diritto |
A ) È DIRITTO POSITIVO : PERCHÉ IL D. P. DEVE ESSERE PREVISTO DA NORME GIURIDICHE
B ) È DIRITTO STATUALE : PERCHÉ EMANATO SOLO DALLO STATO
C ) È DIRITTO PUBBLICO : PERCHÉ È UN RAMO DEL DIRITTO PUBBLICO
D ) È DIRITTO AUTONOMO : PERCHÈ TUTELA INTERESSI IN MODO AUTONOMO
LA FUNZIONE DEL D. P.
IL D. P. HA UNA FUNZIONE PREVENTIVA E UNA PUNITIVA. NEL DIRITTO PENALE L'INOSSERVANZA DELLE REGOLE VIENE PERSEGUITA MEDIANTE L APPLICAZIONE DI UNA SANZIONE AFFITTIVA CHE INCIDE SU UN BENE FONDAMENTALE CHE È LA LIBERTÀ PERSONALE. PER TALE MOTIVO IL D. P. DEVE ESSERE APPLICATO SOLO PER ESTREMA RATIO.
AL DP SI COLLEGANO LE PENE VERE E PROPRIE, AL DIRITTO AMMINISTRATIVO SI COLLEGANO LE SANZIONI AMMINISTRATIVE.
IL DP PROCESSUALE O FORMALE È QUEL RAMO DEL DIRITTO PUBBLICO CHE DISCIPLINA LO SVOLGIMENTO DEL PROCESSO PENALE.
PARTIZIONE DEL DIRITTO PENALE
v IL DIRITTO PENALE FONDAMENTALE È IL DIRITTO CONTENUTO NEL CODICE PENALE ENTRATO IN VIGORE NEL 1931 - CODICE ROCCO - CHE A SUA VOLTA SOPPIANTAVA IL CODICE PENALE DEL REGNO D' ITALIA DEL 1889 ( CODICE ZANARDELLI ).
IL CODICE PENALE È DIVISO IN TRE LIBRI :
- 1° LIBRO DEI REATI IN GENERALE
- 2° LIBRO DEI DELITTI IN PARTICOLARE
- 3° LIBRO DELLE CONTRAVVENZIONI IN PARTICOLARE
E HA SUBITO DELLE MODIFICHE IMPORTANTI FRA LE QUALI È DA SOTTOLINEARE NEL 1944 L' ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE
v IL DP COMPLEMENTARE È QUELLO CHE FA RIFERIMENTO A LEGGI SPECIALI CHE PREVEDONO AUTONOME URE DI REATO.
v IL DP COMUNE È QUELLO CHE SI APPLICA A TUTTI I SOGGETTI,
v IL DP SPECIALE SOLO A DETERMINATI SOGGETTI ( ES. MILITARI ).
v IL DP GENERALE È QUELLO CHE SI APPLICA A TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE,
v IL DP LOCALE SOLO AD UNA PARTE ( ES. CALAMITÀ )
I CARATTERI ESSENZIALI DEL DP SONO
v AUTONOMIA : IN QUANTO COMPLETO E DOTATO DI PROPRIE REGOLE E PROPRI PRINCIPI;
v SUSSIDIARIETÀ : IN QUANTO AL DIRITTO PENALE VI SI RICORRERE PER ESTREMA RATIO, CIOÈ SOLO QUANDO CON LE ALTRE MISURE NON È POSSIBILE CONTENERE LE CONDOTTE RITENUTE OFFENSIVE;
v FRAMMENTARIETÀ : DIVIENE ILLECITO PENALE SOLO QUANTO RIFERITO A PRECISE CONDOTTE;
v NECESSARIETÀ O MERITEVOLEZZA : NEL SENSO CHE L'INTERVENTO PENALE È RICHIESTO PER FATTI RITENUTI MOLTO GRAVI;
SONO DEFINITE NORME PENALI QUELLE CHE DISCIPLINANO L' ESERCIZIO DEL POTERE PUNITIVO DELLO STATO.
SONO NORME PERFETTE O NORME INCRIMINATRICI QUELLE CHE CONTENGONO UN COMANDO PENALMENTE SANZIONATO, OSSIA CHE VIETANO UN COMPORTAMENTO E MINACCIANO UNA PUNIZIONE IN CASO DI TRASGRESSIONE.
GLI ELEMENTI DI UNA NORMA INCRIMINATRICE PERFETTA SONO :
v IL PRECETTO OSSIA IL COMANDO O IL DIVIETO DI COMPIERE O COMMETTERE UN' AZIONE
v LA SANZIONE OSSIA LA MINACCIA DI UNA PENA
VI SONO POI LE NORME PENALI
v IMPERFETTE : CONTENGONO SOLO IL PRECETTO O SOLO LA SANZIONE
v IN BIANCO : CONTENGONO IL PRECETTO GENERICO E CHE VA INTEGRATO CON ATTI NORMATIVI DI GRADO INFERIORE
v INTEGRATIVE : NON CONTENGONO NÉ UN PRECETTO NÉ UNA SANZIONE MA PRECISANO ALTRE NORME.
