geografia |
DINAMICA DELLA LITOSFERA
LITOSFERA (fino a 70km, comprende parte del mantello superiore) |
CROSTA (35km sotto i continenti - 6km sotto gli oceani) graniti e basalti |
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Discontinuità di Moho |
MANTELLO SUPERIORE |
(fino a 70km) + rigidità (da70 a 250km) rallentamento; ASTENOSFERA (parzialmente fusa) (da 250 a 400km) + rigido PIROLITE (basalti e peridotiti) (400km) CAMBIAMENTO DI FASE (da 400 a 700) sempre + rigido (700km) CAMBIAMENTO DI FASE |
MANTELLO INFERIORE |
(da 700 a 2900km) + omogeneo |
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Discontinuità di Gutenberg |
NUCLEO ESTERNO |
Sale temp. Press. Dens. (fino a 5770km) zona fluida |
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Discontinuità di Lehmann |
NUCLEO INTERNO |
Solido (lega ferro - nichel + zolfo e silicio per alleggerire. |
FLUSSO TERMICO (massimo nelle dorsali)
1) Decadimento dei nuclei radioattivi nella crosta, la cui energia cinetica si trasforma in calore, + nelle rocce acide (continenti), - in quelle basiche (oceani).
2) Moti convettivi del mantello dovuti a disomogeneità termica in questo (le rocce si comportano come fluidi, deformandosi, sotto le permanenti pressioni); + sotto la crosta oceanica, - sotto i continenti.
Ne risulta un flusso termico omogeneo su tutta la superficie terrestre.
La geoterma, è una curva che indica la temperatura dell'interno della terra; è stato possibile tracciarla considerando lo stato (fuso o solido) del mantello, e gli elementi che lo compongono, di cui sono note le temperature di fusione.
Campo dipolare; magnetizzazione delle rocce (tranne se superano il punto di Curie [500°C]); periodiche inversioni di polarità; dinamo ad auto eccitazione (il nucleo è il disco di ferro che crea corrente, che crea un campo magnetico che fa continuare a girare il nucleo . ).
Paleomagnetismo che incentiva la teoria della deriva dei continenti (non è il campo a spostarsi perché occe della stessa età, in continenti diversi, indicano una diversa posizione del polo magnetico.
LA STRUTTURA DELLA CROSTA
Due tipi: oceanica e continentale. Diversi per livello medio (continentale maggiore); la continentale è affondata nel sottostante mantello. Diverse per natura e struttura delle rocce che la compongono: oceanica (struttura a strati regolare [1° strato, sedimenti poco litificati; 2° strato, rocce effusive basaltiche; 3° strato, roccia magmatica]), continentale (eterogenea).
Isostasia: tendenza della crosta a raggiungere un equilibrio con il galleggiamento.
DERIVA DEI CONTINENTI: teoria di Wegener: prima pangea e pantalassa; poi tutti i continenti.
La causa è che il pavimento degli oceani non è stabile, ma c'è formazione e assorbimento tramite le fosse e le dosali (espansione dei fondi oceanici). Le dorsali, sono grandi cicatrici dalle quali viene emesso magma, dal centro dove c'è la rift valley, tagliata perpendicolarmente dalle faglie trasformi. Dalle dorsali, viene emessa lava a cuscino, detta pillow lava, prodotta dal brusco raffreddamento dovuto al contatto con l'acqua. La lava, arrivata in prossimità della superficie, ma ancora a una certa profondità, si espande, dividendosi in direzioni opposte, a velocità di qualche cm l'anno, perdendo calore; di conseguenza I due fianchi si allontanano: tale movimento non lascia uno spazio vuoto poiché dalle faglie risale immediatamente altro magma che forma nuove rocce.
LE FOSSE ABISSALI: le fosse abissali, sono depressioni del fondo. L'attività vulcanica, è presente ad una certa distanza dalla fossa. Se la fossa fiancheggia il margine di un continente, lungo quest'ultimo si alza una catena di vulcani, detta arco vulcanico; il vulcanismo associato alle fosse è ben diverso di quello associato alle dorsali: mentre quest'ultimo è caratterizzata da effusioni di lava fluida, quello lungo le fosse è altamente esplosivo. Le fosse sono accomnate da forte sismicità: gli ipocentri dei terremoti sono superficiali, in prossimità della fossa, mentre diventano via via più profondi, mon mano che ci si allontana da questa in direzione dell'arco vulcanico; la loro distribuzione è tale do poter individuare una superficie detta di Benioff .
Alla formazione di nuova litosfera lungo le rift valley, corrisponde una riassorbimento di litosfera in altri settori del globo (lungo le fosse), affinché la superficie rimanga costante (espansione dei fondi oceanici). La prova, è rintracciabile attraverso il paleomagnetismo. Le inversioni di polarità, sono disposte parallelamente alle dorsali: la crosta, non si è formata tutta insieme, e l'espansione spiega tale disposizione del campo. Inoltre, l'età delle rocce è tanto maggiore quanto più ci si avvicina alle fosse.
TETTONICA DELLE PLACCHE (teoria complessiva dell'evoluzione dell'universo): la litosfera è divisa in placche, aventi margini costruttivi (le dorsali, dove si produce litosfera), margini distruttivi (le fosse, dove si distrugge materia [subduzione]), margini conservativi (le faglie trasformi, dove si verificano, per il forte attrito, fenomeni di metamorfismo e attività sismica, senza variazione di volume della litosfera).
Se un continente, arriva a ridosso di una fossa, sarà la crosta oceanica, più densa, a sprofondare sotto quella continentale. Il margine continentale, viene deformato, e si fonde con quello oceanico; si forma così nuova crosta continentale (orogenesi), con il sollevamento di una catena montuosa. Le zone di subduzione, dunque, non comportano la distruzione totale della litosfera: attraverso un lento processo, grandi quantità di mantello, vengono portate in superficie formando crosta continentale.
Ma, se la placca in subduzione contiene un continente, si giungerà alla collisione continentale. Uno dei due, sprofonderà sotto l'altro, fino a saldarsi con esso, lasciando una grande catena montuosa, come una grossa cicatrice (Urali).
Un possibile "motore" delle placche è rintracciabile nei moti convettivi del mantello, che causano i punti caldi, coincidenti con le dorsali.
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