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IL SAHEL E IL GOLFO DI GUINEA

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IL SAHEL E IL GOLFO DI GUINEA

I paesi di questa grande regione occupano la vasta porzione del continente africano compresa tra il deserto del Sahara e il golfo di Guinea. Si possono distinguere due aree con caratteri fisici diversi: il Sahel e l'area del golfo di Guinea. Il nome Sahel deriva dall'arabo sahil che vuol dire riva: l'area si affaccia infatti come una riva del deserto del Sahara. È un'ampia fascia semi desertica formata da un vasto tavolato disseminato di modesti rilievi. Affacciata sull'oceano Atlantico anche l'area del golfo di Guinea è perlopiù pianeggiante bordata all'interno da una serie di altipiani su cui si innalzano rari massicci isolati. Le pianure costiere hanno origine alluvionale: sono state già create dall'azione di alcuni grandi fiumi(Senegal, Volta, Niger).

Climi

Il Sahel ha un clima molto arido; le precipitazioni, benché superiori a quelle del deserto, sono scarse e saltuarie. La regione del golfo di Guinea è caratterizzata invece da una piovosità abbondante e da temperature elevate, fattori che favoriscono la crescita di una fitta e rigogliosa foresta equatoriale.



Ambienti climatici

Il principale problema ambientale della regione del Sahel è rappresentato dall'avanzata del deserto, di cui è in parte responsabile anche l'uomo. L'attività prevalente nell'area è infatti la pastorizia nomade, che provoca la progressiva distruzione della vegetazione e l'impoverimento del suolo. Nella regione del golfo di Guinea il problema è invece costituito dall'eccessivo disboscamento: le popolazioni locali tagliano infatti tratti di foresta per ricavare spazi utili per le coltivazione; ancora più vasti sono poi i tagli praticati dai commercianti di legname pregiato. I gravi danni ha subito l'ambiente della Savana nel periodo coloniale per la creazione di grandi piantagioni e la pratica indiscriminata della caccia. Molte specie animali ed estinzione sono protette in alcuni grandi parchi.

Idrografia

Il Sahel è molto povero di corsi d'acqua, specie nella parte settentrionale; si possono ricordare un tratto del corso del Nigel e il lago Ciad. Più ricca di acqua è la regione del golfo di Guinea. Dagli altipiani su cui si estende la Savana, numerosi fiumi scendono al mare formando rapide e cascate. Da ovest verso est i principali corsi d'acqua sono: il Senegal, che segna per lungo tratto il confine tra la Mauritania e il Senegal; il Volta, che forma in Ghana un grande bacino artificiale; il Niger, terzo fiume africano(4160 Km), che nasce in Guinea, attraversa il Mali e il Niger e sfocia in Nigeria con un grande delta.

Orografia

COSTE ED ISOLE

Le coste sono generalmente basse e diritte, spesso acquitrinose, ricchi di cordoni litorali e lagune. Fanno parte dell'area anche l'arcipelago di Capo Verde( formato da dieci isole e cinque isolotti di origine vulcanica, di fronte alla costa del Senegal) e le isole vulcaniche di Sao Tomé e Principe, nel golfo di Guinea.

Il Sahel una delle regioni più povere del mondo

Il Sahel è una vasta fascia di territorio uniforme e, caratterizzato a nord dal deserto e a sud dalla savana. L'area, complessivamente poco popolata è soggetta alla minaccia continua del desertificazione, comprende cinque stati(Mauritania, Mali, Niger, Ciad e Repubblica Centrafricana). Per la sua posizione nei secoli passati entrò in contatto con la civiltà arabo-islamica dell'Africa settentrionale, subendo negli influssi. Divenne così un'area di passaggio tra le regioni del Maghreb e quelle affacciate sul golfo di Guinea e si formarono alcune importanti centri di traffico(come Toumbouc d'tou e Nouakchott) alla base delle carovaniere che attraversavano il Sahara: da nord provenivano rame, sale e caffè, da sud e oro, avorio e schiavi.

I popoli del Sahel

L'area è abitata a nord da popolazioni arabe o arabo-berbere(come i mauri e i tuaregh) di religione musulmana, che hanno sempre convissuto con il deserto e sono quindi generalmente nomadi. Nella fascia meridionale, dove le condizioni di vita sono meno difficili, vivono popolazioni nere sudanesi, di religione cristiana o animista, concentrate in villaggi situati soprattutto lungo i fiumi. La lingua ufficiale è il francese che si affianca ai numerosi dialetti locali.

