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Considerazioni sulla natura della luce, della materia, della gravità e del magnetismo
La fisica, scienza che ci
dovrebbe spiegare come si sviluppò l'universo e di che cosa è
fatto, è arrivata in un vicolo cieco. I suoi descrizioni delle origini e
dei meccanismi dell'universo diventano sempre più complessi, sempre meno
confermati e sembra che in definitiva queste vedute non ci accomneranno nel
ventunesimo secolo. Siamo all'inizio dell'era spaziale e per sopravvivere in
questa nuova era ci serviranno descrizioni chiare dei vari fenomeni fisici.
Quello che mi sembra il difetto più grave della fisica ufficiale
è il suo rifiuto assoluto di perlomeno ammettere la possibilità
che ci sia una forza creativa, una forza vitale, che in qualche modo ha a che
fare con lo sviluppo del nostro universo.
Altro difetto della fisica è la concentrazione su fenomeni di entropia
(forze esplosive, radiative, centrifugali), escludendo quasi totalmente i
fenomeni di entropia negativa quali implosione e movimento centripetale, vorticale.
La lingua descrittiva usata in fisica è la matematica, la quale è
adeguata per descrivere dei fenomeni osservati, ma dovendo descrivere diversi
fenomeni, il fisico cambia matematica e con questo cambiamento non lavora
più con le stesse assunzioni di base. Non esiste un unica teoria che
potrebbe descrivere in modo adeguato tutti i fenomeni osservati o le forze che
sappiamo esistere. La ricerca della 'grande teoria unificata'
è in serie difficoltà.
Le difficoltà però non sembrano celarsi laddove i fisici sono
consueti fare le ricerche. Pare che ci siano delle barriere che dipendono
più dal punto di vista filosofico o religioso. Il nostro quadro della
natura era condizionato prima dai grandi filosofi della antica Grecia e poi
dalle religioni ortodosse prevalenti nella nostra cultura occidentale. E' un
fatto ironico che il fisico, il quale nega l'azione di una forza creativa,
limita la portata delle sue ricerche a causa di questo atteggiamento che lo fa
diventare 'inversamente religioso'. Questo è un atteggiamento
tanto limitante per la ricerca fisica quanto lo sarebbe la religione dogmatica.
Così il ruolo di motore del progresso sembra sia ancora una volta
riservato alla filosofia. Solamente quella scienza del pensiero che esamina le
verità più elementari e può arrivare a conclusioni senza
essere condizionata dalle specializzazioni delle scienze fisiche infatti,
sarà in grado di risolvere il presente impasse.
Premesso ciò, segue una descrizione filosofico-speculativa, in termini
semplici, dei meccanismi di base del nostro universo.
Come già descritto in un altro
articolo,(1) la dualità della luce può essere risolta in modo
molto semplice.
Il fatto che la luce viagga su vaste distanze, richiede una conurazione in
modo d'onda. Sarebbe troppo grande altrimenti la perdita di massa degli oggetti
luminescenti, anche assumendo una massa molto piccola per i fotoni.(1)
Le onde elettromagnetiche sono delle onde di eccitazione di un medio
'fluido' contenuto nello spazio. Questo medio è stato
denominato etere, mare energetico, campo di tachyoni o campo d'energia
primordiale.(2) Non è stato possibile finora osservare direttamente
questo 'campo di sfondo' spaziale ed il celebre sperimento di
Michelson e Morley, non essendo stato in grado questo team di scienziati di
misurare il 'vento d'etere', è stato utilizzato come prova
dell'assenza dell'etere.
Marinov però, in vari sperimenti, ha misurato e quantificato un
movimento del pianeta terra relativo allo 'spazio assoluto'.(3)
Fino a definitiva prova al contrario, si può perciò assumere
l'esistenza - peraltro molto comoda per la spiegazione di molti fenomeni - di
questo campo di sfondo. Sembra infatti, che questo campo di sfondo o campo
d'energia primordiale abbia una densità d'energia altissima.(4)(5) In
Novembre 1980 il fisico giapponese Shinichi Seike pubblicò una prova
indiretta della presenza di questo campo ad alta energia.(6)
Questo campo di sfondo viene agitato dall'emittente di radiazioni
elettromagnetiche. La proazione d'onda avviene in modo di sfere successive.
