fisica |
L'elettrizzazione
Strumenti: pelle di gatto, bacchetta di ebanite, bacchetta di vetro, bacchetta isolante con sferetta metallica conduttrice all'estremità, elettroscopio.
Obiettivo: riconoscere se un corpo è elettrizzato, mettendolo a contatto con un elettroscopio a foglie.
Procedimento: carichiamo la bacchetta di vetro strofinandola alla pelle di gatto, avvicinando la bacchetta all'elettroscopio, le foglioline si divergano perché si carica dello stesso segno. Se invece carichiamo la bacchetta d'ebanite e l'avviciniamo all'elettroscopio carico positivamente, osserveremo che le foglioline si avvicinano perché la carica dell'ebanite dovrebbe neutralizzare le cariche dell'elettroscopio. Questo non avviene perché non riusciamo a caricare l'ebanite. Infatti la carica si disperde facilmente nell'aria che essendo umida diventa una buona conduttrice. In seguito abbiamo provato ad avvicinare all'elettroscopio carico positivamente una penna carica di cui non conosciamo il segno. Abbiamo notato che le foglioline si allontanano. E quindi abbiamo dedotto che la penna ha la stessa carica della bacchetta di vetro cioè positiva.
ELETTRIZZAZIONE PER STROFINIO
I fenomeni sull'elettricità statica sono noti a tutti. Di notte, quando ti spogli, ti capita, talvolta, di osservare piccoli lampi. Tali scariche sono dovute all'elettricità statica, accumulatasi sui materiali sintetici dei tuoi indumenti. Nelle giornate fredde e secche, aprendo la portiera della macchina, può capitare di ricevere una piccola scossa. Pure questo fenomeno è conseguenza della elettricità statica.
Per quanto concerne l'elettrizzazione, puoi dare ai corpi una carica positiva oppure negativa con tre diverse modalità: per strofinio, per contatto e per induzione. Prendiamo in considerazione l'elettrizzazione per strofinio . Questa modalità è utilizzata per creare sui materiali una carica elettrica positiva oppure negativa. Tutti i materiali si possono caricare per strofinio, a cominciare dai materiali isolanti. Se strofini una bacchetta di plastica col panno di lana, la bacchetta si caricherà negativamente. Se, invece, strofini col panno una bacchetta di vetro, la bacchetta si caricherà positivamente e il panno negativamente. I due fenomeni, apparentemente diversi, dipendono da una proprietà degli elettroni, che hanno una naturale tendenza a trasferirsi da un materiale all'altro. Nel primo caso si trasferiscono dal panno alla plastica. Nel secondo fenomeno dal vetro al panno di lana.
ELETTROSCOPIO
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ELETTROSCOPIO O PENDOLINO ELETTRICO |
I primi esperimenti sull'energia elettrica furono esperimenti di elettrostatica. Con l'ambra gialla in greco ' élektron ', già i greci avevano notato che se sfregata, la stessa acquistava la capacità di attrarre piccoli pezzettini di lia.
L'elettroscopio più semplice f u inventato e costruito da Faraday, rafurato qui sopra è costruito da un supporto a cui legato un filo in cotone, allo stesso poi era assicurata una pallina ricavata dal midollo del sambuco, che è un materiale molto leggero. Con questo tipo di elettroscopio si poteva facilmente verificare quali materiali opportunamente elettrizzati erano in grado di attrarre o respingere la pallina di sambuco.
Un altro tipo di elettroscopio più evoluto e quello a foglie d'oro, se con un oggetto elettrizzato si tocca la sferetta metallica esterna dell'elettroscopio, le lamine metalliche all'interno della boccia collegate alla sferetta da un'asticella metallica, si elettrizzano a loro volta, assumendo cariche dello stesso segno e perciò si separano.
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Elettroscopio con foglie d'oro |
Esperimento di Volta con Elettroscopio a piattello |
Conclusioni:
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