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LA PRIMA GUERRA MONDIALE - IL LAVORO SUBORDINATO, L'IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO, IL PERSONALE DIPENDENTE, IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE, I DEPOSITI

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LA PRIMA GUERRA MONDIALE



Sin dal 1905 l'Europa era stata scossa da una serie di crisi nei rapporti internazionali e da conflitti locali che contribuirono non poco ad acuire la tensione tra le varie potenze. L'Inghilterra, la maggiore potenza industriale e coloniale del mondo, non sopportava la concorrenza commerciale della Germania che si era impegnata in una corsa agli armamenti navali e all'ingrandimento del suo impero coloniale, mirando alla supremazia e all'egemonia nel continente europeo. La Russia, fermata dal Giappone nelle sue mire espansionistiche in Oriente, concentrò di nuovo l'attenzione sulla penisola balcanica, scontrandosi con gli interessi dell'Austria spalleggiata dalla Germania. La Francia non aveva ancora abbandonato il suo proposito di rivincita nei confronti della Germania in seguito alla perdita dei territori dell'Alsazia e della Lorena, durante la guerra franco-prussiana del 1870. Un altro fronte di attrito tra la Francia e la Germania era rappresentata dal Marocco, cui ambivano entrambe le potenze.



Nel 1907 gli schieramenti contrapposti erano ormai chiari, tanto che Francia, Inghilterra e Russia stipularono l'accordo della Triplice intesa in funzione anti-tedesca ed anti-austriaca che si tramutò in vera e propria alleanza nel 1914.

In questa situazione di precaria stabilità internazionale, la causa occasionale che scatenò la guerra fu l'uccisione dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo, erede al trono d'Austria a causa di uno studente bosniaco. Per Vienna la responsabilità dell'attentato era da attribuirsi al governo serbo e il 28 luglio 1914 l'Austria dichiarò guerra alla Serbia. Pochi giorni, in conseguenza all'alleanza militare franco-prussiana, la Francia scese in campo. Come risposta, la Germania invase il Belgio per cercare di penetrare nel territorio francese, aggirandone la linea fortificata. Il 5 agosto l'Inghilterra dichiarò guerra alla Germania. In un primo momento, l'azione tedesca fu rapidissima, facilitata dal fatto di avere un esercito poderoso e ben organizzato. Questa fase del conflitto, detta anche 'guerra' di movimento, vide l'avanzata delle truppe tedesche fino a 40 km da Parigi. I Francesi, nel frattempo, contrattaccarono nelle Ardenne e in Lorena, ma vennero sconfitti a Verdun. Sulla Marna, la difesa organizzata dal generale Joffre resistette. Da questo momento, la guerra ristagnò estenuante e logorante nelle trincee.

Migliore era la situazione per gli austro-tedeschi sul fronte orientale che nel maggio del 1915 occuparono la Polonia e le province baltiche occidentali, mentre la Turchia entrava in guerra al loro fianco. In molti strati dell'opinione pubblica, intanto, era diffusa la convinzione che la guerra sarebbe durata poco; in realtà, essa durò ben quattro anni e coinvolse non solo gli eserciti al fronte, ma tutta la struttura economica e amministrativa degli Stati belligeranti.

Lo scoppio del conflitto in Europa colse l'Italia incerta e smarrita sul da farsi. Il governo Salandra dichiarò la neutralità. Il Parlamento e il Paese sembrarono accettare favorevolmente quest'atteggiamento prudente. Ben presto, però, nacque e si sviluppò una violenta polemica tra i neutralisti, che ritenevano più utile e vantaggioso restare fuori del conflitto, e gli interventisti, che auspicavano l'ingresso dell'Italia in guerra. A grandi linee, si può affermare che neutralisti furono socialisti, cattolici e liberali giolittiani, mentre repubblicani, socialriformisti, nazionalisti e liberali conservatori si schierarono dalla parte opposta. Nel campo interventista il gruppo più attivo fu quello nazionalista che, in un primo momento, auspicò un intervento a fianco degli Imperi centrali, ma in seguito cambiò atteggiamento e caldeggiò la guerra a fianco dell'Intesa, giustificando questa decisione con l'esigenza per l'Italia di conquistare Trento e Trieste ancora sotto il dominio dell'Austria.

Il 26 aprile 1915 l'Italia firmava con le tre potenze dell'Intesa il 'patto di Londra', assicurandosi in caso di vittoria il Trentino, l'Alto Adige e l'Istria. Il 24 maggio l'Italia dichiarò guerra all'Austria e l'esercito italiano venne affidato al comando del generale Cadorna. L'offensiva italiana riuscì ad immobilizzare sul fronte dell'Isonzo notevoli forze austriache, ma ciò costò il sacrificio d'altrettanti soldati italiani. Si ebbe ben presto l'impressione di quanto dura e diversa dalle precedenti guerre combattute dall'Italia dovesse essere la guerra mondiale.

Nel 1916 una grossa spedizione austriaca, che fu detta 'punitiva', scese fino all'altopiano d'Asiago dove fu bloccata. Le truppe italiane arretrarono difendendo a palmo a palmo l'altopiano con costi umani elevatissimi.

La guerra cominciò a provocare evidenti segni di stanchezza tra le parti in lotta e non mancarono iniziative per raggiungere un'intesa che ponesse fine al conflitto. Nessun tentativo, però, compreso l'appello del papa Benedetto XV alla pace, ebbe l'esito sperato.

Intanto, in Russia Lenin e il partito bolscevico videro accrescersi le possibilità di sfruttare lo scontento delle masse rurali per aprire la strada a una rivoluzione che avrebbe dovuto instaurare lo stato socialista. Nell'aprile del 1917 cadde il governo provvisorio Kerensky e si costituì il governo rivoluzionario presieduto dallo stesso Lenin. La Russia precipitò in una fase di terrore che costrinse il governo sovietico ad affrettare la conclusione della pace e fu firmato un armistizio con i Tedeschi.

Lo stesso anno vide l'ingresso in guerra, a fianco delle forze dell'Intesa, degli Stati Uniti d'America, per i quali una vittoria tedesca avrebbe potuto rappresentare un serio pericolo per gli interessi economici nel Mediterraneo e nel Medio Oriente. Sul piano psicologico ed economico, l'intervento americano rappresentò un contributo determinante alla soluzione del conflitto.

Durante il 1917 le forze austro-tedesche concentrarono tutti i loro sforzi sul fronte italiano, scendendo velocemente fino a Caporetto, dove inflissero una dura sconfitta all'esercito del generale Cadorna. Le truppe italiane, tuttavia, riuscirono a ricomporsi e a creare una linea difensiva sul Piave, fermando con successo gli austro-tedeschi. Cadorna, intanto, veniva esonerato e il comando venne affidato ad un generale napoletano, Armando Diaz, che abilmente riuscì a risollevare il morale dell'esercito.

Il 1918 fu l'anno risolutivo della guerra. Fallì, infatti, l'offensiva tedesca sulla Marna e quella austriaca sul Piave. Nell'ottobre dello stesso anno il generale Diaz cominciò una poderosa offensiva che prese il nome di 'battaglia di Vittorio Veneto' che si concluse con la definitiva disfatta austriaca. Circa un mese dopo la Germania e l'Austria si arrendevano agli alleati.

Il 19 gennaio del 1919 si apriva a Parigi la Conferenza della pace, cui parteciparono i Paesi vincitori della guerra. Il presidente degli U.S.A., Wilson, propose un programma di 14 punti che comprendevano la libertà dei mari, il rispetto delle nazionalità e la condanna della corsa agli armamenti. Questo progetto, però, venne a conflitto con gli interessi degli Alleati che non erano disposti a rinunciare ai vantaggi territoriali e alle ragioni economiche che avevano ispirato la loro condotta di guerra.

I trattati di pace, perciò, furono cinque e il più importante fu quello di Versailles che fu imposto alla Germania. Le principali clausole prevedevano il ritorno alla Francia delle regioni dell'Alsazia e della Lorena ; la ripartizione delle colonie tedesche tra Inghilterra e Francia ; pesanti riparazioni a carico della Germania. L'Impero asburgico, intanto, veniva smembrato in tre nuovi Stati indipendenti (Ungheria, Cecoslovacchia e Iugoslavia). All'Italia andavano l'Alto Adige, Trieste e il Trentino come previsto nel Patto di Londra.

