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TURCHIA
GEOGRAFIA. Stato del Medio
Oriente. La penisola si affaccia a Nord
sul mar Nero, a Sud sul mar Mediterraneo, a Ovest sul mar Egeo; confina con
Georgia, Armenia, Iran, Iraq e Siria. La parte europea confina con Grecia e
Bulgaria. È una repubblica con parlamento unicamerale.
▪ Ambiente naturale. Le
regioni centrali sono occupate da vasti altopiani mentre i ati settentrionali e meridionali
della penisola sono orlati da due catene, i monti Pontici ed il Tauro.
L’instabile assetto tettonico determina l’elevata sismicità di alcune
parti del territorio anatolico in particolare di quella nordorientale al
confine con l'Armenia e numerosi sono i coni vulcanici. La rete idrografica non
è particolarmente sviluppata, soprattutto nella parte centromeridionale
dell'altopiano anatolico dove corsi d’acqua di corso e portata variabili
sfociano in laghi salati come il Tuz.
Nelle altre aree si trovano fiumi anche di notevole lunghezza, i maggiori fra i
quali sono il Kizil Irmak e il Sakarya , entrambi tributari del mar Nero. Meno
numerosi i tributari del Mediterraneo, mentre tra quelli del mar Egeo i
più importanti sono il Gediz e il Meandro. Infine,il Tigri e l'Eufrate nascono entrambi in territorio turco. Le
massicce barriere montuose ergentisi in prossimità delle coste
determinano l'esistenza di significative differenze climatiche fra le regioni
interne e le aree costiere: le prime sono caratterizzate da climi continentali,
con forte escursione termica stagionale e precipitazioni per lo più
scarse; la continentalità del clima si accentua a Est, dove gli inverni
sono nevosi. Le aree costiere hanno clima più temperato, più
caldo e meno piovoso lungo il Mediterraneo e l'Egeo, con precipitazioni
abbondanti lungo il mar Nero.
A queste differenziazioni climatiche sono legate quelle della vegetazione. I
boschi di latifoglie prevalgono sul litorale settentrionale, mentre gli altri
sono caratterizzati da specie sempreverdi, accanto alla vite e all'ulivo ed
alle formazioni arboree tipiche della macchia mediterranea. Nell'altopiano
centrale prevalgono le formazioni steppiche e, in alcune aree, quelle tipiche
delle regioni semidesertiche (piante grasse ed arbusti xerofili). Sulle pendici
dei rilievi troviamo boschi di conifere e, più in alto, pascoli erbosi.
▪ Popolazione. La
popolazione è notevolmente aumentata nel corso del sec. XX, anche se in
anni recenti il tasso di incremento, pur rimanendo elevato, è diminuito.
Particolarmente elevata è la mortalità infantile (65‰), e con una
speranza di vita di 66 anni e un analfabetismo del 18% la Turchia si colloca
tra i paesi a sviluppo umano intermedio.
Negli ultimi anni si è verificata una forte migrazione di popolazione
verso i maggiori centri urbani, un aspetto particolare delle quali è
l'esodo di profughi curdi, interessato da un aspro conflitto tra esercito
governativo e ribelli. Le città hanno registrato una forte crescita, in
particolare Istanbul, maggiore città del paese. La seconda città
del paese è Ankara, investita del ruolo di capitale nazionale nel 1923.
Il porto più importante dopo Istanbul è quello di Smirne, terza
città del paese, sulla costa egea. La popolazione si addensa nell'area
intorno al mare di Marmara, in alcuni tratti della costa del mar Nero, in
quella del mar Egeo e lungo il golfo di Iskenderun, mentre poco popolate sono
le regioni montuose orientali e alcune parti dell'altopiano centrale. Accanto
alle migrazioni interne, notevole consistenza hanno assunto i fenomeni di
emigrazione di lavoratori turchi verso le nazioni più ricche dell'Europa
occidentale, e in particolare verso la Germania. Dal punto di vista etnico
c’è una notevole omogeneità: i turchi rappresentano oltre il 90%
della popolazione totale, mentre le minoranze numericamente più
importanti sono quelle dei kurdi, stanziati nella parte sudorientale del paese
e degli arabi. Le minoranze greca e armena sono ormai limitate a pochi esigui
nuclei (insediati presso Istanbul). La lingua più diffusa è il
turco, seguito dal kurdo e dall'arabo, e la quasi totalità degli
abitanti (99%) è di religione musulmana (con predominanza di sunniti).
▪ Economia. La Turchia si
colloca nella fascia dei paesi a medio reddito. Grazie soprattutto ai progressi
del settore industriale, sul quale si sono concentrati gli sforzi volti alla
modernizzazione dell'economia.