La velocità di proazione è dipendente da vari parametri
inerenti al campo di sfondo. Non c'è ragione particolare perché la
velocità di proazione dovrebbe essere o finita o costante. Un'analogia
a due dimensioni per la proazione delle onde elettromagnetiche sarebbero le
onde concentriche su uno specchio d'acqua.
Le onde elettromagnetiche danno luogo a fenomeni di interferenza e si
scompongono al passaggio attraverso un prisma. Però quando osserviamo la
luce direttamente, è composta di particelle che chiamiamo fotoni. Il
paradosso si risolve assumendo che la luce, quando viagga, è una onda
elettromagnetica e quando urta un ostacolo solido, dà vita ad una
miriade di particelle minuscole. Queste particelle, a loro volta catturate
dall'occhio umano o da strumenti di misurazione, determinano una certa
reazione, che conosciamo come percezione della luce o effetto fotoelettrico.
I fotoni sono dei minuscoli vortici nel campo di sfondo, ad alta stabilità. Posseggono un loro spin il quale determina le qualità fisiche di queste particelle, le quali formano la sostanza di base per tutta la materia.
Paramahamsa
Tewari nella Space Vortex Theory asserisce che tutte le particelle di materia
non siano altro che vortici nel campo di sfondo spaziale.(7) Questo punto di
vista infatti è consono con la cultura orientale, meno
'materialista' della nostra.
Sviluppando conseguentemente is discorso sulla luce, non è infatti
inverosimile, che la luce ovvero i fotoni siano alla base di tutta la materia.
Il chimico(!) tedesco Helmut Hoegl propose nel 1987 una teoria, secondo la
quale la materia, dall'elettrone in su, sia formata dall'aggregazione di
fotoni.(8)
Giovanni Oldano, basandosi sul lavoro di Todeschini, ha elaborato degli schemi
dettagliati sulle possibili interazioni tra vortici microscopici che formano la
base della materia.(9)
La fisica ufficiale, con una spesa sproporzionata e con acceleratori di
particelle sempre più potenti, non fa altro che spezzare queste
'pietre' fatte di fotoni e di dare nuovi nomi ad ogni frazione ed
ogni conurazione diversa osservata.
La struttura del microcosmo è molto simile a quella del macrocosmo. Per
quanto sappiamo delle particelle atomiche e subatomiche, sembra che tutti siano
conurati nello stesso modo del sistema solare, cioè tutti abbiano una
loro rotazione, un loro 'spin'. Ad estendere questo quadro verso
l'alto, anche le galassie e persino l'universo stesso sembrano avere la stessa
conurazione.
Tutta la materia insomma, tutte queste espressione di forma materiale, sono in
buona probabilità energie intrappolate, solidificate, formate a partire
da quell'energia onnipresente del campo di sfondo dello spazio.
Se lo spazio
contiene energia e se quest'energia può essere solidificata per formare
quello che chiamiamo materia, dobbiamo chiederci da dove viene lo spazio e
l'energia contenuta in esso. A questo punto stiamo per infrangere territorio
religioso o perlomeno filosofico. Lo spazio è una realtà
trascendente. Può contenere l'energia e la materia, ma l'esistenza dello
spazio stesso è una precondizione per l'esistenza di questi ultimi.
Lo spazio ed il campo di sfondo connesso ad esso sono il risultato di un atto
creativo. E' inutile cercare di attribuire questa creazione ad un nebuloso
'big bang'. Perfino un tale big bang per avere luogo avrebbe
necessitato di una concentrazione di materia e di uno spazio, per quanto possa
essere stato piccolo. Si vede che qui il gatto si morde la coda. Non è
infatti possibile l'esistenza di un universo senza un atto di creazione.
Questo nostro universo è stato creato con tre dimensioni e se vogliamo
assumere, per comodità matematica, che esistono altre dimensioni
spaziali, questo potrebbere essere senz'altro vero per un altro universo. Nel
presente universo fisico, una assunzione di tale tipo rimane quello che e - una
finzione matematica.
Anche il tempo non è una quarta dimensione, pur essendo possibile
rappresentare il tempo in questo modo. In realtà, il tempo è
associato con il movimento dell'energia e della materia attraverso lo spazio.
Il tempo è una convenzione per misurare movimento e non ha esistenza
indipendente. La nostra misura del tempo si basa sulla rivoluzione assiale del
pianeta terra e sull'orbita dello stesso intorno al sole. Senza energia e
materia, lo spazio non potrebbe 'contenere' tempo.
