiesta popolare iniziativa parte dai promotori almeno 10 iscritti nelle liste elettorali che depositano presso la cancelleria della corte di cassazione il quesito che intendono sottoporre a referendum-notizia in g.u.-entro tre mesi devono essere raccolte le 500.000 firme
richiesta regionale 5 regioni devono approvare la richiesta a maggioranza assoluta
presso la cassazione viene istituito l'ufficio centrale per il referendum che esamina le richieste per giudicarne la conformità alla legge
i quesiti dichiarati legittimi vengono trasmessi alla corte costituzionale per il giudizio di ammissibilità (parametro Costituzione)
se la corte dichiara ammissibile il referendum il P.D.R. deve fissare il giorno della votazione
l'ufficio centrale accerta che alla votazione abbia preso parte la maggioranza degli aventi diritto
se il risultato è favorevole all'abrogazione al PDR con proprio decreto dichiara l'avvenuta abrogazione di d.P.R. e pubblicato immediatamente ed ha valore dal giorno successivo
REGOLAMENTI DELL'ESECUTIVO
atti sostanzialmente legislativi ma formalmente amministrativi è una fonte secondaria.
procedimento regolamenti governativi su proposta di uno o più ministri dal consiglio dei ministri previo parere del Consiglio di stato obbligatorio ma non vincolante il regolamento viene poi emanato dal presidente della repubblica con d.P.R. l'atto perfetto ma ancora non efficacie deve passare il controllo della corte dei conti e infine viene pubblicato
il decreto ministeriale (D.M.) emanato dal Ministro previo parere del consiglio di stato è soggetto anch'esso al controllo della corte dei conti e pubblicato in G.U.
tipologia
regolamenti di esecuzione assicurano l'operatività della legge
regolamenti d'attuazione per le norme di principio regolano la disciplina di dettaglio
regolamenti di organizzazione residuo storico , tendenza attuale dell'esecutivo di un accentuazione dell'autonomia nei riguardi della pubblica amministrazione
i regolamenti ministeriali posso essere emanati solo previa legge di autorizzazione
i regolamenti delegati e la delegificazione
L'art. 17.2 della legge 400 disciplina un fenomeno che aveva fatto molto discutere in passato, quello dei regolamenti c.d. delegati o autorizzati che provocano un apparente effetto abrogativo della leggi precedenti, la loro funzione è la c.d. delegificazione cioè la sostituzione della precedente normativa di livello legislativo con una nuova di livello regolamentare l'art. 17.2 della legge 400 è la legge ordinaria a disporre l'abrogazione della legislazione precedente facendo però decorrere l'effetto abrogativo dalla data di entrata in vigore del regolamento la cui emanazione essa autorizza. non può essere previsto per materie coperte da riserva assoluta di legge
delegificazione = abbassamento del livello della disciplina normativa che regola una materia (velocizzare l'adeguamento delle regole alla realtà)
deregulation = drastica riduzione delle regole che imbrigliano l'attività dei privati in in certo settore (favorire il mercato)
semplificazione = eliminare o attenuare il costo dei procedimenti burocratici
FONTI DELLE AUTONOMIE
tutte le regioni hanno uno stato ci sono regioni a statuto speciale e a statuto ordinario
statuti delle regioni speciali adottati con legge costituzionale rinviando allo statuto la definizione di forme e condizioni particolari di autonomia
statuti delle regioni ordinarie forme e condizioni di autonomia sono già definite in costituzione
Dopo la riforma è demandato alle regioni definire integralmente le forma di governo della regione l'unico limite e restare in armonia con la costituzione con legge cost 2/2001 anche alle regioni speciali e stata concessa una certa autonomia sulla scelta della forma di governo.
procedimento di formazione LO STATUTO DELLE REGIONI SPECIALI E PARTICOLARE
Parte delle sue disposizioni sono derogabili con legge regionale (depotenziamento di alcune parti dello statuto)
procedimento di revisione degli statuti è depotenziato (legge cost 2/2001) - gli statuti non sono sottoposti a referendum costituzionale
LO STATUTO DELLE REGIONI ORDINARIE ha subito una radicale riforma per quanto riguarda il procedimento di formazione
art. 123 cost. dispone che lo statuto sia approvato dal consiglio regionale con legge approvata a maggioranza assoluta dei sui componenti con due deliberazioni successive adottate ad intervallo non minore di 2 mesi
natura e funzione degli statuti ordinari gli statuti delle regioni ord. sono leggi regionali rinforzate, gli unici limiti sono quelli imposti dal rispetto di ogni disposizione della costituzione, le leggi statali ordinarie dello stato non possono più incidere nella materia riservata agli statuti
LEGGI REGIONALI = leggi ordinarie formali
iniziativa
approvazione in consiglio regionale
promulgazione da parte del pres. della regione-pubblicazione sul B.U.R.
