economia |
Gli strumenti di informazione sul cliente |
Le grandi imprese hanno spesso uffici specializzati
che monitorano continuamente il mercato e le sue esigenze.
Molto spesso le informazioni di cui questi uffici dispongono non sono
utilizzate dal vertice, o lo sono solo parzialmente.
Anche un'azienda piccola o media può ottenere ottime informazioni sul cliente e
poi elaborarle nei modi più adeguati, purché sappia approcciare l'argomento nei
modi corretti. Il costo di un'informazione deve essere valutata rispetto al
beneficio che può apportare.
L'unica cosa che appare certa é che un flusso di informazione proveniente dal
mercato non può non esistere.
Consideriamo di seguito alcuni strumenti fondamentali, come l'impiego di
questionari, le interviste dirette, i gruppi localizzati e l'audit di qualità.
Prima di scegliere gli strumenti più adatti occorre però chiarire due aspetti
preliminari:
1) si devono
avere idee molto chiare su ciò che si vuole conoscere e,
2) si deve avere la volontà di far seguire agli esiti delle indagini gli
interventi che risultano necessari.
Relativamente al primo punto occorre sottolineare che
non vi è niente di più inutile del fare ai clienti domande generiche sul vai
aspetti della qualità. Chiedere, ad esempio, se il cliente giudica
'buono' un prodotto o un servizio ha l'effetto di stimolare risposte
generiche, che non si prestano ad alcuna elaborazione utile.
Preliminarmente a qualunque sondaggio occorre fare una lista di aspetti
prioritari sui quali si vogliono ottenere i giudizi dei clienti e quindi
organizzare le domande in modo adeguato all'ottenimento di risposte utili:
perciò le domande devono essere (relativamente) poche, poste in modo chiaro e
precise. Sulla quantità di domande da porre ci si soffermerà più avanti, perché
essa è anche da mettere in relazione allo strumento impiegato.
Solitamente, però, sono le imprese che hanno maggiore necessità di informazioni
del mercato sono nelle peggiori condizioni per ottenerle non sanno che cosa
chiedere, a chi e come. A monte della decisione di effettuare qualche indagine
quindi è necessario che nella impresa si dedichi un certo tempo a raccogliere
le idee. Una o due riunioni della direzione dell'azienda con le persone che
hanno la responsabilità delle varie funzioni possono consentire di ordinare le
prime informazioni necessarie suddividendole tra le diverse aree (produzione,
amministrazione, marketing, vendite, etc.) e di conferire le priorità
indispensabili.
E' essenziale che queste riunioni si svolgano nel clima di massima libertà e
serenità possibile, perché le persone devono poter esprimere anche idee in
controtendenza con quelle dominanti. Il secondo aspetto preliminare che abbiamo
ricordato riguarda la concreta predisposizione al miglioramento. Svolgere
indagini sul clienti per capire meglio le loro aspettative è un poco come
'istigare il can che dorme'. Una volta che i clienti hanno espresso
in dettaglio i loro desideri si attendono di vederli rapidamente realizzati e
vi è il rischio di valutazioni negative sull'azienda se non si riscontrano
miglioramenti.
Questo comunque è un rischio che si deve correre e il modo migliore per
minimizzarlo consiste nell'adottare approcci equilibrati, cioè nel fare mosse
coerenti con le proprie potenzialità.
Fatte queste due premesse importanti possiamo andare ai passi successivi. Prima
di tutto, chi sono i 'clienti' ai quali fare riferimento?
Conviene distinguere due categorie di 'clienti' esterni: gli
utilizzatori dei nostri prodotti e servizi e coloro che sviluppano le decisioni
di acquisto. Neppure nel caso dei beni di consumo non durevole le due categorie
necessariamente coincidono: consumatore e la marca" class="text">il consumatore compera, ad es., in un supermercato
e quindi per il produttore sono rilevanti, sia le aspettative e i giudizi del
consumatore finale, che quelli dell'intermediario. Perciò entrambi sono
rilevanti e la scelta dei detentori delle informazioni che ci interessano deve
essere fatta caso per caso.
