diritto |
|
|||||
Approvata dalla Assemblea costituente il 22/12/1947, promulgata dal Capo provvisorio dello Stato 27/12, ed entrata in vigore
Essa costituisce l'articolazione basilare dell'intero sistema normativo vigente mediante un complesso di 139 articoli suddivisi in due parti:
Prima intitolata "ai diritti e doveri dei cittadini" (artt. 13-54),
Seconda concernente l'"Ordinamento della Repubblica" (artt.55-l39).
Queste due parti sono precedute da 12 art che i costituenti hanno posto sotto il titolo di "principi fondamentali" e seguite da 18 disposizione transitorie e finali.
NOSTRA COSTITUZIONE scritta e rigida
Sotta la forma di un si distingue per la superiorità di valore e di forza
unico documento solenne dalle lex normalmente approvate dal parlamento.
Questa prevede che le lex di revisione della Costituzione e le "altre lex costituzionali" siano adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di 3 mesi, ed approvate con maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Inoltre queste lex possono essere sottoposte a referendum se lo richiedano, entro 3 mesi dalla loro pubblicazione, un quinto dei membri di una Camera, 5.000 elettori o 5 consigli Regionali; in tal caso la lex è sottoposta a referendum è promulgata dal Capo dello Stato se è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
L'attuale Costituzione si distingue sia dalle costituzioni fondate sulla consuetudine (quelle europee prima rivoluzioni americana e francese) e che possono essere modificate così dalle consuetudini come dalle lex, sia dallo statuto albertino
Costituzione materiale si fa riferimento agli interessi ideali, ai valori ed ai fini politici cui le forze dominanti ispirano l'azione statale fino al punto di imporgli come fondamentali e caratterizzanti la struttura del corpo sociale; si darebbe così luogo ai "principi di regime" che sarebbero normativizzati ed al contempo immodificabili. È chiaro accogliere siffatta interpretazione significa smentire il valore della nostra Costituzione scritta e rigida col rischio che essa venga aggirata o sovvertita.
In senso sostanziale definizione con la quale si intende abbracciare quell'ampio complesso di norme che, al di là del loro inserimento all'interno della Costituzione scritta, disciplinano nel loro contenuto quella che andrebbe considerata come la tipica "materia costituzionale". Si tratterebbe es della disciplina normativa concernente gli elementi tradizionalmente considerati costitutivi dello Stato.
Ancora diverso è il
significato dell'espressione "costituzione
vigente" o "costituzione vivente", intendendosi il il complesso delle norme
contenute nella costituzione scritta così come esse risultano dall'attuale
applicazione ed interpretazione, soprattutto ad opera della giurisprudenza
costituzionale. Ciò suggerisce che non tutta la costituzione scritta è
concretamente operante (es il caso art 39 sui contratti collettivi), e che le
norme costituzionali vivono nell'effettiva attuazione che ne è fornita dagli
operatori del diritto, attuazione sulla quale vigila
Deve essere affermata la piena operatività di tutte le norme costituzionali non solo nei confronti di tutte le funzioni pubbliche, ma anche nei confronti di tutti i componenti del corpo sociale: anche la più generica affermazione contenuta nel testo costituzionale, insomma, costituisce un limite per le lex vigenti, le integra o ne rappresenta un canone di interpretazione vincolante, seppure si presentino dei casi nei quali anche a livello costituzionale si può parlare di desuetudine.
Però le disposizioni costituzionali non sono immutabili; poiché la stessa costituzione, nel titolo relativo alle "garanzie costituzionali", prevede determinate modalità e condizioni che devono essere rispettate per l'approvazione sia delle lex di revisione della costituzione, sia di quelle espressamente indicate come "le altre lex costituzionali".
Ma in via generale si tratta di lex in senso stretto o formale, ossia di atti, che sono approvati nel loro contenuto dispositiva dalle due Camere, e successivamente sono promulgati dal Capo dello Stato. Ma ciò che distingue queste lex da quelle ordinarie, è dal punto di vista formale, la presenza di un procedimento differenziato ed aggravato, che, "si innesta sul tronco del procedimento legislativo ordinario"; in ragione di tale aggravante procedurale, queste lex risultano abolite a porre norme agenti a livello costituzionale.
Ma si può chiedere se l'art.138 Cost., fa distinzione tra "lex di revisione" della Costituzione e "altre lex costituzionali" riguardo l'oggetto disciplinabile e comporti una differenza nei limiti cui sarebbe assoggettato il relativo contenuto dispositivo.
Ma solo le "lex di revisione " sono rivolte a
modificare testualmente
cioè ad innovare "le disposizioni dei testi formalmente costituzionali" es., sopprimendo, sostituendo o integrando le disposizioni contenute nella Costituzione e nelle stesse lex di rango costituzionale.
Altre lex costituzionali sono espressamente chiamate nella cost., (es. art.71 circa l'attribuzione dell'iniziativa legislativa ad ulteriori organi e enti con lex costituzionale; oppure art 132, c.1 per l'approvazione della lex costituzionale necessaria per la fusione di Regioni esistenti o per la costituzione di nuove) che quindi devono assumere questa forma giuridica per volontà esplicita della cost.
Poiché non vi è alcuna disposizione costituzionale che impedisca la forma delle "altre lex costit." A volte le Camere utilizzano questa forma a loro discrezione, ad esempio quando ritengono che la rilevanza politico- costituzionale della questione renda opportuno il ricorso a tale strumento legislativo, ma le disposizioni legislative che seguono questa forma devono porsi su un grado superiore rispetto alla lex ordinaria
Lex di revisione della Costituzione, Altre lex costituzionali sono poste su un'unica tipologia, perché esse seguono lo stesso procedimento, hanno la medesima numerazione e sono genericamente e complessivamente definite nell'ordinamento stesso come lex costituzionali. Ed hanno tutte la stessa forza giuridica attiva
Queste lex hanno una forza di lex superiore alle ordinaria ma anch'esse dispongono di una forza limitata in quanto incontrano limiti posti o cmq. Deducibili dalla Costituz.
I limiti sono: si tratta di limiti di forma, ossia le lex di rango costit sono validi
Sono giuridicamente valide in quanto rispettino il procedimento
Previsto dalla costit, procedimento che possono modificare x il
Futuro, dovendo però rispettare i principi supremi espressi dalla
Stessa disciplina costituì del procedimento di revisione, ossia
Non potendo sovvertire il principio di rigidità costituzionale.
Poi vi sono limiti al contenuto, poiché la stessa cost prescrive,nel suo ultimo art che "la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costit."
Ci sono state molti interpretazioni della dottrina per definire i precisi contenuti nella forma repubblicana, sembra preferirsi non solo quella di chi prende in considerazione non solo i tratti che distinguono tradizionalmente le repubbliche dalle monarchie ma anche ciò che connota la nostra forma repubblicana nelle sue fondamenta, ossia il principio di unità e indivisibilità della Repubblica proclamato dall'art. 5 Cost.
La forma repubblicana è protetta dall'art. 139
Cost., infatti la giurisprudenza e
Altri principi qualificati come supremi dello Stato dalla Corte cost sono:
Quelli della sovranità popolare
Dell'unità della giurisdizione dello Stato
Dell'unità della giurisdizione costituzionale
Di leale collaborazione tra i poteri dello Stato e tra Stato e Regioni
Di laicità dello Stato
La dottrina è combattuta se in quale misura attribuire il carattere di "fondamentale" o "supremo" ad un certo principio giuridico connesso all'assetto organizzativo dei poteri pubblici, discenda l'irrivedibilità costituì.
Ma va cui sottolineato che dal punto di vista dell'opportunità politica, sottrarre alla revisione cost principi ulteriori rispetto a quelli indicati positivamente dalle disposizioni della Cost., non significa rendere più solida la costituì vigente. Anzi la storia dimostra che quanto più si irrigidisce la revisione della carta cost, tanto più si riduce la capacità della Cost di adattarsi all'evoluzione sociale e si favorisce, di conseguenza il ricorso a vie di fatto, ovvero alla rottura della legalità.
Dal punto di vista strettamente giuridico-normativo, esistono alcuni opinioni dottrinali che che negano l'equiparazione tra irrivedibilità della Cost ed inviolabilità dei diritti.
Infine il ricorso alla logica dei "valori", con l'intrinseca discrezionalità che essa consente in sede di interpretazione e di8 valutazione del diritto, pone la dottrina innanzi a dubbi di non poco momento.
Fonte primaria per eccellenza nostro ordinamento statale è la lex ordinaria dello Stato
È approvata da entrambe le Camere nel medesimo testo con il
procedimento di formazione disciplinato dalla Cost.e dai regolamenti
Parlamentari
Promulgata successivamente dal Presidente Repubblica entro un mese - --dall'approvazione
Pubblicata nella G.U.
Ed entra in vigore il 15° giorno successivo alla pubblicazione
In questa categoria si le lex si distinguono in:
Lex formali lex meramente formali
Sono tali anche dal punto di vista
Materiale. Sono es lex di
approvazione del rendiconto
consuntivo dello Stato, e quella di sono gli atti aventi forza di lex che,
autorizzazione alla ratifica trattati sono capaci di innovare le norme
internazionali legislative vigenti.
e si qualificano lex solo materiali
quegli atti che sono dotati dell'idoneità ad esplicare la predetta potenzialità innovativa.
Circa l'idoneità innovativa della lex si è suggerito l'esistenza di una
"riserva di amministrazione" che, in base art. 97 Cost., impedirebbe alla lex di sostituirsi all'amministrazione nell'adottare provvedimenti concreti, o che renderebbe più stringente il sindacato della Corte costituzionale su una peculiare categoria di lex
"leggi provvedimento", ossia quelle mediante le quali, derogandosi al significato normale della funzione legislativa, non si dispone in via generale ed astratta, ma si provvede per il caso concreto.
"leggi provvedimento" nella prassi non costituiscono una rarità e sono di norma giustificate dal limite della ragionevolezza.
La vigente disciplina costituzionale consente di individuare, all'interno del genus della lex dello Stato, una abbondante pluralità di spieces di lex che si allontano da modello generale, e che sono genericamente definibili come lex atipiche.
Leggi atipiche sono state distinte dalla dottrina in due distinti categorie:
Lex rinforzate lex atipiche in senso stretto
Sono condizionate dalla necessaria sono caratterizzate da una peculiare idoneità
presenza di determinati presupposti attiva o passiva, cioè da un 'idoneità ad
procedurali o limiti di contenuto innovare le norme o a resistere alla innovazi-
imposti dalla Costituzione; la loro oni normative che è diversa da quella normal-
validità risulta subordinata anche al mente attribuita alle fonti primarie.
rispetto dei presupposti, condizioni in questo caso si viene a modificare il rapporto e limiti imposti dalla Cost., e che so che si instaura tra queste e le altre fonti
riflettono anche nella forma esteriore primarie.
delle lex in questione.
