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FRANCIA
La rivoluzione industriale inglese è stata scatenata da alcuni fattori interni ed esterni.
La Francia non disponeva di grandi quantità di carbon-fossile; la Francia non ha conosciuto la crescita demografica ( come accadde in Inghilterra), ma ciò non significa che non conobbe mai: questo accade perché solo l'Inghilterra mostra la concomitanza di certi fattori che aiutano la crescita; in Francia si verificano soltanto con un certo ritardo le invenzioni in campo agrario: mancano le ENCLOSURES (molto importante in Inghilterra, per un migliore sfruttamento della terra: ROTAZIONE TRIENNALE ROTAZIONE CONTINUA (permette alla terra di reintegrare i suoi elementi nutritivi) , a tutto ciò consegue che l'allevamento da brado a stabile; inoltre, chi non possiede più la propria terra (caduta ai proprietari terrieri) abbandona la camna a favore della città e diventano operai; le finanze pubbliche sono difficili, tanto che verranno convocati gli Stati Generali e nel 1789 scoppia la Rivoluzione francese, poi sarà la volta di Napoleone: ecco perché la Francia è in ritardo rispetto all'Inghilterra, ma rimane un paese che si industrializza rapidamente, insieme a Belgio e Germania.
Quale è la situazione economica prima del 1789?
La manifattura sparsa a domicilio è quella più comune: produzione da parte dei cittadini-artigiani, . ; poi vi sono le MANIFATTURE REALI (GOBELIUS nata nel 1667 e si occupa della tappezzerie) chi ricevono incentivazioni dallo Stato, ma non meno di quest'ultimo.
Da un punto di vista commerciale, la Francia esportava per un 25% del commercio mondiale; ma il commercio non era accomnato da un'adeguata attività creditizia.
L'agricoltura viene rinnovata in ritardo, ancor prima che il movimento fisiocratici avesse posto in esse un programma di trasformazione agricole ispirato al modello inglese.
La Rivoluzione francese è stata un'importante tappa nel processo di modernizzazione del paese, questo processo porta ad un'istituzione del sistema feudale fino ad arrivare ad un mercato libero.
Tra il 1803 e il 1806, Napoleone apporta novità nella tessitura e nella filatura (settore strategico inglese); con gli editti di Berlino e Milano 81806-l807) attua il BLOCCO CONTINENTALE:nessun paese europeo può importare/esportare prodotti da/ in Gran Bretagna. Le consegne
Quando cade Napoleone, la situazione francese è critica (perde le colonie, le flotte, e i mercati); ma è proprio adesso che la Francia costituisce gli elementi che porteranno ad una crescita che si avvierà a partire dal XIX secolo.
In ambito agricolo, aumenteranno le sperimentazioni agricole e le produzioni.
In ambito industriale, si affermerà la fabbrica, processi di concentrazione sia tecnici che finanziari: tutto ciò sull'esempio dell'Inghilterra. Ci sarà la meccanizzazione degli impianti, l'uso della macchina a vapore ed il suo uso mobile ferrovie: molto importanti in Francia per lo sviluppo dell'industria pesante. In ambito commerciale, la rivalità tra Francia ed Inghilterra termina perché nel 1860 Napoleone III stipula un trattato. All'inizio degli anni '70 scoppiò la Guerra Franco-Prussiana ed incomincia la crisi; invece la Prussia, l'Alsazia e la Lorena (l'Alsazia è importante, perché è un centro tessile di 1° ordine; la Lorena per le materie prime possedute, tra cui carboni e minerali di ferro) ed esige il amento delle riparazioni di guerra (5000.000.000 di franchi - oro per il 4,5: ciò provoca il fatto che avendo cambio fisso, se la Prussiana grandi quantità di oro nelle sue casse dove aumentava il valore della carta - moneta). Con emissioni di titoli del debito pubblico a le conseguenze la Prussia: se le entrate statali ano il debito pubblico e gli interessi, allora non possono curare gli investimenti rallentamento.
La Francia è anche colpita da una crisi agraria, causata dall'importazione di cereali da fuori a più basso prezzo, grazie anche a trasporti. La viticoltura francese è colpita dalla fillossera. Ricrede che è stato il patto stipulato da Napoleone III a provocare tutto ciò, nel 1892, la TARIFFA MERIN alza i dazi. Ma se va bene nel corto periodo, non va bene nel lungo, perché ormai molte aziende sono fuori dal mercato e continuano a sopravvivere perché protette, ma se si immettono nel mercato internazionali, queste non riescono più a sopravvivere.
Quando scoppia la 1° Guerra Mondiale, la Francia entra nel G.E.S. con un tasso corrente (si prende atto della svalutazione, non come fece l'Inghilterra) e solo così si riesce ad andare avanti fin quando non c'è la crisi del '29 e quando nel '31 l'Inghilterra decide di non convertire più. In Francia: disoccupazioni, calo della produzione, i governi non riescono a governare; nel 1936, governa il fronte popolare (socialisti e comunisti) e fa gli ACCORDI DI MATIGNON aumentano i salari e riducono gli orari di lavoro i capitalisti vanno all'estero. Nel 1936 si svaluta il franco, ma ormai la situazione è compromessa.
La Germania conquista la Francia in soli 40 giorni. Non si capisce perché la Francia non svaluta negli anni '30 nuovamente la moneta, come aveva già fatto prima, uscirà dalla crisi del '29 a differenza dell'Inghilterra
un programma economico ( che non mira a controllare la produzione , ma ad orientarla) con Charles de Grulle.
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