FONTI DEL DIRITTO PENALE
LE LEGGI COSTITUZIONALI
LE LEGGI ORDINARIE
LE LEGGI DELEGATE
I DECRETI LEGGE
I PROVVEDIMENTI PRESIDENZIALI
I REGOLAMENTI E LE DIRETTIVE COMUNITARIE
IL PRINCIPIO DI LEGALITA'
ART. 1 DEL CODICE PENALE "NESSUNO PUÒ ESSERE PUNITO PER UN FATTO CHE NON SIA ESPRESSAMENTE PREVISTO COME REATO DALLA LEGGE "
IL PRINCIPIO DI DETERMINATEZZA
LA FORMULAZIONE DELLA NORMA DEVE ESSERE SUFFICIENTEMENTE PRECISATA IN MODO CHE SIA FACILMENTE DESUMIBILE CIÒ CHE PENALMENTE NON È LECITO E QUESTA DETERMINATEZZA DEVE RIFERIRSI ANCHE ALLA SANZIONE.
IL PRINCIPIO DI TIPICITÀ
È REATO SOLO CIÒ CHE IL LEGISLATORE HA ESPRESSAMENTE E TASSATIVAMENTE CONSIDERATO COME TALE.
IL PRINCIPIO DI IRRETROATTIVITÀ
PER ESPRESSA PREVISIONE DELL' ART. 25 DELLA COSTITUZIONE LA PUNIZIONE DI UN REATO PUÒ AVVENIRE SOLO IN FORZA DI UNA LEGGE CHE SIA ENTRATA IN VIGORE PRIMA DEL FATTO COMMESSO.
PRINCIPIO DEL FAVOR REI.
NEL CASO IN CUI UN COMPORTAMENTO NON SIA PIÙ RITENUTO REATO DECADE ANCHE LA PENA INFLITTA.
IL PRINCIPIO DEL FAVOR REI VA APPLICATO ANCHE FRA DUE NORME CHE DISCIPLINANO UN COMPORTAMENTO, APPLICANDO QUELLA CHE CONDURRÀ A CONSEGUENZE MENO GRAVOSE PER IL REO.
IL PRINCIPIO DI TERRITORIALITÀ DEL DIRITTO
TUTTI GLI ATTI DELLO STATO INCONTRANO NEL TERRITORIO IL LORO LIMITE DI SPAZIALITÀ ED EFFICACIA PER CUI
ART. 3 CP TUTTI DEVONO RISPETTARE LA LEGGE, CITTADINI ITALIANI O MENO
ART. 6 CP CHI COMMETTE UN REATO IN TERRITORIO ITALIANO È PUNITO SECONDO LA LEGGE ITALIANA.
IL PRINCIPIO NE BIS IN IDEM
QUESTO PRINCIPIO ESCLUDE CHE PER UNO STESSO ED UNICO FATTO UNA PERSONA POSSA ESSERE CHIAMATA A RISPONDERE DI TITOLI DIVERSI DI REATI.
L' INTERPRETAZIONE E L' ANALOGIA IN GENERALE ART. 12
v L' INTERPRETAZIONE GIURIDICA È QUEL PROCEDIMENTO LOGICO ATTRAVERSO IL QUALE SI CHIARISCE E SI SPIEGA IL SIGNIFICATO DI UNA NORMA.
v L' ANALOGIA PER CUI UN CASO CONCRETO NON PREVISTO DALLA LEGGE SI APPLICA LA DISCIPLINA PREVISTA PER UN CASO ANALOGO AVENTE IN COMUNE COL PRIMO LA RATIO LEGIS. IN SINTESI L' ANALOGIA CONSISTE NEL DARE UN REGOLAMENTO AD UN CASO NON DISCIPLINATO.
v INTERPRETAZIONE ESTENSIVA CHE RIPORTA UNA IPOTESI APPARENTEMENTE FUORI DALLA SFERA DELLA NORMA DENTRO LA NORMA.
CONCORSO DI NORME E CONCORSO DI REATI
IL CONCORSO DI REATI PUÒ ESSERE PUÒ ESSERE MATERIALE O FORMALE
v MATERIALE QUANDO CON PIÙ AZIONI O OMISSIONI SI COMMETTONO PIÙ REATI, E QUINDI VI È CONCORSO DI NORME, ED IL CONCORSO È MATERIALE E NON APPARENTE,
v CONCORSO FORMALE DI REATI QUANDO CON UNA SOLA AZIONE OD OMISSIONE SI VIOLANO PIÙ DISPOSIZIONI DI LEGGE.
IL CODICE PENALE ESPRESSAMENTE CLASSIFICA I DELITTI E LE CONTRAVVENZIONI IN VIRTÙ DELLA DIVERSA NATURA DELLE PENE.
v I DELITTI: L' ERGASTOLO, LA RECLUSIONE E LA MULTA;
v LE CONTRAVVENZIONI: L' ARRESTO E L' AMMENDA.
IL SOGGETTO ATTIVO DEL REATO
LA CAPACITÀ PENALE È QUELL'INSIEME DI CONDIZIONI PER CUI L'UOMO PUÒ CONSIDERARSI SOGGETTO DI DIRITTO PENALE.
LA TEORIA DEL REO È QUELLA PARTE DEL DIRITTO PENALE CHE STUDIA I PROBLEMI DEL SOGGETTO CHE COMPIE IL REATO E L' ILLECITO PENALE.
IL SOGGETTO ATTIVO DEL REATO È COLUI CHE PONE IN ESSERE IL COMPORTAMENTO ILLECITO E SI IDENTIFICA COME PERSONA FISICA.