Se la lex non rispetta queste condizioni che la rendono rinforzata nel suo procedimento è costituzionalmente illegittima. Oppure, tutte le lex che dettano norme nelle materie indicate dall'art. 75 Cost. sono sottratte a referendum abrogativo ed hanno una forza di resistenza maggiore delle altre lex ordinarie; si tratta di lex atipiche che sono dette a "forza passiva potenziata o rinforzata" o ancora, poiché l'art. 10 Cost. vuole che la lex disciplinante le condizioni dello straniero debba disporre "in conformità delle norme e dei trattati internazionali", queste lex non sono validamente modificati da lex ordinarie successive che no rispettino in eguale misura tale precetto costituzionale.
Oppure l'art. 79 Cost. richiede che l'amnistia o l'indulto siano concessi soltanto con lex deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti da ciascuna Camera, in ogni suo art e nella votazione finale; inoltre si fa obbligo che questa lex stabilisca il termine per l'applicazione dell'amnistia e dell'indulto, e che non consenta tale applicazione ai reati commessi successivamente.
Solo la lex rispettosa di tali condizioni formali e sostanziali, sarà idonea a produrre gli effetti giuridici propri dell'amnistia e dell'indulto, e ad incidere sull'efficacia delle lex penali vigenti
La lex di concessione dell'amnistia e indulto, è sottratta a referendum abrogativa delle lex in basi a quanto espressamente previsto dall'art. 75 c. 2 Cost..
GLI ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE
Sono pariordinati alla lex sono gli atti dotati di forza di lex dello Stato in virtù o sulla base di norme di rango costituzionale, cioè decreti legislativi e lex, decreti di attuazione degli statuti delle Regioni ad autonomia speciale, il referendum abrogativo ed atti aventi forza di legge, e i regolamenti di taluni organi costituzionali.
DECRETI LEGISLATIVI
Nella legge devono essere indicati "gli oggetti definiti", ossia individuati con esattezza i confini della materia sulla quale il Governo è autorizzato a dettare la disciplina normativa
Va specificato il termine certo entro il quale la delega deve essere esercitata dal Governo con la formazione dei decreti legislativi
Devono essere determinati i "principi e criteri direttivi", così che la delega sia esercitata rispettivamente sulla base ed all'interno delle norme di carattere generale e finalistico già stabilite dalle Camere.
Il procedimento di formazione è disciplinato dalla l. 400/88, in base alla quale l'atta deve essere deliberato dal Consiglio dei ministri e successivamente emanato dal Presidente della Repubblica, cui va trasmesso almeno tre giorni prima del termine previsto dalla legge di delegazione, di modo che il Capo dello Stato abbia il tempo per adempiere alla sua funzione.
In spiece al Presidente Repubb compete la verifica del rispetto delle norme costituzionali e di legge, verifica che se negativa, può essere rinviata al Consiglio dei ministri unitamente alla richiesta di riesame, ma che non potrebbe tradursi in un rifiuto assoluto di emanazione. Infine il decreto legislativo è pubblicato sulla G.U.
In via di prassi, le Camere per un verso appongono limiti ulteriori all'esercizio della funzione legislativa delegata, per altro applicano con sin troppa elasticità i limiti costituzionalmente previsti.
A
volte le deleghe legislative sono contemporaneamente concesse in relazione ad
una pluralità di oggetti, oppure indicano in modo generico i principi e criteri
direttivi. Oppure ancora si ammettono decreti legislativi che possano
correggere ed integrare quelli inizialmente adottati. Ed il risultato è quello
di non favorire la chiarezza e la certezza del diritto, a questo punto è
necessario che
Sotto la forma dei testi legislativi si presentano anche i testi unici innovativi, mediante i quali, in seguito di apposita delega posta con lex del Parlamento, si procede a raccogliere in un unifico corpus normativo una pluralità di preesistenti disposizioni legislative relative allo stesso settore dell'ordinamento, ma frazionate in molteplici e distinti atti normativi adottati in momenti diversi da risultare non più facilmente applicabili. Il testo unico rappresenta il frutto di una complessa attività di coordinamento che è volta a soddisfare quelle ragioni di coerenza,sistemacità e certezza del diritto.
Ma il test unico è diverso dai "testi unici di mera compilazione" poiché ques'ultimi sono testi unici adottati spontaneamente dalla pubblica autorità per facilitare la cognizione e l'applicazione delle disposizioni vigenti in un dato settore dell'ordinamento, essi non sono giuridicamente idonei a presentarsi come nuova fonte-atto delle disposizioni di lex raccolte.
La necessità di semplificare e razionalizzare l'intreccio normativo, ha spinto il legislatore ad avviare una programmazione annuale di redazione di testi unici individuati su proposta governativa e della Conferenza Stato-Regione quando trattasi di materie di competenza regionale l'esteso processo di delegificazione in corso da qualche anno induce un notevole incremento delle disposizioni regolamentari, e si è introdotta un'innovativa tipologia di testi unici misti o plurimi sono costituiti al medesimo tempo da tre atti:
nel primo documento avente finalità conoscitive, sono riportate "in un unico contesto e con opportune evidenziazioni" tutte le disposizioni di rango sia legislativo che regolamentare, che risultano dal coordinamento delle norme vigenti in quel determinato settore dell'ordinamento;
le medesime disposizioni si presentano poi suddivise in due atti, relativi l'uno alle norme legislative e l'altro a quelle regolamentari, e che sono rispettivamente adottati mediante decreto legislativo e regolamento governativo autorizzato.
Solo a queste ultime due raccolte di disposizioni, va riconosciuto il carattere di testi unici innovativi delle fonti previdenti e rientrati a pieno titolo tra le fonti del diritto.
Decreti legge
Il Governo sotto propria responsabilità può adottare provvedimenti provvisori con forza di lex
Sono emanati dal Capo dello Stato ed immediatamente pubblicati nella G.U.
Devono essere presentato il giorno stesso alle Camere affinché queste procedano alla conversione in lex
Acquistano efficacia di atti aventi forza di lex sin dal momento della loro pubblicazione
Perdono l'efficacia"sin dall'inizio" se non sono convertiti in legge entro 60 gg, quindi la mancata conversione in legge implica la decadenza retroattiva dell'atto legislativo provvisorio adottato dal Governo, venendo meno l'idoneità dell'atto a produrre norme non solo per il futuro, ma anche per il passato.
Il ricorso alla decretazione d'urgenza è avvenuto interpretando in modo molto estensivo i presupposti costituzionali di straordinarietà la cui valutazione è una questione spettante innanzitutto al Governo, ed in seconda battuta alle Camere in sede di conversione, ma è stata per lungo tempo sottratta al sindacato della Corte costituzionale.
A ciò si aggiunga la prassi della reiterazione dei decreti legge non convertiti, quando cioè il contenuto dispositivo del decreto non convertito in lex riprodotto in un successivo decreto lex senza soluzione di continuità temporale, e da formare anche lunghe "catene" di decreti lex che hanno dato luogo ad una disciplina capace di produrre effetti ben al di là del limite costituzionale di 60 gg.
Per evitare tutto questo vi sono stati tentativi a delimitare l'abuso della detrazione d'urgenza, prima aggravando il procedimento di conversione e poi introducendo in via legislativa taluni limiti che:
Da un lato appaiono riproduttivi di quelli dall'altro risultano privi della necessaria forza già previsti o deducibili dalle norme cogente nei confronti di un successivo atto avente
Costituzionali forza di lex.
Infine con una serie di innovative decisioni della Corte costituzionale, si sono introdotti limiti più stringenti, sia sia introducendo il sindacato sulla "evidente mancanza dei presupposti" costituzionali sia ammettendo il controllo sulla costituzionalità di disposizioni reiterate in un successivo decreto lex, sia stabilendo l'illegittimità costituzionale del decreto lex che reiteri un precedente decreto non convertito.
Il vizio è sanato, quando le Camere con lex di conversione o di sanatoria hanno assunto come propri i contenuti o gli effetti della disciplina adottata dal Governo con la decretazione d'urgenza; l'evoluzione della giurisprudenza costituzionale sembra avere ridotto il numero dei decreti lex ed avere contribuito all'espansione del ricorso alla delegazione legislativa.
I decreti di attuazione degli statuti delle Regioni ad autonomia speciale
Sono previste da tutti gli statuti e sono adottati dal Governo previo parere di un Commissione paritetica, formata da componenti nominati per metà dal Governo e per metà dal Consiglio regionale interessato.
Sono emanati dal Capo dello Stato
Sono fonti normative di rango primario e a competenza riservata mediante le quali il Governo in via permanete può dettare le norme di attuazione degli statuti, purchè si tratti di norme adottate "nell'ambito dello statuto e delle sue finalità".
In questo modo si assicura il costante adeguamento degli statuti speciali all'evoluzione dell'ordinamento dello Stato mediante atti normativi del tutto atipici nel nostro sistema delle fonti e diversi dai decreti legislativi delegati.
Referendum abrogativo di lex ed atti aventi forza di lex
Il carattere di fonte atto va riconosciuto è fonte a competenza limitata,in quanto può
all'atto conclusivo del procedimento operare solo subordinatamente ad alcuni
referendario, quando il corpo votante limiti espressi art. 75 Cost., e ad altri limiti
approva la richiesta abrogativa ad esso impliciti nella Cost e dedotti in via giurisp-
sottoposta in base all'art. 75 Cost.. l'atto prudenziale dalla Corte costituz in sede di
conclusivo è il decreto del Presid. Della Repubb. giudizio di ammissibilità della richiesta refe-
che "dichiara l'avvenuta abrogazione della lex", ndaria.
e poiché a tale atto è costituzionalmente riconosciuta
forza innovativa = a quella degli altri atti legislativi
si tratta di fonte unidirezionalmente vincolata, si presenta come una sorta di "legislazione
in quanto costituz idonea solo ad abrogare lex negativa", in quanto il corpo votante può
ed atti legislativi, e non ad approvare nuove lex approvare
Tuttavia
l'interprete è indotto a reinterpretare le disposizioni rimaste vigenti
nell'ordinamento al fine di colmare la lacuna normativa prodotta in seguito al
referendum; e questa reinterpretazione tende a svolgersi nel senso più
rispettoso delle intenzioni dei
promotori del quesito, intenzioni cui
Ciò può far pensare ad un effetto indirettamente positivo del referendum abrogativo, si presenta in forma ancor più accentuato quando il quesito è formulato mediante la tecnica del "ritaglio" delle disposizioni di lex, sì che dall'esito della consultazione popolare possa scaturire in modo più o meno immediato non tanto e non solo una lacuna, quanto un nuovo e diverso assetto delle disposizioni vigenti; in altre parole viene così a sfumare il carattere del referendum come fonte costituzionalmente delimitata nella sua competenza innovativa.
Tutto ciò testimonia la difficoltà di collocare il referendum abrogativo all'interno del sistema delle fonti, soprattutto quando il referendum è rivolto ad incidere su disposizioni che pongono norme di principio.