IL LAVORO SUBORDINATO

Per l'art. 2094 c.c. è prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga, in cambio di una retribuzione, a collaborare nell'impresa prestando il proprio lavoro, intellettuale o manuale, alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore. Le caratteristiche generali del contratto di lavoro subordinato sono: 1 L'erogazione da parte del lavoratore delle proprie energie lavorative; 2 L'inserimento non occasionale ma continuativo del lavoratore nell'impresa in posizione di dipendenza e sotto la direzione dell'imprenditore. Il lavoro subordinato è tale perché deve sottostare alla vigilanza e alle direttive impartite dal lavoratore. La dipendenza del lavoratore dall'imprenditore è l'obbligo che egli ha di sottostare alla vigilanza e alle direttive di questi concretizza un vero e proprio rapporto gerarchico; 3 Il diritto del lavoratore subordinato di percepire la retribuzione che costituisce il corrispettivo dell'erogazione delle energie lavorative. Il contratto di lavoro subordinato si differenzia dal contratto di lavoro autonomo. Il contratto di lavoro autonomo, detto anche contratto d'opera, si ha, infatti, quando il lavoratore si obbliga verso corrispettivo, a compiere un'opera o un servizio prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente.

La Costituzione attribuisce particolare importanza al lavoro tanto da porlo a fondamento dell'intero ordinamento della repubblica (ART.1). Questa attribuisce ai lavoratori una serie di altri diritti specifici tra i quali: 1 Il diritto alla retribuzione; 2 Il diritto di sindacato; 3 Il diritto di sciopero.

Il diritto alla retribuzione nella Costituzione non si limita a sancire che il lavoratore ha diritto ad essere retribuito, ma stabilisce anche in quale misura deve essere retribuito. La retribuzione deve essere: 1 Proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro prestato; 2 Sufficiente ad assicurare al lavoratore e alla sua famiglia un esistenza libera e dignitosa. La norma dell'art.36 Cost. è precettiva nel senso che deve essere applicata immediatamente dal giudice ogni volta se ne presenti la necessità. Ne deriva che se il lavoratore percepisce una retribuzione non conforme alla previsione costituzionale può rivolgersi al giudice. La retribuzione può essere calcolata a tempo, a cottimo o in maniere mista.

Il diritto di sindacato si articola in due aspetti: 1 La possibilità di costituire associazioni sindacali; 2 Il diritto di ogni lavoratore di associarsi, senza che ciò comporti limiti o discriminazioni a suo carico, al sindacato prescelto. Essi difendono i diritti dei lavoratori sia a livello individuale, cioè nello svolgimento di un determinato rapporto di lavoro, sia a livello collettivo, cioè nella sottoscrizione di contratti efficaci nei confronti di tutti gli aderenti al sindacato firmatario. Il diritto di sciopero nelle Costituzione si attribuisce ai lavoratori ai lavoratori il diritto di tutelare i propri interessi anche mediante lo sciopero, cioè l'astensione volontaria dal lavoro. Considerato reato durante il periodo fascista, lo sciopero costituisce oggi la forma più incisiva e diffusa di lotta sindacale. Nei periodi di più intensa lotta sindacale si è frequentemente posto il problema di garantire in ogni caso il funzionamento dei servizi pubblici essenziali per la collettività. Dopo laboriose trattative e lunghe discussioni tra le forze politiche, sociali, sindacali, è stata emanata una legge dove: vengono definiti i servizi pubblici ritenuti essenziali nell'interesse della collettività; lo sciopero dei lavoratori addetti ad un servizio pubblico essenziale deve essere reso noto con un preavviso di almeno 10 giorni rispetto alla data di astensione e deve essere indicata la durata massima dell'astensione; possibilità per l'autorità pubblica in caso di assoluta necessità di ordinare ai lavoratori interessati di riprendere il lavoro. A seconda dei motivi per cui lo sciopero è stato indetto, questo può riguardare le condizioni di lavoro, l'ammontare della retribuzione e in questi casi si parla di sciopero economico. Si può ritenere possibile anche lo sciopero politico finalizzato ad influire sulle scelte politiche del governo. Esiste anche lo sciopero di solidarietà che mira non alla tutela degli interessi degli scioperanti, ma di altre categorie di soggetti.

Lo statuto dei lavoratori tutela due aspetti della vita lavorativa: 1 La libertà e la dignità del lavoratore sul posto di lavoro; 2 La libertà sindacale all'interno dei luoghi di lavoro. Nel primo caso vengono prese in considerazione la libertà di opinione senza discriminazione politica, sindacale e di fede religiosa; il divieto di effettuare accertamenti sanitari sulle persone dei lavoratori se non tramite gli istituti previdenziali; il divieto per il datore di lavoro di sottoporre i lavoratori a controllo tramite guardie giurate o mezzi audiovisivi. Nel secondo caso vengono prese in considerazione la libertà di costituzione e di adesione ad organizzazioni sindacali; il divieto di atti di discriminazione conseguenti al libero esercizio di attività sindacale o politica; il divieto dei lavoratori di costituire delle RSA(rappresentanze sindacali aziendali), all'interno di ogni unità produttiva; il diritto di organizzare assemblee interne anche durante l'orario di lavoro. Lo statuto dei lavoratori prevede anche mezzi particolarmente efficaci dei comportamenti antisindacali eventualmente seguiti dal datore di lavoro che hanno ostacolato o impedito l'esercizio del diritto di sciopero. Se si verificano questi la RSA può ricorrere al pretore il quale ordina al datore di lavoro la cessazione immediata del comportamento antisindacale. Il pubblico impiego è regolato da una legislazione particolare e presenta notevoli differenze dal rapporto di lavoro di diritto privato. Le sue caratteristiche sono: 1 L'assunzione non avviene per contrattazione, ma per pubblico concorso; 2 Tutti i provvedimenti riguardanti lo svolgimento del servizio sono costituiti da atti amministrativi; 3 Il trattamento economico è stabilito dalla contrattazione collettiva, tra la pubblica amministrazione e i sindacati dei dipendenti; 4 Le controversie derivanti dal rapporto di lavoro vengono decise dal TAR; 5 Anche ad esso è applicabile lo statuto dei lavoratori.

L'IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO

L'introduzione dell'imposta sul valore aggiunto ha rappresentato la più importante innovazione nel campo delle imposte indirette. L'IVA è un'imposta indiretta generale sugli scambi, plurifase, proporzionale, neutra e trasparente. L'IVA è stata introdotta in Italia con il DPR n.633/1972. I soggetti passivi dell'IVA sono i consumatori finali dei beni e dei servizi. I soggetti passivi di diritto sono: gli imprenditori commerciali, gli esercenti arti o professioni, gli importatori. Le operazioni imponibili che sono assoggettate a tributo sono: le cessioni di beni effettuate nell'esercizio d'imprese o nell'esercizio di arti e professioni; le prestazioni di servizi verso corrispettivo, effettuate nell'esercizio d'imprese o nell'esercizio di arti e professioni. L'IVA non viene invece applicata ad alcune operazioni che hanno particolare trattamento nella normativa fiscale o sono del tutto estranee al tributo. Le operazioni non imponibili, sono tutte le operazioni che vengono effettuate fuori dal territorio dello Stato o sono a queste assimilabili: mancando il presupposto della territorialità, non viene ad essere applicata l'imposta. Fanno però parte del volume d'affari e quindi devono essere regolarmente fatturate e registrate, anche al fine di consentire la detrazione dell'IVA sugli acquisti. Il regime di non imponibilità è stato adottato in base alla regola per cui questa categoria di beni e servizi deve essere assoggettata al tributo nel paese di destinazione. Per le operazioni esenti esistono gli obblighi formali di fatturazione e registrazione, ma a differenza delle operazioni non imponibili non è per queste consentita la detrazione dell'IVA assolta sugli acquisti. Le operazioni escluse non devono essere fatturate e registrate e non concorrono quindi alla determinazione del volume di affari.

La base imponibile dell'IVA è costituita dall'ammontare complessivo dei corrispettivi dovuti, è quindi costituita da: 1 Il prezzo del bene o servizio; 2 Spese e prestazioni accessorie; 3 Eventuali oneri gravanti sull'operazione. L'IVA è un'imposta proporzionale con aliquote differenziate. Ragioni di carattere sociale impongono aliquote più elevate per i consumi voluttuari e modeste per consumi di prima necessità.

Sono attualmente tre: un'aliquota normale del 20%; un'aliquota media del 10%; un'aliquota ridotta del 4%.

L'IVA incide sul consumatore finale, ma viene riscossa, in ogni stadio del ciclo produttivo, sull'incremento di valore del bene o servizio. L'IVA è un'imposta che si riferisce all'anno solare, tuttavia la periodicità della sua liquidazione è mensile o trimestrale. L'imposta da versare all'erario, o l'eccedenza da portare a credito per il periodo di liquidazione successivo, si ottengono applicando il principio di detrazione, facendo la differenza tra imposta a debito e imposta a credito. La differenza tra questi due valori è il debito d'imposta dell'imprenditore da versarsi all'erario.

