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LA PRODUZIONE
La produzione è un'insieme di attività finalizzate ad aumentare l'utilità dei beni preesistenti; pertanto consiste nel:
trasformare i beni da un punto di vista fisico;
trasportare i beni da un luogo all'altro da dove hanno un'utilità minore a dove ne hanno una maggiore;
conservazione dei beni nel tempo: ritardare l'immissione dei beni sul mercato è utile, se non indispensabile, sia quando il bene migliora con l'invecchiamento, sia quando la domanda è troppo bassa rispetto all'offerta. Il bene conservato può essere così immesso sul mercato quando la domanda è maggiore rispetto all'offerta.
Si può dedurre, quindi, che la produzione è qualunque operazione o processo che serva a portare il bene nel luogo e nel tempo in cui sono richieste. La produzione può consistere anche nelle prestazioni di servizi, cioè alla creazione di beni non materiali idonei a soddisfare i bisogni dei consumatori. La produzione può avvenire o per commissione o per ordinazione.
I beni finali avranno maggior valore di quelli iniziali; la differenza tra i due importi è detta prodotto netto.
L' IVA è l'aumento del valore che i beni subiscono in seguito ai vari processi.
La produzione è l'insieme delle attività volte a:
procurare beni naturali;
trasformare i prodotti naturali attraverso l'industria;
trasportare, conservare e vendere i prodotti finiti ai consumatori e alle imprese;
Si hanno così tre settori di produzione:
il settore primario: agricoltura, pesca, estrazione dei minerali;
il settore secondario: produzione industriale;
il settore terziario: insieme delle attività economiche aventi per oggetto la prestazione di servizi;
I fattori economici sono: la natura, il lavoro, il capitale, l'organizzazione.
I fattori naturali sono beni non prodotti dall'uomo, disponibili in natura. La proprietà dei fattori naturali possono essere pubblica o privata. Il loro insieme può essere definito come terra. Sono fattori naturali le attività estrattive, gli elementi climatici, le coltivazioni del fondo, le aree edificabili; tutti questi sono beni non riproducibili, cioè possono essere impiegati una sola volta
Per capitale si intende qualsiasi bene materiale prodotto reimpiegato nella produzione (per i classici dell'800). Può essere sottoforma differenziata ( macchinari o attrezzi) o sottoforma indifferenziata (denaro). Per i neoclassici il capitale è qualcosa che viene conservato e accumulato nel tempo e in seguito, investito (teoria dell'astinenza). Il capitale può essere costituito di:
beni strumentali: prodotti tecnicamente differenziati, impiegati per fare un processo produttivo.
Importi monetari: necessari per anticipare le spese di produzione;
Inoltre può essere:
Fisso: quando è a utilità ripetuta o a fecondità ripetuta, che si usura lentamente (es: macchinario)
circolante: se è costituito da beni a fecondità semplice;
CAPITALE DI ANTICIPAZIONE: sono gli importi monetari in ambito aziendale.
Il capitale fondiario è la terra più i capitali che sono stati stabilmente investiti sulla terra.
Il lavoro è l'insieme delle prestazioni fisiche o intellettuali che un soggetto svolge ad una attività produttiva. E' un fattore produttivo particolare perché è l'unica fonte in grado di produrre ricchezza. Marx ha distinto la forza lavoro(rappresentata dal lavoratore) dal lavoro come merce prodotta con l'attività fisica o intellettuale. Per i marxisti il problema è la proprietà dei mezzi produttivi, per i classici è trovare il giusto equilibrio tra forza lavoro e lavoro. Per i neoliberali il lavoro è una merce che ha una sua domanda e una sua offerta.
L'organizzazione è una attività svolta da una persona (imprenditore) avente come fine di combinare i fattori produttivi e di realizzare la produzione assumendosene i rischi. Il ruolo dell'imprenditore è quello di decidere quanto, cosa, come e per chi produrre, acquistare i fattori produttivi necessari, assumersi i rischi economici dell'attività svolte. Lo scopo dell'imprenditore è quello di produrre beni e servizi e conseguire un guadagno (utile o tornaconto o profitto) con la loro vendita. I rischi si dividono in rischi economici e rischi tecnici. I rischi economici riguardano i prezzi dei mezzi produttivi acquistati (durevoli o non durevoli) e dei prodotti finiti che possono subire imprevisti rialzi o diminuzioni. I rischi tecnici riguardano le scelte che deve effettuare l'imprenditore nella combinazione dei fattori produttivi; infatti un fattore può interagire diversamente con gli altri in modo diverso determinando un incremento o una diminuzione della produzione. L'imprenditore deve cercare di acquistare le merci o i macchinari a un prezzo più basso possibile e vendere i prodotti finali ad un prezzo più alto possibile. La sua attività è basata sulla previsione.