Non è possibile distinguere in modo soggettivo l'accelerazione inerziale dall'accelerazione gravitazionale. Sembra perciò logico che questi due fenomeni siano conseguenze diverse di una causa comune.
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Questa causa sembra essere una resistenza della materia al movimento relativo al campo di sfondo. Essendo conurata la materia come accumulo di una miriade di microscopici vortici (fotoni) in costante scambio fluido con questo campo, la materia presenta una certa resistenza al movimento attraverso il campo di sfondo. |
La forza gravitazionale non è una attrazione, bensì un fenomeno di pressione. Ogni accumulo di materia attrae verso di se il campo di sfondo e nei pianeti e nelle stelle, questo 'influsso' del campo verso la materia diventa di apprezzabile velocità. In questo modo si ha il fenomeno gravitazionale. Due corpi materiali vengono spinti l'uno verso l'altro. Sulla superficie di pianeti ed altri corpi astrali di certa grandezza, l'attrazione diventa abbastanza forte per dare il ben noto senso di 'pesantezza'. Più grande l'accumulo di materia, più 'massa' possiede e questa massa e direttamente proporzionale al numero dei fotoni. |
Ogni oggetto
materiale, oltre ad essere soggetto al fenomeno gravitazionale in
prossimità di grandi accumuli di massa, può sviluppare un
movimento inerziale. L'accelerazione di un oggetto infatti causa la formazione
di un vortice macroscopico nel campo di sfondo, che ha la tendenza di mantenere
il movimento acquisito. Questo vortice inerziale è quasi permanente
nello spazio 'vuoto' ma nel campo d'azione gravitazionale di un accumulo
di massa quale un pianeta, il vortice tende essere disfatto dal flusso
più forte verso il pianeta.
Il vortice inerziale si potrebbe immaginare simile al fenomeno che
avviene quando un guscio d'uovo va sospeso in un getto d'acqua. Il guscio infatti,
sospeso da due fili abbastanza fini, crea un vortice nel getto d'acqua e tende
a mantenere la sua posizione in testa a quel vortice. Un altro esempio, sempre
acquatico, è la facoltà delle trote di mantenere una posizione
perfettamente stazionare nell'acqua che scorre ad alta velocità,
probabilmente a causa di un vortice molto simile.
Altri pensatori mantengono che la gravità sia un fenomeno di pressione
più che di attrazione. Nieper(10) propone una teoria (perisolar cushion
field theory) secondo la quale gli effetti gravitazionali sono dovuti ad una
pressione inerente nel campo di sfondo spaziale, parzialmente attenuata in
prossimità di grandi accumuli di massa.
Bearden lega il fenomeno della gravità all'electromagnetismo.(11)
Propongo che il magnetismo sia associato con un movimento vorticale del campo di sfondo spaziale. Questo movimento può essere causato dallo spin di una particella o di una massa come per esempio un pianeta o una stella. Lo spin, trascinando una parte del campo di sfondo, da luogo al movimento vorticale. Si crea un doppio vortice (. 1) causando uno stress nel campo di sfondo. |
Dipende dalla direzione del vortice la polarità magnetica causata da questo stress. Assumiamo per convenzione, che un vortice che gira nel senso antiorario causa un potenziale magnetico 'N' e che il vortice con giro nel senso orario causa un potenziale magnetico 'S'. |
Diventa così chiaro perché si attirano dei poli magnetici diversi e
perchè invece dei poli identici si respingono.
Il vortice causa del potenziale magnetico può essere causato anche in
una massa non ruotante, se la direzione di spin della maggior parte delle
particelle atomiche si allinea in una direzione. Questo effetto conosciamo
dalle calamite permanenti. Comunque anche in questo caso dobbiamo parlare di
potenziali magnetici, non di campo magnetico.
La corrente elettrica indotta in un conduttore che 'taglia le linee di
campo magnetico', cioè che si muove nello spazio tra due diversi
potenziali magnetici, è causata dal allineamento dello spin degli
elettroni liberi nel conduttore.
Vice versa, una corrente elettrica in un conduttore forma un vortice magnetico
attorno al conduttore.
Se il conduttore è conurato in forma di bobina, l'effetto magnetico
diventa molto maggiore.