I soggetti che intendono dare inizio ad un'attività di produzione di beni o servizi, devono presentare all'ufficio competente, entro 30 giorni dall'effettivo inizio una denuncia redatta su apposito modello relativa ai dati riguardanti la nuova attività. L'ufficio assegna al contribuente la partita IVA e i contribuenti sono classificati in base al volume d'affari dell'anno precedente. Il volume d'affari è costituto dall'ammontare complessivo delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi imponibili, non imponibili ed esenti effettuate.

I contribuenti si distinguono in tre categorie: 1 Contribuenti soggetti a regime ordinario; 2 Contribuenti soggetti a regime semplificato; 3 Contribuenti soggetti a regimi supersemplificati. Allo scopo di predisporre gli strumenti necessari per combattere l'evasione, la legge ha previsto una serie di obblighi. Oltre ai libri e alle registrazioni obbligatorie il contribuente deve tenere i seguenti registri: 1 Registro delle fatture; 2 Registro dei corrispettivi; 3 Registro degli acquisti.

In seguito all'abolizione della bolla d'accomnamento anche in Italia, vige il principio della non obbligatorietà di documenti d'accomnamento dei beni viaggianti. E' tuttavia necessario che il trasporto dei beni si verifichi nello stesso giorno dell'emissione della fattura : questa può scortare i beni viaggianti, oppure essere inviata per posta o per via telematica. Qualora l'emissione della fattura venga differita deve essere emesso il DdT (documento di trasporto). I commercianti al minuto e le categorie assimilate sono tenuti all'emissione di una ricevuta fiscale per ciascun'operazione per la quale la fattura non è obbligatoria. I soggetti IVA che effettuano cessioni di beni in locali aperti al pubblico devono usare i registratori di cassa. Al fine di combattere l'evasione fiscale la legge prevede una serie di sanzioni amministrative e penali, queste ultime si applicano nei casi più gravi di trasgressione delle disposizioni fiscali. Le sanzioni amministrative e le meno gravi sanzioni penali possono essere sensibilmente ridotte in caso di concordato e di conciliazione giudiziale. Il concordato si perfeziona con il versamento delle somme concordate. Con la conciliazione si può far cessare una controversia già avviata presso la commissione tributaria provinciale. Le parti fissano l'importo del tributo e delle altre somme dovute estinguendo il contenzioso. Il ravvedimento operoso esclude l'applicazione di sanzioni penali previste per gli eventuali reati collegati alle infrazioni sanate. Con la creazione del mercato unico è necessaria una profonda revisione della struttura dell'IVA, per agevolare la circolazione dei beni tra i pesi comunitari. Una direttiva prevede l'adozione della tassazione del paese di origine, con un'armonizzazione delle aliquote dei diversi paesi. Tuttavia attualmente vige un regime transitorio, con applicazione della tassazione del paese di destinazione. Sono state già introdotte norme semplificative e di controllo, allo scopo di facilitare gli operatori economici limitando i pericoli di evasione.

IL PERSONALE DIPENDENTE

Nelle grandi aziende, con molte migliaia di dipendenti, uno specifico settore si occupa della direzione del personale. In relazione al personale distinguiamo:

1-La gestione del personale: riguarda la selezione, la formazione, l'addestramento, l'assunzione, lo sviluppo delle carriere, il licenziamento dei lavoratori dipendenti.

2-L'amministrazione del personale: riguarda la liquidazione delle retribuzioni, le relazioni con gli enti previdenziali, il amento dei contributi sociali e l'assolvimento di ogni altro obbligo.

Tutti gli adempimenti in materia di lavoro quando non sono svolti dal datore di lavoro, vengono svolti dagli iscritti all'albo dei consulenti del lavoro o dagli iscritti negli albi degli avvocati e procuratori legali. Questi svolgono tutti gli adempimenti per l'amministrazione del personale dipendente.

Oggi le politiche del personale devono essere concordate con le associazioni sindacali, che costituiscono gli interlocutori dell'azienda nel definire gli strumenti normativi dei contratti di lavoro e nel verificarne l'attuazione. Quando un'azienda assume un lavoratore nasce il contratto di lavoro subordinato, che prevede un periodo di prova. Il lavoro subordinato consiste in un'attività di carattere manuale o intellettuale svolta dal lavoratore alle dipendenze e sotto la direzione del datore di lavoro. Poiché questo si trova in condizioni di inferiorità, lo stato interviene, attraverso leggi che costituiscono il diritto del lavoro e la legislazione sociale, a tutelare il lavoratore. La vigilanza in materia di lavoro e altro spetta al Ministero del lavoro e della previdenza sociale.

I lavoratori subordinati secondo il codice civile sono distinti in quattro categorie: dirigenti, quadri, intermedi, impiegati e operai. La legge stabilisce parità di trattamento fra uomini e donne in materia di lavoro. L'assunzione avviene per chiamata nominativa ciò significa che le aziende possono procedere direttamente alla scelta dei dipendenti. Solo le aziende con più di dieci dipendenti è previsto un vincolo di legge, cioè quello di orientare le proprie scelte di personale riservando una percentuale a lavoratori appartenenti a specifiche categorie svantaggiate.

Il contratto di lavoro può essere a tempo determinato, la scadenza segna la fine del contratto. Oppure può essere a tempo indeterminato, questo si scoglie con il recesso di uno dei contraenti.

La retribuzione è tutto ciò che il lavoratore dipendente percepisce in via continuativa quale compenso per le sue prestazioni. La retribuzione può essere in denaro o parte in denaro e parte in natura. Può inoltre essere calcolata in base al tempo impiegato per la prestazione lavorativa, in base al risultato ottenuto o con altre forme, quali le partecipazioni agli utili e le provvigioni.

Il amento delle retribuzioni avviene a lavoro compiuto, secondo scadenze stabilite in sede contrattuale. La retribuzione è ata in denaro o con assegni circolari o, in base ad accordi intervenuti tra imprenditore e rappresentanze dei lavoratori. Ogni datore di lavoro deve consegnare a ogni dipendente un prospetto detto comunemente busta a, dal quale risulta la liquidazione del compenso a esso spettante. Il costo del lavoro che grava sull'azienda è molto superiore all'importo percepito dal datore di lavoro a titolo di retribuzione. Il costo del lavoro comprende, infatti, non solo i salari e gli stipendi, ma anche le retribuzioni relative alle ferie, ai permessi, alle festività, ecc.

L'assicurazione per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali è gestita dall'INAIL. Tutte le imprese devono tenere il registro degli infortuni, vidimato dalla competente Unità sanitaria locale. La responsabilità del rispetto di quest'obbligo grava non solo sui datori di lavoro, ma anche sui dirigenti, la legge prevede pesanti sanzioni amministrative e pecuniarie in caso d'inadempimento.

Il premio di assicurazione è a intero carico del datore di lavoro che lo calcola in base a un tasso, comunicato dall'INAIL in funzione del grado di rischio connesso alle diverse attività lavorative. Detto tasso viene applicato dapprima sulle retribuzioni ate nell'anno precedente dando luogo a un'autoliquidazione anticipata del premio; successivamente si procede al ricalcolo e al conguaglio sulla base delle retribuzioni effettivamente ate. Il versamento anticipato ha luogo entro il 16 febbraio.

Le forme di previdenza e assistenza obbligatorie in gestione all'INPS sono: l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti; l'assicurazione per la disoccupazione involontaria; la cassa unica assegni per il nucleo familiare (CUANF); la cassa integrazione guadagni (CIG); l'assicurazione per malattia; l'assicurazione per la maternità; il fondo garanzia TFR. I contributi sono versati all'INPS dai datori di lavoro, al netto di quanto gli stessi hanno ato ai lavoratori. I recenti provvedimenti di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti hanno introdotto: l'unificazione dei versamenti dei contributi con un'unica distinta di versamento e un unico termine stabilito nel giorno 16 del mese di scadenza; la possibilità di compensare debiti e crediti; la possibilità, se il periodo d'imposta coincide con l'anno solare e sono state effettuate ritenute fiscali a non più di 10 persone, di presentare la dichiarazione annuale unificata.

