Tema sulla guerra
Secondo un rapporto
dell'Unicef pubblicato nel 1998 ogni mese in Iraq muoiono quattromila bambini
come conseguenza delle sanzioni economiche, nei primi otto anni di embargo sono
morti mezzo milione di bambini. Dall'inizio dei bombardamenti e delle sanzioni
è aumentata sensibilmente la diffusione di alcune forme tumorali,
linfomi e della leucemia. I medici e gli scienziati iracheni affermano con
certezza che senza dubbio questo aumento è dovuto alle armi radioattive
e all'uso dell'uranio impoverito, (utilizzato durante la Guerra del Golfo da
americani e inglesi su tutti i campi di battaglia del sud). A causa delle
sanzioni l'Iraq non può ricevere le apparecchiature e le consulenze
scientifiche indispensabili per decontaminare i campi, come invece è
stato fatto in Kuwait. Allo stesso tempo il comitato per le sanzioni di New
York, ha bloccato e trattenuto alcune strumenti e medicine di importanza
vitale: farmaci per le chemioterapie e perfino gli antidolorifici. I medici
vedono morire ogni giorno bambini affetti da forme tumorali che con la terapia
giusta avrebbero buone possibilità di guarire, e per giunta senza poter
nemmeno somministrare loro degli antidolorifici nelle fasi terminali della
malattia. Per quello che riguarda la leucemia, i medici sono costretti, dopo la
diagnosi, ad aspettare impotenti la morte dei bambini che, con il giusto
apporto di farmaci, potrebbero essere salvati. Basterebbe una combinazione di
tre antibiotici, ma a loro è possibile somministrarne solo uno, senza
perciò sortire alcun effetto. La stessa sorte colpisce i bambini affetti
da meningite. Le medicine così come i vaccini arrivano in maniera molto
sporadica e discontinua, perciò non è possibile per i medici
attuare nessun piano terapeutico per la cura. La scusa è quella che
certe sostanze potrebbero essere utilizzate per la fabbricazione di armi
chimiche, la realtà è che questi sono farmaci comunissimi e
presenti in qualsiasi ospedale. Un gruppo di esperti europeo ha stilato un
elenco di 17 farmaci, assolutamente necessari per la cura di queste malattie,
dimostrando l'impossibilità della loro trasformazione in armi chimiche e
lo ha inviato all'Onu, senza ricevere alcuna risposta. Nel policlinico
universitario di Baghdad che è il più grande e attrezzato
ospedale del paese, mancano le infrastrutture basilari presenti in qualsiasi
ospedale occidentale: le sacche per sangue - Componenti del sangue, Il plasma, I globuli rossi, I globuli bianchi, Le piastrine" class="text">il sangue, le macchine per separare le
piastrine, le incubatrici, le macchine per i raggi x, le macchine per cuore e
polmoni, tutte 'trattenute' a New York. In dieci anni di embargo la
mortalità infantile, che era tra le più basse del mondo è
diventata altissima. In un rapporto del '99 dell'Unicef la mortalità
infantile dei bambini sotto i cinque anni e delle madri, si è duplicata.
Conta 131 morti su 1000 e inoltre un bambino su 10 non raggiunge l'anno di
vita. Il vero flagello che per intero colpisce la popolazione infantile
è la malnutrizione cronica e la dissenteria. E' fortemente in aumento il
lavoro minorile e incredibilmente in crescita il fenomeno dei bambini di
strada, che chiedono l'elemosina, che si arrangiano con la piccola delinquenza
e qualche lavoretto occasionale, queste cose erano sconosciute in Iraq fino a
10 anni fa, la situazione dell'infanzia è incredibilmente peggiorata.
1.500.000 morti tra i quali 500.000 bambini dopo 10 anni di embargo, 10 anni di
bombardamenti e di contaminazione radioattiva provocata dalle armi all' uranio
impoverito utilizzate dalle forze anglo-americane. Ecco una lettera per il
Segretario generale dell'ONU, M. Kofi Annan da parte di padre Jean-Marie
Benjamin
Signor Segretario generale,
Iraq: un popolo da 10 anni chiuso in un immenso campo di concentramento.
Sembra, ed è preoccupante, che non bastano le calamità naturali
(terremoti, alluvioni, cicloni) che colpiscono un po' dappertutto nel mondo!
