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LO STATO - LO STATO APPARATO, IL TERRITORIO, IL POPOLO, LA COSTITUZIONE

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LO STATO


Stato - comunità = insieme di territorio, popolo, apparato.

Stato - apparato = apparato che esercita il potere politico su un determinato territorio e un determinato popolo.

Lo stato è formato da:

territorio

popolo



apparato


LO STATO APPARATO


L'apparato statale è un entità unitaria, i funzionari dello stato agiscono a suo nome e le loro azioni vengono imputate allo stato.

Stato = entità astratta, impersonale e invisibile, è un ente o persona giuridica à ha la capacità giuridica (= può essere titolare di diritti e doveri verso i cittadini o altri stati) e la capacità di agire (= può compiere atti giuridici che hanno effetti giuridici nei confronti dei cittadini o altri stati). Poiché è un'entità impersonale non può agire direttamente ma agisce attraverso organi, formati da persone fisiche che agiscono in nome e per conto dello stato:

organi monocratici: formati da una sola persona fisica che può agire da sola in nome dello stato (presidente della repubblica, presidente del consiglio, prefetto, pretore);

organi collegiali: formati da più persone fisiche che esprimono congiuntamente la volontà dell'organo (camera dei deputati, consiglio dei ministri, corte costituzionale, tribunale);

organi complessi: formati da più organi (governo = presidente del consiglio + ministri + consiglio dei ministri).

Il potere politico è esercitato anche da persone giuridiche pubbliche:

enti pubblici territoriali: regioni, province, comuni

enti pubblici non territoriali: Banca d'Italia, INPS.


Forme di potere presenti in uno stato:

potere economico: esercitato da chi detiene le ricchezze e i mezzi di produzione;

potere spirituale: esercitato dalle chiese per controllare comportamenti morali;

potere ideologico: esercitato dagli intellettuali che influenzano gli altri attraverso la formulazione di idee;

potere politico: è diverso dagli altri perché può ricorrere all'uso della forza per ottenere il rispetto dei propri comandi. Se i cittadini contravvengono alle norme emanate dallo stato à possono essere privati con la forza della libertà o delle loro proprietà: lo stato ha il monopolio della forza perché deve impedire ai cittadini di usare la forza nelle loro relazioni reciproche. Qualsiasi atto violento compiuto da un soggetto diverso dallo stato è illegittimo, lo stato è l'unico ente che può usare legittimamente la forza.

à Stato = apparato che ha il monopolio della forza legittima su un dato territorio e su una data popolazione.


Stato = ente sovrano:

sovranità dello stato all'interno del proprio territorio: potere esclusivo di usare la forza nei confronti dei cittadini. La progressiva limitazione dei poteri dello stato ha costituito il filo conduttore dell'evoluzione dello stato moderno:

affermazione della sovranità popolare à lo stato è sotto controllo dei cittadini: il potere legislativo è affidato a rappresentanti eletti dal popolo, che con un referendum può decidere direttamente sulle leggi dello stato;

la sovranità dello stato è sottoposta a norme giuridiche (costituzione e leggi) à i cittadini possono rivolgersi ai giudici quando lo stato non rispetta le norme previste;

gli enti territoriali svolgono funzioni di governo sui territori di loro competenza con una certa autonomia dallo stato centrale;

sovranità dello stato all'esterno del proprio territorio: tutti gli stati sono reciprocamente indipendenti e hanno il diritto di impedire interventi di altri stati sul proprio territorio à uguaglianza giuridica. Diritto internazionale = norme giuridiche che regolano le relazioni tra stati. Aumento delle relazioni tra gli stati à limitazione della sovranità (Comunità Europea: le leggi sono efficaci negli stati membri).


