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IL SISTEMA CONTABILE
La tavola delle interdipendenze settoriali descrive i flussi di beni e servizi tra settori produttivi e finali di un'economia. È sostanzialmente una tabella a doppia entrata, dove:
per colonna abbiamo i settori che impiegano (comprano) questi flussi;
per riga abbiamo i settori che producono (vendono) questi flussi.
Nella tavola delle interdipendenze settoriali si distinguono tre sezioni:
Sezione delle transazioni intersettoriali, relative agli scambi tra branche produttive. La branca (ripeto) è un raggruppamento di unità produttive caratterizzate da struttura dei costi, processi di produzione e prodotti omogenei.
Sezione degli impieghi finali, relativa alle colonne dei consumi, investimenti, scorte ed esportazioni. Riporta i flussi che escono dal sistema della produzione per quello dell'utilizzo finale
Sezione delle risorse primarie (o del valore aggiunto) costituita dalle righe relative al valore aggiunto e alla sua distribuzione ai fattori produttivi.
Si distingue tra tavola delle risorse interne, delle importazioni e delle risorse totali.
(descrizione tavola in GT . 121)
In Italia, le tavole vengono costruite generalmente nel senso delle colonne. Le fasi di costruzione sono le seguenti:
calcolo della produzione totale per branca
stima delle componenti della domanda finale per branca
stima dei consumi intermedi
stima delle altre componenti (imposte indirette, contributi ecc.)
quadratura della tavola e suo bilanciamento
Nota:
la produzione viene rilevata solitamente con metodi diretti (indagini), tranne che in agricoltura
i consumi intermedi, che richiedono un forte dettaglio, sono rilevati con metodo diretto su campioni di imprese
le voci della domanda finale devono essere spesso riclassificate con riferimento alle branche di origine
Nella tavola i flussi intersettoriali sono calcolati in valore a prezzi ex fabrica, ovvero ai prezzi alla produzione con l'aggiunta delle imposte indirette nette. La valutazione ai prezzi di mercato include invece anche i margini commerciali e di trasporto. La valutazione ex fabrica è quindi necessaria, altrimenti le righe relative al commercio e trasporti non avrebbero significato, in quanto non sarebbe possibile separare il contributo di questi due settori alla produzione degli altri. Questo implica procedure complesse di stima dei margini commerciali e di trasporto.
Trattamento dei prodotti tecnicamente congiunti:
sono o sottoprodotti di un processo produttivo (es. i mangimi come sottoprodotti della lavorazione della barbabietola) o prodotti similari, come le scarpe di gomma prodotte dalle imprese della gomma. Sono quindi beni che vengono prodotti in una branca ma poi vengono distribuiti da un'altra branca. Non è possibile il trasferimento anche della produzione in un'altra branca perché non è possibile separare gli input (prodotti congiunti) o perché il processo produttivo è più omogeneo con la branca di partenza.
Il problema si risolve inserendo in fondo una riga di trasferimento della produzione: per branca si calcola la produzione effettiva; poi segue la riga dei trasferimenti, con segno (-) rispetto la branca che ha prodotto il bene in questione e segno (+) rispetto la branca che lo distribuisce; la somma della riga della produzione effettiva e dei trasferimenti restituisce la produzione distribuita, che poi descrive gli impieghi della produzione.
Il problema è noto: i servizi bancari sono calcolati solo rispetto al totale dell'economia, e vengono sottratti solo dalla somma del valore aggiunto per branca per ottenere il PIL. Nella tavola questo viene reso creando un settore fittizio nel quale il totale dei servizi bancari imputati entra con segno positivo nei costi intermedi (incrocio con la colonna del credito) e con segno negativo nel valore aggiunto, con produzione totale quindi nulla.
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