No, non bastano; occorre aggiungere un altro dramma, volontario, premeditato ed
organizzato contro un paese distrutto da 135.000 tonnellate di bombe (dalla
guerra del Golfo ad oggi), equivalente a sei volte la potenza distruttiva della
bomba di Hiroshima, per di più rinchiuso in un vasto campo di
concentramento, che è l'embargo. Epidemie che si sviluppano in tutto il
paese, ospedali che versano in situazioni catastrofiche e quando arriva un
medicinale, il dramma dei medici è quello di dover decidere a chi
somministrarlo, di fronte a centinaia di casi uno più urgente dell'altro
(ho personalmente verificato durante i miei vari viaggi in Iraq, che in alcuni
ospedali, si è costretti ad operare bambini di appendicite e di altre
malattie, senza anestesia!). Dalle cifre dell'UNICEF, il tasso di
mortalità infantile 'è il più elevato al mondo
': oltre 500.000 i bambini morti, oltre 1.500.000 i civili. Da 56 bambini,
al di sotto dei cinque anni, morti su 1000, nel 1991, a 131 su 1000 attualmente.
Dal programma mondiale per l'alimentazione, la disponibilità alimentare
è scesa da 3120 a
1093 calorie al giorno per abitante. Le malattie mentali sono aumentate in 10
anni del 18% (ultimo rapporto dell' UNICEF del 29 agosto 1999 'Iraq:
mortalità infantile e sopravvivenza').Il massacro degli Innocenti:
600.000 bambini condannati a morte. Signor Segretario generale,, all'ONU, si
preparano alle celebrazioni per i dieci anni della Convenzione dei Diritti del
Bambino. Gli Stati Uniti d' America non hanno mai ratificato la Convenzione dei
Diritti del Bambino, lo sappiamo, ma l'Italia sì, l'Europa sì, e
se non vado errato, i paesi Occidentali hanno tutti ratificato la Convenzione dei
Diritti dell'Uomo. Il comportamento dell'Europa, silenziosa, apatica e ipocrita
di fronte al dramma della popolazione irachena è sconcertante. Non si
tratta solo di un popolo che muore di fame e di malattie da 10 anni, colpito da
bombardamenti unilaterali che continuano a distruggere ed a seminare la morte,
ma di un paese che da 10 anni deve affrontare la contaminazione radioattiva,
con le sue terribili conseguenze: nascita di centinaia di bambini con
malformazioni, migliaia di persone colpite da collasso del sistema immunitario,
con forte aumento delle infezioni; altre malattie che sviluppano herpes e
herpes zoster o sintomi simili a quelli dell'AIDS, disfunzioni renali ed
epatiche, aumento spaventoso (fino a 450% l'anno nel sud del paese) di
leucemia, anemia aplastica o neoplasie maligne. Purtroppo Signor Segretario
generale, potrei continuare per ine. A questo punto, vista l'urgenza di
passare ad azioni concrete, non serve più scrivere libri, organizzare
manifestazioni, fare conferenze, redigere documentari o presentare
interpellanze in Parlamento, che tra l'altro restano (quasi) senza riscontro:
bisogna passare ad iniziative più forti, più
'spettacolari', più sconvolgenti. A seguito del volo
Amman-Baghdad, che ho effettuato con il parlamentare Vittorio Sgarbi,
l'industriale Nicola Grauso ed il pilota Nicola Trifoni, saranno prossimamente
organizzati altri voli che partendo dalle diverse capitali europee,
trasporteranno parlamentari, senatori, premi Nobel, artisti, rappresentanti di
associazioni umanitarie e di organizzazioni non governative, giornalisti della
carta stampata e delle reti televisive, personalità del mondo della
politica, delle scienze, della cultura e delle religioni, e che atterreranno
direttamente a Baghdad. Certamente, non basterà. In diversi paesi
europei, compresa la Svizzera,
si stano organizzando raccolte di firme che chiederanno ai governi europei una
rottura unilaterale dell'embargo. Altre iniziative sono allo studio, sperando
però di non dovervi ricorrere. Per conto suo, Ramsey Clark, ex Ministro
della Giustizia dell' Amministrazione Reagan ed avvocato di diritto
internazionale, ha raccolto l' adesione di 35 città degli Stati Uniti e
centinaio di firme di personalità del mondo della Politica, delle
Scienze, della Religione, della Cultura e dell'Arte in tutta l'Europa, per
avviare una procedura presso gli organismi internazionali capace di portare
l'Amministrazione Americana davanti ad un Tribunale internazionale per crimini
contro l'umanità (utilizzo di armi di distruzione di massa) e genocidio
del popolo iracheno. RingraziandoLa dell'attenzione, La prego di gradire,
Signor Segretario generale, i miei più distinti saluti.