IL TERRITORIO


Lo stato esercita la sovranità su un determinato territorio, che comprende:

terraferma delimitata dai confini, stabiliti attraverso accordi bilaterali tra gli stati confinanti. Se non c'è l'accordo à conflitto territoriale, che può essere risolto tramite la trattativa, il ricorso a un giudice internazionale o la guerra;

sottosuolo fino alla profondità raggiungibile dall'uomo;

spazio atmosferico che si trova al di sopra della terraferma, lo spazio cosmico è extraterritoriale (= non appartiene a nessuno stato);

acque territoriali che comprendono 12 miglia marine dalla costa, oltre questo limite c'è il mare aperto su cui gli stati non possono esercitare la propria sovranità à valgono le norme del diritto internazionale;

navi e aerei soggetti alla sovranità dello stato di cui battono bandiera.

All'interno del territorio di uno stato le sedi diplomatiche di altri stati godono di una speciale immunità à lo stato ospitante non può intervenire con la forza all'interno di tali edifici.


IL POPOLO


Popolo = formato dai cittadini. La parola "cittadino" è stata introdotta durante la rivoluzione francese in sostituzione della parola "suddito" per sottolineare che gli appartenenti alla comunità statale non hanno solo doveri ma anche diritti nei confronti dello stato.

Ogni stato stabilisce le norme in base alle quali una persona è considerata un cittadino à può accadere che una persona abbia più di una cittadinanza o che sia apolide (= senza cittadinanza).

Il riconoscimento della cittadinanza può basarsi su 2 criteri opposti:

a)  lo jus sanguinis (= diritto di sangue) = la cittadinanza è riconosciuta solo ai li di cittadini, ovunque siano nati e ovunque risiedano: cittadinanza di tipo etnico;

b)  lo jus soli (= diritto di suolo) = sono cittadini tutti coloro che nascono nel territorio dello stato, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori, oppure lo sono coloro che risiedono legalmente nello stato per un certo numero di anni: cittadinanza di tipo territoriale.

Gli stati contemporanei adottano un sistema misto, la cittadinanza italiana può essere acquistata:

a)  per nascita: se almeno un genitore ha la cittadinanza italiana;

b)  per matrimonio: lo straniero che sposa un cittadino italiano purchè risieda in Italia da almeno 6 mesi al momento del matrimonio, altrimenti acquista la cittadinanza dopo 3 anni;

c)  per concessione: presentando la domanda al capo dello stato che può concedere la cittadinanza con un decreto del presidente della repubblica.

La cittadinanza italiana può essere persa:

a)  quando il cittadino vi rinuncia;

b)  quando un cittadino accetta presso un governo straniero un impiego che comporta l'obbligo di fedeltà verso di esso.

Nessuno può essere privato della cittadinanza per motivi politici o costretto all'esilio.


L'Italia vuole impedire l'ingresso indiscriminato degli stranieri e garantire a coloro che vivono e lavorano legalmente nel nostro paese i diritti fondamentali e i servizi essenziali. La legge distingue 2 tipi di stranieri:

a)  cittadini dei paesi aderenti all'Unione europea che in base al trattato di Maastricht del 1993 godono della condizione di cittadini europei à possono soggiornare e circolare liberamente in qualsiasi stato dell'UE. Secondo la legge 39/1990 un cittadino europeo può circolare liberamente negli stati dell'UE con carta di identità o passaporto per 3 mesi, si può restare per altri 90 giorni dimostrando di essere in cerca di un lavoro. Dopo questo periodo è obbligatorio chiedere al comune la carta di soggiorno.

b)  cittadini extracomunitari = provenienti da paesi esterni all'UE. Secondo la legge 39/1990 il governo è tenuto a fissare ogni anno il numero di stranieri cui è consentito l'ingresso in Italia. Devono essere respinti gli stranieri che, pur provvisti di un visto di ingresso, sono sprovvisti di mezzi di sostentamento o non dimostrano di avere già un lavoro in Italia.

Gli stranieri che si trovano in Italia godono dei diritti fondamentali dell'uomo. Una volta entrato in Italia lo straniero deve ottenere un permesso di soggiorno valido per 2 anni e rinnovabile. Chi ne è sprovvisto o ha il permesso scaduto è espulso dall'Italia.  I cittadini italiani hanno in più specifici doveri e specifici diritti.

Diritto di asilo: lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla costituzione italiana ha il diritto di essere accolto in Italia.


