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LO STATO
Lo Stato si presenta come una società stanziata stabilmente sopra un
determinato territorio ed organizzata con un proprio ordinamento, attorno
ad un autorità sovrana.
Si può parlare quindi di stato quando una popolazione sottomettendosi a
un potere politico da vita ad un ordinamento in grado di soddisfare i suoi
interessi generali.
Le principali caratteristiche dello stato sono:
Ø La politicità, cioè tra le finalità dell'ordinamento statale c'è la cura
di tutti gli interessi generali che riguardano una determinata
collettività
Ø La sovranità, vale a dire la sua supremazia rispetto ad ogni altro
potere costituito al proprio interno e indipendenza rispetto a al
potere degli altri stati.
La supremazia si manifesta per garantire l'ordine necessario per la pacifica
convivenza sociale.
Per aversi uno stato è necessario che siano presenti almeno 3 elementi:
1. un popolo anche se plurietnico
2. un territorio non necessariamente contiguo
3. un governo sovrano
Non costituisce uno Stato, invece un popolo privo di territorio o un popolo
che pur stanziato su un determinato territorio è privo di un governo in
grado di controllarlo.
E' il popolo la fonte di legittimazione di ogni potere statale, mentre è il
corpo elettorale il titolare dei poteri sovrani.
Il popolo è formato da tutti i soggetti ai quali l'ordinamento riconosce lo
status di cittadini.
Il concetto di popolo va tenuto distino da quello di popolazione, in quanto
quest'ultimo comprende tutti coloro che risiedono sul territorio
comprendendo non solo i cittadini ma anche gli stranieri e gli apolidi.
Dal concetto di popolo va tenuto distinto quello di nazione che comprende
l'insieme dei soggetti aventi comunanza di razza, cultura, lingua e
religione.
A seconda di come vengono organizzati i rapporti fra cittadini e potere
politico, ovvero tra governanti e governati possiamo individuare le diverse
forme di stato che si sono evolute nel tempo.
Dopo la dissoluzione dell'ordinamento feudale alla fine del medioevo si
afferma lo STATO ASSOLUTO il quale si caratterizza per:
legittimazione del sovrano direttamente da Dio
accentramento di tutto il potere pubblico in mano al sovrano
rigida divisione in classi sociali e riconoscimento dell'aristocrazia.
presenta una struttura organizzativa a carattere burocratico.
Dal superamento dello Stato Assoluto nasce lo STATO LIBERALE frutto
della lotta vittoriosa della borghesia. In questo caso il potere politico era
interamente detenuto dalla classe borghese, escludendo dal sistema
elettorale le classi meno abbienti. Si parla cosi di stato monoclasse.
Ben preso la mancanza di partecipazione politica di vasti ceti sociale, le
disuguaglianze economiche generate dallo sviluppo industriale nonché il
processo di maturazione sociale e politica dei cittadini, resero evidente che
lo Stato non poteva limitarsi a garantire la libertà dei singoli, ma doveva
assicurare la partecipazione effettiva di tutti alle scelte politiche.
Cosi dallo Stato liberale si sviluppo lo STATO
LIBERALDEMOCRATICO che si comincia a delineare agli inizi del 900.
Esso è caratterizzato non solo dall'estensione del diritto di voto ai ceti
esclusi cd suffragio universale ma anche della formazione di partiti politici
di massa che si fanno portatori degli interessi della popolazione. Si parla
cosi di uno stato pluriclasse.
L'entrata delle grandi masse nella vita politica ha indotto lo Stato a
estendere sempre di più i propri interventi in tutti i settori della vita sociale
ed economica, in questo senso nasce lo STATO SOCIALE.
All'antitesi dello stato liberale si sviluppò lo STATO SOCIALISTA, il cui
obiettivo era quello di realizzare una comunità basata non più sulla
diversificazioni delle classi, ma sul livellamento economico sociale di tutti i
cittadini. Esso ha come presupposto quindi l'abolizione della proprietà
privata e il collettivizzazione dei mezzi di produzione che appartengono
allo Stato.
Ciò comporta una struttura organizzativa dello Stato fortemente
gerarchizzata dove l'organo di livello superiore prevaleva su quello
inferiore.
Diverso è invece il caso dello STATO AUTORITARIO contraddistinto
dalla presenza di un partito egemone e di un capo carismatico che si fanno
interpreti della volontà della nazione. Portando cosi alla negazione del
principio di democrazia e alla soppressione del pluralismo.
Le forme di stato possono distinguersi anche in base alla loro struttura,
individuando cosi lo Stato Unitario e quello Federale.
Nello STATO UNITARIO vi è un unico ordinamento statale che esercita la
sovranità su tutto il popolo e su tutto il territorio. Al suo interno possono
sussistere altri enti a carattere territoriale che traggono la loro
legittimazione dal riconoscimento dello Stato.
STATO FEDERALE sorge per effetto della unione di più Stati che pur
conservando la propria identità, danno vita ad un altro ordinamento sovrano
al quale attribuiscono alcuni poteri in materia di politica internazionale,
difesa del territorio, ordine pubblico, sviluppo economico.
L'ordinamento dello Stato federale e quelli degli Stati membri sono in una
posizione paritaria.
Fenomeno diverso è quello delle unioni di Stati, dove più Stati si
aggregano per perseguire determinare finalità, conservando rispettivamente
la propria sovranità e senza dar vita ad un nuovo Stato sovraordinata.
In fine un ulteriore elemento di distinzione tra le forme di stato è
rappresentato dall'atteggiamento assunto nei confronti della religione.
Lo STATO CONFESSIONALE è quello che riconosce come propria una
determinata religione favorendone la diffusione. In questo modo la
religione di stato viene a trovarsi in una posizione privilegiata rispetto alle
altre.
Lo STATO LAICO considera invece le diverse religioni come fatti privati
da affidare esclusivamente alla coscienza dei credenti. Esso non applica nel
proprio ordinamento i precetti di alcuna religione riconoscendo a ciascuna
la libertà di professare e manifestare la propria fede.
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