Risolto anche questo problema dobbiamo finalmente decidere di quale strumento
dovremmo servirci: l'intervista telefonica?
La somministrazione di un questionario postale? L'intervista diretta? Un vero e
proprio audit sul campo?
La scelta dipende dall'esistenza di certe condizioni ma, spesse volte, è
influenzata da fattori di opportunità. Ad esempio un audit di qualità ben fatto
fornisce risultati più completi di quelli che si possono ottenere con
interviste telefoniche ma, è alquanto più complesso da realizzare. Si devono in
ogni caso considerare alcuni elementi generali, dai quali può dipendere il
successo o il fallimento.
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Le interviste
telefoniche hanno alcuni vantaggi. Essenzialmente perché consentono in
linea di principio di arrivare alla persona 'giusta' (cioè ai clienti
che abbiamo definito prima), e sono relativamente poco costose. Esse, però,
permettono di ottenere informazioni su pochi o pochissimi elementi. Infatti la
durata media di una conversazione telefonica 'utile', che non
innervosisca il destinatario, è di pochi minuti, ad esempio 4/5.
Inoltre occorre mettere molta cura nella scelta della persona o delle persone
che svolgono le interviste.
L'approccio telefonico non è meno complicato di quello individuale, i difetti
di pronuncia vengono evidenziati e la memoria può tradire quando si
sintetizzano le risposte. Nel caso di registrazione della telefonata è
indispensabile preavvisare e chiedere l'autorizzazione.
Le interviste telefoniche possono essere impiegate utilmente per ottenere
informazioni rapide su argomenti specifici.
Dovrebbero essere evitate quando occorre sondare aspetti tecnici e quando le
domande sono relativamente complesse.
Se il campione da intervistare è piuttosto piccolo e si ritiene non presenti
particolarità si può tentare un approccio interno, organizzando le interviste
senza aiuti esterni specialistici. In altri casi l'intero processo delle
interviste telefoniche può essere affidato a società specializzate, con costi
che normalmente sono 'accettabili'.
Diversi limiti dell'intervista telefonica possono essere superati ricorrendo al
questionario. La scelta è tra il questionario inviato(1) per posta e quello discusso personalmente con
l'intervistato. Il primo è più semplice da organizzare, meno costoso e più
rapido ma, ha alcuni difetti che, a nostro parere, lo sconsigliano nella
maggior parte dei casi.
Le aziende attualmente sono tempestate da questionari postali e tendono a
cestinarne la maggior parte. Quindi i coefficienti di risposta che si ottengono
sono molto bassi, (tra il 10 e il 20%). Ma il difetto forse più grave consiste
nel fatto che anche le risposte ottenute possono essere inaffidabili e
fuorvianti, perché non si ha alcuna certezza che le risposte siano state
formulate dalla persona alla quale era stato rivolto il questionario.
Infine un questionario postale non consente mai quella ricchezza di contenuti e
la precisione di risposta che deriva da un colloquio guidato da un
intervistatone.
Se si vogliono ottenere risposte su più punti e se si vuole anche limitare
l'interpretazione delle risposte sempre presente in un colloquio
'libero', l'uso di un questionario scritto come base per l'intervista
personale è tra i metodi più affidabili. Inoltre il questionario scritto
consente anche di utilizzare con meno rischi intervistatore non professionisti,
o comunque, non particolarmente abili, purché adeguatamente addestrati sui
tempi in questione.
Per 'adeguato addestramento' degli intervistatosi intendiamo la
formazione su alcuni punti essenziali, tra i quali spiccano:
1) le ragioni
per cui si effettua l'indagine;
2) i modi più adeguati per presentarsi, per colloquiare e per interessare
l'interlocutore all'intervista.
In ogni modo si deve riflettere sul fatto che se si
vogliono contattare numerose persone, ad esempio 50 e oltre, conviene affidarsi
a società specializzate, in quanto in aziende piccole o medie è improbabile
reperire un numero sufficiente di persone per compiere le interviste in tempi
relativamente brevi.
Se si sceglie la strada di fare da sé occorre riflettere molto attentamente
sulla costruzione del questionario. Redigere un buon questionario è
un'operazione molto difficile.
