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Il Brasile
Il Brasile è una repubblica federale di tipo presidenziale.
Comprende 26 Stati.
Capitale Brasilia.
Città principali: Rio de Janeiro, San Paolo, Recife, Salvador, Porto Alegre, Belo Horizonte, Belém.
Geografia.
-Geografia fisica.
L'altitudine media del Brasile è mediocre: il 40% della superficie del paese è al di sotto dei 200m.
Il paesaggio è piatto e monotono.
Si possono distinguere cinque grandi regioni: il Nord o Amazzonia, il Nord Est, il Sud Est, il Sud e il Centro Ovest.
Il Nord (Norte) è la regione in cui confluiscono le acque che scorrono sullo zoccolo antico, limitata a nord dal massiccio delle Guiane con il Pacaraima (2850m).
Il bacino del Rio delle Amazzoni è colmato da sedimenti.
Il Nord Est (o Nordeste) è formato da tavolati con altitudine inferiore ai 1000m.
Alcuni grandi fiumi (Garupi, Paraìba, Itapecuru, Mearim) hanno formato larghe valli che sboccano su una costa di sommersione e sul golfo di Sao Marcos.
Il Sud Est (Sudeste) costituisce una regione di altitudine abbastanza elevata.
Fra il Rio Sao Francisco e il litorale si estendono altipiani sormontati da creste: Chapada Diamantina e Serra do Espinhaco.
Da queste catene scendono i fiumi Jequitinhonha, Mucuri, Doce.
La costa è dominata dalla scarpata della Serra Do Mar, nel retroterra si estende la valle del Paraìba dominata dalla Serra da Mantiqueira, dove si trova il Pico de Bandiera (2890m, seconda cima del Brasile dopo il
Pico de Neblina, 3014m).
Nel Sud affiora lo zoccolo, i terreni di copertura formano grandi cuestas sinuose, attraversate da fiumi.
Il Centro Ovest è ,caratterizzato dall'estensione delle chapadas, dai nomi locali e imprecisi.
Vi scorre il Paranà, la depressione è detta Pantanal (palude) a causa della sua pendenza insignificante.
La temperatura media annuale è superiore ai 22°C, eccetto che nelle zone meridionali e nelle regioni elevate del Brasile atlantico.
In complesso la stagione delle piogge è quella estiva, da ottobre a marzo, mentre la stagione secca corrisponde all'inverno, da marzo a settembre.
La foresta a foglie permanenti copre quasi tutta l'Amazzonia.
Il secondo elemento importante nella vegetazione del Brasile è costituito dalla savana, predominanti nel Mato Grosso e nello Stato di Goiàs.
-Geografia umana e economica.
Gli Indios rappresentano ormai solo una debole minoranza (0,1%); la maggior parte della popolazione è costituita da bianchi (54%) e meticci (39%).
L'eterogenità degli abitanti non ha impedito la fusione in una solida collettività nazionale.
Il centro di addensamento si è continuamente spostato dal vecchio Brasile coloniale del Nord Est alle nuove terre del tropico e del Brasile subtropicale.
I centri di forte densità si trovano tuttavia sulla costa o nelle sue vicinanze, in contrasto con le zone disabitate dell'Amazzonia e del Brasile centrale e occidentale.
Nell'interno del Brasile le città sono rare.
La popolazione urbana costituisce il 76,6% del totale: due metropoli San Paolo e Rio de Janeiro oltrepassano i 9 milioni di abitanti e altre cinque (Belo Horizonte, Fortalezza, Porto Alegre, Recifre e Salvador) superano abbondantemente il milione di abitanti.
Il tasso di mortalità si aggira intorno al 9 (per mille), quello di natalità è in costante diminuzione (21 [per mille]).
La mortalità infantile resta piuttosto elevata, ma le prospettive di vita si sono allungate: 57 anni per gli uomini, 67 per le donne.
La religione predominante è quella cattolica (88%), con minoranze di protestanti, buddhisti, ortodossi, musulmani.
Fra gli Indios sopravvivono ancora culti animisti.
Grande diffusione in tutto il paese e di qui in tutto il mondo hanno avuto negli anni più recenti le sette della macumba (afro-brasiliana) e della religione espirita.
La lingua ufficiale è il portoghese.
Solo una porzione relativamente modesta del territorio viene sfruttata in modo adeguato per l'agricoltura (5,7%).
La struttura fondiaria presenta, come nella maggior parte dei paesi del Terzo Mondo tropicale, forti diseguaglianze: la metà della proprietà è sotto i 10 ettari, ma occupa soltanto il 3% della superficie agricola sfruttata.
All'estremo opposto le proprietà con oltre 6000 ettari sono soltante l'1% e coprono quasi il 40% del territorio coltivato.
Le grandi proprietà dedite alla coltivazione di canna da zucchero, cacao e caffè e all'allevamento, soprattutto di bovini.
Le piccole proprietà praticano un'agricoltura abitudinaria di colture per uso alimentare.
In testa alle produzioni agricole viene il mais (323 milioni di q l'anno), seguito da soia, frumento e fagioli neri, i quali sono, insieme con il riso, alla base dell'alimentazione quotidiana.
Un grande sviluppo ha avuto la coltivazione del cotone.
Oltre ai bovini (151 milioni di capi), si allevano anche ovini (20 milioni), caprini (12 milioni) e suini (30 milioni).
All'agricoltura si dedica il 21% della popolazione.
Nell'industria mineraria ha origine antiche l'estrazione dell'oro (80000 Kg l'anno) e dei diamanti.
Oggi i giacimenti più importanti sono quelli di ferro e manganese.
Si estraggono anche petrolio (32 milioni di t l'anno) e gas naturale.