Gli elementi della retribuzione percepita dal lavoratore si compone di più voci che sono: la retribuzione base; gli aumenti periodici di anzianità; l'elemento distinto della retribuzione; il premio di produzione; i superminimi, gli assegni di merito; le indennità, il compenso per lavoro straordinario; la gratifica natalizia. Tutti questi elementi vanno a formare la retribuzione lorda, aumentata dall'assegno per il nucleo familiare e dalle indennità di malattia e maternità. Dalla retribuzione lorda vengono sottratti i contributi sociali a carico del lavoratore, sono esclusi l'assegno per il nucleo familiare, le prestazioni previdenziali, il trattamento di fine rapporto. Il calcolo delle ritenute sociali viene effettuato mensilmente, applicando all'importo imponibile le aliquote percentuali a carico dei lavoratori. Prima di arrivare alla retribuzione netta vengono sottratte le ritenute fiscali, si determina sull'importo complessivo di tutte le somme percepite dal lavoratore al netto dei contributi previdenziali obbligatori. Il calcolo della ritenuta si effettua: sul totale fiscalmente imponibile; si calcolano le detrazioni d'imposta; si determina la ritenuta fiscale d'acconto. E' così denominata perché è il carico fiscale definitivo a cui sarà soggetto il lavoratore, potrà essere determinato solo alla fine dell'anno sul complesso dei suoi redditi di lavoro e di natura. L'imposta (IRPEF) verrà diminuita di quanto già versato attraverso le ritenute d'acconto e sarà diminuita di quanto già versato nelle ritenute d'acconto. Poiché l'IRPEF è progressiva il calcolo delle ritenute fiscali sulle retribuzioni delle mensilità aggiuntive deve essere considerato come provvisorio, il calcolo definitivo può essere effettuato solo il totale dei redditi di lavoro percepiti. Il conguaglio annuale delle ritenute d'acconto IRPEF deve avvenire entro la fine del febbraio successivo. L'importo complessivo della retribuzione percepita e delle ritenute subite deve essere documentato dalla certificazione annuale che il datore di lavoro deve consegnare a ogni dipendente entro il successivo mese di febbraio, in caso di cessazione del rapporto di lavoro entro 12 giorni dalla richiesta dell'interessato.

La legge impone ai datori di lavoro di tenere: il libro matricola, su cui devono essere annotati i dati anagrafici dei lavoratori dipendenti, ecc. Il libro a, su cui devono essere annotate le ore di lavoro ordinario e straordinario, ecc. La contabilità del personale è analitica, in quanto consente di effettuare le elaborazioni con riferimento ad ogni singolo lavoratore; a livello di contabilità generale le elaborazioni sono sintetiche e danno luogo a scritture con cui si rilevano le liquidazioni delle retribuzioni e dei contributi e i relativi amenti e versamenti.

All'atto dello scioglimento del contratto di lavoro, il personale ha diritto al trattamento di fine rapporto (TFR). Esso si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari all'importo complessivo della retribuzione percepita dal lavoratore per l'anno stesso divisa per 13,5. Il trattamento di fine rapporto è incrementato al 31 dicembre di ogni anno, con l'applicazione di un tasso di rivalutazione costituito dall'1,5% in misura fissa e dal 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo. Il datore di lavoro è tenuto a versare all'INPS mensilmente un contributo dello 0,5% della retribuzione destinato al miglioramento delle pensioni, per questo contributo ha diritto di rivalsa in sede di calcolo della quota annuale del trattamento di fine rapporto. Il amento del TFR è soggetto a ritenuta fiscale. Quindi bisogna determinare la base imponibile e l'aliquota da applicare. La base imponibile si ottiene detraendo dal trattamento di fine rapporto liquidato una somma pari a lire 500.000 per ciascun anno di anzianità di lavoro. Per determinare l'aliquota è necessario calcolare dapprima il reddito di riferimento, che si ottiene moltiplicando il trattamento di fine rapporto per 12 e dividendo il risultato per gli anni di anzianità. In base alla tabella delle aliquote IRPEF si calcola il corrispondente al reddito di riferimento. Dividendo l'IRPEF per il reddito di riferimento e moltiplicando il risultato per 100 si ottiene l'aliquota da applicare. Il TFR rappresenta per il lavoratore una retribuzione differita sotto forma di risparmio forzato e per l'impresa una forma di autofinanziamento improprio, cioè un debito a scadenza indeterminata.

Il sistema pensionistico dei lavoratori dipendenti si baserà su tre punti: la pensione pubblica che coprirà solo il 40-50% dell'ultima retribuzione; la pensione integrativa assicurata dai fondi pensione collettivi costituiti da imprenditori, lavoratori, sindacati, associazioni di categoria; soluzioni individuali quali la sottoscrizione di polizze di assicurazione vita o di piani di accumulazione in un fondo comune d'investimento. Lo stato per favorire la costituzione dei fondi pensione prevede un regime fiscale agevolato. 

IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE

Un'azienda è caratterizzata da: persone, attività produttive, attività accessorie.

L'insieme di tutti questi elementi costituisce un sistema, in pratica essi interagiscono tra loro per raggiungere gli obiettivi fissati per l'azienda. All'insieme delle persone che lavorano in azienda è fornita una struttura che stabilisce i compiti e le deleghe di ciascun componente dell'organizzazione in modo che sia definito quello che deve fare e quello che non gli è concesso fare. Quanto più le dimensioni dell'azienda crescono tanto più i compiti e le responsabilità di ciascuno sono definite in maniera esplicita attraverso l'organigramma. All'interno dell'organizzazione aziendale possiamo identificare quattro livelli di attività: l'operatività primaria costituita dalle attività di base che rappresentano il fine per la quale l'azienda è costituita; il coordinamento operativo rappresentato dalla pianificazione e dal controllo del processo operativo primario; la supervisione tattica controlla il corretto utilizzo delle risorse aziendali e provvede alla definizione dei piani a breve e medio termine; la pianificazione strategica definisce i piani di sviluppo a medio e lungo termine dell'azienda.

Le attività svolte all'interno dell'organizzazione aziendale utilizzano dati e producono informazioni seguendo un flusso generale. I dati utilizzati possono essere anche dati provenienti non solo all'interno dell'azienda, ma anche dall'esterno. Quindi il sistema informativo utilizza dati strutturati e dati non strutturati. Questi sono una materia prima per l'azienda.

Lo sviluppo dei sistema informatici nelle aziende corrisponde alle esigenze di: rendere automatici i lavori ripetitivi; poter disporre dei dati che servono in tempi molto brevi.

Gli elementi fondamentali del sistema informativo sono: le attrezzature hardware, il software, le persone, le applicazioni.

Nei primi anni della diffusione dell'informatica nelle aziende, il sistema informativo aziendale era un settore a sé stante, chiamato CED o EDP a cui i diversi reparti mandavano i dati da elaborare. Un aspetto particolarmente importante riguarda i costi del sistema informatico per: ore di connessione al computer centrale, ore di elaborazione, tempi di evasione delle richieste dei lavori, spazio occupato sui supporti centrali di memoria di massa.

Ci sono poi altri servizi importanti che incidono sui costi: la fornitura di attrezzature hardware, i programmi acquistati da software house, la manutenzione delle attrezzature, la modifica del software, la formazione del personale.

L'evoluzione dell'hardware e del software, con la diminuzione dei costi delle attrezzature e la disponibilità di linguaggi e ambienti di sviluppo per la programmazione, ha creato nel tempo un allargamento delle aree interessate da processi di automazione e dall'introduzione di un numero crescente di applicazioni informatiche per l'azienda. Tra le persone che si occupano direttamente della gestione del sistema informatico aziendale si possono distinguere diversi profili professionali.

Le principali ure professionali dell'informatica sono: progettista software, programmatore, analista, sistemista.

Gli ultimi decenni hanno visto un grande incremento della quantità di informazioni e di dati memorizzati. Quest'accumulo di dati diventa sempre più facile, anche per i costi dei supporti di memoria di massa che si abbassano e aumentano le loro capacità.

I database management system facilitano l'accesso ai dati memorizzati, i sistemi tradizionali di elaborazione delle transazioni on-line consentono di immettere i dati nei database, ma non sono adatti per produrre analisi significative.

L'analisi dei dati può fornire ulteriori conoscenze sul business andando al di là dei dati esplicitamente memorizzati per derivare conoscenze riguardo alla situazione dell'impresa e del mercato esterno: questo si chiama 'Data Mining' o scoperta di conoscenza estratta. Il data mining è l'estrazione non banale di informazione dai dati e si realizza attraverso la ricerca delle associazioni tra i dati e degli indicatori globali che esistono nei grandi database. Il risultato di questo lavoro fornisce informazioni e conoscenze che vengono messe a disposizione delle aree aziendali.

Il data mining serve a vagliare grandi quantità di dati per scoprire regole e fatti. Tutto questo lavoro diventa produttivo se i dati appropriati vengono raccolti e memorizzati in un 'Data Warehouse' che può essere definito come il database di tipo decisionale che diventa il deposito centralizzato dei dati. Le tecniche per i data warehouse consentono di estrarre e trasformare i dati presenti nei database operazionali per caricarli nei database decisionali dei sistemi informativi direzionali, per l'analisi e il reporting degli utenti che devono prendere le decisioni.