LA COSTITUZIONE


La Costituzione è la legge fondamentale dello stato = insieme dei principi fondamentali che stanno alla base dell'ordinamento giuridico dello stato. Entra in vigore il 1 gennaio 1948.

Lo stato moderno è caratterizzato dal passaggio dallo stato assoluto (in cui il potere del sovrano è giuridicamente illimitato) allo stato costituzionale (la sovranità è sottoposta ai principi fissati nella costituzione). Scopo della costituzione = proclamare solennemente i diritti inviolabili dei cittadini e di porre un limite invalicabile ai poteri dello stato.

Gran Bretagna = eccezione: il passaggio da stato assoluto a stato liberale è avvenuto in modo graduale e in anticipo rispetto agli altri paesi, non è mai stata emanata una costituzione scritta. Oggi le norme costituzionali non sono contenute in un unico documento ma in varie leggi emanate in diversi periodi storici, tra le quali norme consuetudinarie. La caratteristica degli stati contemporanei è quella di avere una costituzione scritta.

Le costituzioni sono testi brevi: contengono solo le disposizioni di carattere generale, le leggi ordinarie fissano norme più particolareggiate.

Costituzione italiana = 139 articoli

codice civile = 3000

codice penale = 700.

Le costituzioni regolano 2 questioni:

rapporti tra lo stato e la società civile: libertà dei cittadini e poteri di intervento dello stato nella società à Parte I: diritti e doveri dei cittadini,

organizzazione interna dello stato: organi dello stato e i loro rapporti specifici à Parte II: ordinamento della repubblica.

Le leggi ordinarie non possono contenere disposizioni contrastanti con le norme costituzionali à sono sottoposte a un controllo di costituzionalità affidato a giudici ordinari (USA) o mediante la corte costituzionale (Europa).

Stato moderno = stato di diritto: il potere politico e amministrativo non può essere esercitato in modo arbitrario ma deve seguire le norme della costituzione e delle altre leggi. Principio di legalità: tutti gli organi dello stato possono esercitare i loro poteri nei limiti stabiliti dalle leggi e rispettando i diritti dei cittadini che le leggi prevedono. Lo stato non ha solo poteri ma anche doveri rispetto ai cittadini, i cittadini hanno il dovere di obbedire alle leggi e il diritto di pretendere che lo stato agisca secondo la legge. Per realizzare questo principio:

esistenza di complessi sistemi di controllo tra gli apparati dello stato

esistenza di giudici indipendenti a cui i cittadini si possono rivolgere contro lo stato.

Differenze tra 1800 e 1900:

Costituzioni brevi = costituzioni liberali del 1800 con un contenuto ristretto: elenco sintetico delle fondamentali libertà dei cittadini e affidamento del potere legislativo a un parlamento elettivo.

Costituzioni lunghe = costituzioni del 1900, ampliamento dei compiti dello stato à costituzioni + complesse.

Ogni costituzione è superiore alle altre leggi in quanto è legge fondamentale dello stato. Le costituzioni liberali del 1800 erano flessibili = le norme potevano essere modificate dal parlamento con leggi ordinarie (lo Statuto Albertino fu manomesso da leggi speciali emanate dal regime fascista senza che fosse necessario dichiararlo decaduto).

Le costituzioni del 1900 sono rigide = sono poste al di sopra di tutte le altre norme dell'ordinamento giuridico e possono essere modificate solo attraverso una particolare procedura più lunga e complessa di quella per l'approvazione di leggi ordinarie.

Costituzioni concesse dall'alto = costituzioni liberali del 1800 emanate dai sovrani per rispondere a pressioni popolari: rinuncia al potere assoluto, riconoscimento dei diritti dei cittadini e della sovranità del parlamento (Statuto Albertino).

Costituzioni deliberate dal basso in seguito a un mutamento del regime politico o alla conquista dell'indipendenza: le nuove forze politiche convocano un'Assemblea Costituente, formata da rappresentanti eletti dal popolo con il compito di redigere la nuova costituzione.






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