AGRICOLTURA. è il settore,
che occupa ancora il 40% della popolazione attiva, produce per il consumo
soprattutto cerealicole, in particolare in alcune aree interne dell'Anatolia:
frumento, orzo, granoturco, segale, avena, riso. Questo è il settore
più trascurato dalla politica governativa, che ha invece puntato
soprattutto sul settore delle colture industriali orientate all'esportazione,
le più importanti fra le quali sono quelle del cotone, coltivato in
prevalenza nelle aree costiere mediterranee e del tabacco. Notevole importanza hanno anche le colture industriali
della vite, dell'ulivo, degli agrumi, delle mandorle, delle nocciole e dei
fichi, diffuse nelle regioni mediterranee meridionali . Si producono inoltre
barbabietole da zucchero, piante oleaginose (lino, sesamo, girasole, soia,
colza, arachidi) e il papavero da oppio. L'allevamento è attività tradizionalmente diffusa,
soprattutto quello ovino. In alcune aree è diffuso l'allevamento del
baco da seta. La pesca, pur essendo praticata lungo tutte le coste, non
rappresenta un'attività di punta nell'economia del paese. Discreta
importanza ha la produzione di legname.
RISORSE MINERARIE. Le risorse
minerarie sono varie ma non particolarmente consistenti. In particolare, il
petrolio estratto nella zona sudorientale del paese soddisfa solo in parte il
fabbisogno interno. Si estraggono poi gas naturale, cromite, carbone, lignite,
minerali di ferro.
INDUSTRIA. Negli ultimi decenni il
settore industriale ha registrato processi di espansione di rilevante
entità, essenzialmente
rappresentato dalla siderurgia, dalla metallurgia del rame, del piombo e
dell'alluminio, dall'industria meccanica (impianti per la produzione e il montaggio
di autoveicoli, materiale ferroviario, aerei e navi) e da quella chimica (acido
solforico, acido nitrico, acido cloridrico, fertilizzanti azotati, soda
caustica). I settori «tradizionali» sono invece quello tessile (cotone, lana,
seta, e in anni recenti anche fibre sintetiche) e quello alimentare (zucchero
soprattutto). Esistono anche cementifici, cartiere e attività di
produzione di vetro e di ceramica su scala industriale.
TURISMO. Le principali attrattive
sono le coste del Mediterraneo e del mar Nero, favorite dal clima, e i
monumenti delle diverse civiltà che si sono insediate e sviluppate sul
territorio.
Sulla strada che da Ankara porta a Istanbul, una delle città più
prestigiose del mondo, sospesa tra l'Asia e l'Europa.
Lungo la costa mediterranea e la prima fascia interna s'infittiscono i luoghi e
i monumenti del massimo interesse turistico: le rovine di Troia e di Assos; il
grandioso complesso ellenistico di Pergamo.
▪ Commercio e comunicazioni.
Si è modificata la struttura delle esportazioni, in passato quella
tipica di un paese sottosviluppato (prodotti dell’agricoltura e del sottosuolo,
esportati per lo più non lavorati): oggi un peso significativo ha
l’esportazione di beni industriali. La bilancia commerciale resta tuttavia in deficit
a causa della permanente dipendenza dall'estero per una vasta gamma di
manufatti industriali (impianti e macchinari, veicoli da trasporto, prodotti
chimici, ecc.), nonché per il petrolio. Partner principali sono i paesi
dell'UE, e poi Stati Uniti e Russia. Il saldo negativo della bilancia
commerciale viene in parte compensato dalle rimesse dei lavoratori all'estero e
dal turismo.
STORIA. La storia della Turchia moderna si fa convenzionalmente risalire al 1453, data della conquista di Costantinopoli da parte degli ottomani.
▪ L'impero ottomano. Con la
conquista di Costantinopoli gli ottomani assunsero agli occhi del mondo
musulmano la prestigiosa immagine di eredi dell'impero romano d'Oriente, da
circa otto secoli rivale dell'Islam. In tale ruolo vennero sostenuti da un
singolare fervore religioso che vedeva in essi il baluardo dell'ortodossia
musulmana, e dallo sviluppo di una potenza militare che unificò a poco a
poco tutto l'Islam d'occidente.
La storia dell'impero ottomano dopo la conquista di Costantinopoli può
essere divisa in tre periodi: espansionistico, fino alla morte di Solimano il
Magnifico (1566); di equilibrio, fino al fallimento della seconda spedizione
contro Vienna (1683); di decadenza, dal 1683 alla fondazione della repubblica
turca (1923).
▪ Dalla proclamazione della repubblica (1923) alla fine degli anni
sessanta. Per quanto riguarda la
politica estera, crebbe nel paese l'influenza della Germania, ma ciò non
impedì la proclamazione della neutralità nella guerra del
1939-45, trasformatasi poi (1944) in alleanza con la coalizione antitedesca.
Dopo la guerra si fecero sempre più stretti i rapporti con gli Stati
Uniti, sino all’adesione turca all'Alleanza atlantica (1952).
▪ Gli anni novanta. Nonostante la spinta liberalizzatrice promossa nel
paese, rimane irrisolta la questione Kurda, il cui popolo richiede
l'indipendenza, che la Turchia non vuole assolutamente concedere, e le
manifestazioni per laliberalizzazione del popolo Kurdo spesso si risolvono con
la repressione violenta.
Oggi la Turchia preme per entrare nella CEE e all'interno della quale
c'è un'ampia discussione.
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