IN BASE AL QUALE SI PUÒ DISTINGUERE :
v REATO COMUNE COMMESSO DA QUALSIASI PERSONA
v REATI PROPRI PER I QUALI LA LEGGE RICHIEDE PARTICOLARI QUALIFICHE I REATI PROPRI A LORO VOLTA SI DIVIDONO IN
o ESCLUSIVI CIOÈ VALE SOLO SE COMMESSO DALLA PERSONA CON DETERMINATE QUALIFICHE
o NON ESCLUSIVI CIOÈ È REATO IL FATTO INDIPENDENTEMENTE DA CHI LO COMPIE MA PER LA QUALIFICA DEL SOGGETTO PUÒ DIVENIRE PIÙ GRAVE
IL REATO PUÒ ESSERE COMMESSO DA PIÙ SOGGETTI E TALE PLURALITÀ PUÒ ESSERE
NECESSARIA (RISSA)
NON NECESSARIA (RAPINA)
GLI ELEMENTI ESSENZIALI GENERALI DEL REATO
L' ANALISI DELLA STRUTTURA DEL REATO SI SOSTANZIA NELLA NECESSITÀ DI INDIVIDUARE GLI ELEMENTI ESSENZIALI DELL' ILLECITO PENALE SENZA I QUALI IL FATTO NON PUÒ ESSERE REATO.
ATTUALMENTE LA TEORIA PREVALENTE È QUELLA DELLA TRIPARTIZIONE, PER LA QUALE SONO ELEMENTI ESSENZIALI DELL' ILLECITO PENALE:
v L' ANTIGIURIDICITÀ
v L' ELEMENTO SOGGETTIVO (LA CONSAPEVOLEZZA)
v L'ELEMENTO OGGETTIVO (IL FATTO)
CONCETTO DI ANTIGIURIDICITÀ
L' ANTIGIURIDICITÀ CONSISTE NEL CONTRASTO TRA IL FATTO E L' INTERO ORDINAMENTO GIURIDICO.
NELLA STRUTTURA DEL REATO L' ANTIGIURIDICITÀ SI SOSTANZIA NELLA MANCANZA DELLE " CAUSE DI GIUSTIFICAZIONE ".
LA STRUTTURA DEL REATO
È REATO QUALSIASI ATTO VOLONTARIO ILLECITO AL QUALE L' ORDINAMENTO RICOLLEGA COME CONSEGUENZA UNA SANZIONE PENALE.
A CIÒ VA AGGIUNTA UNA NOZIONE SOSTANZIALE SULLA BASE DEI CARATTERI SOCIALI CHE QUESTO RIVESTE, LA CUI CONNOTAZIONE MORALE PRESCINDE DAL GIUDIZIO DEL LEGISLATORE PER QUESTO LA DOTTRINA PENALISTICA HA ELABORATO DUE CONTRAPPOSTI PRINCIPI:
PRINCIPIO DI SOGGETTIVITA' (O PSICOLOGICO) IL REATO SI CONURA IN MOMENTI PURAMENTI PSICHICI (IL MODO DI ESSERE DI UN A PERSONA)
PRINCIPIO DI MATERIALITA' (O OGGETTIVO) IL REATO E' SOLO IL COMPORTAMENTO UMANO CHE SI REALIZZA NEL MONDO ESTERIORE, CIOE' PERCEPITO E DOTATO DI UNA SUA OGGETTIVITA'
DELL' ELEMENTO OGGETTIVO FANNO PARTE:
v CONDOTTA
v EVENTO
v NESSO DI CASUALITA'
LA CONDOTTA
CON IL TERMINE CONDOTTA SI INTENDE IL COMPORTAMENTO UMANO CHE COSTITUISCE REATO.
LA CONDOTTA PUÒ ESSERE
o POSITIVA (AZIONE)
o NEGATIVA (OMISSIONE)
ED ESSERE SOSTENUTA DALLA VOLONTÀ E DALLA COSCIENZA DI CHI LA COMPIE.
L' AZIONE
QUESTA SI VERIFICA QUANDO VI È UN MOVIMENTO DEL CORPO CHE SI CONCRETIZZA IN ATTI VISIBILI E MANIFESTI, CHE PUÒ ESSERE COSTITUITA DA UN UNICO ATTO O DA UNA PLURALITÀ DI ATTI CHE PERÒ HANNO UN UNICO FINE.
L' OMISSIONE
È IL MANCATO COMPIMENTO DELL' AZIONE CHE CI SI ATTENDE DA UNA PERSONA
IL REATO OMISSIVO SI DISTINGUE IN
REATO OMISSIVO PROPRIO IN CUI LA CONDOTTA NEGATIVA È NECESSARIA E SUFFICIENTE (OMISSIONE DI REFERTO)
REATO COMMISSIVO MEDIANTE OMISSIONE DOVE È NECESSARIO UN CERTO COMPORTAMENTO PER CAUSARE DANNO
LA COSCIENZA E LA VOLONTÀ NELL' AZIONE
CONSISTONO NELLA RIFERIBILITÀ DELL' ATTO AL VOLERE DELL' AGENTE.
CAUSE DI ESCLUSIONE DELLA COSCIENZA E VOLONTÀ
FORZA MAGGIORE OGNI FORZA ESTERNA CONTRO LA QUALE IL SOGGETTO NON PUÒ RESISTERE E CHE CONTRO LA SUA VOLONTÀ E IN MODO INEVITABILE LO PORTA AL COMPIMENTO DELL' AZIONE.
COSTRINGIMENTO L' AUTORE DEL REATO RAPPRESENTA SOLO UN MEZZO DI UN ALTRO SOGGETTO CHE LA LEGGE CONSIDERA RESPONSABILE DI REATO.
