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Le leggi europee

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Le leggi europee


I regolamenti:

Sono atti normativi dotati di portata generale, hanno efficacia diretta e immediata. Sono quindi obbligatori per tutti i cittadini dell'unione ed entrano a far parte dell'ordinamento giuridico di ciascun paese membro, senza bisogno che essi vengano recepiti da una legge nazionale. Nelle materie di competenza dell'Ue i regolamenti prevalgono sulle leggi dei singoli stati membri.


Le direttive:

Sono atti normativi che vincolano gli stati, cioè fissano i risultati da raggiungere, ma lasciano agli stati la scelta delle forme e dei mezzi da adottare. Si tratta quindi di atti normativi indirizzati agli stati.

Se uno stato non prevede ad adeguare la propria legislazione a una direttiva nel termine da essa stabilito, può essere condannato per inadempienza dalla corte di giustizia.




Il procedimento legislativo


Dall'iniziativa, da parte della commissione, il testo del regolamento o della direttiva viene presentato al consiglio dei ministri, che dopo averlo discusso, lo invia el parlamento europeo. Entrano in atto tre diverse procedure:

  • Procedura di codecisione, è la procedura ordinaria introdotta dal trattato di Maastricht , il consiglio dei ministri e il parlamento sono posti in una condizione di parità, la legge deve essere approvata da entrambi gli organi, se c'è disaccordo, interviene un comitato di conciliazione che cerca di stabilire una posizione comune.
  • Procedura di cooperazione, introdotta dall'atto unico europeo,  il parlamento può porre emendamenti alla legge approvata dal consiglio dei ministri, anche se il consiglio può respingerli, deliberando all'unanimità.
  • Procedura di consultazione, il parlamento esprime il proprio parere sulla legge adottata dal consiglio, il quale però è libero di non tenerne conto. Fino al 1986 era l'unica procedura accettata.

Una volta approvata dal consiglio, i regolamenti e le direttive sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale delle comunità europee.


Le competenze


Il potere dell'Ue di emanare norme può essere esercitato soltanto per le materie esplicitamente previste dal trattato istitutivo, attualmente 21 settori in cui l'Ue ha il compito di intraprendere politiche comuni.

L'Ue deve attenersi al principio di sussidiarietà, ovvero deve avere un ruolo sussidiario nei confronti degli stati membri, non può sostituirsi ad essi, ma può intraprendere solo quelle politiche che i singoli stati non potrebbero svolgere adeguatamente.

Questo principio ha quindi la funzione di stabilire un limite all'espansione dei compiti dell'Unione e di salvaguardare le sfere di competenza dei singoli stati.


Le politiche comuni


La politica agricola (PAC)


Lo scopo della politica agricola è quello di garantire gli approvvigionamenti e  di correggere gli squilibri presenti nelle agricolture dei singoli paesi. Il suo strumento principale è il Fondo Europeo Agricolo di orientamento e garanzia (Feoga), con i quale la comunità provvede a ritirare le eccedenze dei prodotti agricoli, andone il prezzo agli agricoltori ed evitando un eccessivo ribasso dei prezzi.


L'Unione Monetaria (UEM)


L'obiettivo di sostituire le monete nazionali con un'unica moneta europea fu introdotto con il trattato di Maastricht nel 1992, l'effettiva realizzazione è avvenuta il ° marzo 2001 quando l'euro ha sostituito le monete nazionali di 12 paesi che vi hanno aderito: Italia, Francia, Sna, Portogallo, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Austria, Finlandia, Irlanda e Grecia . La Slovenia il 13 paese vi ha aderito dal 1° gennaio 2007.

E' stata istituita la BCE con sede a Francoforte, alla quale spetta l'emissione della nuova moneta unica e il controllo sulla sua circolazione.


La politica di coesione economica e sociale


Queste sono le misure dirette a correggere gli squilibri che esistono tra diverse regioni europee, l'Unione ha destinato il 35% del proprio bilancio ai fondi strutturali che servono a finanziare tali interventi.





Politica estera, difesa e giustizia (PESC)


La politica estera, la difesa, la giustizia costituiscono le prerogative essenziali della sovranità e pertanto i singoli stati sono molto restii a rinunciarvi.

Per affrontare questo problema, sia l'atto unico europeo sia il trattato di Maastricht hanno previsto una speciale procedura di cooperazione politica, che faciliti il raggiungimento di una posizione comune degli stati membri su due tipi di questioni:

  • Politica estera e sicurezza
  • Giustizia e affari interni

In questi due campi la cooperazione è realizzata dal consiglio europeo e dal consiglio dei ministri e le decisioni devono raggiungere, per lo più, l'unanimità degli stati membri.


Mercato comune


Un 'mercato comune' si ha quando più paesi aboliscono i dazi doganali alle importazioni ed esportazioni di merci tra di loro. Sostanzialmente equivale ad un' 'area di libero scambio'.


Mercato unico


Il termine equivale a 'unione doganale': costituisce un ulteriore passo avanti rispetto all'area di libero scambio e si ha quando alcuni paesi, oltre che abolire i dazi allo scambio di merci fra loro, si presentano uniti di fronte a paesi terzi nel commercio internazionale, proponendo un'unica tariffa doganale nei confronti delle importazioni di merci dall'esterno


Comunità Economica


Si ha quando più paesi, dopo aver realizzato tra di loro un'area di libero scambio ed un'unione doganale, compiono un passo ulteriore e decisivo sulla strada dell'integrazione economica, liberalizzando gli scambi tra loro oltre che delle merci anche dei servizi, del lavoro, del capitale.






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