Per quanto riguarda i sistemi etari ci viene detto che le orbita dei
eti dipendono esclusivamente da un equilibrio tra gravità e forza
centrifugale. Questa spiegazione è poco convincente, anche perchè
un equilibrio così conurato sarebbe per sua natura instabile.
E' più probabile che sia proprio la forza magnetica a determinare e
mantenere la stabilità delle orbita molto esatte dei pianeti.
Al livello atomico, la forza nucleare forte che assicura la stabilità
dell'atomo e che determina le orbita degli elettroni potrebbe essere questa
stessa forza magnetica. La forza nucleare debole in analogia sarebbe la stessa
forza della gravità.
Possiamo
così ricondurre i fenomeni elettromagnetici e quelli gravitazionali ad
un unica causa.
Le onde elettromagnetiche sarebbero un'agitazione del campo di sfondo, a forma
d'onda la quale si estende in forma sferica e genera delle particelle al punto
d'impatto.
Le forze di gravità ed inerzia sono riconducibili ad una resistenza
della materia contro il movimento relativo al campo di sfondo.
Il magnetismo è conseguenza di uno stress ovvero una polarizzazione del
campo di sfondo ad opera di un movimento in forma vorticale dello stesso medio
del campo di sfondo spaziale.
L'elettricità in forma di corrente elettrica è un allineamento
dello spin elettronico in un conduttore a causa di due diversi potenziali
magnetici, trasformato in corrente attraverso il continuo movimento
d'inversione del conduttore nel 'campo magnetico'.
Non vorrei chiamare questo l'inizio di una teoria unificata, ma qualcuno
trovarlo una base valida per lo sviluppo di una teoria che spieghi meglio di
quelle correnti i diversi fenomeni osservabili.
La teoria del
'big bang' ci spiega che il nostro universo è il risultato di
un'esplosione superpotente e che si sta espandendo sempre di più, sulla
spinta originale di questa esplosione primordiale. Ci sono vari argomenti
contro questa teoria, uno dei quali è che dovrebbere esistere delle
irregolarità nella radiazione di sfondo dell'universo. Le recente
scoperte del satellite americano COBE, il quale ha permesso di misurare delle
irregolarità di questo genere calma uno di quei argomenti contrari al
big bang, ma non riesce per questo a dare conferma alla teoria.
Secondo il mio pensiero, la teoria del big bang rimane una espressione del
profondo disagio della scienza ufficiale che non può, pena la perdita di
immagine, ammettere una qualche forza spirituale creativa nella formazione
dell'universo.
Uno degli argomenti più importanti per l'esistenza di questo ipotetico
big bang è il red shift, lo scostamento dello spettro verso il rosso
ovvero verso le onde più lunghe, della luce delle stelle e delle
galassie più distanti. Questo red shift però potrebbe dipendere
da altre cause, come per esempio una graduale perdita di energia e conseguente
allungamento dell'onda elettromagnetica che attraversa delle distanze notevoli.
Moretti ed altri si sono espressi a favore di una reinterpretazione del red
shift.(12)
Un altro argomento spesso citato a favore del big bang è la seconda
legge della termodinamica. In poche parole, questa legge asserisce che un
sistema chiuso, cioè senza scambio esterno, può evolvere
solamente in direzione di una crescita dell'entropia del sistema, quindi il
sistema visto come unità sarebbe soggetto ad un incremento di confusione
e caos, mai ad una diminuzione di questi.
La teoria del big bang appunto presuppone, che l'energia di questa
superesplosione all'origine dell'universo si vada via via disperdendo, dando
luogo alla formazione, del tutto casuale ed incontrollata, di stelle e pianeti
e, almeno su questo piantea, allo sviluppo di forme di vita a partire dalla
materia, fino ad arrivare alla vita intelligente dell'uomo. Sembra una
coincidenza tremenda.
Prima di tutto, sembra dubbioso che l'universo può essere descritto come
un sistema chiuso, se assumiamo l'esistenza di uno sfondo dello spazio ad
altissima densità energetica, in continuo scambio con l'universo
materiale. Seike calcula questa densità energetica come
E = 8.8 x 10?8 V/cm.(13)
Wesley ha mostrato che in certe condizioni, order può essere creato dal
caos. La tendenza statistica di sistemi stellari in direzione di una maggiore
entropia è annullata dall'energia gravitazionale e radiativa entrando in
uno scambio energetico con lo spazio circostante.(14)
Va a Baumgartner ed alle sue pubblicazioni 'Energy Unlimited' e
'Causes Newsletter'(15) il merito di aver raccolto e pubblicato le
idee rivoluzionarie di Victor Schauberger, il quale vide nel movimento
vorticale la forza creativa, costruttiva, neg-entropica della natura.
