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Economia
La Moneta
La moneta nasce come mezzo per agevolare lo scambio di beni di prima necessità. Questo perché già da quel tempo, si assisteva ad una specializzazione del lavoro, per cui ogni uomo produceva un determinato bene.
La prima forma di moneta fu il baratto, fondato sulla teoria del surplus, ovvero lo scambio di quei beni prodotti, ma non necessari. L’uomo, però, cominciò ad avvertire che questo era un processo troppo lungo, perché magari coinvolgeva molti più dei due normali scambisti, perché ognuno voleva scambiare il proprio bene con un altro che decideva lui. Per questo si introdusse un bene che tutti avrebbero accettato. Primo fra tutti fu la pecora, ecco perché ancora oggi si sente parlare di pecunia. Dopo la pecora fu la volta delle spezie, dei metalli preziosi e delle monete coniate. Per le monete coniate, il valore era dato in base al loro peso.
Questo è il valore intrinseco della moneta, ovvero il valore del materiale interno. Questo però comportava dei problemi, ovvero, che la moneta, essendo fatta di oro, che è un materiale duttile, si consumava. Non solo, anche nei lunghi viaggi per mare, a causa della pirateria o di grandi naufragi, si perdeva tantissimo oro. Per questo si cominciò ad affermare la tendenza di farsi dare una lettera di cambio (di credito), rappresentativa una certa quantità di denaro(che aveva un corso fiduciario e cioè che i banchieri dovevano aver fiducia di chi convertiva la moneta in carta). Questa lettera cominciò a circolare, fino a che essa fu stampata. Essa era rappresentativa dell’oro, infatti, poteva essere convertita in oro. Gli scambi aumentarono e la convertibilità inizio a venir meno perche le risorse auree dello stato scarseggiavano. lo stato decise di emettere solo il 10% della quantità della carta moneta corrispondente all’oro. Infine si stabilì l’inconvertibilità della moneta.
Funzioni della Moneta
Le funzioni della moneta sono diverse:
Funzione di intermediazione, negli scambi che consiste nel rendere più agevoli gli scambi grazie al fatto che la moneta è accettata da tutti;
Funzione di conservazione della ricchezza o riserva di valore;
Funzione di trasferimento della ricchezza nello spazio;
Funzione di attribuzione di valore ai beni.
Valori della Moneta e corso legale
Valore nominale, ovvero quel valore che è scritto sulla moneta;
Valore reale o potere d’acquisto, che rappresenta la quantità di beni che si possono acquistare con una data quantità di moneta nominale;
Valore intrinseco, che è dato dal valore del materiale di cui essa è costituita, che riguarda le monete auree;
Valore di cambio: le monete non sono uguali per ogni paese, di conseguenza quando si vogliono acquistare beni in altri paesi è necessario acquistare la moneta dell’altro paese. La moneta estera viene detta “Divisa”. Il prezzo che o per acquistare una divisa estera rappresenta il valore di cambio.
Finché la moneta possa svolgere la sua funzione di intermediazione è necessario che sia accettata da tutti. Questo effetto si ottiene mediante il corso legale della moneta, cioè l’imposizione da parte di uno Stato di far circolare una certa moneta sul suo territorio che non può essere rifiutata da chi deve ricevere il amento al contrario di una moneta senza corso legale che può essere rifiutata.
Altri mezzi di amento
Per poter adempire ai amenti, oggi ci serviamo, insieme alla moneta, di altri mezzi di amento, che possono essere: assegni, cambiali, sectiune di credito e bancomat.
Quando si è passati all’inconvertibilità della moneta, il corso di essa si è definito forzoso-legale, in quanto imposto dallo Stato che emetteva la moneta. La moneta ha corso legale, ovvero deve essere accettata da tutti come mezzo di amento. Al contrario questi nuovi mezzi di amento possono essere anche non accettati, in base alle esigenze.
L’assegno
L’assegno è un titolo di credito rappresentativo di una certa quantità di denaro, indicata sul titolo stesso.
È un mezzo di amento fiduciario che risolve il problema del furto di moneta cartacea.
Con l’assegno abbiamo tre soggetti: l’emittente, la banca trattaria e il beneficiario.
L’emittente è colui che emette l’assegno e che è titolare di un conto corrente bancario di cui dispone appunto mediante l’assegno. L’emittente ordina alla banca di are una certa somma di denaro, indicata in cifre e in lettere sull’assegno bancario, al beneficiario. Per far ciò deve sottoscrivere l’assegno con la propria firma autografa.
La banca trattaria è quella banca che riceve l’ordine di amento dall’emittente.
Il beneficiario, è colui che riceve la somma di denaro. Il suo nome e cognome vengono indicati sul titolo ed è lui solo che potrà ricevere la somma di denaro. Il beneficiario, potrà cambiare questo assegno, o usarlo a sua volta come mezzo di amento. Per fare questo dovrà apporre la propria firma sotto la dicitura posteriore “girate”. La girata potrà essere in pieno o in bianco. La prima contiene il nome del secondo beneficiario, ma la seconda contiene solo la firma del girante che decide di metterlo in bianco. L’assegno girato in bianco può essere usato come moneta contante.
