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I Personal computer (Pc)
Un personal computer o PC è un computer adatto all'utilizzo da parte di un singolo individuo, grosso modo quello che una volta era definito come microcomputer.
'Personal' computer dovrebbe essere, nel significato originale del termine, un qualsiasi computer che sia stato progettato per l'uso da parte di una singola persona (in opposizione per esempio ai mainframe a cui interi gruppi di persone accedono attraverso terminali remoti). Al giorno d'oggi il termine personal computer è invalso ad indicare una specifica fascia del mercato dell'informatica, quella del computer ad uso privato, o casalingo, per uffici, o per la piccola azienda.
---Storia---
Uno dei primi modelli di computer per cui sarebbe stato coniato il termine 'personal' computer fu il Commodore PET nel 1977. Era già presente la decalcomania recante la scritta personal computer. Attualmente il Commodore PET è tuttavia incluso tra gli home computer, ovvero la generazione che precedette i personal computer.
Pochi anni dopo l'esplosione degli home computer, fece infatti la sua sa una nuova generazione di computer più sofisticati (si segnalano in particolare Amiga, Atari e Macintosh) che venivano vendute con unità a disco incorporate (floppy disk in genere, ma a volte anche hard disk) ed erano anche corredate di sistemi operativi in grado di gestirle in modo completo ed affidabile, senza contare la dotazione di applicativi che li resero delle postazioni di lavoro produttive
---I laptop---
I portatili sono una particolare categoria di personal computer, che, pur mantenendo elevate capacità di calcolo e di interfacciamento con l'esterno, rinuncia a molte delle capacità di espansione dei normali personal computer, sacrificandole a beneficio della trasportabilità, e unendo tutte le componenti esterne (monitor, mouse, tastiera), in un unico corpo a forma di valigetta.
I Minicomputer
Un minicomputer si può definire storicamente come un computer con prezzo e prestazioni intermedi fra un mainframe e un microcomputer con un accesso contemporaneo da parte di decine di utenti.
Dalla seconda metà degli anni '60 nasce una terza generazione di calcolatori: erano molto più piccoli ed economici dei mainfraime, loro predecessori, anche se non avevano le stesse prestazioni. Ma ciò che importava era che il loro costo era abbastanza basso e questo permise un uso meno 'irreggimentato' della macchina, più aperto alle sperimentazioni degli utenti e dei sistemisti. Molte innovazioni fondamentali dell'informatica moderna sono state concepite e sperimentate per la prima volta su minicomputer:il linguaggio C e il mouse per esempio.
Con l'avvento e la concorrenza dei microcomputer e dei PC e il loro costante progresso, il minicomputer ha subito un processo di trasformazione, trasformandosi in workstation, cioè una versione di personal computer molto potente e con un'architettura fatta su misura per scopi professionali spesso con programmi e sistemi operativi proprietari.
Le Workstation
Workstation (o spesso, in italiano, stazione di lavoro) è un termine generico per indicare un computer da scrivania ad alte prestazioni, utilizzato da professionisti per il lavoro su disegno tecnico (CAD), ricerca scientifica, o produzioni audio/video.
Dato che le prestazioni dei computer sono in continuo aumento, la potenza delle workstation è sempre relativa ai computer allora in commercio: le workstation di quindici anni fa sono ben inferiori, come potenza, ai computer portatili di oggi.
Le prime workstation apparvero all'inizio degli anni '80, vendute da Sun Microsystems e dotate di un processore Motorola 68000.
Durante gli anni '90, una workstation era definita da:
àuno o più processori a 64 bit, capace di indirizzare una grande quantità di memoria
àsistema operativo Unix
àuna veloce scheda di rete
àuna scheda grafica molto potente (per i tempi), specie sulle workstation Silicon Graphics
àun monitor di grandi dimensioni per comodità di visione.
Da queste caratteristiche derivava anche un prezzo molto elevato per le workstation, equivalente oggi (2005) a 10.000 o 20.000 euro, spesso di più.