I regolamenti degli organi costituì si presentano talora come subordinati alle sole disposizioni do rango costituì che ne definiscono e ne garantiscono l'ambito di intervento anche nei confronti delle altre fonti di rango primario, ivi compresa la lex.
L'uso del termine "regolamento" non deve far confondere questi atti con le fonti regolamentari che sono gerarchicamente subordinate alla costituì, alle lex ed agli atti a queste ultime equiparati.
Una parte della dottrina ritiene che siano costituzionalmente garantiti i regolamenti della Corte costituzionale previsti dalla l. 87/1953 cui andrebbero aggiunte le "norme integrative" sempre dettate dalla stessa corte per disciplinare lo svolgimento dei giudizi di sua competenza. E ciò non solo in virtù di un implicito riconoscimento proveniente dal complesso di disposizioni costituz che assicurano indipendenza ed autonomia alla Corte costituz medesima, ma anche a causa del rinvio che la l.1/1953 opera a favore della predetta lex ordinaria n. 87/1953, quale lex adottata x la "prima attuazione della lex costituzionale" citata. Tuttavia sembra ragionevole la tesi di chi distingue tra le disposizioni regolamentari concernenti l'organizzazione interna, alle quali sole potrebbe riferirsi una riserva di regolamento implicitamente fondata sui principi di indipendenza costituì garantiti, e la disciplina sui giudizi dettata con norme provenienti della stessa Corte;
Occupa una posizione IL PARLAMENTO il potere che esso esercita sono del
Prevalente nella struttura Stato-persona apparato del governo
dello Stato poiché è l'organo fra gli organi dello Stato è quello + stret-
che rappresenta il popolo. tamente collegato con il popolo, poiché,
esprime l'insieme di ispirazioni,
aspirazioni, tendenze, sentimenti e interessi
della volontà popolare
ha potere di revisione della costituì.
Potere elegge Presidente della Repubblica e può Costituente metterlo in stato di accusa davanti alla Corte
Costituì.
Vota la fiducia del governo e può provocare
dimissioni.
E' formato da due CAMERE Elegge un terzo dei giudici costituzionali
Camera dei DEPUTATI e e un terzo dei membri del Consiglio
SENATO è DETTO bicameralismo Supremo della magistratura.
Ed hanno composizione omogenea
E poteri identici
CAMERA DEPUTATI è eletta da tutti gli elettori maggiorenni ed è composta da cittadini che abbiano compiuto almeno 25 anni
CAMERA DEL SENATO votata solo da cittadini che abbiano compiuto 25 anni
e possono essere eletti solo quelli che abbiano compiuto 40 anni.
Secondo una recente modifica dell'art. 56 e 57 cost. alcuni seggi delle due camere sono riservati ai cittadini residenti all'estero. Quali costituiscono la "circoscrizione Estero".
Art.59 cost. dispone che chi è stato Presidente della Repubblica è senatore a vita e chi il Capo dello Stato può nominare senatori a vita 5 cittadini per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
Testi legislativi sono presi in esame dalle due Camere, ma qualcuno afferma che ciò rallenta il procedimento, ma altri affermano che quando c'è la volontà politica, le lex possono essere approvate in pochissimo tempo.
PARLAMENTO IN SEDUTA COMUNE
Principio fondamentale
del bicameralismo
è
che le Camere operino che per lo svolgimento di
contemporaneamente alcune funzioni, i membri
ma separatamente l'una delle Camere operino insieme
dall'altra. costituendo un organo costituz
"Parlamento in seduta comune
È presieduto dal Presindente O "in seduta comune dei suoi
della Camera Membri"
i casi della seduta in comune sono tassativamente indicati dalla costituzione.
INELEGGIBILITA' E INCOMPATIBILITA'
Elettorato passivo, ossia i requisite per essere eletti membri del Parlamento. Di questi requisiti solo due sono enunciati dalla costituì: quello della qualità di elettore e quello dell'età, che deve essere nel giorno delle elezioni, di 25 anni per i deputati e di 40 per i senatori.
Altri requisiti la costituì. Rinvia alla legge, cui spetta di determinare i casi di ineleggibilità e incompatibilità con l'ufficio di deputato o di senatore.
INELEGGIBILITA' si intende il difetto dei requisiti dei requisiti occor-
renti per l'elettorato passivo.
Le cause sono elencate negli artt. 7,8,9,10 del testo unico 361/57
il principio in cui si ispirano afferma che sono eleggibili
coloro che per gli uffici che ricoprono possono esercitare una
indebita influenza sugli elettori e quindi falsare l'espressione
del suffragio.
E coloro che essendo legati allo Stato da determinati rapporti
economici, possono esserne influenzati nell'esercizio del mandato parlamentare.
Sono in eleggibili:
I presidenti di giunta provinciale
I sindaci di 1 comune con più di 20.000 abitanti
Ufficiali generali
Ammiragli e ufficiali superiori delle forze armate
Magistrati
Diplomatici, consoli e viceconsoli
Coloro che abbiano impiego da un governo straniero.
INCOMPATIBILITA' s'intende la situazione che si verifica quando uno
stesso soggetto diviene titolare di funzioni incompatibile
con l'esercizio del mandato parlamentare. Essa comporta
l'obbligo, per, l'eletto di optere per la carica che intende
conservare, rinunciando all'altra, e può essere originaria
o sopravvenuta, se verificatasi dopo.
CAUSE sono indicate alcune
dalla costituì. altre da lex ordinarie.
COSTITUZIONE dichiara LEGGE ORDINARIA L.936/86 art 8
Incompatibili la carica di deputato dispone l'incompatibilità fra la
Con quella di senatore e viceversa qualità di Presidente o componente
art. 65 comm. 2 del Consiglio nazionale dell'econom.
carica di parlamentare incompat.con quella: e del lavoro e quella membro del
di Presid. Repubblica art. 84 Parlamento nazionale.
membro del Consiglio superiore della l. 60/53 stabilisce numerosi casi di
magistratura art 104 incompatibilità (art. 1,2,3,4) per
membro di un consiglio Regionale evitare che i parlamentari possano
art 122 comm. 2 avvalersi della loro influenza sul
Giudice della Corte Costituzionale Governo o sull'amministrazione per
art 135 comm. 6 ottenere altre cariche o uffici,
ufficio di deputato o senatore è incompat.
Con quello di componente dell'assemblea
Legislativa o di organi esecutivi, nazionali
O regionali, di Stati stranieri, aggiunta dal
L. 459/2001.
L'AUTONOMIA DELLE CAMERE:
a)
art 72, attribuisce ai regolamenti parlamentari la funzione di stabilire:
le modalità secondo cui ogni disegno di lex deve essere esaminato da una commissione e poi dalla camera che lo approva articolo per articolo
di stabilire i procedimenti abbreviati per i disegni di lex dei quali è dichiarata l'urgenza
di determinare i limiti "in quali casi e forme l'esame e l'approvazione dei disegni di lex sono deferiti a commissioni anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari".
La materia dei regolamenti parlamentari è però più vasta e comprende anche l'ordine delle discussioni e votazioni, inchieste, interrogazioni e interpellanze, mozioni e risoluzioni, l'organizzazione e la polizia interna dell'assemblea.
Art.64 cost. stabilisce che i regolamenti debbono essere approvati a maggioranza assoluta, e pone per essi una condizione di validità,
art.72 dà ai regolamenti carattere esecutivo di norme costituzionali riguardanti il procedimento legislativo.
Si ritiene che il principio degli interna corporis, soffra eccezioni e che il regolamento parlamentare sarebbe sindacabile nel conflitto di attribuzione cioè in quanto da essi derivi lesione delle attribuzioni di un altro potere dello Stato o pregiudizio nell'esercizio di esse.
b)
2° art.66 cost. "ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei loro componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e incompatibilità". Si tratta di una funzione giurisdizionale, ripartito fra un apposito organo detto giunta delle elezioni alla Camera e giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari al senato.
I membri della giunta
sono nominati dal Presidente dell'assemblea fra i membri di questa, in numero
di 30 per
La giunta procede alla verifica, oppure formula la proposta di decisione all'assemblea , o adotta una decisione definitiva. La decisione adottata in sede parlamentare non è impugnabile né davanti al giudice, né davanti alla Corte Costituì.
c) AUTONAMIA FINANZIARIA.
Le assemblee legislative godono di autonomia finanziaria:
approvano autonomamente il proprio bilancio preventivo e consuntivo
determinano essa stessa a gestire i fondi occorrenti per il suo funzionamento, che vengono somministrati dal ministero dell'economia
le Camere sono altresì indipendenti nell'assunzione, determinazione delle mansioni e carriera giuridica del proprio personale che costituisce la struttura burocratica di ciascuna di esse. Ad esse spetta anche la cognizione delle controversie tra i dipendenti e le Camere stesse.
d) L'IMMUNITA' DELLA SEDE.
Spetta no alle Camere stesse, i poteri necessari per il mantenimento dell'ordine della Camera. La forza pubblica non può entrare nell'aula, se non per ordine del Presidente e dopo che sia stata sospese o tolta la seduta.
e)
L'indipendenza e il prestigio delle Camere sono tutelati anche dalla lex penale, che punisce chinque compromette il libero esercizio delle loro funzioni o pubblicamente le vilipende mediante norme che attribuiscono ai parlamentari uno status giuridico privilegiato:
f) LE IMMUNITA' PARLAMENTARI
l'art. 68 comm. 1 cost. dispone che "i membri del parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni". Questo è detto privilegio della IRRESPONSABILITA', del quale il parlamentare gode in via permanente, ossia anche dopo il suo mandato, e per effetto del quale egli non è perseguibile in via civile, penale o amministrativa per i fatti indicati dalla norma.
Art. 51 cost.
dichiara che il privilegio copre il parlamentare "nell'esercizio delle sue
funzioni" ma l'art.3 comm
L'altro privilegio è quello dell'INVIOLABILITA'.
E' diretto a garantire la libertà personale dei parlamentari contro limitazioni derivanti da provvedimenti dell'autorità giudiziaria che l'assemblea, ritenga ispirati ad un intento persecutorio e, copre il parlamentare finché egli è in carica. In virtù di esso nessun membro del parlamento può essere arrestato, o mantenuto in detenzione, né sottoposto a perquisizione personale o domiciliare senza l'autorizzazione della Camera alla quale appartiene.
Terzo comma art. 68, si dichiara che l'autorizzazione della camera è necessaria anche "per sottoporre i membri del parlamento a intercettazioni, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro della corrispondenza".
Le richieste di autorizzazione e al Senato, dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.
g) IL MANDATO IMPERATIVO
art 67 Cost. dichiara che "ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato".
La norma ha un concreto e duplice significato:
Vieta che possano essere attribuito esclude che abbiano rilievo giuridico i vincoli
agli elettori del collegio o della che i parlamentari possono assumere verso i
circoscrizione che hanno eletto un partiti cui appartengono e che mirino a subor
parlamentare, il diritto di revocarlo. dinare i loro comportamenti alle direttive di
partito.