La cambiale
La cambiale rispetto all’assegno ha la caratteristica di essere un titolo di credito a scadenza, cioè il amento della somma indicata viene fatto entro un certo periodo di tempo.
La cambiale si divide in 2 tipi:
Cambiale tratta, che coinvolge tre soggetti: il traente, che è colui che dà l’ordine al trattario di are una somma di denaro al beneficiario. Il trattario è il debitore maggiore, ovvero colui che ha un debito con il traente, e che lo salda ando un suo debito con il beneficiario. Il beneficiario, ovviamente, è colui che riceve la somma di denaro. Il traente è obbligato in via di regresso. In questo tipo di cambiale abbiamo due rapporti di credito: uno tra traente e trattario e l’altro tra trattario e beneficiario. Con il amento da parte del trattario al beneficiario, si estinguono contemporaneamente i due rapporti di credito.
Pagherò cambiario, che coinvolge due soggetti: l’emittente che è colui che promette di are una certa somma di denaro ad una certa scadenza al beneficiario. Nel herò cambiario abbiamo un solo rapporto di credito.
La cambiale, però è un mezzo di amento a corso fiduciario, ovvero basato sulla fiducia tra i soggetti.
Il Bancomat e la Carta di credito
Il bancomat è una sorta di carta magnetica, che funziona con uno speciale codice, con la quale si prelevano dei soldi, oppure si a direttamente. Essa è inserita in un’apposita macchina che la legge, dopodiché, il proprietario digita un codice segreto, che permette di prelevare i soldi. Con il bancomat si ha la certezza di ricevere il denaro, perché ci si connette per via telematica alla banca e si verifica la disponibilità di denaro. Si possono prelevare 500€ al giorno.
La carta di credito ha un funzionamento simile, ma essa viene emessa da alcune società di credito. Con questo tipo di amento, il denaro viene prelevato dal conto corrente con un mese in ritardo, per poter permettere di accumulare i soldi necessari che, magari, non ci sono al momento del amento(evoluzione del bancomat che in caso di momentanea assenza di soldi sul conto non permetteva il amento). In pratica con la carta di credito si ordina la società emittente a are una certa somma di denaro, che poi preleverà un mese dopo dal nostro conto corrente. In questo modo chi deve ricevere il amento, comunque lo riceve, mentre se la società non riceve i soldi dal cliente, gli toglie la carta. Ogni qual volta si effettua un amento, però si a una somma fissa chiamata commissione.
L’inflazione
L’inflazione è un fenomeno economico che comporta l’aumento generalizzato del livello dei prezzi. La conseguenza è la perdita del potere d’acquisto della moneta e la sua svalutazione.
L’inflazione si misura mediante gli indici inflazionistici: l’indice dei prezzi all’ingrosso, l’indice dei prezzi al consumo e l’indice del costo della vita. L’indice è una media matematica fatta tra i prezzi ati dai negozianti ai produttori, se si tratta dell’indice dei prezzi all’ingrosso, tra i prezzi che i consumatori ano, se si tratta dell’indice dei prezzi al consumo. L’indice del costo della vita, invece, prende in considerazione i prezzi di alcuni beni di prima necessità che vengono mediamente consumati da una famiglia tipo. In questo indice, quindi, non si tiene conto dei prezzi dei beni di lusso.
Le cause dell’inflazione sono i costi di produzione e l’aumento della domanda che comportano un aumento dei prezzi generalizzato.
Per questo l’inflazione si divide in:
Inflazione da costi, ovvero quella causata dall’aumento dei costi di produzione dei beni; in questo caso le imprese, per difendere i loro margini di guadagno, trasferiscono l’incremento dei propri costi al consumatore attraverso un aumento dei prezzi o dei servizi prodotti. Costituiscono cause di inflazione da costi l’aumento delle retribuzioni dei dipendenti, l’aumento del prezzo delle materie prime, l’aumento dei tassi di interesse che le aziende ano sul denaro prestato loro dalle banche, l’aumento dei costi di trasporto.
L’inflazione da costi può dipendere sia da cause interne allo Stato, sia da cause esterne al Paese, come un aumento dei prezzi delle materie prime che vengono importate. In quest’ultimo caso si parla di inflazione importata, poiché l’incremento dei prezzi in un altro paese si traduce in un aumento dei prezzi anche per lo Stato che importa i beni dall’estero.
Inflazione da domanda, che dipende appunto da un aumento di domanda. Infatti, qualora la domanda globale dei beni o dei servizi sia molto elevata, invece l’offerta, anche a regimi di piena produzione, non sia sufficiente, si verifica un aumento dei prezzi. Un aumento di domanda può dipendere da vari fattori: alcuni di tipo psicologico, da ragioni economiche reali, dalla presenza di benefici fiscali connessi all’acquisto di alcuni prodotti, o anche da un aumento della spesa corrente dello Stato
Si cercò di combattere l’inflazione con la scala mobile che adeguava il tasso di inflazione ad un aumento tale degli stipendi. Ma questo non faceva altro che continuare a creare inflazione perche aumentando i salari aumentavano i costi e di nuovo l’inflazione.