EVENTO
CONCEZIONE NATURALISTICA = EFFETTO NATURALE DELLA CONDOTTA UMANA
CONCEZIONE GIURIDICA = EFFETTO OFFENSIVO DELLA CONDOTTA (LESIONE O MESSA IN ATTO DI UN PERICOLO AD ESSA LEGATO DA UN NESSO DI CASUALITA')
IL RAPPORTO DI CAUSALITA'
PER L'ESISTENZA DEL REATO È NECESSARIO CHE LA CONDOTTA E L'EVENTO SIANO LEGATI DA UN NESSO CAUSALE. QUESTO TERZO ELEMENTO SI RICAVA DA:
ART. 40 DEL C.P. "NESSUNO PUÒ ESSERE CONSIDERATO AUTORE DEL REATO SE L'EVENTO DANNOSO O PERICOLOSO CHE LO CARATTERIZZA NON È IN RELAZIONE CAUSALE COL SUO COMPORTAMENTO".
ART. 27 DELLA COST. AFFERMA CHE LA " RESPONSABILITÀ PENALE È PERSONALE ".
LA "RELAZIONE CAUSALE" E' L'INSIEME DELLE CONDIZIONI CONTIGUE NELLO SPAZIO E NEL TEMPO DALLE QUALI DIPENDE IL VERIFICARSI DELL'EVENTO
ELEMENTO SOGGETTIVO O PSICOLOGICO DEL REATO
NEL DIRITTO PENALE MODERNO NON BASTA CHE UN FATTO MATERIALE SIA IMPUTABILE AD UN SOGGETTO, MA OCCORRE CHE LO STESSO GLI SIA ATTRIBUIBILE DAL PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO, OVVERO DEVE ESISTERE UN NESSO PSICHICO TRA AGENTE E FATTO:
LA COLPEVOLEZZA INSIEME DELLE CONDIZIONI NECESSARIE PER L'ATTRIBUZIONE PSICOLOGICA DEL FATTO AL SOGGETTO
ART. 42 CP "NESSUNO PUO' ESSERE PUNITO PER UN'AZIONE O OMISSIONE, PREVISTA DALLA LEGGE COME REATO, SE NON L'HA COMMESSA CON COSCIENZA E VOLONTA'"
L'IMPUTABILITA' COSTITUISCE PRESUPPOSTO DI COLPEVOLEZZA IN QUANTO SOLO UNA PERSONE CAPACE DI INTENDERE E VOLERE PUO' RISPONDERE DI COMPORTAMENTI DOLOSI O COLPOSI
IL PRINCIPIO DI COLPEVOLEZZA
IL PRINCIPIO DI COLPEVOLEZZA È AFFERMATO DALLA COSTITUZIONE ART 27 "LA RESPONSABILITÀ PENALE È PERSONALE "
L' IMPUTABILITA'
IN BASE ALL' ART. 85 È IMPUTABILE CHI, AL MOMENTO DELLA COMMISSIONE DEL FATTO HA LA CAPACITÀ DI INTENDERE E DI VOLERE.
CAPACITÀ DI INTENDERE È LA CAPACITÀ DI RENDERSI CONTO DEL VALORE SOCIALE DELL' ATTO CHE SI COMPIE
CAPACITÀ DI VOLERE È LA FACOLTÀ DI VOLERE QUELLO CHE SI GIUDICA DOVER FARE
NEI RAPPORTI FRA IMPUTABILITÀ E COLPEVOLEZZA VA STABILITO SE L'UNA SIA PRESUPPOSTO DELL' ALTRA.
CAUSE CHE ESCLUDONO L' IMPUTABILITA'
L' IMPUTABILITÀ PUÒ ESSERE ESCLUSA O DIMINUITA NEI CASI ESPRESSAMENTE DISCIPLINATI DAGLI ART. 88 E SS. E SI DISTINGUONO IN :
CONDIZIONI DI NATURA FISIOLOGICA (ETÀ)
CONDIZIONI DI NATURA PSICOLOGICA DIPENDENTI DA INFERMITÀ MENTALI O ANOMALIE
CONDIZIONI DI NATURA TOSSICA (ALCOOL - STUPEFACENTI)
LA MINORE ETÀ
LA MINORE ETÀ ESCLUDE O DIMINUISCE L' IMPUTABILITÀ ; SI DISTINGUE
< 14 ANNI COMPIUTI : VIGE LA PRESUNZIONE ASSOLUTA DI ASSENZA DI CAPACITÀ DI INTENDERE E DI VOLERE (ART. 97)
TRA I 14 E 18 ANNI IL GIUDICE ACCERTA CASO PER CASO L' IMPUTABILITÀ DEL SOGGETTO (ART 98).
IL MINORE NON IMPUTABILE VIENE PROSCIOLTO, CIOÈ NON SOTTOPOSTO A PENA MA SE RITENUTO SOCIALMENTE PERICOLOSO SI APPLICA LA MISURA DEL RICOVERO IN RIFORMATORIO GIUDIZIARIO O LA LIBERTÀ VIGILATA;
IL MINORE IMPUTABILE È SOTTOPOSTO A PROCESSO PENALE PER IL FATTO COMMESSO ED ASSOGGETTATO ALLA PENA CHE PERÒ È ATTENUATA.