Le norme dei regolamenti parlamentari che, garantiscono libertà di espressione o di voto ai deputati o senatori dissenzienti dalle direttive dei gruppi parlamentari, i quali sono la proiezione dei partiti in parlamento, sono applicazione dei principi sancito dall'art. 67 cost.
Anche se le norme della Camera sono di recente o recentissima approvazione, ed esse riflettono la crisi in cui attualmente si trova lo "Stato dei partiti".
h) L'INDENITA'
NELLO STATUTO Albertino la carica di senatore e deputato era gratuita, ma la cost. art.69 afferma che i parlamentari ricevono una indennità stabilita dalla lex. La materia è stata regolata co la l. 1267/65.ed alla indennità si aggiunge una diaria a titolo di rimborso spese e un trattamento previdenziale secondo le norme di regolamento interno.
STRUTTURA INTERNA CAMERE elementi principali sono
PRESIDENTE, GRUPPI
PARLAMENTARI, COMMISSIONI PRESIDENTE sue funzioni sono stabilite
dalla Cost. ed ha il potere di:
convocare direttamente l'assemblea art. 62 comma 2
di essere consultati dal Presidente Repubblica prima dello scioglimento delle due o una Camera art 88
presidente della Camera può convocare e presiedere il parlamento in seduta comune nei casi stabiliti dalla Cost.
Presidente del Senato di sostituire il Presidente Repubb., quando questi sia impedito nell'esercizio delle sue funzioni art 86
La maggior parte delle sue funzioni è stabilita dai regolamenti.
Il regolamento del Senato la riforma del 1971 aveva introdotto un principio utopistico per la programmazione dei lavori.
Programmazione dei lavori spettava alla conferenza dei presidenti de i gruppi parlamentari deliberanti all'unanimità,.
Al presidente organizzava uno schema di lavori della durata di una settimana, che viene comunicato all'assemblea e , se non sono avanzate proposte di modifiche, diveniva definitivo.
Art. 53 del regolamento come modificato 1999 prevede che nel programma bimensile dei lavori predisposti dal presidente, una parte delle sedute sia riservata agli argomenti indicati dalle oposizioni.
Art. 4 per l'elezione del Presidente esige la maggioranza assoluta dei componenti dell'assemblea al primo e al secondo scrutinio, e la maggioranza dei presenti al terzo; a questo segue il ballottaggio tra i 2 candidati che abbiano conseguito il maggior numero di voti.
Regol. per Camera la programmazione dei lavori deve essere fata al consenso unanime dei presidenti che rappresentino almeno i tre quarti dei componenti della Camera, e sono accresciuti i poteri del Presidente. Che oggi è abilitato a predisporre egli stesso una proposta di programma e il calendario dei lavori da sottoporre all'assemblea, alle condizioni previste dagli artt. 23 e 24 del regol. come modificato 1997.
Per l'elezione del Presidente art 4 serve la maggioranza dei due terzi dei presenti per il primo scrutinio, la maggioranza assoluta dopo il terzo.
Il Presidente dell'assemblea è coadiuvato dai vice-presidenti, dai questori e segretari, i quali insieme a lui formano l'ufficio di presidenza.
I gruppi parlamentari riuniscono i membri del parlamento di tendenze politiche affini, in generi aderenti dello stesso partito, e sono l'espressione delle forze politiche esistenti nell'assemblea. Per costituirli occorre, alla CAMERA UN NUMERO MINIMO DI 20 DEPUTATI, e al SENATO, DI 10.
Il Presidente può autorizzare la formazione di gruppi con un numero inferiore. I parlamentari, entro 2 giorni dalla prima seduta dell'assemblea, devono dichiarare a quale gruppo appartengono: se non lo fanno, sono inscritti a un gruppo misto.
I poteri dei gruppi sono importanti perchè attraverso di essi si attua la disciplina di gruppo che:
vincola gli appartenenti al gruppo alle deliberazioni di questo
per il tramite dei loro presidenti, i gruppi influiscono in modo determinante sulla formazione del programma e del calendario dei lavori
le dichiarazioni dei rappresentanti dei gruppi determinano le deliberazioni dell'assemblea
i gruppi designano i membri delle commissioni e di altri organi parlamentari e possono far propri determinati disegni di lex.
Altri organi della CAMERA di fondamentale importanza sono le COMMISSIONI specialmente quelli permanenti, i cui membri sono designati dai gruppi parlamentari all'inizio di ogni legislatura, e si rinnovano ogni 2 anni. Esse sono attualmente, 14 alla camera e al senato con competenze in parte corrispondenti ai ministeri.
Affini alle commissioni sono le GIUNTE, i cui membri nominati dal Presidente:
esse sono:
per
la giunta per il regolamento
la giunta delle elezioni
la giunta per le autorizzazioni
il comitato per la legislazione
al SENATO:
la giunta per il regolamento
la giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari
poi vi sono per 2 camere le commissioni speciali, che possono costituirsi per determinate materie e funzioni, e le commissioni bicamerali.
IL PRINCIPIO DELLA CONTINUITA' Il Parlamento della Repubblica è
Regolata dal principio di continuità
Una volta elette le CAMERE rimangono
In funzione fino al loro scioglimento,
che avviene o al termine della legislatura secondo questo principio in caso di sciog-
(dopo 5 anni) o anticipatamente, per limento, "fino a quando non siano riunite
Decisione del Presidente della le nuove camere , sono prorogati i poteri Repubblica delle precedenti (art 61 c. 2 )
Questo istituto e detto PROROGATIO
Che deve essere distinto dalla
PROROGA
ART
ciascuna Camera non
può essere che
prorogata se non per legge e il caso 70 giorni dalla data dello scioglimento e
di guerra". che si riunisca non oltre il 20° giorno dalle
elezioni
le Camere si riuniscono di diritto, il primo giorno non festivo di febbraio e di ottobre.ciascuna Camera può, essere convocata in via straordinaria per iniziativa del suo Presidente o del Presidente della Repubblica, o di un terzo dei suoi componenti.
l'una esplicitamente: quando il Governo presenta un decreto legge alle Camere, perché lo convertano in legge art 77
l'altro esplicitamente quando si costituisce un nuovo Governo esso deve, entro 10 giornidalla sua formazione, presentarsi alle Camere per ottenere la fiducia art 94
le norme che stabiliscono quali siano le maggioranze necessarie che una decisione della assemblea sia valida sono:
norme Costituzionali
regolamenti
legge ordinaria
due sono i requisiti: la presenza di un certo numero di componenti presenti nell'assemblea e il voto favorevole o contrario di una parte dei presenti sulla proposta fatta.
Norma fondamentale è l'art. 64 Cost.
"le decisioni di ciascuna Camera del parlam. Non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che la costit. Prescrive una maggioranza speciale".
Le maggioranze sono:
semplice (maggioranza dei presenti in aula)
assoluta 50+1 presenti
ma la costituzione esige la maggioranza speciale nei casi:
approvazione
dei Regolamenti dove occorre
approvazione delle leggi costituzionali per la quale occorre maggioranza assoluta o maggioranza di due terzi dei componenti di ciascuna Camera.
Camera sono considerati presenti solo "coloro che esprimono voto favorevole o contrario" quindi senza contare gli astenuti
Senato si considerano partecipanti alla votazione anche gli astenuti.
Le deliberazioni delle Camere e Parlamento in seduta comune sono pubbliche, salvo che essi deliberano di riunirsi in seduta segreta.
Il parlamento in seduta comune i casi sono stabiliti dalla costituzione:
più importante è l'elezione del Presidente della Repubblica con la maggioranza dei due terzi fino al terzo scrutinio dopo serve la maggioranza assoluta, subito dopo l'elezione riceve il giuramento del nuovo presidente
per eleggere 5 giudici Costituzionali (art.135 cost.) maggioranza dei due terzi
per eleggere un terzo dei membri del Consiglio Superiore della magistratura, maggioranza dei due terzi fino al terzo scrutinio e tre quinti dopo
per mettere in Stato d'accusa Presidente della Repubblica per alto tradimento o per attentato alla costituzione
FUNZIONE LEGISLATIVA
La costituzione stabilisce che, la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due camere art. 70
Prima fase:
iniziativa consiste nel potere di presentare un progetto di legge alla presidenza di una delle Camere, affinché su di essa il parlamento deliberi.
La costituzione attribuisce questo potere al;
Governo
ciascun parlamentare
popolo con 50.000 firme
consigli regionali
al consiglio nazionale dell'economia e del lavoro
la più importante è quella del governo ed è il disegno di legge, effettuata da uno o più ministri.
I disegni di legge del governo sono strumenti di attuazione del programma che questo presentato all'atto di chiedere la fiducia delle Camere e che esse hanno approvato. Inoltre vi sono disegni di legge che solo il governo può presentare(cosiddette lex riservate) tali sono:
quelli aventi per oggetto i bilanci e rendiconti consuntivi
la ratifica dei trattati internazionali
disegni di lex finanziaria
quelli di conversione dei decreti legge
l'effetto dell'iniziativa consiste nel determinare l'oggetto delle deliberazioni della camera e nel far sì che il progetto di legge sia portato a conoscenza di tutti e assegnato alla commissione competente. Dopo di che, se manca una volontà politica sufficiente a portarlo avanti, non si procede oltre e il progetto decade alla fine del legislatura. E' il fenomeno detto dell'insabbiamento.
Seconda fase: istruttoria
Che è di specifica competenza delle commissioni, in genere quelle permanenti, ed ha carattere obbligatorio.
Esaminato il progetto la commissione presenta all'assemblea una relazione, in cui propone di accoglierlo o respingerlo. I relatori o altri rappresentanti della commissione possono partecipare alla discussine in assemblea.
Terza fase: consultiva
Consiste nella formulazione di pareri rivolti da altre commissioni a quella che deve riferire sul progetto. L'assegnazione a una commissione per il parere spetta al presidente dell'assemblea ed è in genere facoltativa, in alcuni casi obbligatoria
Quarta fase: deliberante
Che si svolge in assemblea e comprende la discussione generale, la discussione articolo per articolo e la discussione finale. L'ordine di precedenza della discussione e votazione degli emendamenti sono fissati dai regolamenti, ma decisiva, è l'opera del Presidente.
Qualora la maggioranza dei presenti vota favorevolmente il disegno di legge si intende approvato e passa all'altra camera, la quale se vota favorevolmente al progetto senza apportarvi modifiche si chiude la fase deliberativa. Se invece vi apporta modifiche il disegno ripassa all'altra camera. Questa fase di passaggi è chiamata: PALLEGGIAMENTO.
Il disegno passa alla promulgazione Presidente della Repubblica che può firmarlo o rimandarlo indietro alle camere motivando il gesto. Ma può rimandarlo una sola volta e quindi quando gli presentano nuovamente il disegno di legge è obbligato a firmarlo.
