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L'ente locale si può finanziare attraverso: risorse proprie, trasferimenti di risorse statali (dette anche risorse erariali), entrate da indebitamento. Tali modalità di finanziamento non sono alternative e l'ente locale le può combinare nel miglior modo possibile. Va notato il fatto che in un sistema che tende all'autonomia impositiva, si avranno più risorse proprie rispetto ad altre tipologie di finanziamento; in un sistema tributario caratterizzato dal forte prelevamento saranno centrali i trasferimenti .
I trasferimenti statali a integrazione delle risorse proprie degli enti locali sono previsti anche nei sistemi più orientati verso l'autonomia impositiva, questo alla fine della perequazione, fine di riequilibrare le opportunità di spesa tra enti locali ricchi ed enti locali poveri. Tale perequazione può essere:
Verticale: il compito di fornire risorse aggiuntive agli enti, che non dispongono di adeguate risorse, è affidato allo Stato centrale, che interviene tramite i trasferimenti. Verticale in quanto avviene dall'alto (lo Stato) verso il basso (l'ente locale)
Orizzontale: il compito di fornire risorse aggiuntive agli enti, che non dispongono di adeguate, risorse, è affidato ad altri enti dello stesso livello. Orizzontale in quanto avviene fra enti posti sullo stesso piano.
Entrambi i modelli sono realizzabili, per la perequazione di tipo orizzontale si necessita una condivisione di obiettivi e solidarietà tra i diversi enti.
1) Tariffe: corrispettivi che i cittadini versano per ottenere beni o servizi di pubblica utilità (es. gas, acqua . ). Il vantaggio di queste entrate è che consentono l'applicazione del principio del beneficio al finanziamento degli enti locali, garantendo l'equità fiscale.
2) Tasse: a seguito di una controprestazione (scuola, polizia . )
3) Imposte: nascono dal fatto che molti servizi pubblici sono indivisibili. Va però notato che se gli enti locali godessero di piena autonomia impositiva:
Vi sarebbe una riduzione della possibilità di controllo sulla politica fiscale nazionale, da parte del Governo centrale, i comuni potrebbero, ad esempio, stabilire un loro livello d'imposizione senza curarsi dell'andamento generale economico del Paese. Al Governo mancherebbero in definitiva gli strumenti tributari.
Potrebbe nascere una competizione fiscale tra i vari enti locali, causando esodi . ad esempio se un comune disponesse di un'aliquota sui consumi minore rispetto agli altri è logico che si sarebbe portati a fare ingenti acquisti lì. Si penalizzerebbero perciò i comuni poveri, costretti a tenere aliquote più elevate.
Potrebbe causare una corsa verso il basso delle aliquote e conseguente effetto negativo sul gettito dei tributi locali. Si avvantaggerebbero gli enti dotati di più risorse.
Per evitare tutto ciò si è pensato di assegnare ai singoli enti locali i tributi gravanti sui beni immobili e di mantenere nelle mani del Governo centrale la gestione delle imposte sul reddito e sui consumi. Si ritiene che la tassazione degli immobili sia più adatta per l'ente locale, perché è:
Trasparente: i beni immobili sono visibili, perciò è più facile individuare i soggetti passivi
Efficiente: impossibilità di nascondere la base imponibile, riducendo il rischio di evasione fiscale
Stabile: una volta determinate le aliquote si può prevedere il gettito di un'imposta locale, in quanto la base imponibile è piuttosto uniforme nel tempo.
Si ritiene poi che agli enti locali andrebbe lasciata la gestione di quei tributi che hanno una forte elasticità rispetto al gettito fiscale, ottenendo così gettiti in linea con gli aumenti di base imponibile senza ritoccare ogni qual volta le aliquote.
4) Partecipazioni alle imposte erariali: può avvenire attraverso
tecipazioni: attribuzione totale o parziale all'ente locale del gettito di un'imposta statale riscossa localmente. Ammontare è stabilito secondo diversi criteri, ad esempio il numero di persone residenti .
Applicazione di aliquote determinate a livello locale su una base imponibile determinata a livello statale
o Sovraimposte: aliquote applicate direttamente alla base imponibile dell'ente
o Addizionali: aliquote riferite al gettito dell'imposte
Le diverse forme di partecipazioni ai tributi erariali presentano alcuni limiti: in presenza di un'addizionale o di una sovraimposta il cittadino perde la percezione di quanto sta ando al Governo centrale e quanto all'ente locale.
Ricoprono una forte percentuale del fabbisogno di finanziamento degli enti locali. Il sistema dei trasferimenti mira ad eliminare le divergenze esistenti tra autorità locali, livellando la pressione tributaria di cittadini con lo stesso reddito ovunque residenti, tali interventi consisterebbero nell'erogazione di contributi generici in base al reddito e / o alla necessità locali, eliminando il vantaggio di coloro appartenenti a località più ricche. Questi trasferimenti perequativi assumono importanza rispetto al criterio dell'equità orizzontale, che ha rilevanza costituzionale, ai cittadini in eguali situazioni vanno riservati uguali trattamenti. I trasferimenti non servono solo sotto il profilo perequativo ma anche su un piano di efficienza. Sono l'unico strumento utilizzabile per arginare gli effetti di traboccamento (spill - over) situazioni in cui lo svolgimento di una determinata attività economica comporta degli effetti, benefici o dannosi, per i quali chi ha agito e sopportato il costo non riceve remunerazione, mentre il destinatario non a il prezzo, o non riceve un risarcimento. Esempio di traboccamento negativo: discarica per lo smaltimento dei rifiuti situata nei pressi del confine tra due enti locali. Esempio di traboccamento positivo: elevato grado di istruzione dei cittadini di un ente, a causa di ingenti investimenti nel settore scolastico, che si trasferiscono in un altro comune. Se i traboccamenti sono elevati, o se gli enti non cooperano lo Stato interviene erogando sussidi, trasferimenti effettuati senza ottenere niente in cambio.
Per questa forma di finanziamento esistono dei limiti. Questo perché un forte ricorso all'indebitamento potrebbe contrastare con politiche economiche a livello nazionale che si indirizzano in senso contrario. Il ricorso al mercato dovrebbe essere consentito solo se si necessità di finanziamenti per investimenti e non per fronteggiare un incremento di spesa corrente (spesa sostenuta per il normale funzionamento del "Governo locale"). Un ente locale si indebita se l'investimento produrrà in futuro benefici a carico della collettività.
Negli ultimi anni alcuni Comuni Province hanno fatto ricorso alla "Cassa Depositi e Prestiti". La legge ha permesso poi agli stessi di emettere: BOR, BOC e BOP (buoni ordinari regionali, buoni ordinari comunali e buoni ordinari provinciali).
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