Ci sono quattro caratteristiche che descrivono un data warehouse: orientato da un aspetto specifico, integrato, variante nel tempo, non volatile.

Le applicazioni dei data mining e di data warehouse sono potenzialmente importanti in vari campi per ottenere indicatori, controlli di andamenti, previsioni e pianificazioni.

La diffusione delle reti di elaboratori ha modificato le modalità di organizzazione delle risorse informatiche all'interno delle aziende. Inoltre le risorse informatiche non sono più necessariamente concentrate in un particolare Centro, ma sono distribuite in spazi fisici.

Nasce una nuova concezione dell'architettura delle risorse informatiche ; non si parla più allora di minisistemi, sistemi dedicati, sistemi host, ma di architettura client/server, cioè di un insieme organizzati di stazioni di lavoro informatiche che utilizzano sistemi operativi diversi. La potenza elaborativa non risulta necessariamente concentrata presso grandi sistemi host, ma può essere gestita anche da piccoli sistemi: questo decentramento prende il nome di 'downsizing'.

I computer che formano l'architettura client/server costituiscono, di fatto, sistemi aperti in quanto possono comunicare tra loro con una visione logica delle risorse che ne permette l'uso anche da parte di sistemi con software di base diverso. Questo presenta vantaggi , infatti, l'azienda può utilizzare sistemi hardware meno recenti o software, accanto a computer di nuova concezione, risolvendo facilmente i problemi di interfaccia mento o di colloquio. Le risorse inoltre non devono essere necessariamente duplicate e il software non deve essere installato su più stazioni.

La diffusione maggiore riguarda le reti locali di tipo dipartimentale dove la condivisione delle funzioni di file server e di print server risponde maggiormente alle esigenze di ottimizzazione delle risorse già presenti in azienda.

Oltre a soluzioni di tipo client/server per piccole reti LAN si possono avere anche architetture più semplici denominate peer-to-peer, nelle quali tutti i sistemi posseggono la piena funzionalità e ogni stazione è al pari con le altre.

I vantaggi sono rappresentati dall'economicità della soluzione e i limiti si collocano nella complessità di gestione dell'ambiente al crescere del numero dei sistemi connessi in rete. Le maggiori tendenze dei moderni sistemi informatici aziendali hanno quindi come elemento comune la connessione alle reti siano esse etarie, nazionali o locali.

Il networking assume un ruolo strategico all'interno dei sistemi informativi perché incide sugli aspetti organizzativi e sulle modalità di progettazione e di lavoro.

Inoltre le reti aziendali offrono la tecnologia adatta per l'aggregazione a livello d'ufficio e di reparto per formare gruppi di utenza omogenei per progetto indicati con il termine workgroup. L'automazione degli uffici riguarda quindi le attività aziendali ma anche i servizi delle amministrazioni. L'office automation provoca il calo del lavoro esecutivo e la crescita del lavoro specialistico. L'informatica ha risposto in due modi alle richieste di automazione poste dagli utenti: informatica di organizzazione, per sostituire l'uomo con l'elaboratore in tutte le attività programmabili e per trovare soluzioni che rendano programmabili il maggior numero possibile di attività; informatica individuale, per fornire gli strumenti informatici che gli utenti possano usare liberamente al fine di aumentare l'efficienza degli uffici.

Gli archivi possono essere usati da più applicazioni: perciò il progettista di un'applicazione deve preoccuparsi di definire chi e come può accedere ai dati.

In generale ad ogni utente viene associato un profilo il cui accesso è controllato mediante password ; al profilo sono associate una serie di azioni, di permessi e di divieti relativi all'utente, questi controlli vengono realizzati a diversi livelli. Gli archivi elettronici hanno più o meno gli stessi problemi degli archivi cartacei e, pertanto si rende necessaria la copia periodica degli archivi e la conservazione delle copie in posti sicuri. L'attività di copia di archivi grandi ha durate significative e di solito viene eseguita giornalmente.

Nelle situazioni dove non è consentita l'interruzione dell'attività di un sistema di elaborazione la sicurezza viene garantita anche nella parte hardware attraverso la duplicazione di parti o dell'intero sistema: queste tecniche vengono indicate col termine 'fault tolerance' e riguardano principalmente le memorie di massa nei server delle reti e nei sistemi di medie e grandi dimensioni.

Le cause che possono incidere negativamente, e talvolta in modo irreparabile, sulla sicurezza del sistema informatico di un'azienda nel suo complesso sono: calamità naturali, attentati terroristici, errori del personale, hacker e virus.

L'interconnessione tra i sistemi rende ancora più importante il problema della sicurezza. Le minacce più comuni vengono affrontate implementando e applicando un'adeguata politica della sicurezza. Alle tecniche tradizionali per la protezione da intrusioni, danneggiamenti o furti si aggiungono nuove modalità costituite da firewalls, crittografia dei dati, oltre ad un costante monitoraggio della sicurezza del sistema aziendale.

METHODS OF PAYMENT

A form of payment of the salary is that cash. This payment is effected by legal tender, which consists of bankonotes and coins in circulation, is provided by State. The payment more used it is the cheque. This is one of the principal aids to commercial transactions provided by banks is that of the system of settlements by cheques.

A cheque is defined in the Bills of Exchange Act as a bill of exchange drawn upon a banker, payable on demand. As such, a cheque is a written order to pay a certain sum of money addressed by the customer to his bank, bearing the name of person to whom it is to be paid.

The parties to a cheques are therefore three :

The drawee is the bank upon which the cheque is drawn, the bank wich receives, the order from its customer to pay.

The payee is the person to whom the cheque is made payable.

Business people use cheques more and more nowadays as their advantages are many. In fact they almost completely avoid the necessity to carry about and keep at home large sums of money.

Only a person who has a current account at a bank may draw a cheque. He must insert the date, the name of the payee, the amount in words and ures and his signature. A current account is that form of banking account into which a customer puts money which he wishes to be able to withdraw by cheques of by credit transfers at any time. The bank gives him a cheques book, which contains a number of printed cheques forms, and a paying-in book,which the customer uses to pay money into his current account.

Cheques may be classified as order cheques, bearer cheques, crossed cheques and open cheques.

An order cheque is one made payable to or to the order of a specified person. On the face of it there are the words. It can be collected or negotiated to a third party only by 'endorsement', that is when the payee signs his name on the back of the cheque. However, an order cheque cannot transferred if it has been marked 'Not Transferable' or 'Not negotiable'.

A bearer cheque is one made payable to a specified person or to bearer, that is to any person presenting it at a bank. On the face of the cheque there are the words 'Payor Bearer'. The payee need not sign his name on the back of a bearer cheque, as it requires no endorsement.

A crossed cheque is one which has been crossed with to parrallel lines or with the name of a banker drawn across its face. A crossed cheque can be paid only into a banking account ; so this type of cheque offers greater security.

An open cheque is simply an uncrossed cheque and may be either an order or a bearer cheque.

A bank draft is an unconditional order drawn by a bank upon itself, or upon another bank, to pay on demand a certain sum of money to or to the order of a specified person or to bearer.

The customer must pay for the bank draft in advance. Theh he sends it to the payee, who calls at the bank named and collects payment. A bank draft is considered to be as good as cash.

Like cheques bank drafts may be endorsed, crossed or, on request of the banker's customer, bear the clause 'Not Transferable'.



