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L'ideale della polis
Il più importante teorico della polis greca fu Aristotele.
Per quest'ultimo la polis è una realtà naturale e costituisce la forma più alta di vita in comune, è la comunità perfetta, in quanto solo la città, a differenza di comunità più piccole o della famiglia, raggiunge la piena autosufficienza.
In sintesi Aristotele afferma che la polis è la comunità naturale perfetta.
Considera la polis come comunità di uomini liberi e uguali.
L'elemento centrale della teoria aristotelica della polis è che i cittadini ( i politeV ) si spartiscano il potere alternandosi al governo.
Per Aristotele il cittadino è chi "governa secondo un turno".
L'uguale partecipazione al comando è il tratto distintivo del cittadino, che per questo motivo è libero, ma la libertà e l'uguaglianza dei cittadini sono possibili solo grazie all'esistenza dei nomoi, le leggi che regolamentano l'accesso alle cariche pubbliche e ripartiscono le ricompense e le punizioni fra i cittadini.
n.b. = nella Grecia antica, individuo,persona, e cittadino sono 3 caratteristiche differenti.
I cittadini maschi con diritto di voto ( i politeV ) sono una minoranza.
Le donne sono ritenute esclusivamente persone e non cittadini.
Gli schiavi sono ritenuti oggetti e non hanno nessun diritto.
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