la recente riforma del titolo V ha mutato l'autonomia legislativa delle regioni, ha rovesciato le tendenze legislative
riforma del titolo V art. 117 cost.
elenco di materie su cui c'è potestà legislativa esclusiva dello stato
materie su cui le regioni hanno potestà legislativa concorrente (lo stato determina i principi fondamentali della materia il resto compete alle Regioni)
tutte le materie non comprese sono di competenza delle regioni (competenza residuale delle regioni)
le interferenze statali in materia regionale regolate dall'art. 11 della legge cost. 3/2001 ha previsto che le leggi statali che intervengono in materia di competenza concorrente devono essere giudicate dalla commissione bicamerale integrata
la riforma prevede che gli statuti delle regioni speciali vengano applicate tutte le norme che prevedono autonomia più ampia rispetto a quelle già attribuita.
regolamenti regionali saranno gli statuti a disciplinare la titolarità e i modi di esercizio della potestà regolamentare, nella gerarchia delle fonti dell'ordinamento regionale i regolamenti sono sottoposti alle leggi ma queste sono sottoposte allo statuto spetta quindi allo statuto decidere se le leggi possano liberamente disporre della funzione regolamentare.
FONTI COMUNITARIE
le fonti del diritto convenzionale = trattati con cui la comunità europea e stata istituita nel trattato sono disciplinati tutti gli organi della CE e i loro poteri normativi
atti non vincolanti :
raccomandazioni CE
pareri CE
atti vincolanti (fonti vincolanti)
Regolamenti CE hanno caratteristiche di legge sono obbligatori in tutti i loro punti sono direttamente applicabili in ciascuno degli stati membri
Direttive CE destinate allo stato membro vincolano il risultato da raggiungere ma non i metodi nel quale tale risultato deve essere raggiunto
Decisione CE (come il provvedimento amministrativo) si rivolgono a soggetti specifici per questo nel nostro ordinamento non rientrano nelle fonti del diritto.
DIRETTA APPLICABILITA' E EFFETTO DIRETTO
diretta applicabilità = determinati atti producono immediatamente i loro effetti senza interposizione di atto normativo nazionale
effetto diretto = riguarda le norme definita dalla CORTE DI GIUSTIZIA DELLA COMUNITA' EUROPEA
l'effetto diretto garantisce la prevalenza del diritto comunitario sul diritto interno anche in mancanza di un attuazione (attuazione ritardata) di un atto non direttamente applicabile
RAPPORTI TRA NORME COMUNITARIE E NORME INTERNE
aderendo alla comunità l'Italia ha accertato le condizioni di appartenenza fissate dal trattato, le leggi comunitarie entrano direttamente nel proprio ordinamento, la corte di giustizia ha precisato la prevalenza del diritto comunitario.
l'ordinamento comunitario e l'ordimanento italiano sono autonomi e separati
la normativa comunitaria non è sottoposta al regime disposto per le leggi
con la ratifica del trattato il legislatore italiano ha riconosciuto alla CE la competenza all'emanazione di norme giuridiche che entrano nell'ordinamento italiano
i conflitti tra norme vanno risolti con l'applicazione del criterio della competenza
Contrasto tra norme CE e norme interne : quadro attuale
contrasto con norma self-executing (va applicata la norme CE)
contrasto con norme non self-executing -finchè la norma comunitaria non è attuata è la norme italiana a essere applicata
contrasto tra norme sub.legislative e norme CE l'osservanza del trattato è una legge formale per cui il provvedimento o il regolamento è illegittimo (criterio di gerarchia)
contrasto tra norme costituzionali e norme CE le norme CE possono derogare solo norme costituzionali di dettaglio non i principi fondamentali della costituzione.