Un buon questionario deve essere:
a) semplice;
b) essenziale, cioè privo di domande inutili o marginali;
c) ben suddiviso per argomenti omogenei;
d) breve.
Nella nostra esperienza un questionario la cui
compilazione supera 20 minuti provoca un calo dì attenzione persino negli
interlocutori più interessati.
Il focus group è denominato in
italiano intervista di gruppo. Sì svolge nel corso di una riunione dove si
raggruppano da 6 a 15/20 persone (ma si preferisce un numero tra 6 e 10/12) che
sono , 'stimolate' a discutere una serie di temi preposti da un
moderatore o 'facilitatone'.
Il moderatore può essere un professionista (ma è meglio impiegare una persona
dell'azienda che conosca a fondo i temi dei quali si discute) per poter
dominare il dibattito e seguire la discussione nei dettagli. E moderatore
utilizza un questionano base o limitato a poche domande: con il focus group si
vuole ottenere una visione piuttosto approfondita dei problemi e dunque è bene
concentrarsi su poche domande fondamentali (5/6 fino a 10). E grande vantaggio
dell'intervista di gruppo consiste nella interazione tra i vari nembi', che
vengono stimolati a intervenire e discutere tra loro. Il moderatore dopo pochi
minuti si sarà reso conto che certi membri vanno stimolati più di altri, mentre
qualcuno dovrà veramente essere moderato' perché vi è quasi sempre chi
tende a strafare.
Nel focus group devono essere
coinvolte persone che hanno forte interesse alla discussione, perché l'oggetto
le riguarda personalmente.
La sede per effettuarlo dovrebbe sempre essere la più neutrale possibile e la
sala di un albergo o di un centro congressi è spesso la scelta migliore.
Solitamente una sola intervista di gruppo è insufficiente ad ottenere risposte
significative e occorre svolgerne almeno due o tre.
Anche così, le interviste di gruppo, se ben impostate e condotte, consentono di
ottenere informazioni molto rilevanti con una spesa modesta.
Talvolta imprenditore' e manager sono soddisfatti perché ritengono di avere la
coscienza a posto avendo impiegato qualcuno degli strumenti descritti. Ma i
giudizi dei clienti cambiano con il passare del tempo, anche rapidamente.,
perché essi vendono in contatto con fornitori che non conoscevano prima o per
altri numerosi motivi. Perciò il contatto diretto con il cliente deve essere
mantenuto con continuità e gli strumenti descritti devono essere impiegati in
modo sistematico. Suggerimmo una o due volte l'anno, secondo le situazioni.
Vi sono, però, alcune situazioni' che devono essere monitorate quando si
verificano o quando vi sono segni che potrebbero verificarsi.
La più importante riguarda i clienti perduti. Capire i motivi che hanno indotto
il cliente a cambiare fornire è estremamente importante: se in qualche caso un
cliente si può perdere a causa di un fatto specifico che lo ha posto in una
situazione di grave insoddisfazione, più spesso i clienti abbandonano perché
lamentano situazioni che, anche senza quella gravità, sono rilevate anche da
altri.
Inoltre va sottolineato che a volte il cliente non abbandona repentinamente ma
dà dei segnali, ad esempio cambia la frequenza degli ordini o la loro misura.
Anche di fronte a questi segnali più deboli sarebbe molto opportuno intervenire
per capire le cause sottostanti.
E' indispensabile porgere la massima attenzione a come si gestiscono i reclami.
Una risposta burocratica, disattenta o 'annoiata' può avere esiti
disastrosi. Ancora di peggiore stampo sono quelle risposte che di fatto tendono
a far ricadere la responsabilità del difetto sul cliente ancora prima di avere
rilevato la situazione in dettaglio.
A questo proposito suggeriamo di tenere sempre presenti due aspetti.