Dopo di che si passa alla pubblicazione sulla GAZZETTA UFFICIALE. Oer 15 giorni ce vacatio legis dal 16° giorno la lex esiste e produce i suoi effetti e vige il principio la lex non ammette ignoranza
La costituzione art. 72 comma 2 prevede espressamente oltre al procedimento legislativo ordinario anche due altri tipi di procedimento:
abbreviato per i disegni di legge di cui è dichiarata l'urgenza, effetto di questa urgenza è la riduzione dei termini del procedimento ordinario. In alcuni casi la commissione può anche essere autorizzata a riferire oralmente. Abbreviato si può considerare anche il procedimento di conversione in legge dei decreti legge il quale si caratterizza anche per la deliberazione pregiudiziale, nei limiti e alle condizioni previste dai regolamenti, dell'esistenza dei requisiti della necessità e dell'urgenza previsti dall'art. 77 cost.
decentrato è caratteristico dell'ordinamento italiano e deriva, da quello della camera dei fasci e delle corporazioni.
In questo procedimento le commissioni si costituiscono all'assemblea nella discussione e nell'approvazione della legge. Il regolamento della camera dispone che i progetti di lex da assegnare alle commissioni in sede legislativa debbono non avere speciale rilevanza di ordine generale. Art. 72 comma 3 stabilisce che fino al momento della sua approvazione definitiva, il Governo, o un decimo dei componenti dell'assemblea, o un quinto della commissione possono chiedere che il disegno di legge sia discusso e votato dalla camera, o sia sottoposto alla sua approvazione finale con sole dichiarazioni di voto. Questo potere tutela sia il governo con la propria maggioranza, sia la minoranza.
La decisione di assegnare un disegno di legge a una commissione spetta al Presidente dell'assemblea ed è questo anche una delle più importanti attribuzioni presidenziali.
IL RPOCEDIMENTO REDIGENTE
Consiste nell'affidare alle commissioni la redazione, cioè la definitiva formulazione degli articoli di disegni di legge, riservandone l'approvazione all'assemblea, fatte salve le leggi di assemblea e il potere di remissione in aula.
IL PROCEDIMENTO DI BILANCIO
Presenta aspetti particolari.
Anzitutto ad esso partecipano oltre la commissione bilancio e programmazione anche tutte le commissioni permanenti:
la prima effettua un esame generale del bilancio
le altre quello degli stati di previsione di rispettiva competenza, inviando alla commissione bilancio e programmazione le loro relazioni, che vengono allegate alla relazione generale.
In secondo luogo una serie di disposizioni regolamentari mira ad impedire, che i caratteri della manovra di finanza pubblica, vengano alterati.
In terzo luogo; a far sì che l'approvazione avvenga tempestivamente, ossia prima del 31 dicembre di ogni anno.
IL PROCEDIMENTO DI REVISIONE COSTITUZIONALE
E' regolato dall'art. 138 e caratterizzato da alcuni elementi indefettibili quali:
doppia deliberazione, a distanza non inferiore a ter mesi l'una dall'altra, di ciascuna camera
la maggioranza qualificata nella seconda deliberazione
l'eventualità di un referendum popolare.
La seconda deliberazione si caratterizza perché, dalla discussione generale, si passa immediatamente alla discussione finale. L'approvazione deve avvenire a maggioranza qualificata. Se avviene a maggioranza assoluta, un quinto dei membri di ciascuna camera, 500.000 elettori, o 5 consigli regionali possono entro tre mesi, chiedere che la legge sia sottoposta a referendum se invece l'approvazione avviene a maggioranza di due terzi, la legge promulgata e pubblicata.
FUNZIONE DI INDIRIZZO E CONTROLLO
Le camere oltre la funzione legislativa svolgono anche altre funzioni quali:
indirizzo politico,
di controllo sull'operato del governo e della pubblica amministrazione
di ispezione
indirizzo politico è connessa con quella legislativa, vi sono leggi però in cui la funzione direttiva prevale sul contenuto normativo. Tali sono: le leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali e quelle di approvazione del bilancio preventivo
Le leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali il parlamento approva le direttive di politica internazionale del governo e lo autorizza ad assumere gli impegni internazionali corrispondenti ed immette nell'ordinamento le norme necessarie;
con l'approvazione dei bilanci esso rende esecutivo il piano finanziario del governo e quindi conferma la sua approvazione delle direttive di politica finanziaria che il piano contiene.
L'atto legislativo in cui la funzione d'indirizzo politico spettante al parlamento e più nettamente si esprime è la dichiarazione di guerra.
Atti di prevalente indirizzo politico sono le mozioni, come la mozione di fiducia o sfiducia del governo.
di controllo sull'operato del governo tali sono l'approvazione del rendiconto generale dello Stato, l'esame della redazione della corte dei conti sulla gestione degli enti sovvenzionati dallo stato, e quello dei decreti registrati con riserva della corte dei conti.
L'interrogazione consiste in una domanda scritta che ciascun parlamentare può rivolgere al governo per sapere "se un fatto sia vero, se alcuna informazione sia giunta al governo, se il governo intende comunicare alla camera documenti o notizie o stia per prendere alcun provvedimento su un oggetto determinato"
Il governo è tenuto a rispondere. L'interrogante può dichiarare se è o no soddisfatto, dopo che il procedimento si chiude.
L'interpellanza consiste in una domanda scritta " circa i motivi e gli intendimenti della condotta del governo in questioni che riguardano determinati aspetti della sua politica"
Sia per l'interrogazione che per l'interpellanza, sono ammessi procedimenti abbreviati cioè interrogazioni a risposta immediata
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
è un organo individuale definito dall'art. 87 cost.
È capo dello stato e rappresentante dell'unità nazionale
Ha la funzione di garanzia costituzionale ed unisce i cittadini fra loro ed è l'elemento essenziale dell'unità
È imparziale in quanto non è un organo di parte, sichè quando opera o si esprime a favore o contro determinate istanze politiche, può farlo solo perché ritiene in gioco quegli interessi fondamentali della nazione di cui è costude.
È elettivo e resta in carica per 7 anni
È eletto dal parlamento in seduta comune dei suoi membri, integrato dai delegati regionali.
Requisiti:
può essere eletto presidente della repubblica qualunque cittadino che goda dei diritti civili e politici
abbia
compiuto 50 anni art.
Se il godimento dei diritti civili e politici viene meno, si ha un impedimento che da luogo a supplenza.
Allo scopo di assicurare l'indipendenza e l'imparzialità del presidente, la cost dichiara il suo ufficio incompatibile con qualsiasi altra carica
L'incompatibilità determina a partire dal giuramento (art.91) la decadenza dalle cariche, o se si tratta di attività che esercitavo per il suo sostentamento, la sospensione dell'esercizio di esse durante il mandato.
L'ELEZIONE avviene a scrutinio segreto il che tende a garantire la libertà di voto degli elettori ed impedisce che risulti formalmente quali parti politiche abbiano votato a favore e quali contro. Infine l'elezione avviene a maggioranza qualificata, dei due terzi fino al terzo scrutinio, assoluta dopo, favorendo la coalizione di forze politiche diverse per promuovere l'elezione.
Al presidente è attribuito per legge un assegno in denaro e una dotazione, ossia un complesso di beni i quali usufruire (quali Quirinale, la tenuta di Castel Porziano). Egli gode di autonomia amministrativa e contabile, nonché di autodichia (autonomia nel senso che puo esercitare una sua funzione senza l'intermediazione di un ministro) e da lui dipende un segretario generale nominato dal presidente su proposta del presidente del consiglio
Sentito il consiglio dei ministri.
CAPO DELLO STATO è assistito da CONSIGLIERI DIPLOMATICI, MILITARI ed altri provenienti dalle AMMINISTRAZIONI DELLO STATO.
Egli gode di una particolare tutela penale:
l'attentato contro la vita
l'incolumità e la libertà del presidente
gli atti diretti ad impedirgli l'esercizio delle sue attribuzioni o prerogative (art.289),
l'offesa al suo onore e al suo prestigio
30 giorni prima che scada il settennato, il presidente della Camera dei deputati che è anche presidente del parlamento in seduta comune, deve convocare il parlamento e i delegati regionali per eleggere il nuovo presidente, l'atto della convocazione deve essere emanato 30 giorni prima che scada il mandato presidenziale, mentre la seduta del parlamento deve avvenire nei 30 giorni.
Il Capo dello Stato non può, salvo ipotesi eccezionali sciogliere le camere negli ultimi 6 mesi del suo mandato (cosiddetto semestre bianco).
Art 86 regola l'ipotesi che il Presidente non possa adempiere alle sue funzioni.
L'IMPEDIMENTO può essere
Permanente temporaneo
In caso di morte, dimissioni, in caso di viaggio all'estero,malattia
malattia di lunga durata, destituzione, non di lunga durata, sospensione durante
a seguito di un giudizio di accusa. un giudizio di accusa.
i poteri del presidente impedito vengono assunti da, in veste di supplente, dal presidente del senato.
L'assunzione della supplenza non presenta difficoltà quando l'impedimento risulta da un fatto incontrovertibile, quale morte, dimissioni, destituzione in seguito a giudizio d'accusa, sorgono invece problemi quando nasce l'impedimento, ma il presidente non vuole dichiararlo.
Sia nel caso della prorogatio del presidente in carica, sia in quella della supplenza si è posto il problema dei poteri spettanti rispettivamente al presidente prorogato e al supplente. L'opinione più fondata è questi poteri debbano limitarsi di regola alla ordinaria amministrazione.
L'IRESPONSABILITA'
I poteri del presidente della repubblica sono per di più elencati dall'art. 74 cost.
Essi possono classificarsi in poteri inerenti alla rappresentanza internazionale dello stato e poteri attinenti alla formazione e al funzionamento degli organi dei poteri legislativo, esecutivo e giurisdizionale.
Artt 89 e 90 cost. dispone che nessun atto del presidente della repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità;
che il presidente non è responsabile di atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, salvo che essi non costituiscano alto tradimento o attentato alla costituzione.
la controfirma ha la funzione di attestare che l'atto del presidente della repubblica sia stato compiuto con la collaborazione del o dei ministri controfirmanti; e poiché questi fanno parte del governo, sostenuto dalla maggioranza parlamentare, che tale collaborazione sia determinante, nel senso che il capo dello stato, in caso di dissenso può far valere le sue ragioni, ma deve piegarsi alla volontà dei ministri.
Concezione questa che attribuisce alla controfirma una funzione omogenea (monofunzionalità della controfirma)
A questa se ne contrappone, un'altra, che le attribuisce funzioni diverse 2° l'atto cui si tratta (polifunzionalità).
Da questo si dovrebbe dedurre che tutti atti del capo dello stato debbono, a pena l'invalidità, essere emanati su proposta ministeriale, ma la realtà costituzionale ci dimostra che non è così poiché vi sono degli atti che sono controfirmati dai ministri ma non su proposta di quest'ultimo. Es.