I DEPOSITI BANCARI LIBERI E VINCOLATI

I depositi di denaro costituiscono la fondamentale operazione di provvista fondi effettuata dagli enti creditizi nell'esercizio dell'attività bancaria; con essa vengono raccolti i mezzi necessari per svolgere l'intermediazione creditizia. Nel ricevere somme in deposito, le banche diventano debitrici verso i depositanti ai quali dovranno restituire i capitali ricevuti con gli eventuali interessi maturati. I depositi rappresentano delle operazioni passive per le banche; ciò si evidenzia dal loro bilancio, nel quale : in passivo dello Stato patrimoniale ura l'aspetto giuridico del rapporto, ossia il debito verso la clientela, che evidenzia non solo la dimensione e la potenzialità della banca ma anche il grado di fiducia che essa gode presso i risparmiatori; tra i costi del Conto economico ura l'aspetto reddituale del rapporto ossia l'ammontare degli interessi passivi e degli oneri assimilati sui debiti verso la clientela. Dal punto di vista legale il deposito bancario è un contratto : unilaterale, perché fa sorgere obbligazioni solo a carico della banca ; reale, perché si perfeziona all'atto della consegna del denaro depositato; oneroso, perché di norma la banca deve corrispondere un interesse al depositante. Esistono varie categorie di depositanti, che possono essere ricondotte a questi tre gruppi fondamentali : un primo gruppo è costituito da coloro che depositano presso le banche i loro risparmi di entità modesta e accantonati in previsione di future e impreviste necessità. Si tratta di fondi che presentano una notevole stabilità nel tempo e che rimangono di solito depositati per periodi assai lunghi; un secondo gruppo è costituito da coloro che versano presso le banche i loro risparmi o i propri capitali, anche di notevole entità, in attesa di destinarli a forme più redditizie di investimento. Si tratta in genere di fondi che non rimangono a disposizione della banca per lungo tempo; un terzo gruppo è costituito da coloro che appoggiano presso la banca la parte prevalente del loro servizio di cassa; i fondi depositati servono per essere utilizzati delle operazioni di amento riguardanti acquisti di merci o di servizi per l'esercizio di attività aziendali o professionali. I depositi effettuati da questo gruppo di soggetti sono poco stabili perché risultano movimentati da continue operazioni di versamento o di prelievo. Dopo aver parlato dei depositi bancari in senso ampio passiamo a parlare dei depositi a risparmio libero. Questi depositi accolgono sia risparmi di elevato importo sia risparmi di notevole entità e una delle loro caratteristiche è la loro disponibilità. Ciò significa che il depositante può prelevare il proprio denaro a vista, in pratica al momento stesso in cui chiede di ritirare una certa somma o di estinguere il rapporto. I depositi a risparmio sono comprovati da un libretto, chiamato appunto libretto di risparmio. Il libretto è conservato dal cliente ma deve essere presentato alla banca per ogni operazione; in esso vengono registrate tutte le operazioni effettuate e viene anche indicato, dopo ogni movimento il saldo risultante a credito del cliente. In occasione della prima operazione vengono registrati sul libretto anche gli interessi netti accreditati dalla banca per il periodo precedente. I libretti di risparmio possono essere, a scelta dei depositanti, nominativi oppure al portatore: quelli nominativi sono documenti di legittimazione perché servono a identificare il creditore. Sono intestati ad una determinata persona che è la sola che può effettuare i prelevamenti. I libretti al portatore sono titoli di credito letterali e autonomi che incorporano il credito e ne rendono possibile la circolazione mediante la consegna da una persona all'altra. La banca non è tenuta ad identificare colui che presenta il libretto allo sportello e lo considera come legittimo possessore del libretto stesso. Non esiste limite di deposito sui libretti nominativi; invece per i libretti al portatore il saldo non può essere superiore a venti milioni comprensivi degli interessi capitalizzati. Qualunque sia il tipo di libretto le operazioni di versamento possono essere compiute da qualsiasi persona; infatti, le limitazioni previste per i libretti nominativi si applicano esclusivamente alle operazioni di prelevamento. I tassi d'interesse applicati ai depositi a risparmio libero sono diversi presso le varie banche, che li pattuiscono autonomamente coi singoli clienti tenendo conto dell'ammontare delle somme versate. Il tasso minimo deve essere identico per ogni banca in tutto il territorio nazionale. Gli interessi vengono capitalizzati a fine periodo deducendo dagli interessi lordi la ritenuta fiscale e i recuperi spese stabiliti. In sede di estinzione le banche trattengono anche un importo stabilito per recuperare il costo del libretto. Ai fini del calcolo degli interessi le leggi in materia bancaria stabiliscono che ai versamenti e ai prelevamenti in denaro contante deve essere assegnato come valuta il giorno stesso dell'operazione. La misura dei tassi è soggetta a variazioni in base alla mutevole situazione del costo del denaro sul mercato dei capitali. Le variazioni dei tassi in senso sfavorevole al cliente possono essere effettuate purché ne sia data comunicazione scritta. Per ciascun risparmio libero bisogna distinguere la consistenza, la movimentazione e la giacenza media. Con il termine consistenza si indica l'importo che in un dato momento risulta a credito del depositante. La parola movimentazione fa riferimento al numero e all'entità delle operazioni di versamento e di prelevamento eseguite in un certo arco di tempo. Il termine giacenza media indica il periodo medio di permanenza presso le banche delle somme depositate. Oltre ai depositi a risparmio liberi esistono i depositi a risparmio vincolati. Sono chiamati vincolati quando il depositante rinuncia per un prefissato periodo di tempo a disporre delle somme versate oppure accetta di ottenere il rimborso solo dopo averlo richiesto con un tempo di anticipo prestabilito. I depositi vincolati possono essere classificati in base a diversi aspetti : rispetto al tipo di vincolo si distinguono in depositi con vincolo a scadenza fissa, per i quali la durata viene stabilita nel giorno in cui sono aperti e depositi con vincolo a scadenza indeterminata, per i quali il risparmiatore si impegna a ritirare il denaro depositato solo dopo aver dato un preavviso con un congruo anticipo ; rispetto alla durata del vincolo si distinguono in depositi vincolati a breve scadenza caratterizzati dalla scadenza non superiore a diciotto mesi e quelli a media scadenza che li superano. 

ANALISI DELLE SERIE STORICHE

In molte scienze matematiche e sociali riveste notevole importanza lo studio dell'evolversi nel tempo di certe caratteristiche di una popolazione statistica. Lo studio delle serie storiche non ha solo valore descrittivo del fenomeno, ma offre indicazioni per il futuro. Quindi si tratta di operare delle 'previsioni' sulla base dei dati rilevati in passato, analizzando la tendenza, si tratta di valutare come i fenomeni si manifesteranno in futuro. Per effettuare tale studio, si rileva la caratteristica in esame in un certo periodo di tempo e la successione delle osservazioni riferite ai vari tempi, forma una serie storica. L'analisi ed il confronto di varie serie storiche possono, in economia, meglio evidenziare legami e relazioni tra fenomeni e permettono di fare previsioni. Nell'esame di una serie storica si deve, come prima cosa, tracciare il grafico delle osservazioni rilevate rispetto al tempo. Nelle rappresentazioni grafiche di serie statistiche si devono scegliere per ogni grafico opportune unità di misura essendo i valori da rappresentare molto variabili da serie a serie. Nell'analizzare le serie storiche si devono distinguere i seguenti movimenti: movimento tendenziale, con un andamento che può essere crescente, decrescente, costante; movimento ciclico, che imprime al fenomeno delle oscillazioni dovute ai cicli economici, che sono costituiti da quattro fasi: prosperità, recessione, crisi, ripresa. Tali movimenti sono detti per il loro significato economico movimenti congiunturali; movimento stagionale, che provoca variazioni che si manifestano negli stessi mesi in anni successivi (ad esempio l'incremento delle vendite nei periodi prenatalizi); movimento casuale o accidentale, che provoca delle piccole oscillazioni dovute ad eventi casuali.

In una serie storica con rilevazioni per anni, possono essere presenti : il movimento tendenziale, il movimento ciclico ed il movimento accidentale, mentre in una serie nella quale le rilevazioni sono state effettuate, oltre che per anni, anche per frazioni di anno possono essere presenti tutti i quattro movimenti: tendenziale, ciclico, stagionale e accidentale. In certe serie un movimento è più accentuato degli altri tanto che tali serie sembrano essere sottoposte a quel solo movimento, ma in generale, sono presenti tutti i movimenti con maggiore o minore intensità.

Per determinare il trend esistono vari metodi, tra i quali i più utilizzati sono:

il metodo dei minimi quadrati; il metodo delle medie mobili.

Il metodo dei minimi quadrati permette di determinare una funzione analitica che esprime l'andamento di fondo del fenomeno.

Le funzioni più semplici usate sono:

la funzione lineare y = a + bt; la funzione esponenziale y = a * b^t

Per procedere al metodo dei minimi quadrati si considerano due variabili x e y sulle quali si sono effettuate n rilevazioni. Le coppie (xi,yi) dei dati rilevati si rappresentano graficamente sul piano sectiunesiano. Il grafico ottenuto è detto diagramma a dispersione e può assumere diverse forme. Si presentano due problemi: scegliere la funzione che meglio rappresenti il fenomeno; determinare i parametri della funzione, cioè le costanti che compaiono nella funzione scelta in modo che sia soddisfatta una condizione di accostamento prefissata.

La condizione di accostamento data dal metodo dei minimi quadrati è : determinare i valori dei parametri in modo che sia minima la somma dei quadrati delle differenze tra i valori osservati yi ed i valori teorici y.

Per quanto riguarda la scelta della funzione non esistono criteri generali validi in ogni caso e si possono solo dare delle indicazioni.

Prima di tutto occorre tracciare il diagramma a dispersione e vedere l'andamento del fenomeno. La scelta della funzione dipende anche dallo scopo per questo si fa la ricerca. Se lo scopo è puramente descrittivo del fenomeno, si cercherà una funzione semplice. Se lo scopo è investigativo, ossia se si vuole ricavare la legge, o un modello matematico del fenomeno, la funzione sarà più complessa.