Questa forma di movimento, oltre a dare luogo al fenomeno magnetico come sopra
descritto, è usato dalla natura stessa nella creazione della materia,
nella formazione di sistemi stellari e nello sviluppo e la crescita di sistemi
biologici. Possiamo farci un'idea delle forze inerenti in questo movimento
creativo osservando la potenza concentrata in una tromba d'aria.
Al contrario, il movimento radiativo, il quale vediamo nelle esplosioni, nella
radioattività, nel movimento centrifugale, è la parte destruttiva
dell'eterno ciclo della natura.
La nostra tecnologia e le attuali coniscenze fisiche sono limitate quasi
esclusivamente a questa seconda parte del ciclo naturale, tralasciando la fase
creativa e costruttiva. Lo si osserva nella prevalenza di motori basati sul
principio dello scoppio, nel uso di technologie radiative e nella
pressochè completa assenza delle forme di movimento centripetale.
Non è necessario dire che questo stato delle cose limita severamente la
nostra comprensione e le nostre possibilità tecnologiche. Il movimento
centripetale ovvero vorticale disattende le leggi termodinamiche. Gli effetti
di questo tipo di movimento sono temperatura diminuita, concentrazione
aumentata e strutturazione della materia verso livelli più alti. D'altro
canto il movimento radiativo o centrifugale determina una dispersione, con
aumenti di temperatura e maggiore entropia.
Avendo la nostra tecnologia una così spiccata tendenza verso la parte
destruttiva del ciclo naturale, non ci dobbiamo meravigliare degli effetti
distruttivi che l'applicazione di tale tecnologia porta all'ambiente e a noi
stessi.
Carnot, basando le leggi della termodinamica su osservazioni dei macchinari (prevalentemente
a vapore) disponibili allora, sviluppò queste leggi come descrizione
delle azioni e reazione osservabili in quei macchinari. Non aveva idea
dell'altra metà del ciclo naturale, quella parte creativa che usa il
movimento vorticale per fini costruttivi. Nessuno aveva inventato la tecnologia
per usufruire di questo movimento.
Per nostra sfortuna, le leggi della termodinamica furono consacrate come dogma
e diventarono parte imprescindibile della fisica, determinando perfino il
palese rifiuto di ogni ufficio brevetti a prendere in considerazione invenzioni
che 'violarono' questi leggi.
Come abbiamo prevenuto sul nascere lo sviluppo
di ogni tecnologia basata sulla geometria del vortice, così siamo molto
diffidenti verso qualsiasi teoria sulla nascita dell'universo che non sia in
perfetto accordo con la termodinamica. In questo modo, per spiegare le origini
dell'universo, ci siamo portati ad accettare delle vere idiozie come la teoria
del big bang.
Il nostro è un universo di continua creazione. Propongo che sia il caso
di prendere in seria considerazione il ciclo di creazione e distruzione come lo
possiamo osservare ogni giorno. Una più completa descrizione di questo
ciclo fu proposta dal filosofo Hubbard.(16) Egli descrive questo ciclo come -
creazione, crescita, conservazione, degenerzaione e destruzione.
Questo ciclo è valido per l'intero universo così come per ogni
sua parte. Lo stesso ciclo si può osservare negli organismi biologici.
Il ciclo è continuo. I prodotti della destruzione danno luogo ad un
nuovo inizio. Dal caos, il principio creativo ovvero la vita stessa, inizia il
ciclo creativo, diminuendo l'entropia. Questa creazione matura, si mantiene,
poi degenera per arrivare infine alla destruzione aumentando l'entropia fino a
raggiungere un altra volta lo stato caotico.
Lo osserviamo più facilmente negli organismi biologici. Questi germinano
o nascono, crescono fino allo stadio di un organismo maturo, dopodichè
cominciano a degenerare invecchiando e alla fine sopraggiunge la morte. Non
è così facile osservare questo stesso ciclo nei sistemi stellari,
nelle galassie e nella vita dello stesso universo. Il principale ostacolo
è la limitata durata della nostra vita. Pochi anni in confronto ai tempi
cosmici che governano la formazione di stelle e galassie.
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