L'indizione delle elezioni e dei referendum (art. 87)
La promulgazione delle leggi (art.73),
la nomina dei senatori a vita (art. 59),
quella dei giudici costituzionali (art.135),
il rinvio delle leggi (art.74),
i messaggi (art.87)
la nomina del presidente del consiglio (92)
lo scioglimento anticipato delle camere (88).
Non tutti gli atti del presidente della rep. Devono essere muniti di controfirma: questa non occorre per:
atti che sono considerati personali quali le dimissioni
la dichiarazione di impedimento permanente
per i regolamenti che il presidente può emanare nell'esercizio del suo potere di autonomia
per gli atti che egli compie quale presidente dei organi collegiali
atti orali, quali le consultazioni in caso di crisi di governo, il conferimento dell'incarico al presidente del consiglio designato e le cosiddette esternazioni.
Per alcuni di questi atti non occorre la collaborazione dei ministri,perché o sono personali, o non sono atti riferibili all'organo capo dello stato, bensì ad altri organi di cui l'uomo investito della carica di capo dello stato, è titolare.
ATTRIBUZIONI DERIVANTI DALLA FUNZIONE DI RAPPRESENTANZA GENERALE DELLO STATO
Il Capo dello Stato svolge quella funzione di rappresentanza generale dello stato, la cost. dice che questi "rappresenta e impersona l'unità nazionale, la forza permanente dello stato al di sopra delle mutevoli maggioranze". Spetta quindi a lui accreditare e ricevere i rappresentanti diplomatici, attraverso i quali lo Stato italiano entra in rapporti con gli Stati esteri, e ratificare i trattati, cioè gli atti solenni con i quali lo Stato si vincola nei confronti di altri soggetti della comunità internazionale. Si ritiene che trattati e ratifiche debbano essere intesi in senso ampio.
L'atto patizio, una volta ratificato, entra in vigore con lo scambio delle ratifiche con l'Italia e l'altro stato contraente, ovvero, quando il trattato interessi più stati, con il deposito delle ratifiche presso lo stato indicato dal trattato stesse.
Già lo statuto Albertino esigeva che i trattati di maggiore importanza fossero, prima della ratifica, consentiti dalle Camere.
Oggi la cost. art. 80 dice che queste "autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del territorio nazionale o modificazioni di leggi".
Il concetto di trattato di natura politica non è facile da determinarsi: in genere si può dire che vi entrano i trattati che attengono ai supremi interessi dello STATO, come i trattati di:
alleanza e neutralità
di adesione ad organizzazioni internazionali che limitano l'esercizio della sovranità.
Alle attribuzioni del Presidente della Repubblica conseguenti a quella della sua rappresentanza internazionale dello Stato, appartiene ancora, ed ha primaria importanza, il diritto di dichiarare la guerra.
La deliberazione della guerra spetta alle camere e va presa con legge. Che ha effetto interno, cioè l'applicazione della legislazione di guerra, oltre che il conferimento al governi dei poteri necessari a condurla.
L'effetto della dichiarazione della guerra da parte del Capo dello Stato è l'instaurazione dello stato di guerra agli effetti internazionali, cioè l'applicazione di tutte le norme internazionali, consuetudinarie e patrizie, che regolano l'esercizio del diritto di guerra.
Spetta al presidente quella di determinare, in caso di crisi internazionale o interna, l'impiego legittimo delle forze armate.
Inoltre rientrano anche la preservazione del carattere apolitico delle forze armate, l'osservanza del principio secondo il quale fanno parte, oltre al capo dello stato, il presidente del consiglio, alcuni fra i principali ministri, il capo di stato maggiore della difesa.
Secondo la legge 624/50 il Consiglio "esamina i problemi politici e tecnici attinenti alla difesa nazionale, determina i criteri e fissa le direttive per l'organizzazione e il coordinamento delle attività che la riguardano".
Nella prassi questi problemi sono stati esclusi, attribuendo al Consiglio una funzione di mera consulenza facoltativa nei confronti del governo. Gli atti del Presidente della Repubblica compiuti come componente del consiglio non sono soggetto a controfirma.
ATTRIBUZIONI RIGUARDANTI CORPO ELETTORALE
SPETTA AL Presidente Repubblica l'indicazione dell'elezione delle camere e dei referendum
Si tratta di atti che egli deve compiere nei termini fissati dalla costituzione (art 61), o per quanto riguarda referendum dalla l. 352/70 su deliberazione dei ministri e nei quali la discrezionalità è limitata alla fissazione del giorno preciso in cui le elezioni o la votazione referendaria debbono avvenire.
Notevoli sono per quanto concerne i referendum, le facoltà di ritardare la celebrazione nei casi previsti dalla legge e di ritardare l'effetto abrogativo dell'esito referendario.
Opera invece ipso iure la sospensione di un anno del procedimento del referendum abrogativo in caso di scioglimento anticipato delle camere.
ATTRIBUZIONI RIGUARDANTI POTERE LEGISLATIVO
Appartiene al presid. La nomina dei senatori a vita, ma deve anch'esso essere compiuto con la collaborazione dei ministri però il numero dei senatori a vita non può eccedere i 5
Al Presidente della Repubblica è attribuito il potere di
fissare il giorno della riunione delle camere neo-elette, non oltre il 22° giorno dalle elezioni,
quello di convocarle in via straordinaria
di scioglierle, sia al termine costituzionale sia anticipatamente (questo è anche uno dei più importanti dei suoi poteri). In questo caso egli diventa il dominus della situazione solo quando la rappresentatività del parlamento e quindi l'autorità del governo che deve goderne di fiducia entrano in crisi.
Spettano Presidente della Repubblica anche il potere
di messaggio
l'autorizzazione alla presentazione dei disegni di legge governativi alle camere in questo caso egli non sarebbe responsabile neppure se il disegno di legge conurasse un caso di alto tradimento o di attentato alla costituzione poiche di regola il Presidente della Repubblica deve piegarsi alla volontà del governo, cui spetta l'iniziativa; però il Presidente della Repubblica ha il pieno diritto di rifiutare la sua firma ad un atto del genere che lo esporrebbe a responsabilità penale e che egli dovrebbe considerare dannoso per i fondamentali interessi dello Stato
la promulgazione
il rinvio presidenziale delle leggi
è tradizione che il Presidente della Repubblica comunichi con le camere mediante messaggi, cioè per iscritto.
La promulgazione è la dichiarazione solenne con cui il Capo dello Stato attesta l'avvenuta approvazione della legge da parte delle camere e quindi l'esistenza di essa. In via generale le leggi sono promulgate entro un mese dall'approvazione. Però questo termine può essere abbreviato se le camere dichiarano l'urgenza
"subito dopo la promulgazione" le leggi sono pubblicate ed entrano in vigore
Le modalità della pubblicazione sono disciplinate da t.u. 1092/85: il testo originale è trasmesso al ministro della giustizia che provvede ad apporre il proprio visto e il sigillo dello Stato, ragion per qui si parla di ministro guardasigilli. Ed a cura del ministro della giustizia la lex è pubblicato nella gazzetta ufficiale cmq. Non oltre 30 giorni dalla promulgazione, dopo entra in vigore. Inoltre il testo è inserito nella raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
Le leggi prendono la data dal atto di promulgazione, e viene loro assegnata una numerazione progressiva annuale.
L'art 74 cost dispone che il la promulgazione Presidente della Repubblica, prima di promulgare una lex, può con un messaggio motivato, chiedere una nuova deliberazione. Se le camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata. Poiché la promulgazione si presenta come un atto dovuto nei termini e condizioni stabilite dalla cost. i soli casi in cui il egli può rifiutare sono quelli in cui:
l'atto non sia una lex, ma una parvenza di lex. In questo caso il Presidente della Repubblica si asterrà semplicemente dal promulgare il testo comunicando eventualmente alle camere le ragioni del rifiuto
oppure se si tratta di una lex che conuri un caso di alto tradimento o attentato alla cost. dovrà rinviare la lex alle camere
le ragioni del rinvio possono essere sia di legittimità che di merito; un merito che dovrebbe essere costituzionale, cioè riguardare principi sancito dalla cost.
ATTRIBUZIONI CONFRONTI POTERE ESECUTIVO
Presidente della Repubblica svolge un ruolo di primo piano nella formazione del governo ed a lui sono imputati i principali atti di questo, che egli emana nella forma di decreti presidenziali
ad esso spetta la nomina, ma non la revoca del Presidente del Consiglio e ,su proposta di questo, la nomina dei ministri
essa è preceduta dall'incarico che il Presidente conferisce alla persona che, egli ritiene più adatta a formare un ministero che sia sostenuto da una maggioranza parlamentare.
Il Presidente della Repubblica non può esigere che il governo sia sostenuta da determinate forze politiche e segua un certo indirizzo politico
Egli non dovrebbe influire sulla scelta dei ministri
È pure di competenza di esso l'accettazione della dimissioni del governo, che egli può anche temporaneamente respingere, chiedendo eventualmente al governo di presentarsi alle camere, ma che deve accogliere se il presidente del consiglio insiste. Esse vengono formalizzate con un decreto presidenziale, una volta risolta la crisi.
La cost. elenca alcuni degli atti deliberati dal governo e proposti da singoli ministri, che vengono emanati dal presidente della repubblica. Essi sono gli atti normativi di competenza del governo. Cioè gli atti con forza di lex e i regolamenti
Inoltre la nomina dei funzionari nei casi indicati dalla lex, la concessione della grazia e della computazione delle pene e il conferimento di onorificenze della repubblica.
ATTRIBUZIONI RIGUARDANTI POTERE GIURISDIZIONALE
La cost art 87c 10 e 104
c 2 attribuisce al Presidente della Repubblica
I provvedimenti del Consiglio sono adottati della Presidente della Repubblica se riguardano il conferimento di incarichi direttivi; altrimenti con decreto ministeriale. Si tratta però, di atti da adottarsi "in conformità alle deliberazioni del Consiglio superiore della magistratura", sicché la loro funzione essenziale è quella di esternazione delle deliberazioni del Consiglio, esclusa qualsiasi modifica al loro contenuto, oltre che quella di consentirne il controllo da parte degli organi giurisdizionali, 2° i principi generali.
Vi sono tre ordini di problemi:
Responsabilità per atti responsabilità per atti extrafunzionali
Di funzione
Responsabilità politica
Una parte della dottrina ritiene che si debba ricorrere alla norma del codice penale militare di pace (art 77) che riguarda l'alto tradimento e attentato alla costituzione nonché alle norme con esse connesse. Si osserva che i principi costituzionali della legalità dei reati e delle pene e del diritto inderogabile di difesa debbono applicarsi anche al Presidente Reppubb
un'altra corrente invece ritiene che alto tradimento e attentato alla cost siano reati propri del Presidente e che per tali debbano intendersi gravissimi violazioni dei doveri di ufficio, che determinino l'osservanza del giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza alla cost che il capo dello stato deve prestare all'atto del suo insediamento art 91.
