Compensazione in frequenza
Consideriamo uno dei quattro amplificatori,
per esempio l'amplificatore di tensione, rappresentato in . 9.7.
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Come sappiamo,
per calcolare il guadagno di anello dobbiamo eliminare il generatore
esterno ed esprimere vi in funzione di :
(a seconda di quale definizione di Ga
si utilizza)
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La curva di risposta in frequenza di un
amplificatore operazionale ha il tipico andamento rafurato in . 9.8.
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Questo è
l'andamento tipico della curva di risposta di un amplificatore operazionale
non compensato; essa presenta 3
poli naturali.
Ora vogliamo
disegnare la curva di risposta dell'amplificatore di tensione, considerando
quindi l'effetto della reazione. In altre parole vogliamo disegnare
l'andamento di |Ga|.
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Guardando la formula che ci fornisce Ga,
possiamo vedere che l'andamento di |Ga| è graficamente pari
alla somma degli andamenti di |A| e di . In
9.9 sono rappresentati separatamente i grafici relativi a queste due
quantità.
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Nota che:
, quindi la retta oizzontale che rappresenta questa
quantità rimane sotto l'asse a 0 dB.
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Sommando i due
grafici otteniamo il grafico di 9.10, che è uguale al grafico di
|A| ribassato di una quantità pari al partitore delle resistenze. Se
il partitore valesse 1 (=0dB), non ci sarebbe nessuna modifica
all'andamento; più il partitore ha un valore vicino a zero, maggiore
è l'abbassamento. Se l'abbassamento è sufficientemente
grande, il sistema diventa stabile, perché la curva taglia l'asse 0dB con
un'inclinazione di -20dB/decade; se l'abbassamento è insufficiente,
il sistema è instabile.
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Un modo per
stabilizzare l'anello è quello del polo
dominante. In generale occorre inserire un blocco di compensazione C
all'interno dell'anello di reazione ( 9.11)
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Come
rappresentato in 9.12, si tratta di inserire un polo ad una frequenza
molto bassa, in modo da ridurre la pendenza della curva.
f1 : primo polo naturale
fc : polo di compensazione
In questo modo
la curva taglia l'asse 0dB con una pendenza di -20dB/decade e il sistema
è stabile.
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Nota che vale la seguente relazione:
Infatti, visto che
un'inclinazione di 20dB/decade significa un'inclinazione di 45°, la distanza che separa i due poli è
pari all'altezza massima della curva.
Inserendo il polo
di compensazione otteniamo un sistema con 4 poli, ma i due poli naturali
più a destra si trovano molto sotto all'asse 0 dB e quindi sono
trascurabili (ricorda che a 0dB il guadagno è pari a 1).
Riassumendo:
l'abbassamento dovuto al partitore e il polo di compensazione sono due fattori
concomitanti che portano il sistema alla stabilità. Se l'abbassamento
è grande, il polo di compensazione può essere messo a una
frequenza più grande; se l'abbassamento è piccolo, al limite
nullo, il polo di compensazione deve essere messo a una frequenza molto bassa.
La curva
dell'amplificatore compensato risultante è rappresentata in 9.13.
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Indicativamente,
il polo di compensazione cade a una frequenza intorno a 1 Hz, mentre il
polo naturale si trova generalmente intorno ai 50-l00 kHz. Per inserire il
polo di compensazione occorre mettere un condensatore in parallelo al segnale;
negli amplificatori operazionali il condensatore utilizzato ha un valore di
circa 10 pF sfrutta l'effetto Miller
(vedi su slide il valore C0).
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Un polo a
così bassa frequenza apparentemente non comporta nessun problema. In
realtà il guadagno di anello inizia ad abbassarsi già a basse
frequenze, e tutti vantaggi legati all'avere un alto guadagno subiscono una
diminuzione: il comportamento dell'anello non è più efficace come
prima (insensibilità ai rumori, valore preciso nel guadagno di
anello).
Un'altra soluzione
consiste nell'introduzione di una coppia polo-zero. Immaginiamo di avere un
sistema instabile avente la curva di risposta rappresentata in . 9.14.
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Sul grafico
e anche l'eventuale polo di compensazione, ad una frequenza molto bassa.
Proviamo ora ad
inserire uno zero alla stessa frequenza del primo polo naturale (quello a
frequenza minore), annullo quel polo e la curva si modifica come descritto
in . 9.15.
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Otteniamo una
curva traslata a destra, dove quello
che era il secondo polo è diventato il primo polo. Se a questo punto
vogliamo inserire il polo di compensazione, possiamo metterlo più a
destra rispetto alla situazione precedente, in modo che il guadagno rimanga
alto per un campo di frequenze più ampio.
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Abbiamo già visto in precedenza che per
piazzare una coppia polo-zero occorre inserire in parallelo al segnale una
coppia resistenza - condensatore; la posizione dello zero dipende dai valori di
R e C, quindi posso piazzare lo zero con grande precisione.
Quelle che abbiamo visto sono le uniche due
tecniche applicate agli amplificatori operazionali.
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Consideriamo il circuito integratore di
. 9.16 e calcoliamo il guadagno di anello Ga con la solita
procedura:
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Disegniamo sul
diagramma di Bode il grafico dell'andamento di |A| (classica curva a tre poli
dell'amplificatore operazionale) e dell'andamento di (. 9.17).
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La curva a
tratto sottile rappresenta l'andamento di |A|, mentre la curva a tratto
spesso rappresenta l'andamento di .
Come si
può vedere, quando s ¥, la seconda curva tende a 0dB (cioè a 1).
Se adesso
sommiamo graficamente le due curve, otteniamo il grafico di . 9.18.
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Si vede
chiaramente (criterio di Bode) che il sistema è instabile.
Se applichiamo
ora il metodo del polo dominante, otteniamo il risultato presentato in .
9.19.
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Nonostante
l'introduzione del polo di compensazione, il sistema è ancora
instabile. Infatti, in questo caso, il punto da prendere come polo di
compensazione non è l'intersezione tra la curva di risposta C e la retta R con
pendenza 20dB/decade che
parte dal primo polo naturale.
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Consideriamo il
circuito derivatore di 9.21 e immaginiamo che l'amplificatore
operazionale impiegato sia compensato internamente (quindi ha un polo
dominante).
Calcoliamo il
guadagno di anello:
Disegniamo
separatamente la curva di |A| e di ( 9.22). Componendo i due grafici otteniamo la curva
di 9.23.
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Questa curva
indica un sistema instabile.
Una regola
pratica da seguire è la seguente:
l'amplificatore
operazionale compensato internamente va bene se la rete in cui è
inserito è solo passiva.
In caso contrario bisogna mettere un amplificatore da compensare e lo
adatto alla rete.
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Prendiamo in
esame il circuito di 9.24. L'idea (sbagliata) è quella di
inserire un condensatore con l'intenzione di eliminare un po' di rumore
sull'uscita. Nota: l'amplificatore operaz. In questione è compensato
internamente.
In questo caso
teniamo conto anche di Ro che, anche se piccola, fa sentire la
sua influenza.
Calcoliamo
dunque Ga:
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Il guadagno di anello presenta un polo, quindi
la curva del sistema (che senza condensatore è stabile) si trasforma nel
modo descritto in . 9.25.
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Con
l'introduzione del nuovo polo, dovuto alla presenza del condensatore, il
sistema diventa instabile.
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