I clienti insoddisfatti e trattati male (o che comunque si sentono trattati
male) raccontano ciò che è loro accaduto a un elevato numero di persone,
influenzandole. Questa tendenza a parlare è molto più alta per il cliente
insoddisfatto che per quello soddisfatto. Inoltre va rammentato che una
situazione rimediata in modo ottimale genera soddisfazione, spesso in misura
tale da più che compensare l'insoddisfazione dovuta alla difettosità sulla
quale si è intervenuti, rafforzando la 'fedeltà' del cliente. Di ciò
il cliente tenderà a parlare con altri, facendo buona pubblicità. Sottolineiamo
ancora una volta la necessità di più sondaggi credibili e che hanno avuto
successo - sollecitano i clienti coinvolti ad aumentare le loro pretese. Essi
si aspettano miglioramenti visibili particolarmente sugli aspetti che sono
stati oggetto di indagine e l'impresa deve riuscire a dimostrare che qualche
miglioramento c'è.
Non è tanto importante l'entità del miglioramento quanto la dimostrazione che
si è avviato un certo processo e che alcune cose non soddisfacenti stanno
cambiando in senso positivo.
Una volta avviato in modo sistematico il processo di migliore conoscenza dei
fabbisogni dei clienti occorre darvi seguito con continuità e gestire al meglio
il suo sviluppo. Se ciò è fatto con convinzione e professionalità i risultati
buoni non tardano a manifestarsi e può avvenire che diversi clienti
spontaneamente propongano idee utili a migliorare la qualità dei prodotti e dei
servizi. A volte sono proprio questi clienti che divengono un'insostituibile
fonte di informazione per conoscere ciò che i concorrenti fanno o ciò che hanno
in mente di fare.
Come trattare le informazioni ottenute |
Anche ponendo le migliori cure nell'impiego degli
strumenti descritti gli imprenditori e i manager si troveranno con una serie di
informazioni che dovranno ancora essere interpretate. Ciò è indispensabile per
tradurre la maggiore conoscenza del cliente in concreti miglioramenti dei
prodotti/servizi, utili ad accrescere il loro grado di soddisfazione.
Suggeriamo di adottare una griglia di tre criteri:
1) identificare
le priorità;
2) intervenire con forza sulle caratteristiche 'base' della qualità;
3) porsi immediatamente l'argomento della verifica dei risultati degli
interventi effettuati.
Interagendo con i clienti si ottengono molte risposte
e alcune si ripeteranno con maggiore frequenza. E' molto importante distinguere
gli aspetti che sono più rilevanti per sostanziali miglioramenti di qualità,
perché non sempre (anzi molto raramente) le imprese possono affrontare numerosi
problemi simultaneamente. Si dovrebbe conferire priorità a quelle questioni
dalla cui soluzione dipendono maggiormente la soddisfazione e la fedeltà del
cliente. Ciò porta al secondo aspetto, quello delle caratteristiche
'base' della qualità alla caratteristiche 'opzionali'.
Vi sono aspetti e dimensioni della qualità che in un determinato momento
storico sono ritenuti essenziali nelle motivazioni di acquisto.
Offrire prodotti e servizi che sono al di sotto di queste caratteristiche vuol
dire essere fuori gioco rispetto ai mercati principali e semmai competere su
mercati secondari dove la qualità non è ritenuta un aspetto fondamentale.
Soddisfare il cliente sulle caratteristiche base ' è essenziale per partecipare
al gioco, ma non fornisce elementi di vantaggio competitivo. Anzi il tentativo
di accrescere ulteriormente la presenza di queste caratteristiche può non
aumentare affatto la soddisfazione del cliente, mentre si traduce in aumenti di
costi. Possiamo trarre dal settore automobilistico un esempio percepibile da
tutti i lettori: attualmente certe caratteristiche stradali, come la tenuta di
strada, l'accelerazione, la velocità, sono essenziali per l'offerta di auto
vendibili con successo nei vari segmenti ma l'aumento dei valori di queste
caratteristiche oltre il livello 'base' non si traduce in maggior
soddisfazione dei clienti (ovviamente è escluso il segmento delle auto
sportive).