Questa seconda opinione, sembra a noi la più plausibile, perché l'aver affidato al Presidente e alla corte cost il giudizio, mostra che siamo cui di fronte a un caso di giustizia politica.
responsabilità per atti extrafunzionali cui si distinguono quella:
civile da quella penale
degli illeciti civili il presidente dovrebbe rispondere come qualsiasi altro cittadino
Per quella penale la dottrina è divisa: vi è che sostiene che anche per questa il presidente rep risponda in condizioni di uguaglianza con gli altri cittadini e chi invece ritiene che l'azione penale sia improcedibile finché in presidente è in carica, salvo a riprendere il suo corso dopo la fine del mandato sembra che questa sia opinione che aderisce di più con la l. 140/2003
Per quanto concerne il Presid Rep, la tesi dell'immunità durante la carica potrebbe essere sostenuta, in più ristretti limiti, seguendo una giurisprudenza della corte di cassazione, la quale ha ritenuto che dall'art 90 cost discende l'immunità del capo dello stato in sede penale, civile ed amministrativa, non solo per gli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, ma anche per quelli che siano accessori o strumentali all'esercizio di una delle funzioni anzidette, il presidente dovrebbe rispondere alle sue "esternazioni" allorché queste risultino non finalizzate all'esercizio di una funzione presidenziale, mentre negli altri casi il capo dello stato resta protetto dalla guarentigia offerta dall'art 90
Responsabilità per atti extrafunzionali si intende quella che gli deriverebbe per gli atti funzionali ed extra funzionali da lui compiuti e che giustificherebbe le critiche cui egli potrebbe essere soggetto, e potrebbe sostanziarsi al limite.
Si tratta di una responsabilità non regolata dal diritto, e che riguarderebbe le sue pubbliche manifestazioni di pensiero sui problemi dell'ora.
La responsabilità detta diffusa rimane una responsabilità di mero fatto, che non può costruirsi in alcun modo come una conseguenza giuridica dell'attività del presidente. Essa si sostanzia nella libertà di critica che è da ritenersi garantita dall'art 21 cost. e l'art 279 c.p. che punisce chiunque pubblicamente faccia risalire al presidente della repubblica il biasimo e la responsabilità degli atti del governo.
Fonti del diritto[A1] si definisce l'atto o fatto abilitato dall'ordinamento giuridico
A produrre norme giuridiche effettivamente vigenti, che
Pongono e rinnovano un determinato ordinamento
Ecco perché ogni ordinamento che per
essere autonomi tendono determinare
essi stessi quali siano le proprie fonti
legali di produzione del
diritto
Si possono distinguere vari tipi di fonte
Fonti di produzione
Fonti di cognizione
Fonti atto e fonti fatto
Fonti di produzione sulla produzione quelle norme che individuano
i titolari del potere normativo, le procedure che
sono obbligati a seguire, e i metodi con i quali
le norme prodotte saranno portate a conoscenza
dei rispettivi destinatari.
di produzione sono il procedimento, riconosciuto dall'ordinamento,
atto a produrre il sistema normativo che concorre a
formare la norma (il parlemento).
FONTI ATTO (atti normativi) è l'espressione di
volontà normativa di un soggetto
cui l'ordinamento attribuisce
FONTI FATTO l'idoneità a porre in essere norme
giuridiche. Es. decreto legislativo
Sono tutti quei comportamenti ricono- posto in essere dal governo
Sciuti dal corpo sociale come giuridica- art. 76 cost.
mente vincolanti nonché gli atti di
produzione normativa esterni al nostro
ordinamento (es. trattati intrenazionali
atti comunitari)
Fonti atto:
Hanno la capacità di porre norme vincolanti per tutti
Implicano l'agire volontario di un organo abilitato dall'ordinamento giuridico attraverso una norma di riconoscimento
Per produrre effetti normativi, ogni fonte-atto deve essere universalmente riconoscibile
Alle Fonti atto e fonti fatto si può sovrapporre la:
la forma non scritta inquanto la formu-
la forma scritta dove il diritto è prodotto lazione scritta segue l'evento produttivo
mediante la necessaria intermediazione del diritto.
della forma scritta
Vi sono norme che disciplinano direttamente il fenomeno della PRODUZIONE DEL DIRITTO provvedendo a disciplinare la titolarità e le modalità di esercizio delle molteplici attività di produzione delle norme giuridiche stesse. Ciò significa che:
La tipologia delle fonti di ciascun ordinamento giuridico provvede a
produzione varia da ordina- porre la sua disciplina delle condizioni di
mento a ordinamento esistenza, validità, efficacia di ciascuna
fonte di produzione.
Sulla base delle condizioni di esistenza, validità, efficacia un determinato atto o fatto sarà considerato come una fonte di produzione giuridicamente esistente, se esso sia riconoscibile come appartenente alla categoria di comportamenti cui pretende di appartenere.
L'ATTO si considera come una fonte di produzione normativa
giuridicamente efficace quando ricorrono tutte le condi-
zioni previste dalle norme sulla produzione affinché
l'atto stesso acquisti l'idoneità a produrre gli effetti
normativi.
Si considera come una fonte di produzione se esso rispetta le norme sulla produzione che ne condizionano il procedimento o il contenuto.
FONTE DI COGNIZIONE sono gli strumenti attraverso i quali si
vengono a conoscere le fonti di produzione.
sono i documenti e le pubblicazioni ufficiali
si da cui può prendere conoscenza del testo
normativo
Fonti non ufficiali
Fonti ufficiali possono essere fornite da soggetti pubblici
La gazzetta ufficiale (G. U) (ES. Ministeri o Regioni) o privati (Riviste
Bollettini ufficiali delle specializzate)
Regioni (B.U.R.)
G.U. della Comunità europea le notizie pubblicate in esse non hanno
(G.U.C.E.) valore legale.
Il testo in esse pubblicate è quello
che entra in vigore.
Al fine di consentire lo studio e la
conoscenza dei nuovi atti, essi in questa categoria viene collocata per
entrano in vigore dopo un periodo favorire il reperimento delle norme
di vacatio legis, di regola di 15 giorni. vigenti, anche la predisposizione di un
Trascorso tale periodo, vigono la testo unico di mera compilazione
presunzione di conoscenza della legge da parte di un attività amministrativa
e l'obbligo del giudice di applicarla. (governo) che pur in assenza di delega
legislativa, provvede di sua iniziativa
a riunire in un testo le disposizioni che
sono frazionate in una pluralità di lex
da apparire di difficile reperibilità e di
complessa applicazione.
Vi è una eterogeneità delle fonti di cognizione testimoniata dal diverso valore giuridico loro riconosciuto circa l'idoneità di questi atti a costituire strumento di prova utilizzabile nell'ambito di un procedimento giudiziario. Mentre la pubblicazione della lex statale nella G. U. ha un valore giuridico privilegiato poiché la prova contraria deve essere fornita con mezzi peculiari. (cioè esibizione dell'atto autentico del testo legislativo rilasciato dalle autorità competenti).
DIRITTO SCRITTO l'ordinamento italiano che è di tipo continentale
NON SCRITTO
Common law
La modalità scritta che caratterizza i atti-fonte consente di
distinguere la disposizioni dalle norme giuridiche vere e
proprie, il testo normativo dal suo enunciato.
Ma si parla anche di disposizioni ossia ciò che
È espresso mediante la formulazione scritta
Di senso compiuto rintracciabili all'interno
Dell'atto normativo e che possono anche non
coincidere con i singoli articoli o commi
considerati nella loro interezza, ma essere una
frazione oppure una combinazione es. 1° comma art. 1 cost.
"l'itali è 1 repubblica fondata sul lavoro
si possono individuare molteplici
disposizioni quali: l'Italia è una repubb.
oppure l'Italia è 1 repubbl. Democratica
oppure l'Italia è 1 repubb. formata sul
lavoro.
le norme giuridiche non sono il contenuto ma l'effetto o il prodotto giuridico che deriva dall'atto normativo, e sono ricavate da quest'ultimo mediante l'interpretazione delle disposizioni considerate singolarmente oppure nelle reciproche connessioni sistematiche.
Si è sostenuto (crisafulli) che non sussisterebbe piena coincidenza tra fonti-atto e diritto scritto e fonti-fatto e diritto non scritto in quanto non sempre il diritto proviene dalle fonti-atto e si presenta sotto la forma di disposizioni espressamente formulati per iscritto dai titolari del potere di produzione normativa. Es. caso dei principi "impliciti" che non sono espressamente formulati in una specifica disposizione scritta ma possono ricavarsi in via di interpretazione da un complesso di disposizioni scritte in cui si articolano le fonti-atto.
INTERPRETAZIONE DEL DIRITTO al giudice spetta accertare d'ufficio il diritto vigente ed applicabile al fatto
al suo cospetto
l'attività interpretativa del diritto le modalità di interpretazione consen-
ha il compito di spiegare il diritto tono di colmare le lacune riscontrate
e garantire unità, coerenza sistematica
e completezza dell'ordinamento: sono solo apparenti
unità: tutte le norme dell'ordinamento possono farsi risalire, in ultimo, al potere costituente e all'atto che con esso viene posto, la costituzione.
coerenza sistematica l'ordinamento non tollera contraddizioni tra le parti che lo compongono e prevede criteri e meccanismi per risolvere i contrasti tra disposizioni normative stabilite in tempi diversi o incidenti nella stessa materia, consentendo all'interprete di sciogliere le antinomie e di individuare la norma che deve essere applicata in concreto.
Completezza l'ordinamento predispone determinati rimedi per colmare lacune o vuoti normativi, ossia casi concreti non previsti dal diritto positivo, e permette all'interprete di rinvenire la norma giuridica applicabile al caso.
Le disposizioni preliminari al cod. civ. art. 12 perevede il ricorso all'autointegrazione che afferma che:
"se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ricorre alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe in questo caso si dice analogia legis: se il rimane ancora dubbio, si decide 2° i principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato detto analogia iuris
Inoltre questo art, prevede specifiche modalità di interpretazione del diritto vigente e prescrive che: alla lex non può darsi altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole 2° la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore.
Mentre art. 14 delle preleggi dispone che:
le lex penali e quelle che fanno eccezione a regole generali o ad altre lex, non si applicano oltre i casi e i tempi in essi considerati
In questo caso siccome non può estendersi per analogia la previsione contenuta nelle lex penali o eccezionali, allora si dovrà applicare o la normativa avente carattere generale o la disposizione costituzionale, in virtù della quale non vi può essere crimine, quindi nessuna pena se non vi è una previa lex che li preveda.