L ' INFERMITA' DI MENTE
COME SI EVINCE DAGLI ART. 88 E 89 L'INFERMITÀ DI MENTE DEVE ESSERE LA CONSEGUENZA DI UNA MALATTIA OSSIA DI UNO STATO PATOLOGICO CHE TURBA LA PSICHE DEL SOGGETTO E CHE INFICIA, ESCLUDENDOLA O SCEMANDOLA, LA CAPACITÀ DI INTENDERE E DI VOLERE . VA SOTTOLINEATO COME LA "PAZZIA MORALE" E I DISTURBI NEVROTICO-OSSESSIVI NON ESCLUDANO LA CAPACITÀ DI INTENDERE E DI VOLERE.
LE CAUSE OGGETTIVE DI ESCLUSIONE DEL REATO
(O SCRIMINANTI O DI GIUSTIFICAZIONE )
RAPPRESENTANO QUELLE CIRCOSTANZE PARTICOLARI (LEGITTIMA DIFESA, STATO DI NECESSITÀ) PER LE QUALI UN FATTO NORMALMENTE RITENUTO REATO NON VIENE CONSIDERATO TALE.
IL CONSENSO DELL' AVENTE DIRITTO
QUESTA CAUSA DI GIUSTIFICAZIONE È PREVISTA DALL' ART. 50 "NON È PUNIBILE CHI LEDE UN DIRITTO COL CONSENSO DELLA PERSONA" MA OGGETTO DI TALE CONSENSO DEVE ESSERE UN DIRITTO DISPONIBILE.
LA LEGITTIMA DIFESA
LA LEGITTIMA DIFESA È PREVISTA DALL' ART. 52 "NON È PUNIBILE CHI HA COMMESSO IL FATTO PER ESSERVI STATO COSTRETTO DALLA NECESSITÀ DI DIFENDERE UN DIRITTO PROPRIO O ALTRUI CONTRO IL PERICOLO . ";
LA LEGITTIMA DIFESA HA DUE ELEMENTI : L' AGGRESSIONE E LA REAZIONE.
L' AGGRESSIONE DEVE PRESENTARE I SEGUENTI CARATTERI:
v OGGETTO DELL' OFFESA DEVE ESSERE UN DIRITTO INTESO NON SOLO COME DIRITTO SOGGETTIVO IN SENSO STRETTO MA ANCHE COME INTERESSE (PATRIMONIALE , TALE EVENIENZA SI PUÒ ESTENDERE ANCHE A TERZI X LA DIFESA DEL DIRITTO ALTRUI).
v L' OFFESA DEVE ESSERE INGIUSTA,
v IL PERICOLO DEVE ESSERE ATTUALE E NON DEVE ESSERE STATO DETERMINATO DALL'AGENTE VOLONTARIAMENTE.
LA REAZIONE : CONSTA DI TRE ELEMENTI
COSTRIZIONE RAPPRESENTA L' ELEMENTO ESSENZIALE DELLA LEGITTIMA DIFESA E IMPLICA UN CONFLITTO DI INTERESSI NELL' AGGREDITO CHE NON PUÒ RICORRERE ALLA SOTTRAZIONE (ES. LA FUGA)
NECESSITÀ DI DIFENDERSI IMPLICA CHE LA REAZIONE RAPPRESENTI LA SOLUZIONE INEVITABILE PER SOTTRARSI ALL' AZIONE E DEVE ESSERE IDONEA A NEUTRALIZZARLA
PROPORZIONE CON L' OFFESA CHE SUSSISTE SOLO SE IL MALE PROVOCATO DALL'AGGREDITO È UGUALE, MINORE O ACCETTABILMENTE SUPERIORE A QUELLO SUBITO
LO STATO DI NECESSITA'
LO STATO DI NECESSITÀ È PREVISTO DALL' ART. 54 "NON È PUNIBILE CHI HA COMMESSO IL FATTO PER ESSERVI STATO COSTRETTO DALLA NECESSITÀ DI SALVARE SÉ O GLI ALTRI DAL PERICOLO DI UN DANNO GRAVE ALLA PERSONA . " (ES. DELL' ALPINISTA). LO STATO DI NECESSITÀ HA MOLTE ANALOGIE CON LA LEGITTIMA DIFESA MA VI DIFFERISCE PER:
L'AZIONE È RIVOLTA AD UN TERZO CHE NON HA AGGREDITO
SI È DI FRONTE AD UN DANNO GRAVE ALLA PERSONA
IL DELITTO DOLOSO DI AZIONE
L' ART. 42 STABILISCE CHE " NESSUNO PUÒ ESSERE PUNITO PER UN FATTO SE NON LO HA COMMESSO CON DOLO " CIOÈ COSCIENTE E VOLONTARIA, DIRETTA ALLA REALIZZAZIONE DELL' EVENTO E LEGATA A QUESTO DAL NESSO DI CAUSALITÀ; L' ELEMENTO SOGGETTIVO DEL DELITTO CHE È PREVISTO E VOLUTO DALL' AGENTE PRENDE IL NOME DI "DOLO"
DOLO : CONCETTO E STRUTTURA
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI SONO :
IL MOMENTO RAPPRESENTATIVO IN CUI L' AGENTE HA LA VISIONE ANTICIPATA DI TUTTI GLI ELEMENTI SIGNIFICATIVI DEL FATTO
IL MOMENTO VOLITIVO PER IL QUALE L' AGENTE RIVOLGE LA SUA VOLONTÀ ALLA REALIZZAZIONE DEL FATTO; QUINDI IL DOLO PUÒ DEFINIRSI COME RAPPRESENTAZIONE E VOLONTÀ DI REALIZZARE IL FATTO COSTITUENTE REATO.
IL MOVENTE È IL MOTIVO PER CUI IL SOGGETTO COMPIE IL FATTO.