I Personal Computer, già in vendita, erano molto più economici ma proprio per questo non potevano fornire nessuna di queste caratteristiche. La situazione cominciò a cambiare alla fine degli anni '90, quando le prestazioni dei PC salirono abbastanza da poter eseguire quei programmi (CAD, grafica 3D, simulazioni scientifiche, ecc.) che fino ad allora avevano bisogno di una workstation per poter funzionare. La fascia bassa del mercato workstation passò quindi ai personal computer.
Oggigiorno (2005) il mercato workstation è diviso tra i personal computer più potenti e le workstation tradizionali, che nel frattempo sono aumentate anch'esse di prestazioni, anche se la differenza non è più marcata come prima. Le armi principali delle workstation risiedono nei processori a 64 bit, indispensabili per compiti che richiedono più di 4 gigabyte di RAM, nella disponibilità di sistemi multiprocessore e nel sistema operativo basato su Unix, più robusto di Microsoft Windows e che lascia più libertà all'utente esperto.
I mainframe
Un mainframe è un computer grande e dotato di elevata capacità di elaborazione in grado di supportare l'utilizzo contemporaneo da parte di centinaia o addirittura migliaia di utenti il cui accesso avviene di solito mediante un terminale.
Storicamente è il primo tipo di computer mai costruito. I primi mainframe avevano una potenza di calcolo e una complessità analoga a quella dei più semplici microcomputer di oggi. Erano macchine molto complesse, dal costo astronomico, che richiedevano una manutenzione continua, e che perciò dovevano essere sfruttate al massimo perché fossero economicamente convenienti. La storia dei mainframe coincide, fino alla fine degli anni '70, con la storia dell'informatica e dei sistemi operativi, ed è in pratica la storia dei metodi escogitati dai programmatori (per meglio dire: dai matematici, dai fisici e dagli ingegneri) dell'epoca per sfruttare ogni millisecondo di tempo di elaborazione e ogni byte di memoria disponibile. I primi sistemi operativi furono progettati appositamente per loro, spesso non più che semplici monitor.
Dal mondo dei primi mainframe deriva anche il termine bug, tuttora in uso per designare un errore di programmazione nel software. Infatti essi furono costruiti quando i fili elettrici avevano ancora guaine isolanti in stoffa anziché in plastica, ed erano quindi oggetto di attacchi da parte di tarme ed altri insetti, che causavano cortocircuiti. Perciò capitava ogni tanto che gli operatori o i programmatori dovessero entrare dentro la macchina a controllare i fili e a scovare gli insetti (in inglese, appunto, bugs) annidati negli armadi dei circuiti mainframe. In sé era un evento relativamente raro, ma poiché nessuno ammette con piacere di avere sbagliato, il bug divenne una scusa molto comune fra i programmatori quando un programma non funzionava a dovere, tanto che alla fine si finì per parlare comunemente di bug nei programmi invece che nei computer.
Tutti i computer della prima generazione (costruiti con valvole) e della seconda generazione (transistor discreti) erano mainframe. Con il tempo e con il nascere di altri tipi di computer, i mainframe sono stati sempre più relegati a posizioni di nicchia, o come server di fascia alta ed altissima o come supercomputer: molti dei loro compiti tradizionali sono oggi svolti da PC o da reti di PC. Tuttavia questo tipo di macchine è ben lungi dall'essere estinta: anzi, si è evoluta costantemente negli anni, e anche se in molti casi la loro potenza di calcolo non è maggiore di quella di un normale PC, il mainframe continua ad offrire alcuni vantaggi come la centralizzazione, la facilità di controllo, un'architettura molto più solida e flessibile, l'affidabilità superiore; e restano alcuni campi, come l'informatica bancaria e le applicazioni ad alta disponibilità (mission critical) in cui le qualità di un mainframe lo rendono ancora oggi la scelta migliore: per definizione, un mainframe nasce per fare da server, e volendo conurare l'hardware e il software di un PC perché faccia da server standalone si finisce inevitabilmente per farlo assomigliare ad un mainframe.
Bibliografia
à Wikipedia, l'enciclopedia libera
by Fornaro
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