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Funzione Finanziaria, Gestione dell'Impresa e Mercato dei Capitali
Nella sua più antica e tradizionale accezione la finanza aziendale era intesa come la disciplina che si occupa del reperimento delle risorse finanziarie sul mercato dei capitali.
La funzione finanziaria veniva concepita come: l'insieme delle attività strumentali al soddisfacimento del fabbisogno finanziario espresso dall'impresa a seguito della realizzazione dei processi gestionali.
A partire dagli anni '50, alla funzione finanziaria si affianca la finanza allargata, secondo cui l'oggetto degli studi viene esteso alle questioni relative all'efficace impiego delle risorse finanziarie, e non soltanto al loro reperimento.
Quindi la funzione finanziaria rappresenta il luogo delle competenze/conoscenze strumentali alla gestione dei rapporti che si instaurano tra l'impresa e il mercato dei capitali.
Le dimensioni che caratterizzano il ruolo e gli ambiti di intervento della finanza nell'impresa moderna sono:
Supporto alle decisioni: consiste nel fornire a tutte le aree aziendali il necessario supporto per la conversione dei dati economici collegati alle decisioni effettuate o da effettuare in parametri significativi che misurino la creazione o distruzione di valore per gli azionisti dell'impresa;
Struttura ottimale del capitale: un primo ordine di decisioni si riferisce alla possibilità che esista una composizione ottimale delle fonti di finanziamento dell'impresa. Si vuole individuare un rapporto tra capitale di credito e capitale proprio in corrispondenza del quale il valore dell'impresa sia massimizzato. Un secondo ordine di decisioni attiene poi alla scelta delle forme di finanziamento da adottare.
Programmazione e controllo dei flussi finanziari: redazione e gestione dei piani finanziari dell'impresa, attività che si compone di due fasi:
o la prima consiste nell'evidenziare le conseguenze prodotte sui flussi finanziari delle scelte strategiche e operative programmate dalle altre aree aziendali;
o la seconda fase consiste nella predisposizione degli interventi necessaria a ottimizzare la gestione dei flussi finanziari, e cioè nell'attivazione di fonti esterne di finanziamento.
Gestione speculativa dei flussi finanziari: impostata prioritariamente in funzione del raggiungimento di un equilibrio che consenta, attraverso i proventi, di far fronte agli esborsi monetari necessari per l'acquisizione dei fattori produttivi e quindi per la continuazione nel tempo dei cicli economici posti in atto dall'impresa. La gestione finanziaria diventa così un business collaterale, volto a sfruttare le imperfezioni dei mercati e dei sistemi di imposizione fiscale, e da questi conseguire dei margini di profitto.
IL mercato come benchmark: .
VAN o NPV : valore attuale netto : differenza tra il valore attuale di tutti i flussi futuri meno la spesa sostenuta; nella pratica, esso è pari al costo medio ponderato del capitale; il VAN, per accettare un progetto, deve essere ≥ zero cioè che renda più del costo del capitale necessario per l'effettuazione;esso consente di misurare l'effetto dell'investimento sul valore dell'impresa ma è una misura assoluta che prescinde dalla dimensione del progetto.
Esiste sempre una percentuale di rischio in relazione al tipo di investimento. :
i1[ il risk free rate(compenso per l'investimento privo di rischio)] e i2[il risk premium che è pari a (im - i1);
Rischio specifico: Rischio di quella particolare attività di investimento;Presente in ogni singola azione o in un piccolo insieme di azioni; Il rischio può essere eliminato con la diversificazione.
Rischio sistematico o di mercato: È
residuale, esiste in tutte le tipologie di azioni;Non si elimina con la
diversificazione; Si misura con la covarianza tra il rendimento dl titolo e il
rendimento del portafoglio in cui è inserito il titolo stesso. Il
rischio sistematico di un titolo è misurato con il coefficiente β ;
L'azione media ha tasso di rischio β = 1; L'azione con β >
La diversificazione riduce il rischio e quindi risulta essere una scelta sensata per l'imprenditore.
Se la diversificazione fosse una scelta sensata per l'impresa ogni nuovo progetto dovrebbe essere valutato come potenziale aggiunta al portafoglio dei prospetti dell'impresa. Il valore dell'insieme dei progetti dovrebbe essere maggiore della somma dei valori dei singoli progetti considerati separatamente: La diversificazione, quindi, non è una scelta sensata per l'impresa, in quanto è solo gli investitori possono facilmente diversificare, ma non sono disposti a are di più per un'azienda che diversifica.