IL DELITTO COLPOSO DI AZIONE
NELL' ART. 43 IL DELITTO " È COLPOSO, O CONTRO L' INTENZIONE, QUANDO L' EVENTO NON È VOLUTO DALL' AGENTE E SI VERIFICA A CAUSA DI NEGLIGENZA O IMPRUDENZA O IMPERIZIA, OVVERO, PER INOSSERVANZA DI LEGGI, REGOLAMENTI, ORDINI O DISCIPLINE". QUINDI PER LA SUSSISTENZA DEL REATO COLPOSO OCCORRE:
CHE LA CONDOTTA SIA ATTRIBUIBILE AL VOLERE DEL SOGGETTO
CHE MANCHI LA VOLONTÀ DELL' EVENTO
CHE IL FATTO SIA DOVUTO A IMPRUDENZA, IMPERIZIA, NEGLIGENZA O A INOSSERVANZA DI LEGGI, REGOLAMENTI, ORDINI O DISCIPLINE.
LA CONDOTTA NEL DELITTO COLPOSO DI AZIONE
NEL REATO COLPOSO LA CONDOTTA CONSISTE NELLA VIOLAZIONE DELLA REGOLA DI DILIGENZA IN CUI LA PREVEDIBILITÀ E LA EVITABILITÀ DEL PERICOLO SI EVINCE DALLA SUA TRASGRESSIONE. LA PREVEDIBILITÀ SI RIFERISCE ALLA MIGLIORE SCIENZA ED ESPERIENZA A CUI FAR RICORSO.
DA CIÒ NE CONSEGUE :
L'OBBLIGO DI INFORMARSI
L'OBBLIGO DI AGIRE CON CAUTELA
L'OBBLIGO DI ASTENERSI DEL TUTTO DALL' AGIRE.
NEGLIGENZA: MANCATA ADOZIONE DELLE REGOLE, TRASCURATEZZA, MANCANZA DI ATTENZIONE E SOLLECITUDINE ;
IMPRUDENZA: È L' AGIRE LÀ DOVE LE REGOLE LO SCONSIGLIANO, È AVVENTATEZZA, MANCATA PONDERAZIONE E INDICA UNA MANCANZA DI CONSIDERAZIONE PER GLI INTERESSI ALTRUI;
IMPERIZIA: QUALE INOSSERVANZA DELLA LEGES ARTIS, SI CONCRETIZZA IN UN AGIRE INADEGUATO ;
LA COLPA SPECIFICA SI IPOTIZZA NELLA INOSSERVANZA DI REGOLAMENTI.
L' EVENTO E IL NESSO DI CAUSALITA'
AI FINI DELLA RESPONSABILITÀ COLPOSA VI È LA NECESSITÀ DEL RAPPORTO DI CAUSALITÀ TRA CONDOTTA E EVENTO
SPECIE DI COLPA
COLPA COSCIENTE E COLPA INCOSCIENTE
COLPA COSCIENTE O CON PREVISIONE SI VERIFICA QUANDO NON SI VUOLE COMMETTERE IL REATO MA È CONSAPEVOLE CHE LA SUA CONDOTTA È RISCHIOSA
COLPA INCOSCIENTE O SENZA PREVISIONE SI HA PER IMPRUDENZA, IMPERIZIA, NEGLIGENZA O INOSSERVANZA MA IN ASSENZA DI CONSAPEVOLEZZA CHE IL PROPRIO AGIRE POSSA ARRECARE DANNO
COLPA PROPRIA E COLPA IMPROPRIA
COLPA PROPRIA SI HA QUANDO VI È MANCANZA DI VOLONTÀ DELL' EVENTO
COLPA IMPROPRIA QUANDO L' EVENTO È VOLUTO (SONO CASI PARTICOLARI COME L' ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA)
LA COLPA PROFESSIONALE
VI È MOLTO DIBATTITO SUL FATTO CHE UN PROFESSIONISTA DEBBA RISPONDERE SOLO PER COLPA GRAVE, COSÌ COME ESPLICITATO DAL CODICE CIVILE O SE DEBBA RISPONDERE ANCHE IN PENALE.
NEL 1973 LA CASSAZIONE - SENTENZA N° 166 RITENNE CHE VI SIA LIMITAZIONE DI RESPONSABILITÀ SOLO PER COLPE PER IMPERIZIA MENTRE PER LE ALTRE VI È NORMALE SEVERITÀ.
L' ART. 42 COMMA 3 "LA LEGGE DETERMINA I CASI NEI QUALI L' EVENTO È POSTO ALTRIMENTI A CARICO DELL' AGENTE, COME CONSEGUENZA DELLA SUA AZIONE OD OMISSIONE". QUESTO COMMA DETERMINA LA RESPONSABILITÀ OGGETTIVA, CIOÈ LEGATA AL RAPPORTO DI CAUSALITÀ E NON SULL' ELEMENTO PSICOLOGICO.
LA RESPONSABILITÀ OGGETTIVA SI DISTINGUE :
R.O. PURA DOVE TUTTO SI BASA SULLA CAUSALITÀ
R.O. SPURIA IN CUI ALL' ORIGINE VI È UNA CONDOTTA DOLOSA O COLPOSA
IL DELITTO PRETERINTENZIONALE
L ' ART. 43 AL COMMA 2 STABILISCE CHE IL DELITTO È PRETERINTENZIONALE QUANDO DALL' AZIONE O DALL' OMISSIONE DERIVA IN EVENTO DANNOSO PIÙ GRAVE DI QUELLO VOLUTO; SONO DELITTI PRETERINTENZIONALI OMICIDIO E L' ABORTO.