Si anno a seconda della percentuale di inflazione diversi tipi :
Strisciante dal 1% al 5% (è una inflazione irreversibile)
Pelosa dal 5% al 10%
Galoppante oltre il 10%
Le funzioni del sistema bancario
La banca svolge una funzione di intermediazione tra soggetti in surplus e soggetti in deficit. I soggetti in surplus sono coloro che hanno un fabbisogno finanziario inferiore ella loro disponibilità monetaria, di solito le famiglie. I soggetti in deficit sono coloro che hanno un fabbisogno finanziario maggiore alla loro disponibilità, gli imprenditori.
Dire che un soggetto è in surplus, non vuol dire che è un soggetto ricco, ma che spende meno del suo reddito. Viceversa, dire che un soggetto è in deficit, non vuol dire che esso sia povero, ma che spende di più del suo reddito per i suoi investimenti.
I risparmiatori tesoreggiano la moneta per motivi prudenziali , cioè per far fronte ad eventuali spese impreviste. Per questo i risparmiatori non sono disposti a rischiare di perdere i loro risparmi dandoli in prestito agli imprenditori; infatti, questi ultimi, svolgono un’attività rischiosa e pertanto possono perdere tutti i capitali investiti, così come possono guadagnare moltissimo. Per questo motivo intervengono le banche, che raccolgono i soldi dei risparmiatori e li prestano agli imprenditori o a chi ne ha bisogno, assumendo il rischio di una mancata restituzione. Le banche si pongono come debitrici nei confronti dei risparmiatori che depositano i soldi in banca e pretendono di riaverli nel momento in cui ne hanno necessità; la banca restituisce con certezza i soldi ai depositanti e il credito che i depositanti concedono alle banche è sicuro.
Quando le banche prestano soldi agli imprenditori questo credito è rischioso in quanto non è sicuro che gli imprenditori restituiranno i soldi perché potrebbero fallire.
La banca quando concede un credito ha un vantaggio rispetto ai singoli risparmiatori, in quanto ha una maggior capacità di valutare la salvibilità dei beni di coloro che richiedono i prestiti.
(salvibilità=la capacità di restituzione del denaro prestato)
Inoltre la banca avendo a disposizione molto denaro può realizzare quella che è detta ripartizione del rischio, cioè concede credito in differenti settori economici e in differenti zone geografiche in modo tale che, se da una parte ci sono difficoltà economiche ,e i debiti non vengono saldati, può compensare le perdite con gli altri crediti concessi in altri settori.
Quando la banca si interpone tra risparmiatore ed imprenditore realizza
una trasformazione qualitativa del credito;cioè la qualità del credito e valutata in base e in relazione alla rischiosità che comporta.
La banca trasforma un credito di buona qualità, sicuro e cioè quello che essa riceve dai suoi depositanti-risparmiatori in un credito meno buono che è più rischioso ed è quello che la banca concede agli imprenditori-richiedenti.
una trasformazione quantitativa del credito, cioè trasforma crediti di piccole dimensioni, quelli che i depositanti fanno nei confronti della banca, in crediti di grandi dimensioni che sono quelli concessi dalla banca.
I crediti si distinguono in base alla scadenza in:
Crediti a vista che devono essere ati immediatamente alla richiesta e presenza del creditore dal richiedente;
A breve termine cioè quelli che devono essere ati entro un anno;
A medio termine che devono essere ati da 1 a 5 anni;
A lungo termine dove la scadenza supera i 5 anni;
Di solito i depositi hanno scadenza a vista o breve, invece i crediti cha la banca concede hanno scadenza medio lunga.
Come fa la banca a conciliare queste differenti scadenze?
La banca si basa sull’osservazione delle abitudini dei depositanti i quali pur potendo prelevare a vista o a breve scadenza di fatto movimentano solo una quota del loro deposito lasciando la restante parte sempre in deposito. Questa parte viene detta ‘giacenza media ‘ cioè quella quota di crediti o di depositi che viene mediamente lasciata in banca. Poiché le banche si basano su una situazione di fatto e non di diritto, è successo che negli anni 30 le banche si trovarono in difficoltà perché i depositanti spaventati dalla crisi economica in atto, cominciarono a prelevare in misura maggiore rispetto alle loro abitudini per cui le banche non furono più in grado di soddisfare queste richieste e per tanto molte di loro fallirono. Perciò nel 1936, si fece una legge con la quale si differenziarono i ruoli delle banche creando una specializzazione: alcune banche di credito ordinario potevano raccogliere a breve ed impiegare anche a breve; gli istituti di credito speciale potevano raccogliere a medio e lungo termine e prestarlo a medio e lungo. Il problema era però che la quantità di depositi a medio-lungo termine non era sufficiente a soddisfare le richieste di credito a medio lungo termine perciò si e ritornati alla despecializzazione.
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