al giudice spetta (quando si trovi di fronte a un contrasto)
giudicare se la materia e di competenza dello stato o della CE (impugna davanti alla Corte di Giustizia europea)
se la norma comunitaria abbia o meno effetto diretto (questione pregiudiziale di interpretazione davanti alla Corte di Giustizia europea)
se non è norma self executing , dubbio sulla compatibilità (questione pregiudiziale di interpretazione davanti alla Corte di Giustizia europea)
se il giudice accerta che la norma non è self executing impugna la legge italiana contrastante davanti alla corte costituzionale
se il giudice dubita della compatibilità con i principi supremi impugna davanti alla corte l'ordine di esecuzione del trattato.
attuazione delle norme comunitarie (legge La Pergola)
prevede che il Parlamento approvi ogni anno una legge comunitaria,cioè una legge formale che introduce le disposizioni necessarie e da esecuzione alle direttive scadute sia direttamente sia con delega al Governo
GIUSTIZIA COSTITUZIONALE
Per giustizia Costituzionale si intende un sistema di controllo giurisdizionale del rispetto della costituzione, principale garanzia della rigidità della costituzione.
modelli :
sindacato preventivo (francese attuale) introdotto un organo il Conseil Constitutionel in quanto la costituzione francese divide la potestà normativa tra parlamento e governo il Conseil dunque fa da arbitro e garantisce la divisione di competenze tra i due organi avendo un intervento preventivo costituendo una fase (a volte necessaria) del procedimento legislativo.
sindacato successivo , è diviso in diffuso e accentrato
diffuso : nel senso che ogni giudice può esaminare la compatibilità della legge con la Costituzione, segue la regola del precedente giudizio tipica dei sistemi di Common low (ogni giudice è vincolato dalle decisioni precedenti)
accentrato : la corte costituzionale è l'unico organo che può compiere il giudizio e dichiarare l'illegittimità delle leggi tipico dei sistemi di Civil low concentra il giudizio nelle mani della corte cost. a cui i giudici devono rivolgersi in caso di dubbio.
accentrato in via diretta e indiretta (incidentale) (non sono alternativi possono coesistere)
via diretta = ricorso che il cittadino o determinati organi possono presentare direttamente alla Corte (strumento molto potente di difesa dei diritti costituzionali)
via indiretta = incidente nel corso di un normale giudizio il giudice sospetta che la legge sia illegittima sospende il giudizio e presenta la questione alla Corte Cost.
Il Modello Italiano
prevalentemente orientato verso un giudizio successivo accentrato ad accesso indiretto (ma non esclusivamente)
esiste anche :
sindacato preventivo (per i regolamenti amministrativi governativi o ministeriali che devono essere preventivamente approvati dalla corte dei conti)
sindacato diffuso (in caso di mancato funzionamento della corte) i giudici inoltre svolgono una funzione di prima valutazione nel giudizio in via incidentale oppure nei confronti delle norme comunitarie con effetti diretti
giudizio in via diretta previsto come strumento riservato allo stato contro le regioni e viceversa e alle regioni contro le altre regioni.
il giudizio di legittimità estende il principio di legalità anche alla funzione legislativa non più sovrana ma fondata sulla costituzione.
negli stati federali come negli stati regionali spetta alla corte il compito di risolvere i conflitti tra lo stato federale e gli stati federati e tra lo stato e le regioni
inoltre risolve i conflitti tra gli organi costituzionali e giudica i reati commessi dal presidente della repubblica
art. 134 Cost la corte è competente a giudicare
-sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello stato e delle regioni.
- sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello stato
- tra lo stato e le regioni e tra le regioni
- sulle accuse promosse contro il presidente della repubblica
art. 2 legge cost 1/1953
-giudizio di ammissibilità dei referendum
composizione principale obbiettivo la neutralità rispetto alla politica, rispetto alle parti.rispetto agli interessi politici e privati.
la composizione della corte riflette la natura pattizia della costituzione italiana perciò sono i poteri dello stato a spartirsi la nomina dei 15 giudici costituzionali.