Le calamità naturali impediscono lo sviluppo

Il Sahel è una delle zone più povere dell'Africa, periodicamente colpita da siccità e carestie. L'economia è molto arretrata: le uniche attività possibili sono la pastorizia nomade e, quando il livello delle piogge lo consente, un'agricoltura di sussistenza, per lo più itinerante. Così è in aumento l'emigrazione verso i paesi vicini più ricchi( soprattutto la Costa d'Avorio). Le ripercussioni ambientali causati dalla siccità sono state aggravate dagli effetti di un pascolo intenso e dall'estensione della monocultura( piantagioni di arachidi, tabacco, piretro). Negli ultimi decenni, la crescita della popolazione ha spinto sfruttare in maniera continuativa terreni già poco fertile, rendendole così poco tempo del tutto sterili; questo fenomeno, unito alla progressiva distruzione dei pascoli per l'incremento del bestiame, facilita l'estensione del deserto, che in certe aree arriva ad avanzare fino a 50 chilometri all'anno.

Instabilità politica

L'arretratezza economica coincide con l'instabilità politica, segnata da ripetuti colpi di stato. Tutti i paesi dell'area, colonia francese fino al 1960, hanno ottenuto l'indipendenza senza vere e proprie lotte di liberazione. Solo negli anni 90 i paesi del Sahel hanno intrapreso i primi passi verso la costituzione di sistemi politici democratici. Ma il processo è lento ed ostacolato dalla resistenza delle oligarchie che hanno gestito il potere in passato e dalle divisioni tra le etnie arabo-berbere( musulmane) e quelle dei neri (cristiani o animisti).

Il golfo di Guinea: l'area delle monocolture

Compreso tra il Sahel ed il golfo di Guinea, il territorio è occupato a nord dalla savana e a sud, a mano a mano che ci si avvicina all'equatore, dalla foresta equatoriale. Nonostante le diversità etnico-culturali, gli stati dell'area hanno numerosi elementi di somiglianza, risultato di vicende storiche comuni.

I popoli dell'area

Gran parte della popolazione vive nella savana, dedicandosi alla pastorizia e all'agricoltura irrigua. Sempre meno numerose sono le tribù stanziate nella foresta che vivono di caccia e di raccolta. La popolazione formata in prevalenza da neri sudanesi, ma vi sono numerosi altri gruppi etnici neri(bantu, pigmei, haussa, yoruba, ibo). Nella fascia settentrionale sono presenti popolazioni arabo-berbere di religione islamica: la difficile convivenza tra i diversi gruppi etnici è sfociata spesso i conflitti armati.

Una rapida urbanizazione

Gran parte della popolazione vive nei villaggi, ma è in atto un rapido e convulso processo di urbanizzazione, sia sulle coste dell'atlantico sia nei centri posti sui grandi fiumi. In ogni stato e si è sviluppata una capitale amministrativa ed economica, che spesso è anche il principale scalo portuale. Essa tende solitamente ad ampliarsi senza un preciso piano urbanistico: così, accanto al centro dal volto moderno ed europeo, si ammassano le bidonville formate da capanne di fango.

Un'economia rivolta principalmente all'esportazione

Le condizioni di vita di gran parte della popolazione sono in genere molto precarie, con alti tassi di analfabetismo, notevole diffusione delle malattie locali e dell'AIDS, e un reddito pro capite modesto( anche se più alto rispetto quelle dei paesi del Sahel). Grazie alle favorevoli condizioni climatiche, i paesi del golfo di Guinea possono contare su una fiorente agricoltura di piantagione, i cui prodotti( cacao, caffè, te', olio di palma, arachidi) sono destinati all'esportazione. Questo tipo di economia, però, trascurando la coltivazione di prodotti destinati al consumo interno( cereali, riso) rischia di compromettere la capacità dei paesi di essere autosufficienti dal punto di vista alimentare. La regione è ricca di risorse minerarie, sfruttate generalmente da comnie multinazionali. L'abbondanza di manodopera a basso costo ha attirato in oltre un certo numero di società occidentali, che hanno impiantato alcune attività industriali di livello tecnologico modesto( tessile, alimentare) o stabilimenti molti inquinanti( nel campo della petrolchimica e della siderurgia).

Tensioni politiche gravi

Tutti i paesi dell'area, tranne la Liberia, hanno un passato coloniale. Le grandi potenze europee( Inghilterra, Francia, Germania) si suddivise fatti questi territori in fette più o meno ampia senza tener conto delle differenze storiche e culturali esistenti tra i popoli e le etnie locali. Così, dopo la decolonizzazione, i conflitti sono esplosi con violenza e si sono fermati quasi ovunque regimi forti e dittatoriali. Dopo decenni di instabilità politica, è iniziato da poco, per alcuni stati, un lento processo di transizione verso la democrazia.





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