LA CRISI DI GOVERNO - GOVERNO PRODI ANNO 2008

LA CRISI DI GOVERNO - GOVERNO PRODI ANNO 2008

CRISI DI GOVERNO

Una crisi di governo in Italia si ha quando la Maggioranza viene sfiduciata anche solo in una delle due Camere del Parlamento, cioè quando per cause come; l'allontanamento di un partito dalla Maggioranza, un disegno di legge che non viene approvato in una delle due Camere o nei casi più estremi, le dimissioni dello stesso Presidente del Consiglio per cause personali, il Governo chiede la fiducia alla Camera dei Deputati e al Senato e questa non ha la maggioranza dei voti o non raggiunge il quorum fissato in proporzione al numero dei presenti in aula.

OPINIONI OPPOSIZIONE

La coalizione, cioè il gruppo di partiti, che nelle elezioni esce sconfitto è detta Opposizione.

L'Opposizione spesso va contro, si oppone (come dice la parola stessa), alle proposte della Maggioranza.

Infatti per la maggior parte delle volte i Disegni di Legge che passano nelle Camere non vengono votati a favore da quasi tutti i Deputati o Senatori dell'Opposizione, ma può anche capitare che un disegno di legge concordi con le ideologie della coalizione che non è al Governo, magari dopo vari emendamenti, cioè modifiche al corpo del Disegno.

In una crisi di governo l'Opposizione esprime le sue opinioni, spesso vengono chieste le elezioni anticipate, ovviamente, una delle poche soluzioni, forse l'unica, che va a soddisfare a pieno l'Opposizione, ma può anche succedere che all'interno di questa vi siano opinioni differenti.

RISVOLTI (CAMERA E SENATO)

Una crisi di Governo si ha "ufficialmente" solo dopo i risvolti alle Camere, cioè quando una delle due Camere vota la sfiducia al Governo.

I risvolti durante una crisi di governo sono uno dei punti fondamentali su cui si basa l'informazione giornalistica, i quali attirano maggiormente l'attenzione della gente.

I risvolti più importanti si hanno proprio dopo la votazione alla Camera e al Senato, i quali sanciscono il destino del Governo.

LA CAUSA: UDEUR

In questo caso la causa della Crisi di Governo è stato proprio l'allontanamento di un partito, nel caso specifico l'Udeur di Clemente Mastella (ormai ex Ministro della Giustizia) dalla Maggioranza che ha così privato il Governo dei voti necessari per ottenere la fiducia al Senato, essendo già una Maggioranza risicata, cioè con pochi seggi in più specialmente al Senato.

REAZIONI QUIRINALE

Il Quirinale, così viene spesso chiamato in modo urativo il Presidente della Repubblica, accertata una Crisi di Governo con la sfiducia in Parlamento, inizia le consultazioni solitamente prima con i Presidenti delle due Camere, successivamente con gli esponenti dei vari Partiti della Maggioranza, poi con gli esponenti dell'Opposizione e infine con il Presidente del Consiglio dimissionario. Diverse sono le soluzioni che si prospettano solitamente e il Presidente della Repubblica sceglie in accordo con il parere espresso dagli altri Partiti e soprattutto con quello del Presidente del Consiglio la soluzione migliore rispetto alla situazione venutasi a creare dopo la sfiducia.

Spesso se è la prima crisi del Governo dimesso, a meno casi molto gravi, viene dato un reincarico al Premier, cioè gli viene affidato l'incarico di riformare tutti i Ministeri per cercare di risolvere al meglio la situazione. Raramente viene dato un reincarico per la seconda volta, allora in quel caso le soluzioni che si prospettano sono molteplici.

SOLUZIONI POSSIBILI

Durante una crisi di governo, cioè quando il Governo è stato sfiduciato, le soluzioni che si prospettano per il da farsi sono molteplici.

La soluzione definitiva viene data dal Presidente della Repubblica dopo le varie consultazioni.

Le soluzioni principali sono:

Governo Istituzionale o Governo Bipartisan, cioè un Governo senza una Maggioranza e un'Opposizione ma che attua le scelte come se ci fosse un'unica coalizione e che dura in carica fino alla fine della Legislatura.

Governo - ponte o Istituzionale, cioè un Governo come quello Bipartisan, che però dura in carica per un periodo di tempo determinato, utile per approvare delle importanti riforme, per poi andare alle elezioni anticipate.

Elezioni anticipate.