Oltre al metodo dei minimi quadrati esiste il metodo della perequazione con medie mobili che consiste, nel sostituire, ai dati grezzi, i valori ottenuti con medie semplici o ponderate, di 3, 5, termini ottenendo, in questo modo, serie con valori più livellati. Il numero dei termini non è fisso, ma viene scelto esaminando la serie in modo da eliminare, o almeno da ridurre, le oscillazioni dovute ai movimenti ciclici, stagionali e casuali. Questo metodo presenta degli svantaggi rispetto a quello dei minimi quadrati in quanto si perdono alcuni dati iniziali e finali.

La perequazione può anche essere grafica o analitica. La perequazione grafica consiste nel sostituire al diagramma empirico dei dati rilevati una curva più regolare che indichi l'andamento del fenomeno, eliminando le irregolarità dovute a cause perturbatrici. La perequazione analitica consiste nel sostituire alla distribuzione dei valori rilevati una distribuzione teorica, dopo aver determinato la funzione che rappresenta la legge del fenomeno.

LE OLIMPIADI E LA PALLACANESTRO

Eventi storico-politici influenzarono spesso lo svolgimento delle Olimpiadi. A differenza dei Giochi olimpici dell'antichità, per i quali la tradizione voleva che durante la loro celebrazione si sospendesse ogni conflitto bellico in corso, per tre volte le Olimpiadi moderne furono annullate, nel 1916, nel 1940 e nel 1944, a causa delle guerre mondiali. In altre occasioni le Olimpiadi divennero scenario di eventi legati a tensioni politiche, in chiara contraddizione con l'idea di fratellanza universale che dovrebbe ispirare la manifestazione. Nel 1936, durante le Olimpiadi di Berlino, Adolf Hitler, abbandonando platealmente la tribuna al momento della premiazione, si rifiutò di riconoscere le vittorie dell'atleta statunitense di colore Jesse Owens, vincitore di quattro medaglie d'oro. Durante i giochi di Monaco del 1972, un gruppo di guerriglieri arabi del movimento palestinese Settembre Nero uccise due membri della squadra israeliana e ne presero in ostaggio altri nove, che persero poi la vita insieme a cinque guerriglieri durante lo scontro a fuoco con la polizia tedesca. In segno di lutto le Olimpiadi si fermarono per un giorno e la decisione di continuare ugualmente i giochi fu criticata da molti. Nel 1976, a Montréal, diversi paesi africani chiesero l'esclusione dai giochi della Nuova Zelanda, la cui squadra di rugby aveva giocato in Sudafrica, stato nei confronti del quale il mondo sportivo aveva deciso una specie di embargo per denunciare il violento regime di apartheid allora in vigore: al rifiuto da parte della direzione dei giochi, 31 nazioni si ritirarono dalle gare. Gli Stati Uniti, insieme ad altri 64 paesi, non presero parte, nel 1980, alle Olimpiadi di Mosca, per protesta contro l'invasione sovietica dell'Afghanistan. I partecipanti, impegnati in 21 sport, furono comunque oltre 5mila. L'URSS boicottò di conseguenza, nel 1984, i giochi di Los Angeles, in quanto, secondo Mosca, gli atleti sovietici non erano sufficientemente protetti contro i movimenti anticomunisti americani. Altre 18 nazioni dell'Est europeo e Cuba si associarono al boicottaggio e rinunciarono alle gare. Alle competizioni partecipò invece per la prima volta la Cina popolare. Nel 1988, a Seoul, parteciparono 160 nazioni, un record sino ad allora; l'unico problema politico fu la Corea del Nord, che non partecipò alle gare insieme a Cuba. Nel 1992 a Barcellona si ebbe finalmente un'edizione olimpica senza boicottaggi: il numero di nazioni (172) e di atleti (9368) superò ogni record; al posto dell'Unione Sovietica si presentò ai giochi la Comunità degli Stati Indipendenti e molti dei suoi atleti (fra i quali il ginnasta Scherbo e il nuotatore Popov) si confermarono tra i più forti del mondo (complessivamente vinsero ben 45 medaglie d'oro); la Germania si presentò unita e la Repubblica Sudafricana partecipò per la prima volta dopo il 1960. ½ hanno preso parte inoltre nuove nazioni come la Slovenia e la Lituania. Le Olimpiadi del 1996 hanno celebrato il centenario dei giochi moderni e si sono svolte ad Atlanta, sede dello sponsor ufficiale dei giochi, la Coca-Cola: decisione molto contestata, in quanto esempio evidente delle sempre maggiori concessioni dello sport alle regole dei profitti commerciali, e soprattutto perché la candidatura di Atlanta ha avuto la meglio su quella di Atene, a cui molti ritenevano spettasse di diritto ospitare l'edizione del centenario. Anche ad Atlanta, dove hanno preso parte le rappresentative di 197 paesi, tra cui per la prima volta la Palestina, la manifestazione è stata celebrata in un clima teso per il grande dispiegamento di mezzi di sicurezza che tuttavia non sono riusciti a evitare un attentato terroristico di matrice rimasta ignota. Le prossime Olimpiadi, nel 2000, si svolgeranno a Sidney, in Australia.

Escludendo le specialità delle Olimpiadi invernali, gli sport che vengono premiati sono attualmente più di trenta: atletica leggera, badminton, beach volley, canoa-kayak, canottaggio, ciclismo su pista e su strada, tuffi, nuoto, nuoto sincronizzato, pallanuoto, tiro con l'arco, baseball, softball, calcio, pallacanestro, pugilato, equitazione, scherma, hockey su prato, ginnastica artistica e ginnastica ritmica, judo, pentathlon moderno, tiro a segno, tiro a volo, ping pong, pallamano, tennis, pallavolo, pesistica, lotta greco-romana, lotta libera, vela, mountain bike.

La pallacanestro fu inventata nello Springfield College nel Massachusetts (Stati Uniti) dal pastore Naismith nel 1891. Da allora si è sviluppata oltre che negli Stati Uniti, dove è uno degli sport più popolari, in tutto il mondo, sia per la vivacità e la spettacolarità del gioco sia per il modesto spazio necessario e l'economicità del materiale.

Si gioca su un rettangolo, lungo dai 24 ai 28 m e largo dai 13 ai 15 m, il cui fondo è generalmente in legno o linoleum per i campi coperti e in terra battuta e cemento per quelli all'aperto. A 120 cm dalla linea di fondo è posto un tabellone rettangolare (1,80 per 1,20 m) a uguale distanza dalle linee laterali. Su ciascuno dei due tabelloni è situato a 3,05 m d'altezza un canestro o cesto, composto da un cerchio in ferro del diametro di 45 cm e da una rete a imbuto, senza fondo. Il pallone, in cuoio o in materiale plastico, pesa da 600 a 650 g e ha una circonferenza da 75 a 80 cm. La partita si gioca in due tempi di 20 minuti effettivi; infatti, durante le frequenti interruzioni (tempi morti) per il cambio di giocatori, per i falli e per le sospensioni (di un minuto) il cronometro viene fermato. Ciascuna delle due squadre dispone di dieci giocatori che si alternano sul campo, dove non possono giocare più di cinque elementi per squadra. Giocata esclusivamente con le mani (il fallo di piede è punito), la pallacanestro vive nelle varie combinazioni, passaggi, ecc. onde giungere a infilare la palla nel canestro del campo avversario. I giocatori non possono fare più di due passi tenendo la palla ma debbono procedere palleggiando; altre regole tendono a rendere veloce e movimentato il gioco. Sono proibite le cariche e i colpi sulle mani: questi e altri falli, detti personali, sono punibili con tiri liberi, la cui realizzazione viene premiata con un punto per canestro, mentre il canestro realizzato nel corso del gioco vale due punti (tre punti se il tiro è realizzato al di là di un arco, avente per centro il canestro, con un raggio di 6,25 m). Il fallo sul giocatore al tiro oltre la linea dei tre punti viene punito con tre tiri liberi; il fallo all'interno della linea da tre punti viene punito con due tiri liberi. In entrambi i casi, se il tiro è realizzato, l'attaccante usufruisce di un tiro libero supplementare. Il tiro libero viene normalmente effettuato dal centro di un semicerchio di 1,80 m di raggio ai limiti dell'area di tiro. Il giocatore autore di cinque falli personali deve abbandonare il gioco.