NEL DELITTO PRETERINTENZIONALE SI INDIVIDUA UNA VOLONTÀ NELL' EVENTO MINORE CHE NE RAPPRESENTA LA BASE DOLOSA E LA NON VOLONTÀ DI UN EVENTO PIÙ GRAVE DI QUELLO VOLUTO.
È IMPORTANTE ACCERTARE LA SUSSISTENZA DEL NESSO DI CAUSALITÀ FRA L' EVENTO PIÙ GRAVE E LA CONDOTTA DIRETTA A LEDERE.
IL REATO
IL REATO , DAL PUNTO DI VISTA DINAMICO, SI SVOLGE NEL TEMPO E SI REALIZZA SECONDO UN ITER CRIMINIS LE CUI FASI SONO :
IDEAZIONE CORRISPONDE AL PERIODO IN CUI NASCE E SI SVILUPPA L' IDEA DI COMMETTERE IL REATO; È PRESENTE SOLO NEI REATI DOLOSI
ESECUZIONE COINCIDE CON LA REALIZZAZIONE DEL COMPORTAMENTO VIETATO (= CONDOTTA TIPICA DEL REATO)
CONSUMAZIONE È IL PUNTO D'ARRIVO DELL' ESECUZIONE
OGNI REATO HA COME OGGETTO UN BENE GIURIDICO, CIOÈ PROTETTO DALL' ORDINAMENTO E QUINDI SI HA LA CONSUMAZIONE DEL REATO CHE COINCIDE QUINDI CON L' EFFETTIVA LESIONE O LA MESSA IN PERICOLO DI TALE BENE.
È DA NOTARE L' IMPORTANZA PRATICA DELLA PRECISA DETERMINAZIONE DEL MOMENTO CONSUMATIVI (ES: INDIVIDUARE LA NORMA DA APPLICARE IN CASO SUCCESSIONE DI LEGGI PENALI; DECORRENZA DELL' INDULTO).
IL DELITTO TENTATO
L'ART.56 COMMA 1 STABILISCE CHE CHI COMPIE ATTI IDONEI DIRETTI A COMMETTERE UN DELITTO SE L' AZIONE NON SI COMPIE O L' EVENTO NON SI VERIFICA RISPONDE COMUNQUE DI DELITTO TENTATO; QUINDI SE IL SOGGETTO AGENTE VUOLE COMMETTERE UN REATO E SI ATTIVA IN TAL SENSO SENZA REALIZZARE IL CRIMINE PER CAUSE NON DIPENDENTI DALLA SUA VOLONTÀ ALLORA RICORRE IL DELITTO TENTATO.
SUL PIANO NORMATIVO IL TENTATIVO È UN TITOLO AUTONOMO DI REATO PERCHÉ NE HA TUTTI GLI ELEMENTI : QUELLO SOGGETTIVO, QUELLO OGGETTIVO E L'ANTIGIURIDICITÀ.
L' INCOMPIUTEZZA DEL FATTO TIPICO PUÒ AVERE 2 FORME :
-AZIONE NON PORTATA A TERMINE (AZIONE CHE NON SI COMPIE)
-EVENTO CHE NON SI VERIFICA.
LA PENA
LA PENA È LA SANZIONE CHE CONSEGUE ALLA VIOLAZIONE DI UN PRECETTO PENALE. QUINDI LA PENA SI PUÒ DEFINIRE :
" PRIVAZIONE DI UN BENE INDIVIDUALE COMMINATA DALLA LEGGE PENALE E IRROGATA DALL' AUTORITÀ GIUDIZIARIA MEDIANTE PROCESSO A COLUI CHE VIOLA UN COMANDO DELLA LEGGE MEDESIMA "
LA FUNZIONE DELLA PENA
PREVENZIONE GENERALE
RETRIBUZIONE ED EMENDA ( POICHÉ È DETERMINATO IN CONCRETO LA MISURA DELLA PENA )
INTIMIDAZIONE E RIEDUCAZIONE
TUTTAVIA IL FINE ULTIMO DELLA PENA È QUELLO RIEDUCATIVO.
I DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
IL TITOLO 2 DEL 2 LIBRO DEL CODICE PENALE È DEDICATO AI REATI CONTRO LA P.A. VI SONO STATE MOLTE RIFORME CHE SONO INTERVENUTE SU QUESTA DISCIPLINA TUTTE TESE A POTENZIARE LA RISPOSTA PUNITIVA DELLO STATO NEI CONFRONTI DI QUANTI RIVESTONO FUNZIONI PUBBLICHE E NELL' ESERCIZIO DI TALI FUNZIONI COMMETTONO REATI.
PUBBLICO UFFICIALE
SONO PUBBLICI UFFICIALI COLORO CHE ESERCITANO UNA PUBBLICA FUNZIONE LEGISLATIVA, GIUDIZIARIA O AMMINISTRATIVA.
QUINDI IL PUBBLICO UFFICIALE È COLUI CHE COMPIE UNA PUBBLICA FUNZIONE PER CUI TALE QUALIFICA DIPENDE DALL' ATTIVITÀ ESERCITATA. INOLTRE È P.U. ANCHE CHI È CHIAMATO A SVOLGERE COMPITI ACCESSORI O SUSSIDIARI RISPETTO A TALE VOLONTÀ. SECONDO LA PIÙ RECENTE DOTTRINA È P.U. ANCHE IL "FUNZIONARIO DI FATTO" CIOÈ CHI EFFETTIVAMENTE ESERCITI UNA PUBBLICA FUNZIONE.