Nei paesi in cui è presente un mercato di capitali efficiente, la diversificazione non aggiunge e non toglie valore all'impresa.
Modigliani-Miller: assunzioni: 1)mercato di capitali perfetto(competitivo,senza frizioni) 2)informazione perfetta 3)assenza di tasse 4) assenza di costi di bancarotta . Teorema: il valore di mercato di ogni impresa è indipendente della struttura finanziaria (V= D + E) ed è pari al valore attuale dei flussi attualizzato col tasso relativo alla classe di rischio di appartenenza dell'impresa. Quindi il costo totale del capitale di ogni impresa è costante e indipendente dal rapporto debito/azioni. Ma se così fosse, anche il costo medio è costante e quindi il rendimento atteso sarà apri al rapporto tra reddito operativo atteso e il valore di mercato dei titoli.
Ma nella realtà le assunzioni di base del modello non sono verificate infatti una prima distorsione è data dall'esistenza di un trattamento fiscale più vantaggioso per il debito e dalla possibilità di fallimento. Una seconda distorsione è associata ad un'imperfetta e incompleta distribuzione delle informazioni rilevanti tra prenditori e datori di fondi,anche in presenza di un mercato di capitale perfetto.
Myers: i managers agiscono per conto degli azionisti per cui, per reperire i fondi, si dovrà preferire prima l'autofinanziamento, e poi il capitale di debito,in quanto è stipulato in condizioni standard,e solo in fine l'aumento di capitale, in quanto se effettuato è conveniente solo sopravvalutato e quindi il mercato tenderà a sottostimarlo.
Fabbisogno finanziario : IN + S + AF + AL (al netto delle poste rettificative) à IN + CCL: la somma delle tre componenti è definita come capitale circolante lordo che rappresenta quella parte di attività che devono essere sistematicamente ricostruite ogni volta che si avvia un nuovo ciclo produttivo; se si sottraggono i debiti a breve, si determina il CCN (capitale circolante netto):
IN(immobilizzazioni nette) : il loro fabbisogno è durevole nel tempo (cioè che sono vincolate in modo permanente alle vita aziendale); i fattori che definiscono tale fabbisogno sono :
L'ambito operativo dell'impresa 2) rapporti tra costi fissi e variabili 3) entità e regime delle vendite
progresso e innovazione tecnologica; spesso tali fattori(soprattutto l'ultimo) influiscono nel definire la variabilità e la dimensione del fabbisogno, facendo aumentare la rotazione delle immobilizzazioni; ciò significa che le IN alimentano un fabbisogno caratterizzato quantitativamente dalla relativa incomprimibilità e qualitativamente vincolato e permanente alla vita aziendale
S(Scorte materie e prodotti): il loro fabbisogno lo possiamo distinguere in :
o Minimo economico tecnico: si caratterizza per una alta rigidità con tendenza di cerscita (in funzione di un aumento di produzione) ; tale fabbisogno è da considerarsi durevole(tale da assicurare la continuità aziendale)
o Accumulo di magazzino: (ad uso speculativo o per eccesso di produzione) si caratterizza per un'elevata variabilità, infatti il loro ammontare dipende dal management che deve compiere delle scelte in base ad analisi volte a sfruttare un andamento favorevole dei prezzi; il fabbisogno speculativo è da considerarsi temporaneo e quindi da coprirsi con fonti di breve durata mentre quello per eccesso è caratterizzato da alta rigidità.
AF(attività finanziarie): il loro fabbisogno può essere scomposto in :
o Crediti: originati dal ciclo produttivo e difficilmente modificabili;il fabbisogno sarà più o meno rigido in funzione della politica d'incasso degli stessi.(vendere solo per contanti riduce la competitività dell'impresa) gli stesso crediti possono essere oggetto di cessione o di vendita ad una società di factoring:la cessione può essere pro solvendo(la società si può rivalere su chi ha ceduto i crediti) o pro soluto(senza rivalsa)
o Titoli: caratterizzati da un'elevata elasticità che comporta un fabbisogno elastico o rigido in funzione della durata dell'investiemnto(temporaneo o durevole) e quindi del tasso d'interesse ;
AL(attività liquide):dipendono direttamente dalla gestione della tesoreria; bisogna tener conto anche dei C/C attivi e passivi nella misura dei fidi concessi e non ancora utilizzati; il fabbisogno può considerarsi temporaneo.