La partita è diretta da due arbitri assistiti da un cronometrista e un segnapunti. In Italia il primo campionato di pallacanestro fu disputato nel 1922 e vinto dall'ASSI di Milano; successivamente emersero squadre. A livello mondiale è grande la superiorità degli Stati Uniti. Questa supremazia è però stata intaccata tra gli anni Sessanta e Novanta, dall'URSS e dalla Iugoslavia. La nazionale azzurra ha vinto il campionato d'Europa nel 1983 ed è arrivata seconda nel 1991 e nel 1997; ha conquistato il secondo posto alle Olimpiadi di Mosca del 1980 (in assenza però degli americani).


L'ERMETISMO

La poesia ermetica sorge intorno agli anni Venti e si sviluppa durante gli anni compresi tra le due guerre mondiali, esaurendosi gradualmente nel secondo dopoguerra per lasciare il posto alla corrente neorealistica.

Il termine 'ermetismo' deriva da Ermete (o Mercurio) che rappresentava il dio delle scienze occulte. Fu, per questo utilizzato in senso dispregiativo, per indicare la nuova poesia che andava affermandosi dal primo dopoguerra che si presentava eccessivamente concentrata, allusiva e troppo spesso scarna, oscura e talvolta indecifrabile.

Nonostante i limiti della sua lirica piuttosto povera, l'Ermetismo si rivela particolarmente importante per aver permesso alla letteratura italiana di entrare in contatto con quella europea, rendendosi testimone della crisi spirituale scaturita dalla guerra.

Per quello che riguarda i contenuti, esso rifiuta la concezione della poesia come mezzo per celebrare ideali esemplari come la religione, la virtù, la patria o la storia, perseguendo un unico ideale : quello della 'poesia pura', libera da qualsiasi forma metrica o retorica e soprattutto priva di ogni finalità pratica o narrativa.

Il motivo centrale di questa nuova concezione poetica è sicuramente il senso della 'solitudine disperata dell'uomo moderno', il quale, perduta la fede negli antichi valori, non ha più alcuna certezza cui ancorarsi, travolto da un mondo sconvolto dalle guerre, stravolto da ideologie dittatoriali.

Da ciò deriva la visione sfiduciata e desolata della vita, priva di illusioni, che caratterizza la poetica di Ungaretti (che si sente in esilio in mezzo agli uomini) o di Montale (che rintraccia negli aspetti quotidiani della realtà il vero e proprio 'male di vivere').

Ad aggravare questo senso di solitudine e di mistero concorrono altri elementi altrettanto importanti nella caratterizzazione della lirica ermetica, quali : l'incomunicabilità come incapacità o impossibilità di un colloquio aperto e fiducioso con gli altri; l'alienazione, cioè la coscienza di essere strumentalizzati e ridotti ad un ingranaggio nella civiltà di massa; la frustrazione, ossia il prendere coscienza del contrasto tra la vita ideale e una realtà quotidiana troppo spesso deludente.

Per esprimere temi così desolanti, i poeti ermetici ricercano nuove forme di espressione che rispecchino più adeguatamente il loro stato d'animo, attraverso parole scarne ed essenziali, che esprimano la condizione di chi si ripiega disperatamente su se stesso, scoprendo la propria miseria e la sua angoscia esistenziale.

Caratteristica della poesia ermetica è pertanto l'utilizzo di due ure retoriche come l'analogia, ossia l'accostamento di due immagini o situazioni lontani da loro ma accomunati da un rapporto di somiglianza, e la sinestesia, ovvero l'accostamento di sensazioni diverse avvertite simultaneamente.

Per il linguaggio spesso oscuro e la frequenza delle analogie, la poesia ermetica è tuttora difficilmente comprensibile per il grosso pubblico, ricevendo spesso critiche piuttosto serie sulla sua apparente estraneità agli interessi umani, civili e sociali delle grandi masse..

EUGENIO MONTALE

Montale nacque a Genova nel 1896 da un'agiata famiglia borghese. Partecipò alla Prima Guerra mondiale. Trasferitosi a Firenze, fu allontanato dall'incarico di direttore del Gabinetto scientifico-letterario per non essere iscritto al Partito fascista. Dopo la Seconda Guerra mondiale si spostò a Milano dove morì nel 1981. Gli fu conferito il Premio Nobel (1975) per la letteratura con la motivazione di aver interpretato 'con grande sensibilità artistica valori umani nel segno di una visione della vita senza illusioni'.

Il tema principale della poesia di Montale è una visione pessimistica e disperata della vita del nostro tempo in cui, distrutti ogni tipo di ideale, tutto si presenta senza alcun senso, incomprensibile e misterioso.

Vivere rappresenta, dunque, l'andare lungo una muraglia che impedisce di vedere ciò che può esservi oltre. Egli non intravede alcuna fede religiosa o politica che possa consolare e liberare l'uomo dell'angoscia esistenziale. Nemmeno la poesia, che per Ungaretti è l'unico strumento per conoscere la vera realtà, può offrire alcun aiuto all'umanità.

E' per questo che, secondo Montale, la lirica ermetica non contiene alcuna parola chiarificatrice che possa costituire una certezza. La sola casa che egli garantisce è l'analisi degli aspetti negativi della vita.

Unica soluzione al 'mare di vivere' è rappresentata dalla divina Indifferenza, ossia il distacco completo dalla realtà che circonda l'uomo. Tutto ciò, però, non sempre è concesso al poeta, spesso catturato dalla nostalgia di un mondo diverso.

L'intuizione tragica della vita trova una verifica esteriore in 'Ossi di seppia' e un'interiore in 'Le occasioni'. 

La prima raccolta, pubblicata nel 1925, rappresenta un originale equilibrio tra meditazione esistenziale e osservazione del paesaggio. In essa, infatti, domina quello solare e marino della Liguria: un mondo arido, secco, battuto dal vento. In quest'ambito, la voce del poeta è di una persona concreta immersa nel paesaggio che non partecipa direttamente alla sua vita.

'Ossi di seppia' presenta uno stile poetico inconfondibile e non dipendente da alcuna scuola, strettamente connesso ad una visione del mondo negativa che considera l'esistenza dall'individuo una sorta di soffocante carcere chiuso da 'muri' e 'catene' che impediscono di cogliere il senso più profondo e autentico dell'esistenza.

Da un punto di vista esteriore, il cosiddetto 'male di vivere' si ritrova in ogni oggetto o situazione che si vive: dai paesaggi desolati e aspri delle Cinque Terre a indeterminati muri scalcinati, tutto viene visto nel suo aspetto fisico e metafisico come simbolo della dolorosa e angosciosa condizione umana.

La verifica esteriore dell'intuizione tragica della vita, invece, avviene tra le righe della seconda raccolta di liriche del Montale, 'Le occasioni'.

In esso, egli rievoca appunto occasioni - come amori, incontri, paesaggi - che appartengono al passato, ricordandole non per nostalgia o per consolazione, ma solo come analisi del loro valore simbolico che si raccoglie sempre nel perenne male di vivere.

In questa nuova raccolta del 1939, la riflessione esistenziale del primo libro si riduce, rendendosi meno esplicita. Il linguaggio tende ad allontanarsi dal suo carattere meditativo e problematico, concentrandosi interamente sugli oggetti che contornano l'esistenza del singolo, in modo da seguire una vera e propria 'poetica degli oggetti'.

Ogni piccola cosa, infatti, sembra trasmettere un messaggio che non vuol farsi decifrare e rimanere nascosto.

Nella parte finale della sua attività letteraria, nella ricerca di un qualcosa di irraggiungibile, sopraggiunge una ura femminile perduta, che tende a presentarsi come una forza salvatrice, simile alla donna-angelo dei miti classici.

In via generale, i legami di Montale con gli altri intellettuali dell'epoca fanno sì che egli possa essere collocato in una moderna cultura liberale, aperta verso una dimensione internazionale ed europea che rifiuta gli eccessi distruttivi delle avanguardie (il Futurismo) d'inizio secolo. Il suo è un aspirare ad un'Italia completamente estranea ad ogni tipo di chiusura nazionale o provinciale, capace di creare un'unica cultura internazionale, facendo in modo che la poesia divenga la voce di una tradizione laica e razionale.

Nel complesso intreccio di lingue e parole della lirica classica, il poeta avverte di continuo una sorta di 'saturazione' della tradizione poetica. E' per questo che la sua risposta a ciò consiste in una poetica dell'oggetto che nasce da una sensazione interna che, però, non viene espressa esplicitamente, ma attraverso la descrizione di oggetti intensi ed essenziali.

Con Montale non vi è alcuna ricerca di una parola essenziale che possa essere musicale e ricca di conforto; il suo è, invece, un linguaggio aspro e scarno, caratterizzato da un ritmo lento che rispecchia adeguatamente l'impressione della disperazione e della desolazione che caratterizzano la vera tragedia dell'uomo moderno.











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