ABUSO DELLA QUALITÀ E POTERI DEL PUBBLICO UFFICIALE
L' ABUSO SI SOSTANZIA IN UN CATTIVO USO DEI POTERI INERENTI L' UFFICIO.
ABUSO SOGGETTIVO : È UN ABUSO DI QUALITÀ = SI VERIFICA QUANDO IL P.U ESTRINSECA LA SUA QUALITÀ SENZA NECESSITÀ
ABUSO OGGETTIVO : È UN ABUSO DI POTERI = SI VERIFICA QUANDO IL P.U. ESPLICITA I SUOI POTERI IN MANIERA SFAVOREVOLE ALLA VITTIMA.
QUESTI DUE ABUSI HANNO IN COMUNE LA STRUMENTALIZZAZIONE, CIOÈ L' AVVALERSI DI UNA QUALITÀ O FUNZIONE IN MANIERA ILLECITA.
LA PERSONA INCARICATA DI UN PUBBLICO SERVIZIO
PER L' ART, 358 SONO INCARICATI DI UN PUBBLICO SERVIZIO COLORO CHE SVOLGONO UN PUBBLICO SERVIZIO. IL PUBBLICO SERVIZIO È UN' ATTIVITÀ CHE HA LE MEDESIME FORME DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN SINTESI È INCARICATO DI PUBBLICO SERVIZIO CHIUNQUE PRESTI UN PUBBLICO SERVIZIO.
PERSONA ESERCENTE UN SERVIZIO DI PUBBLICA NECESSITA'
GLI ESERCENTI PROFESSIONE SANITARIE O FORENSI O ALTRE PROFESSIONI IL CUI ESERCIZIO SIA VIETATO PER LEGGE SENZA UNA PARTICOLARE ABILITAZIONE DELLO STATO E CHE IL PUBBLICO SIA PER LEGGE TENUTO AD AVVALERSENE.
I PRIVATI CHE ADEMPIONO UN SERVIZIO DI PUBBLICA NECESSITÀ MEDIANTE UN ATTO FORMALE DELLA P.A.
DELITTI CONTRO LA PERSONA
I DELITTI CONTRO LA PERSONA SONO PREVISTI NEL 12 TITOLO DEL 2 LIBRO, E SONO QUELLI CHE OFFENDONO I BENI ESSENZIALI DELL' INDIVIDUO: LA VITA, L' INCOLUMITÀ FISICA, LA LIBERTÀ E L' ONORE CHE SONO GLI ATTRIBUTI INTANGIBILI DELLA PERSONA, COSÌ COME LA LIBERTÀ DI COMPIERE ATTIVITÀ PERSONALI.
ANCHE SE QUESTO TITOLO INERISCE LA PERSONA FISICA ALCUNE INDICAZIONI SONO APPLICABILI ANCHE AGLI ENTI COLLETTIVI, DOTATI O MENO DI PERSONALITÀ GIURIDICA.
DELITTI CONTRO LA VITA E L' INCOLUMITA' INDIVIDUALE
IL DIRITTO ALLA VITA E ALL' INCOLUMITÀ FISICA È TUTELATA DALLE NORME CHE PUNISCONO L' OMICIDIO, LE LESIONI PERSONALI E LE OFFESE ALL' INVIOLABILITÀ FISICA.
OGGETTO SPECIFICO DI TUTELA SONO LA VITA E L' INCOLUMITÀ CHE VANNO TUTELATE NELL' INTERESSE INDIVIDUALE MA ANCHE DELLA COLLETTIVITÀ E QUINDI DELLO STATO POICHÉ SONO ALLA BASE DELLA CONVIVENZA CIVILE. QUINDI VI È UNA DUPLICE TUTELA.
OMICIDIO
L' OMICIDIO È OGNI AZIONE O OMISSIONE DOLOSA, PRETERINTENZIONALE O COLPOSA CHE ABBIA PER EFFETTO LA MORTE DI UN UOMO. LO SCOPO DELLA NORMA È LA TUTELA DELLA VITA DI OGNI SINGOLO UOMO.
DA UN PUNTO DI VISTA MATERIALE L' OMICIDIO IMPLICA TRE ELEMENTI :
LA CONDOTTA L' OMICIDIO È UN DELITTO A FORMA LIBERA, OSSIA PUÒ COMPIERSI SIA PER AZIONE CHE PER OMISSIONE E SI PUÒ USARE QUALSIASI MEZZO: FISICO, PSICHICO, DIRETTO O INDIRETTO
L' EVENTO (È LA MORTE DELLA VITTIMA)
NESSO DI CAUSALITÀ TRA L'AZIONE O L' OMISSIONE DELL' AGENTE E L' EVENTO DEVE ESISTERE IL NESSO DI CAUSALITÀ. MOLTO IMPORTANTE È IL NESSO DI CAUSA NELL' OMISSIONE CHE NEL CASO DELL' OMICIDIO OCCORRE CHE L' AGENTE :
ABBIA UN DOVERE GIURIDICO ED OMETTA DI COMPIERLO
NON IMPEDISCA UN EVENTO CHE EGLI HA L' OBBLIGO DI IMPEDIRE.
SOTTO IL PROFILO SOGGETTIVO L'OMICIDIO PUÒ ESSERE DOLOSO, COLPOSO O PRETERINTENZIONALE.
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