5 sono eletti dal Parlamento a scrutinio segreto e a magg. dei 2/3 (dopo il 3° scrutinio basta la maggioranza dei 3/5)
5 sono nominati dal P.D.R. la controfirma governativa è un semplice controllo esterno (funzione equilibratrice)
5 sono eletti dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa
Status del giudice costituzionale e prerogative della corte.
immunità e improcedibilità godono della stessa immunità dei parlamentari
inamovibilità non possono essere rimossi o sospesi se non dalla corte stessa
convalida delle nomine spetta alla corte stessa
trattamento economico
autonomia finanziaria e normativa
autodichia come per le camere
durata in carica e quorum
I giudici cost. restano in carica 9 anni non si applica il regime di prorogatio ( esiste solo per i giudizi di accusa), la corte può funzionare anche senza tutti i suoi membri salvo un quorum di 11 giudici che scende a 9 per le deliberazioni non giurisdizionali
il presidente :
eletto a scrutinio segreto a maggioranza assoluta (mandato triennale rinnovabile)
fissa il ruolo delle udienze e delle adunanze
designa il giudice incaricato dell'istruttoria
designa il giudice incaricato di redigere il progetto di motivazione
presiede il collegio giudicante
vota per ultimo
Procedure
la corte ha poteri istruttori on ordinanza può disporre i mezzi di prova che ritiene necessari.
la corte si riunisce in udienza pubblica o in camera di consiglio (di regola in camera di consiglio)
la camere di consiglio vota il dispositivo della decisione, il presidente incarica un giudice di redigere una bozza di motivazione che verrà approvata successivamente in camera di consiglio il presidente ed il giudice redattore firmano la decisione e depositano in cancelleria la decisione viene successivamente pubblicata in G.U.
le decisioni della corte:
La corte decide in via definitiva con sentenza tutti gli altri provvedimenti dono adottati con ordinanza
SENTENZA = definisce il giudizio (esaurientemente motivate)
ORDINANZA = strumento interlocutorio che non esaurisce il rapporto processuale (succintamente motivate)
LA CORTE COSTITUZIONALE giudica sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello stato e delle regioni
gli atti con hanno la forma della legge e il grado gerarchico delle fonti primarie e le leggi costituzionali
il giudizio di legittimità può estendersi ai vizi formali (violazione delle procedure) e ai vizi materiali (violazione dei limiti costituzionali) possibilità inoltre di sindacare sulla legittimità delle leggi costituzionali in base ai principi supremi dell'ordinamento costituzionale.
anche le leggi anteriori alla costituzione posso essere impugnate per vizi materiali.
sono escluse dal sindacato di legittimità costituzionale le fonti fatto
gli atti debbono avere la forza di legge
le leggi dello stato sono equiparate alle leggi regionali ma non esistono atti aventi forza di legge regionali
vizi formali = riguardano il procedimento di formazione e inficiano l'intero atto
vizi materiali = riguardano invece i contenuti normativi colpiscono le singole disposizioni
parametro : disposizioni e leggi costituzionali ma anche da fonti sub costituzionali quando la violazione di tali atti comporta una indiretta violazione della costituzione (parametro interposto)
Giudizio incidentale
La questione di legittimità sorge nel corso di un procedimento giudiziario come incidente processuale.
requisiti necessari di un organo per sollevare la questione di legittimità :
oggettivo : l'essere investito dalla funzione di applicazione obiettiva di una norma, in via tendenzialmente definitiva.
soggettivo: la posizione di terzietà indipendenza e imparzialità dell'organo l'esistenza di un giudizio basato sul contraddittorio
introduzione della questione e ordinanza di rinvio
l'impugnazione delle parti può dirsi indiretta perché devono presentare un istanza al giudice della causa principale
l'iniziativa del giudice è diretta l'atto introduttivo fa capo al giudice che deve verificare:
la questione si rilevante (il giudizio principale non può proseguire senza che venga rivolta la questione)
non sia manifestamente infondata (basta un dubbio)
se ci sono i requisiti il emette un ordinanza di rinvio e sospende il giudizio principale in attesa della pronuncia della corte costituzionale
l'ordinanza deve contenere gli elementi necessari a rilevare la questione di legittimità costituzionale
indicare l'oggetto e il parametro del giudizio (legge e disposizione violata)
motivazione della rilevanza
profili della questione di legittimità
l'ordinanza di rimessione viene notificata ai soggetti abilitati e l'ordinanza di rinvio viene pubblicata in GU
le parti : la partecipazione delle parti è facoltativa il Governo viene rappresentato dall'Avvocatura dello Stato.
giudizio in via principale (o d'azione)
ricorso da parte dello stato contro le leggi regionali o viceversa e tra regioni
lo stato non deve dimostrare l'interesse a ricorrere, al contrario il ricorso della regione può fondarsi solo sulla invasione della sfera di competenza attribuita dalla costituzione (interesse concreto al ricorso)
atto introduttivo ricorso deliberato dal consiglio dei ministri o dalla Giunta regionale nel termine di 60 gg dalla pubblicazione della legge
tipologia delle decisioni della corte
inammissibilità
rigetto
accoglimento
INAMMISSIBILITA' della questione mancano i requisiti per procedere
RIGETTO la corte dichiara non fondata la questione l'unico effetto della sentenza è di precludere la riproposizione della stessa questione da parte dello stesso giudice nello stesso grado di giudizio dello stesso giudizio , la preclusione opera solo inter partes.
AMMISSIBILITA' la corte dichiara l'illegittimità costituzionale, agisce sulla disposizione legislativa impugnata dichiarandone l'illegittimità opera erga omnes deve sempre essere necessariamente pronunciata con sentenza.
sentenze interpretative di rigetto il dubbio di legittimità sollevato si basa su una cattiva interpretazione (l'interprete deve scegliere l'interpretazione conforme a costituzione) -limite - effetti inter partes
sentenze manipolative di accoglimento
sentenze di accoglimento parziale dichiara illegittima la disposizione per una sola parte del suo testo (principio di economicità)
sentenze additive dichiara illegittima la disposizione nella parte in cui non prevede la addizione e una norma omessa dal legislatore , il giudice remittente deve indicare il verso ( la corte non inventa leggi) la corte interviene per rendere il minore possibile l'impatto della sua addizione con una norma il più circostanziata possibile.
sentenze sostitutive illegittimità nella parte in cui prevede X invece di Y la corte sostituisce una locuzione della disposizione incompatibile con la costituzione con un altra costituzionalmente corretta.
la corte usa sempre materiali normativi posti dal legislatore e opera per ridurre al minimo gli effetti della dichiarazione di illegittimità.
la corte costituzionale quando si trova di fronte a leggi che sono incompatibili con la costituzione cerca di limitare l'impatto delle sue pronunce, per questo motivo ha elaborato altre pronunce
sentenze monitori sentenze di rigetto con invito al legislatore ad intervenire per rendere la disciplina adeguata alla costituzione.
sentenze di legittimità provvisoria sentenze di rigetto in cui il monito e particolarmente forte la norma viene fatta salva perché transitoria
sentenze di accoglimento che limitano la retroattività dei propri effetti limita la retroattività degli effetti dalla dichiarazione di illegittimità (contestata e sembra non più applicata)
sentenze additive di principio sentenza di accoglimento dichiarazione di illegittimità accomnata dall'indicazione dell'esigenza che il legislatore introduca i meccanismi per la piena operatività della sentenza stessa. (la sentenza difficilmente potrà essere applicata direttamente dal giudice per rapporti pendenti)
CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE TRA I POTERI DELLO STATO
sono lo strumento con cui un potere dello stato può agire davanti alla Corte per difendere la proprie attribuzioni costituzionali compromesse dal comportamento di un altro potere dello stato.diversi sono i conflitti di competenza che sorgono tra organi che appartengono allo stesso potere.
oggetto del conflitto il conflitto può sorgere sia da un atto di usurpazione di potere, un organo svolge una attribuzione spettante all'organo di un altro potere sia dal comportamento di un organo che intralci il corretto esercizio delle competenze altrui, entrambi i soggetti rivendicano per se' l'attribuzione ad emanare l'atto oppure contestazione del modo in cui il soggetto ha esercitato attribuzioni che sono sue, impedimento all'esercizio delle attribuzioni spettanti al ricorrente (conflitti da menomazione o da interferenza). il conflitto non sorge necessariamente da un atto, ha una funzione tipicamente residuale è ammesso solo laddove non ci siano alte possibilità
legittimazione processuale (chi è legittimato a stare in giudizio?) ci sono due modelli
il caso in cui il potere si strutturato in modo gerarchico (governo) oppure potere diffuso (giudici)
aspetti processuali il giudizio introdotto dal ricorso presentato dalla parte direttamente alla corte costituzionale deve contenere l'espressione sommaria delle ragioni del conflitto e l'indicazione delle norme costituzionali che regolano la materia viene depositato e pubblicato in GU
il giudizio inizia con decisione circa l'ammissibilità senza contraddittorio
deliberazione sulla non manifesta inammissibilità
ordinanza in cui si dichiara
ammissibilità o inammissibilità
il ricorso viene notificato
se il ricorrente rinuncia e se la rinuncia è accettata dalle parti la corte dichiara estinto il processo; se le parti superano il conflitto la corte chiude il processo dichiarando cessata la materia del contendere
contenuti della decisione stabilisce a che spetta la competenza è un giudizio tra le parti (non ha efficacia erga omnes) l'accertamento della spettanza dell'attribuzione può accomnarsi all'annullamento degli atti eventualmente emanati (annullamento opera erga omnes)
CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE TRA STATO E REGIONI
strumento con cui vengono risolte le controversie che sorgono tra stato e regioni o tra regioni
oggetto del conflitto il conflitto nasce di solita dall'impugnazione di un atto perché la corte richiede che la lesione sia concreta e attuale ma il motivo dell'impugnazione è sempre la menomazione di competenza
la violazione può derivare sia della invasione delle sfere di competenza sia dalla menomazione o interferenza.
aspetti processuali il conflitto è introdotto da un ricorso.Condizione di ammissibilità è l'interesse a ricorrere (lesione attuale e concreta) richiesto sia allo stato sia alle regioni (diversamente dal giudizio di legittimità in via principale
Il giudizio deve essere proposto dal presidente della giunto o dal presidente del consiglio entro 60 gg dalla pubblicazione dell'atto
contenuti della decisione la sentenza dichiara a chi spetta o non spetta la competenza dell'atto con conseguente (eventuale) annullamento
IL GIUDIZIO DI AMMISSIBILITA' DEL REFERENDUM ABROGATIVO
Il giudizio è introdotto con l'ordinanza dell'ufficio centrale per il referendum, il presidente della corte fissa la camera di consiglio e nomina il giudice relatore, la Corte decide sempre con sentenza.
La corte si limita a dichiarare ammissibile o inammissibile la richiesta
sono escluse dal referendum
leggi tributarie
leggi di bilancio
leggi di amnistia o indulto
leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali
ulteriori motivi di inammissibilità sono
sono sottratti a referendum le leggi costituzionali
leggi che attengono alla manovra finanziaria (interpretazione estensiva dell' art.75.2)
inammissibili i referendum che non abbiano una matrice razionalmente unitaria, quesiti considerati incompleti oppure che non risultino chiare le conseguenze dell'abrogazione
LA GIUSTIZIA POLITICA
la corte cost. giudica sulle accuse promosse contro il presidente della repubblica nei casi di altro tradimento e attentato alla costituzione, messo in stato d'accusa dal parlamento in seduta comune a maggioranza assoluta e giudicato dalla Corte in composizione integrata.
responsabilità penale uniche ipotesi alto tradimento e attentato alla costituzione interpretate in senso restrittivo.
procedura
il parlamento in seduta comune delibera, la messa in stato d'accusa è preceduta dalle indagini svolte da un comitato costituito dai membri delle giunte per le immunità del senato e della camera
il comitato può
ritenere infondata l'accusa
presentare la relazione per la messa in stato d'accusa
dichiarare la propria incompetenza (il reato non è previsto)
sulle conclusioni della giunta il parlamento in seduta comune procede alla votazione
eventualmente si arriva alla corte costituzionale con un procedimento che si conclude con sentenza
i reati ministeriali a seguito del referendum del 1987 è stata modificato l'art. 96 cost con la legge cost.1/1989 investendo la magistratura ordinaria della competenza a giudicare i reati ministeriali anche se con previa autorizzazione della camera di appartenenza o del senato l'autorizzazione può essere negata solo a maggioranza assoluta, competente a svolgere le indagini è uno speciale collegio giudiziario istituito presso il tribunale del capoluogo del distretto di Corte d'appello competente per territorio.
DIRITTI E LIBERTA'
principio di eguaglianza formale si devono trattare in modo eguale situazioni eguali e in modo diverso situazioni diverse
nucleo forte del principio di eguaglianza vieta distinzioni di sesso di razza di lingua di religione di opinioni politiche di condizioni personali e sociali
principio di eguaglianza sostanziale = rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale
LIBERTA' E DIRITTI COSTITUZIONALMENTE GARANTITI
componente essenziale presente in tutte le costituzioni moderne è la disciplina dei diritti e delle libertà, fondamentale elemento per la definizione della stessa forma di stato in quanto influenza in modo determinante i rapporti tra stato e società civile.
situazioni giuridiche soggettive indica sia le posizioni giuridiche attive o di vantaggio quali le libertà e i diritti, che le posizioni giuridiche passive o di svantaggio quali i doveri e gli obblighi
posizioni giuridiche attive libertà aspetto negativo non costrizione
diritti aspetto positivo pretesa
distinzione tra diritti assoluti e diritti rasativi; i diritti assoluti (della persona o reali) hanno effetto erga omnes i diritti relativi possono essere fatti valere solo nei confronti di soggetti determinati.
diritti individuali e diritti funzionali i diritti individuali sono attribuiti alla persona in quanto tale per un suo vantaggio personale, i diritti funzionali sono attribuiti al singolo per il perseguimento di finalità predeterminate a vantaggio della società
diritti soggettivi ed interesse legittimo la distinzione tra diritti soggettivi e interesse legittimo può avere rilievo anche a proposito dei diritti fondamentali, nel senso che in certe situazioni alcuni diritti soggettivi possono 'degradare' ad interesse legittimo.
STRUMENTI DI TUTELA
la riserva di legge le libertà che tutelano il cittadino sono sempre corredate da riserva assoluta di legge se non addirittura da riserve rinforzate per contenuto
riserva di giurisdizione riduce ulteriormente lo spazio di valutazione discrezionale lasciato all'autorità pubblica
la tutela giurisdizionale tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi, ne fanno anche parte il diritto alla difesa, principio della neutralità e precostituzione del giudice, imparzialità ed indipendenza dei giudici, principio del contraddittorio, principio di presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.
responsabilità del funzionario responsabilità diretta dei funzionari pubblici per gli atti compiuti in violazione dei diritti.
sindacato di legittimità costituzionale la Corte Costituzionale, importanza decisiva nel controllo della legislazione ordinaria
APPLICAZIONE DELLE GARANZIE COSTITUZIONALI
ambito soggettivo (i soggetti ammessi a godere dei diritti)
CITTADINI E STRANIERI
in certi casi la costituzione riconosce a tutti la tutela dei diritti in altri casi solo ai cittadini art. 10.2 status giuridico dello straniero la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme dei trattati internazionali sulla base di questa disposizione che si possono giustificare estensioni dei diritti fondamentali agli stranieri anche nei casi in cui la costituzione sembrerebbe riservarli ai soli cittadini; la corte ha anche seguito un altra via per estendere la protezione dei diritti anche ai non cittadini, il riconoscimento dei diritti inviolabili dell'uomo ma occorrono 2 precisazioni :
l'estensione opera nei confronti dei soli diritti definiti inviolabili dalla costituzione
l'eguaglianza dello straniero nel godimento dei diritti inviolabili è un principio non una regola tassativa, non è vietato al legislatore prevedere oneri e limitazioni particolari a carico degli stranieri purché ragionevolmente giustificabili.
LA DRITTWIRKUNG DEI DIRITTI COSTITUZIONALI
secondo problemasi pone in relazione all'ambito soggettivo dei diritti è se essi possano essere fatti valere solo nei confronti dell'autorità pubblica o anche nei rapporti tra privati, di regola i diritti costituzionali hanno protezione anche nei rapporti tra privati (c.d. effetti orizzontali o drittvirkung), la corte costituzionale ha in varie occasioni sancito l'efficacia erga omnes di singoli diritti di libertà.
ambito oggettivo (contenuto dei diritti)
EVOLUZIONE DELLE NOZIONI COSTITUZIONALI
la corte ha accreditato la tesi che i concetti costituzionali evolvono così come evolve la coscienza sociale, la legislazione ordinaria, la giurisprudenza di merito, la stessa tecnologia, ogni nozione si presenta con un nucleo storico indiscutibile ma la definizione dei termini costituzionali non e statica ma ha uno sviluppo dinamico
ANACRONISMO LEGISLATIVO
il fenomeno dell'anacronismo legislativo può essere causato da diverse ragioni
- mutamento dei costumi sociali
- evoluzione tecnologica
- evoluzione della legislazione ordinaria
EVOLUZIONE INTRODOTTA DAL DIRITTO INTERNAZIONALE
spesso la corte fa uso delle convenzioni internazionali per aggiornare il significato delle disposizioni costituzionali, le norme internazionali derivanti da trattari entrano nel nostro ordinamento in forza di una norma di esecuzione ed assumono la stessa posizione gerarchica di questa, le norme non hanno mai potuto costituire un parametro di validità con la legge ordinaria (sono inferiori gerarchicamente)
questa situazione ha reso particolarmente difficile l'applicazione delle convenzioni internazionali che tutelano i diritti umani e soprattutto della convenzione europea dei diritti dell'uomo tuttavia ormai la corte usa impiegare la CEDU come strumento per interpretare i diritti di libertà costituzionale concorrendo all'evoluzione delle disposizioni costituzionali.
bilanciamento dei diritti
Il bilanciamento dei diritti è una tecnica impiegata in genere da tutte le corti costituzionali per risolvere questioni di costituzionalità in cui si registri un contrasto tra diritti o interessi diversi
i diritti e le libertà costituzionali sono espressi in principi tipo di norma giuridica con elevato grado di genericità e non sono circostanziati.
è la stessa costituzione ad indicare in nome di quali interessi il diritto costituzionale può essere limitato, in questo modo ha cercato di indicare il limite oltre il quale la garanzia del diritto cessa del tutto o subisce una eccezione.
ipotesi di conflitto tra interessi
concorrenza tra interessi diversi nel godimento dello stesso diritto
concorrenza tra interessi individuali non omogenei
concorrenza tra interessi individuali e interessi collettivi
schema del giudizio di bilanciamento
Quando la corte è chiamata a giudicare della legittimità del compromesso tra interessi congenti fissato dalla legge può basarsi su considerazioni astratte circa la maggior o minor importanza di un interesse o dell'altro ma deve procedere per valutazioni che in parte ricordano e in parte si sovrappongono a quelle tipiche del giudizio di ragionevolezza.
la corte ricostituisce la ratio legis e valuta la legittimità del fine della legge in questione se il fine fosse illegittimo il giudizio si chiuderebbe subito con un giudizio di illegittimità
la corte valuta la congruità del mezzo rispetto al fine, la capacità della disposizione impugnata di servire alla tutela dell'interesse che il legislatore ha inteso proteggere
la corte procede quindi ad un giudizio di proporzionalità, nucleo essenziale del giudizio sono 2 domande
per raggiungere il suo obbiettivo il legislatore disponeva di uno strumento meno costoso in termini di compressione dell'interesso o del diritto concorrente? il compito è assolto solo se ha scelto il minor sacrificio dell'interesso concorrente
il sacrificio imposto all'interesso concorrente è totale o consente comunque un sufficiente esercizio di quel diritto? se il legislatore può ragionevolmente comprimere la tutela di un interesse o limitare l'esercizio di un diritto, però non può arrivare al punto di annullarlo, ossia di violare il suo 'contenuto essenziale
I NUOVI DIRITTI
la tecnica del bilanciamento degli interessi consente alla corte di prendere in considerazione anche interessi che non hanno uno specifico riconoscimento in costituzione.
spesso vengono chiamati ' nuovi diritti', per indicare l'assenza di una specifica disciplina costituzionale
art. 2 cost = catalogo aperto dei diritti ossia come formula i bianco che consente di importare nel sistema dei diritti tutelati dalla nostra costituzione tutti quegli interessi che l'evoluzione della conoscenza sociale porta ad accreditare.(no della Corte)
art. 2 cost = catalogo chiuso dei diritti La corte è stata in passato assai ferma a negare la lettura aperta dell'art. 2 ritenendo che i ' diritti inviolabili ' di cui quella disposizione parla cumulativamente non siano altro che gli stessi diritti di cui gli articoli successivi trattano in modo distinto (si della corte)
ciò non toglie che la corte abbia in alcuni casi tratto il riconoscimento del 'nuovo diritto' dall'art. 2 della cost. il richiamo dell'art 2 è servito come argomentazione aggiuntiva per giustificare un assai più normale bilanciamento degli interessi.
I DOVERI COSTITUZIONALI
La costituzione contiene vari riferimenti ai 'doveri' dei cittadini, ma per lo più di tratta di principi non facilmente traducibili in regole di comportamento.
Dovere di fedeltà alla repubblica previsto dall'art, 54.1 Cost. esprime il suo significato normativo essenzialmente nei confronti di chi assume cariche pubbliche
I doveri costituzionali si riducono essenzialmente a due :
il 'sacro' dovere di difesa della patria art. 52.1 Cost
il dovere di are le tasse (art. 53.1 cost.)
al primo riferisce l'obbligo del servizio militare (disciplinato da legge ordinaria)
al secondo dovere di concorrere alle spese pubbliche in ragione delle (proprie) capacità contributive ossia l'obbligo per lo stato di costruire un sistema tributario 'informato a criteri di progressività (diritto tributario)
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