L'interprete
Gode di un'ampia sfera di discrezionalità sia:
Nell'individuare "la connessione" nel rilevare la presunta intenzione del
che legherebbe una disposizione legislatore che viene fatta risalire
alle altre ed all'intero sistema non all'intenzione soggettiva degli autori,
ordinamentale . ma a quella "oggettiva" ricavabile dall'incor-
porazione della disposizione nell'intero
sistema normativo, trasurandosi da
ratio legis a ratio iuris.
L'interpretazione può essere:
Storico-evolutiva + aderenteall'evoluz-
ione degli elementi di contesto nel cui
Letterale Giuridica ambito si inserisce il dettato normativo in
Attenta alla comprensione un processo di azione e reazione.
del messaggio normativo.
Che dia conto ai principi contenuti nella costituzione che
impone una duplice rilettura dei parametri indicati
nell'art. 12 preleggi.
Pr un verso come
afferma
nell'interpretazione delle disposizioni vigenti non solo deve essere interpretata
occorre preferire, tra tutte quelle astrattamente sulla base della legislazione che
possibili, ossia quelli conforme alla costituzione. ha bisogno spesso di 1 intensa
attività di bilanciamento che
conduce ad unità i molteplici principi da
essa stessa proclamati.
attività di bilanciamento l'attenzione dell'interprete si concentra sulla ragionevolezza della soluzione prescelta dal legislat. nel ricercare il punto di equilibrio tra i diversi valori, principi ed interessi costituz. = compresenti, fermo restando che equità e ragionevolezza della soluzione sono quelle che si desumono dall'ordinamento e non dalle opinioni dell'interprete.
LE ANTINOMIE NORMATIVE
Sono delle contraddizioni che si possono verificare:
Qualora si incontrino norme
Quando gli atti e fatti Quando la medesima che non possono essere
normativi non rispet- fattispecie è contemporane- "entrambe validamente
tino le norme sulla amente disciplinata da + applicabili"
produzione giuridica norme reciprocamente
che li disciplinano. incompatibili nel loro
contenuto
si impone la scelta dell'unica norma giuridicamente "vera" in quanto validamente applicabile.
La presenza di norme antinomiche è un fenomeno fisiologico e presochè inevitabile in qualsiasi ordinamento.
In primo luogo Secondo luogo
a causa dell'inesauribilità Terzo luogo possono verificarsi
che è caratteristica propria nello stesso ordinamento alla con frequenza in
di ciascuna fonte di produz. produzione del diritto condor- ordinamenti giurid.
del diritto e nel corso del rono 1 pluralità di fonti, il cui costituzionalmente
tampo ogni fonte ogni numero e varietà tipologica informati al princi-
fonte può dare luogo a tendono ad aumentare. La pio del decentrame-
norme che disciplinano moltiplicazione delle fonti nto.
diversamente la stessa accresce la possibilità che il
fatispecie dettato di 1 disposizione normat.
venga a sovrapporsi e a confligere
con quello di 1 altra disposizione
i criteri utilizzati per risolvere ciò sono:
criterio cronologico
criterio gerarchico
criterio della specialità
criterio della competenza
CRITERIO CRONOLOGICO
Distingue le fonti normative a seconda del momento in cui sono entrate in vigore, ed in caso di contrasto tra due norme impone all'interprete a dare prevalenza a quella in vigore per ultima seguendo il principio 2° la quale lex posterio derogat priori
La prevalenza della norma nuova sulla vecchia si esprime attraverso l'abrogazione: l'effetto consiste nella cessazione ex nunc dell'efficacia della norma giuridica precedente.
Ma questo criterio non può essere utilizzato quando si tratti di disposizioni incompatibili poste da fonti differenziate dal punto di vista della competenza ( i tal caso si utilizza criterio della competenza) né quando la disposizione successiva ed incompatibile sia posta da una fonte subordinata ( si usa criterio gerarchico)
A differenza della gerarchia, l'applicazione del criterio cronologico non riguarda né incide in alcun modo sulla validità delle fonti, e proprio per questo motivo l'accertamento dell'abrogazione deve essere compiuto da qualsisi interprete, il quale , verifica se vi è la presenza di un rapporto cronologico tra le due disposizioni incompatibili, e ne trae l'abrogazione della disposizione meno recente.
La norma precedente perde efficacia dal momento in cui entra in vigore la norma nuova. Di conseguenza la norma antecedente non sarà più applicabile per i rapporti giuridici che sorgeranno dal momento dell'abrogazione in poi. Essa invece continuerà ad applicarsi ai rapporti giuridici sorti prima dell'abrogazione.
L'art. 15 delle Preleggi indica 3 ipotesi di abrogazione:
Abrogazione espressa: per dichiarazione espressa del legislatore.
Abrogazione implicita: per incompatibilità tra le nuove disposizioni e le precedenti
Abrogazione tacita: perché la nuova lex regola l'intera materia già regolata dalla lex anteriore.
Diversa dall'abrogazione è la deroga: la norma abrogata perde efficacia per il futuro, la norma derogata non perde la sua efficacia ma ne viene limitato il di applicazione.
Simile alla deroga è la sospensione: limitata a un certo periodo, a certe categorie o zone.
CRITERIO GERARCHICO
In base al quale la norma superiore si deve preferire a quella gerarchicamente inferiore (lex superior derogat legi inferiori).
La prevalenza della norma superiore su quella inferiore si esprime attraverso l'annullamento: è l'effetto di una dichiarazione di illegittimità che un giudice pronuncia nei confronti di un atto, disposizione o 1 norma che, a quel punto, perdono validità.
L'annullamento opera non solo per il futuro, ma anche per il passato, limitatamente ai rapporti pendenti.
In base al principio di gerarchia le fonti non hanno tutte lo stesso valore, esse sono disposte su una scala gerarchica: le norme che si trovano sui gradi superiori della scala hanno forza maggiore di quelle che si trovano sui gradi inferiori.
FONTE SUBPRIMARIA: Costituzione e leg costituzionali
FONTE PRIMARIA: lex ordinaria del parlamento, decreto lex (governo), decreto legislativo (governo), lex regionale, regolamenti comunitari
FONTE SECONDARIA: regolamenti (consuetudine)
CRITERIO GERARCHICO presuppone che sussista 1 distribuzione
lungo una scala gerarchica tra le fonti
normative
impone all'interprete l'obbligo la norma della fonte sovra-ordinata prevale su
di distinguere le fonti stesse a quella subordinata dal punto di vista formale
2° del reciproco rapporto di o strutturale
Sovra e sotto-ordinazione
Se le lex presenti nella fonte primaria contengono norme in contrasto con la costituzione, sono dichiarati incostituzionali e possono essere annullati dalla corte costituzionale.
Se i regolamenti (fonte secondaria) contengono norme in contrasto con le lex (fonte primaria) sono considerati illegittimi e possono essere annullati dal giudice amministrativo.
CRITERIO DELLA COMPETENZA:
Serve a spiegare come è attualmente organizzato il sistema delle fonti: si tratta di un criterio esplicativo e non prescrittivi.
La costituzione assegna competenze "particolari" ad alcuni atti equiparati alla lex formale: es, ai regolamenti parlamentari riserva la competenza a disciplinare il procedimento di formazione delle lex.
CRITERIO DELLA SPECIALITA':
In caso di contrasto tra due norme, si preferisce la norma speciale rispetto a quella generale (lex speciali derogat legi generali), anche se quest'ultima e successiva (lex posterior generalis non derogat legi priori speciali).
La preferenza per la norma speciale non incide né sull'efficacia né sulla validità della norma generale: entrambe rimangono efficaci e valide. L'interprete opera solamente una scelta tra le due norme (inter partes).
L'effetto tipico della prevalenza della norma speciale su quella generale è la deroga.
IL PRINCIO DI LEGALITA' E
IL PRINCIO DI LEGALITA' significa che tutte le attività autoritative sono subordinate alla primizia della lex
sono legittimamente
Non possono contraddire la lex poste in essere solo se consentite
Da una previa disposizione di lex
IL PRINCIO DI LEGALITA' assicura lo stato di diritto: nessun cittadino potrebbe sentirsi sicuro se i poteri pubblici potessero essere esercitati arbitrariamente, in assenza o contro le lex dello Stato.
IL PRINCIO DI LEGALITA'
Nel significato detto FORMALE impone
Che il fondamento giuridico positivo di
Qualsiasi potere pubblico in grado di
Nel senso più ampio è detto incidere sulle sfere giuridiche dei
SOSTANZIALE nella lex deve ritrovarsi consociati, debba essere fornito da una
non solo la disposizione che fonda disposizione di lex, ovvero, da una fonte
l'attribuzione della competenza pubblica, cui è costituzionalmente riconosciuta
ma anche una disciplina idonea a forza di lex.
circoscriverne la discrezionalità, ossia perché il principio di legalità sia sod-
a determinare i presupposti, le modalità e disfatto serve che uno specifico atto
le condizioni di esercizio del potere legislativo attribuisse quella
autoritativo. determinata competenza a quella data
autorità
Si ha una riserva di lex quando una forma costituzionale riserva alla lex la disciplina di una determinata materia, essa perciò è una regola riguardante l'esercizio della funzione legislativa.
Con la duplice conseguenza che:
in questi ambiti riservati la regolamentaz.
Giuridica non può provenire dalle fonti
Il potere dell'ammin. pubblica non subordinate alle lex.
Può liberamente esercitarsi, ma deve
essere circoscritta 2° limiti ed indirizzi direttamente
ascrivibili al legislatore.
La riserva di legge è stata introdotta nel medioevo per garantire che in certi settori dell'ordinamento intervenga una determinata tipologia di disciplina normativa, ossia quella prodotta mediante la lex. La riserva di lex incide sui rapporti tra gli enti dotati di potere legislativo ed il potere esecutivo
Riserva di legge costituzionale
Riserva a favore dei regolamenti parlamentari
Riserva di legge formale o ordinaria
Riserva assoluta
Riserva relativa
Riserva rinforzata
Riserva di legge costituzionale la costituzione rinvia esplicitamente ad una lex costituzionale.
Riserva di legge formale o ordinaria: impone che sulla materia intervengono solo atti legislativi prodotti dal parlamento.
Riserva di legge assoluta: prescrive che una materia sia integralmente regolata dalle lex ordinaria o da atti ad essa equiparati. Es. art. 12,2 che consente che la libertà personale sia limitata "nei soli casi e modi previsti dalla legge".
In molti casi, alla riserva di lex assoluta si aggiunge la riserva di giurisdizione: la disciplina della materia non solo è regolata integralmente dalla lex ma per la sua applicazione è anche necessaria un'autorizzazione giudiziaria. Es. art.13 che consente che la libertà personale sia limitata "per atto motivato dell'autorità giudiziaria".
Riserva di legge relativa: non esclude che, alla disciplina della materia, concorra il regolamento amministrativo.
Riserva di legge rinforzata: talvolta la costituzione non si limita a rinviare alla lex la disciplina di una materia ma pone ulteriori vincoli al legislatore (es art. 16).
Privacy
|
© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta