Lezione del 01/03/07
In econonomia, il
ragionamento funziona sempre attraverso modelli. Il modello, di solito
matematico, significa considerare un particolare aspetto, approfondito al
massimo, di un problema col fine di arrivare a delle conclusioni; esso dunque,
non è altro che una semplificazione della realtà, a scopo di studio e può
essere espresso o in forma verbale (descritto a voce, o scritto da qualche
parte), o in forma grafica, o in forma matematica (attraverso equazioni o
qualcosa di più complesso).
Il mercato
rappresenta una sorta di arena, un campo di gioco, per gli imprenditori, nel
senso che c'è chi vince e chi perde. L'impresa che perde, esce dal mercato,
fallisce, o perché sta producendo un bene poco interessante o perché il bene
che produce lo realizza in modo inefficace, oppure pur avendo individuato una
tecnica adeguata non controlla al meglio i processi produttivi. Possiamo anche
trovarci nel caso in cui aziende inefficienti pur non uscendo dal mercato,
continuano a produrre perdite. Finanziare un'impresa in perdita è un errore dal
punto di vista economico.
La teoria delle
decisioni, è il fondamento della microeconomia. Essa rappresenta la
formalizzazione logica e matematica delle decisioni che prendiamo normalmente.
Un elemento fondamentale della decisione che si può già considerare, è che
siccome ogni decisione (anche quelle non di carattere economico) riguarda il
futuro. Ma se osserviamo che il futuro può essere noto solo in termini di
probabilità, allora vediamo che il collegamento tra probabilità e decisioni è
assolutamente necessario.
Ogni problema
decisionario può essere schematizzato: da un lato, consideriamo due o più stati
di natura (avvenimenti che non dipendono da noi, ma che influiscono molto sulla
nostra situazione) => dal punto di vista imprenditoriale o abbiamo una
domanda alta del bene o una domanda bassa e naturalmente posso prendere due
decisioni: o ampliare i miei impianti per produrre di più, oppure lasciare la
capacità produttiva invariata