Insistiamo sulla natura storica, temporale di queste caratteristiche perché
esse sono soggette a forti cambiamenti in funzione di numerosi fattori
economici e sociali. Quando l'offerta di beni e di servizi permane a lungo
sulle stesse caratteristiche di qualità queste vengono assimilate dal cliente e
divengono 'base'. Allora le caratteristiche distintive vanno
ricercate altrove su aspetti (magari di dettaglio) non consueti e distintivi
rispetto alla concorrenza, ma rispetto ai quali il cliente prova interesse e
attrazione. Spesso queste caratteristiche 'non base' della qualità
rispondono a bisogni inespressi, subliminali, dei clienti ed è molto difficile
che, per questo motivo, essi emergano anche con i metodi che abbiamo descritto.
E lettore dovrebbe esercitarsi a distinguere le caratteristiche base e non base
dei prodotti che conosce e utilizza, di consumo e non; quindi dovrebbe fare
analogo esercizio sul prodotti offerti dalla propria azienda e su quelli della
concorrenza; infine dovrebbe chiedersi se, per ogni prodotto offerto, vi sono
spazi per aggiungere a quelle di base, nuove caratteristiche che accrescano la
soddisfazione dei clienti (ura 01).
ura
01 - Qualità base e opszionale
Se questi esercizi sono svolti a fondo essi insegneranno che nella maggior
parte dei casi vi è ancora molto da fare persino sulle caratteristiche base. Ad
esempio i cancelli elettrici presentano fastidiosi malfunzionamenti con elevate
frequenze, molti prodotti farmaceutici hanno confezioni non funzionali, i
libretti di uso e manutenzione sono scritti in modo confuso e qualche volta
incomprensibile, sui prodotti alimentari confezionati la data di
confezionamento e di scadenza è spesso illeggibile, i bottoni di molti abiti
fatti sono attaccati in modo approssimativo e richiedono piccole operazioni di
ricucitura appena dopo l'acquisto, la maggior parte delle automobili ancora
oggi presenta le caratteristiche assolutamente insufficienti relativamente alla
sicurezza (ad es. vetri elettrici con eccessiva potenza, mancanza di sistemi
per evitare gli incendi, cattiva aerazione dell'abitacolo con conseguente
appannamento dei vetri, etc.).
Anche su questo punto il lettore provi ad esercitarsi e probabilmente ciò gli
farà venire in mente nuove occasioni per portare la qualità di base di alcuni
prodotti a livelli veramente soddisfacenti. Fermo restando che, in molti casi,
la. distinzione tra qualità 'base' e non base o 'opzionale'
è difficile da identificare.
Conoscete i vostri
clienti?
E sfruttate a fondo questa conoscenza?
1)
Chi sono i vostri clienti? |
Se avete risposto esaurientemente alle domande da 1) a
3) e alla 5), se la risposta 4) fornisce risultati favorevoli e avete fornito
'sposta affermativa alla 6) e 7) allora, almeno su un piano tecnico, conoscete
i vostri clienti e state affrontando i loro problemi. In caso contrario, anche
in un solo caso, c'è qualche cosa che non va nel vostro processo. Per
concludere il presente modulo é importante analizzare un strumento molto
interessante, denominato Q.F.D.
Le principali aree di indagine
Le
caratteristiche del prodotto e del servizio: adeguatezza all'uso,
difettosità, durata, qualità percepita', flessibilità, rapidità del servizio,
tempi di risposta alle lagnanze, tempi di intervento per le riparazioni,
cortesia, rispetto dell'impegno concordato. |
Questionario |
Esempio di questionario sulla soddisfazione del
cliente.
Prodotto |
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Tipo |
Data di Acquisto |
Dove è stato acquistato |
Acquisto per: |
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Giudizio sull' uso: |
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Giudizio sulle istruzioni per l'uso: |
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Giudizio sul prezzo: |
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Punto di vendita |
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Accoglienza dei locali: |
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Cortesia del pesonale: |
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Livello di informazione: |
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Disponibilità del prodotto: |
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Gestione reclami: |
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Assistenza |
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Consegna e installazione: |
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Prodotto difettoso: |
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Tempestività: |
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Disagi dovuti a malfunzionamenti: |
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Conclusioni |
||
Consigliereste ad altri lo stesso prodotto? |
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In futuro comprereste altri prodotti |
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