P(patrimonio): costituto da capitale sociale e riserve può essere finanziato da flussi:
o Interni: si fa riferimento all'autofinanziamento : fondamentale è la capacità di creare reddito dell'impresa
o Esterni: si ricorre al mercato e la modalità tipica di accesso è l'aumento di capitale sociale attraverso l'emissione di nuove azioni; gli elementi fondamentali sono: formazione del risparmio, prospettive di reddito e volontà di mantenere inalterato l'assetto societario,presenza di un mercato efficiente e liquido.
Dml : rappresentano un capitale a lunga e indeterminata scadenza(oltre i 18 mesi) :
o Prestiti obbligazionari: sono a protratta scadenza il cui controvalore è rappresentato da obbligazioni
o Mutui: a carattere durevole ma di natura non cartolare(non rappresentante da un titolo)bensì da un contratto
o Fondo quiescenza: può assumersi come debito consolidato tranne per la parte riferita al tfr.
Db : il passivo corrente lo possiamo distinguere in : ( considerando anche le commercial papar,polize etc . )
o Debiti verso fornitori: rappresentano una fonte di finanziamento temporaneo e dipendono dalle politiche di amento e di incasso dell'impresa;
o Debiti per elasticità di cassa: generalmente determinano un fabbisogno temporaneo coperto con l'apertura di credito in C/C;di norma non si dovrebbe fare affidamento su questa forma di copertura,in quanto la banca può revocare con breve preavviso il fido concesso ;ma nella prassi è usuale che essa copra un fabbisogno di carattere durevole(si potrebbe determinare una situazione di illiquidità à analisi statica e dinamica).
In sintesi, il fabbisogno finanziario è generato dall'acquisto di fattori produttivi oppure da diverse dinamiche finanziarie del ciclo produttivo; è necessario correlare qualitativamente e quantitativamente le fonti di finanziamento al relativo fabbisogno.
Pianificazione d'impresa: si articola nella pianificazione a breve e medio/lungo termine; gli strumenti di analisi sono bilanci e rendiconti revisionali.
Un'impresa cerca di stabilizzare i propri flussi finanziari mediante l'attenuazione o l'eliminazione del rischio legato all'attività dell'impressa; per far ciò si utilizzano le tecniche di hedging che hanno per oggetto i prezzi dei prodotti venduti(o materie prime), i tassi d'interesse e i tassi di cambio. Tali tecniche si basano sui derivati: :
contratti forward e future:è un contratto derivato standardizzato con cui le parti si impegnano a vendere o acquistare, ad una data prestabilita e a un prezzo prefissato, determinate attività sottostanti(reali o finanziarie), oppure a versare o riscuotere un importo determinato in base all'andamento di un indicatore di riferimento.
La differenza sta che i future sono quotati in
borse ufficiali(soggetti a standardizzazione)
swaps: sono obbligazioni contrattuali in base alle quali due soggetti si
impegnano a scambiarsi reciprocamente, per tutta la durata del contratto,
flussi di amento alle scadenze future convenute e secondo modalità
prestabilite. Essi sono strumenti finanziari volti sia a ridurre il grado di mismatching
che caratterizza i bilanci dell'imprese, sia a reperire capitali a costi inferiori
sfruttando il vantaggio ato delle parti
Option : È un contratto avente come oggetto un bene reale o un' attività finanziaria e consente di acquistare o vendere una determinata attività a un determinato prezzo(strike price) e in una data prestabilita.
Speculazione: è l'esatto contrario dell'hedging : gli speculatori ricorrono a due distinte tipologie di interventi :
a. spread trading: consente di trarre profitto assumendo molteplici posizioni di segno opposto in seguito a variazioni di prezzo o disallineamento fra i prezzi di un contratto future avente ad oggetto la medesima attività finanziaria ma negoziato per scadenze diverse.
b. Open position trading: è l'investimento più rischioso che si possa effettuare poiché non è previsto nessun tipo di garanzia;in effetti, lo speculatore scommette sull'andamento futuro dei tassi d'interesse,dei tassi di cambio e degli indici di andamento dei mercati mobiliari
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