Sono coloro che detengono il fattore produttivo che, cedendolo all'imprenditore, pretendono un compenso. Sono astratte e non sempre persone fisiche. L'insieme dei compensi spettanti alle persone economiche che hanno contribuito alla produzione è detto prodotto netto, che è dato:
PN= Sa + St + Bf + I + T ;
Prodotto netto = salario + stipendio + beneficio fondiario + interesse + compenso
+- Tornaconto = produzione lorda - costo di produzione
costo di produzione = (quote (Q) + spese varie (SV) + tributi (TR)
Il piccolo imprenditore racchiude in una persona fisica tutte le persone economiche ed è colui che esercita una attività professionale organizzata prevalentemente col lavoro proprio e dei componenti della famiglia. L'imprenditore puro è una persona economica astratta a cui spetta la sola organizzazione, l'imprenditore concreto è una persona fisica che detiene più di un fattore di produzione.
L'azienda è l'insieme dei fattori produttivi.
In senso stretto comprende solo i beni materiali e immateriali, mentre il patrimonio aziendale riguarda i rapporti giuridici attivi e passivi che fanno capo all'imprenditore.
L'impresa è una organizzazione di rapporti tra persone di natura economica; è il risultato economico dell'azienda. Costituisce il risultato di due elementi:
soggettivo che è dato dall'imprenditore e dai collaboratori dell'impresa;
quello oggettivo che è dato dall'azienda, cioè l'insieme dei fattori produttivi;
L'impresa può essere pubblica o privata. L' impresa pubblica nasce per soddisfare i bisogni collettivi, e titolano l'interesse di tutti. Offrono beni e servizi di interesse pubblico, assicurano la sopravvivenza di industrie di interesse strategico e impediscono la formazione di monopoli privati. Sono di vario tipo:
imprese gestite direttamente dallo stato come amministrazioni;
imprese che operano su concessione dello stato;
imprese a partecipazione statale, formalmente identiche alle private;
Le principali aziende pubbliche sono le ferrovie dello stato, l'amministrazione poste e telecomunicazioni, l'ANAS . .
Le finalità possono essere:
- sociali: hanno come scopo il massimo benessere;
- socioeconomiche a interesse dello stato;
La clientela si chiama avviamento commerciale. Il 1933 si crea l' IRI (istituto per la ricostituzione industriale) che nel 1966 faceva tutto.
L'efficienza tecnica: ottenere il massimo risultato col minimo impiego dei fattori produttivi.
Le imprese private hanno come scopo il massimo profitto.
Il soggetto giuridico può essere privato o pubblico; quello privato si divide in individuale e societario. Le imprese si classificano anche in base alla dimensione:
piccole sottoposte a obblighi contabili e burocratici di minore entità;
ordinarie (che possono essere medie o grandi);
In base all'attività economica si dividono in:
commerciali: svolgono professionalmente produzione di beni e intermediazione di merci, attività assicurative e bancarie, attività dei trasporti e di tipo ausiliario;
agricole esercitano attività che mirano a coltivare il fondo, alla selvicoltura, , allevamento del bestiame, attività casearia, alla trasformazione o all'alienazione dei prodotti agricoli.
Le imprese agricole possono essere:
- piccole;
ordinarie;
individuali;
sociali;
L'imprenditore e l'impresa sono definiti attraverso tre fattori: l'esercizio professionale, l'attività economica e l'organizzazione dei fattori di produzione.
l'esercizio professionale
l'attività dell'imprenditore è professionale in quanto è sistematica, abituale anche se non necessariamente continua ed esclusiva. Non è considerato imprenditore chi svolge un'attività di produzione o di scambio in modo occasionale, mentre lo è chi svolge un'attività che, anche se stagionale, è abituale. E' imprenditore anche chi svolge un'attività in modo non esclusivo, compatibile con un altro lavoro;
attività economica
Non sono attività d'impresa le arti liberali; l'impresa nasce quando tale attività è organizzata e professionale. L'attività economica dell'impresa deve avere come finalità la destinazione al mercato del prodotto. Non è perciò impresa la produzione domestica in quanto l'attività deve essere inserita nello scambio;
l'organizzazione dei fattori della produzione
L'impresa è un'organismo costituito dall'imprenditore, collaboratori e l'azienda. I collaboratori possono essere: dipendenti o autonomi. Tra i dipendenti si distinguono i collaboratori puri e semplici. Gli ausiliari dell'imprenditore sono i collaboratori che durante l'esercizio dell'attività entrano in contatto con terzi perché hanno funzioni rappresentative. I collaboratori autonomi sono legati da contratto d'opera.
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