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Quando il saggio di profitto e quello d'interesse cominciarono a diminuire nell'Europa industrialmente avanzata, molti capitali furono investiti altrove. La Gran Bretagna si mise su questa strada già prima del 1870, seguita dalla Francia e, negli anni Ottanta, dalla Germania. Questi tre paesi trattarono i quattro quinti degli investimenti europei all'estero e le Borse di Londra, Parigi e Berlino divennero i principali mercati mondiali dei capitali.
La Gran Bretagna era il più importante mercato finanziario del mondo, con i suoi investimenti ferroviari, che si indirizzavano verso gli Stati Uniti, il Canada, la Cina, il Sud Africa e l'India. Il resto degli impieghi era rivolto alle società minerarie e alle società industriali. In Francia, invece, gli impieghi preferiti continuarono ad essere quelli in titoli del debito pubblico, ed i principali paesi debitori della Francia furono: la Sna, l'Impero ottomano e l'America latina. In seguito, la maggior parte dei capitali si diresse verso la Russia.
La Germania cominciò a collocare ingenti capitali fuori delle proprie frontiere più tardi della Gran Bretagna e della Francia, e questi investimenti erano rivolti ai paesi europei, come l'Austria-Ungheria e la Russia e, ai paesi d'oltremare, gli Stati Uniti e l'America latina.
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