La gamma delle industrie di trasformazione è assai varia: prevalgono comunque le industrie tessili, siderurgiche e automobilistiche.
Ben sviluppata è anche l'industria che sfrutta le immense risorse del paese.
Negli anni recenti si è sviluppata anche l'industria chimica.
Dopo il 'miracolo' della fine anni Sessanta e dei primi anni Settanta, l'economia brasiliana si è dimostrata incapace di reggere il confronto internazionale, facendo crescere a dismisura il debito interno e il debito estero.
Nel 1994 per combattere la forte inflazione è stata adottata lka nuova moneta (real).
Il Brasile è stato uno dei più convinti promotori del Mercosur (1995), l'area di libero scambio dell'America Latina che ha dato impulso agli scambi fra i paesi membri e di conseguenza all'industria brasiliana.
Nell'America Latina l'agricoltura e l'allevamento sono le attività economiche maggiormente praticate in questi paesi.
In questi paesi infatti il lavoro contadino è molto praticato ed è un lavoro molto duro perché viene fatto ancora con sistemi rudimentali.
Inoltre il territorio coltivato appartiene maggiormente ai grandi proprietari che coltivano soprattutto piantagioni poiché si coltivano frutti maggiormente esportati all'estero guadagnandoci così di più.
I piccoli proprietari terrieri invece, coltivano soprattutto mais e altri tipi di generi alimentari che servono per il loro fabbisogno nutritivo.
Proprio per questo motivo furono fatte da questi governi delle riforme agrarie per aumentare il territorio a disposizione dei piccoli proprietari terrieri cosa che non è servita a molto perché non si è considerato sufficientemente il problema di insegnare alla popolazione che amministra questi piccoli appezzamenti di terreno ad usare un'agricoltura in modo più moderno.
In questi paesi inoltre si è imposta una specie di monocoltura perché per esempio a Cuba si coltiva la canna da zuccheri, nel Brasile Colombia e Haiti si coltiva il caffè, in Guatemala si coltivano le banane, e per finire, in Argentina Paraguay e Uruguay è sviluppata la produzione di carne.
Come nelle altre regioni in via di sviluppo, nell'America Latina è molto sviluppato lo sfruttamento minerario delle regioni più ricche composte ad esempio dall'Europa e dal Giappone.
Per questo motivo oltre al tradizionale sfruttamento dell'oro e dell'argento, in Bolivia si estrae lo stagno, in Cile e in Perù si estrae il rame, in Brasile e in Venezuela si estrae il ferro, in Giamaica si estrae la bauxite e in Cuba si estrae il nichel.
Ma comunque il materiale più importante rimane come sempre il petrolio che ne usufruisce soprattutto i paesi più sviluppati mentre i guadagni di queste popolazioni dall'esportazione di questo materiale sono veramente molto bassi.
Nel settore industriale delle popolazioni dell'America Latina sono presenti molte potenze straniere tra i quali ricordiamo maggiormente il Giappone.
Il settore terziario è molto debole ma sta assumendo un'importanza sempre maggiore il turismo soprattutto nel Mar dei Caraibi tra cui le Antille sono una meta sempre più richiesta.
Brasile: le difficoltà di un gigante
Il Brasile oltre ad essere il più vasto e popolato Stato dell'America Latina, è anche la principale potenza della regione.
Nel campo economico il Brasile sta decollando per tre motivi: l'industria si sta espandendo, la rete di comunicazioni anche, e le riserve minerarie sono in via di sfruttamento.
Il Brasile inoltre non bisogna scordare, che è tra i più importanti paesi agricoli poiché questa fonte economica è in forte attivo.
In questo Paese si coltivano soprattutto le piantagioni poiché la maggior parte del terreno è più frequentemente sottratto per appunto gli scopi internazionali.
Le poche colture private inoltre, sono praticate soprattutto in modo rudimentale e quindi poco produttive poiché si è calcolato che un agricoltore brasiliano è 50 volte inferiore a uno statunitense.
Anche l'industria sta assumendo un forte potere economico poiché lavora in essa il 23% della popolazione attiva.
I settori più importanti dell'industria sono quelli agro-alimentari, tessili, meccanici e siderurgici.
Queste industrie però sono sempre più soggette alle multinazionali che molto spesso danno al paese pochi soldi non sufficienti per l'economia di questo Paese.
Ultimamente però proprio per questo motivo è stata fatta una riforma che ha imposto dei regolamenti che impongono le multinazionali a investire maggiori profitti al Paese.
La parte più sviluppata del Paese è quella parte del territorio che si snoda lungo la fascia costiera.
Proprio a causa di questo problema si trovano nel Brasile forti squilibri regionali legati alla distribuzione della popolazione, delle città, delle industrie, del reddito pro capite, e quindi della ricchezza.
Caratteristiche del territorio:
la regione del Sud-Est è il cuore economico del Paese poichè come abbiamo già detto qui risiedono la maggior parte della popolazione;
la regione del Nord-Est è il cuore storico del Paese poiché è stato per primo colonizzato dai Portoghesi;
la regione del Sud dove è molto sviluppata l'agricoltura poiché tra l'Ottocento e il Novecento sono stati colonizzati dagli europei che hanno impiantato in quei luoghi diverse colture;
la regione del Centro-Ovest è una regione molto povera poiché è composta soprattutto dalla savana e in questo luogo si trova la capitale Brasilia che però non è riuscita a migliorare le sue condizioni economiche;
infine la grande regione del Nord è occupata soprattutto dal 'polmone della terra' che è l'Amazzonia; questo territorio, come abbiamo visto negli anni passati potrebbe essere utilizzato intensamente e quindi arricchire il Paese cosa che però ne andrebbe a danno del grande patrimonio ambientale rappresentato dalla foresta.
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