Il
concetto di legalità riguarda globalmente lo stesso atteggiamento che ha un
individuo nei confronti di un sistema di leggi. In un'ottica di educazione alla
civile convivenza democratica, è indispensabile il rispetto integrale di una
serie di principi e di regole fondamentali,senza le quali sarebbe impensabile
qualsiasi relazione sociale. Nella vita pratica,invece, ci si accorge di
persone che sono inflessibili per quanto riguarda la legalità altrui ma che
sono estremamente accomodanti ed indulgenti per quanto riguarda la propria.
L'educazione alla legalità non può essere il semplice risultato di una serie di
regole e di proibizioni imposte autoritariamente dall'alto e fatta rispettare
con misure repressive; quando è necessario, è senz'altro indispensabile il
ricorso alle forze di polizia ed alla Magistratura ma è preferibile che la
naturale predisposizione al rispetto delle leggi provenga da un incessante
lavoro educativo da iniziare fin da i primi anni della scuola di base. È
altrettanto fondamentale capire che nessuno può farsi giustizia da solo perché
a un simile atteggiamento non possono derivare che lutti e sciagure per
l'intera collettività.
Chi
ha responsabilità educative come un genitore o come un insegnante deve
finalmente convincersi che l'educazione non è
equiparabile ad una qualsiasi altra disciplina di studio ma rappresenta
il quotidiano e faticoso sforzo di inculcare principi basilari; i bambini, i
ragazzi privati di validi punti di riferimento, sprovvisti di una "bussola" in
grado di orientarli nella multiforme realtà contemporanea, appiattiscono le
loro esperienze sul presente, incuranti e inconsapevoli della naturale
evoluzione storica.
Io
penso, insomma, che noi giovani di oggi non siamo solo li del nostro
tempo,ma rappresentiamo il risultato di scelte più o meno consapevoli operate
nel sociale molto tempo addietro, in dimensioni di portata storica; in altri
termini, siamo il risultato di ciò che hanno voluto fossimo i nostri padri e i
nostri nonni, non di certo come singole persone ma al livello di scelte
collettive più o meno consapevoli. Se non si nota questo, non si riesce a
spiegare perché al giorno d'oggi sia addirittura devastante con un giovane
parlargli di punizioni, di obblighi nell'affrontare certe questioni legate al
senso del dovere, del rispetto verso se stessi e gli altri; un genitore, in
adulto in genere ha sempre timore di creare traumi, di suscitare improvvise
ribellioni, di causare sciagure, di allontanare anziché di avvicinare.