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AUTORE: Alessandro Baricco.
TITOLO: "Novecento- un monologo".
CASA EDITRICE: Universale Economica Feltrinelli.
LUOGO E DATA DI EDIZIONE: Milano, 2000 (31 edizione).
PRIMA EDIZIONE: Milano, 1994.
PAGINE: 62.
GENERE DI LIBRO: testo teatrale, monologo.
Riassunto
Il protagonista
Da quella notte iniziò la sua carriera di
pianista, un grande pianista. Novecento non scese mai dal Virginian: solo una
Una delle ultime frasi da lui pronunciate rappresenta la chiave di tutta la vicenda: 'un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. TU, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere.' Poi aggiunge ricordando quel giorno, quando tentò di abbandonare la nave e l'oceano per trasferirsi sulla terra ferma: 'Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi, che non finiscono mai è questa la verità, allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.'
ANALISI DEI PERSONAGGI: Novecento: il suo vero nome è Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, ed era stato trovato da un marinaio del Virginian su un pianoforte, lì dove l'avevano lasciato degli emigranti; fin da piccolo imparò ad usare il pianoforte, tanto da diventare il più bravo a suonarlo; caratterialmente è una persona di poche parole, non adora le sfide, ha paura di scendere dalla nave (cosa che non fece mai, a costo di morire).Non aveva visto mai nulla, e ascoltando i discorsi dei passeggeri, si fece un'idea di quello che poteva trovare sulla terra ferma; quando suonava, Novecento pensava a mondi fantastici, che gli permettevano di accarezzare i tasti e comporre melodie straordinarie. Tim Tooney: l'amico del cuore di Novecento, fa il trombettista nella band del Virginian dal 1927 al 1933. E' lui colui che narra la storia. Staff della nave: il Virginian è una nave unica a causa degli strani personaggi che fanno parte dello staff: il capitano Smith, claustrofobo, il cieco timoniere Paul Siezinskj, il marconista balbuziente Bill Joung, il dottore dal nome impronunciabile, e il cuoco Camembert, che cucinava in bagno, in assenza della cucina. Danny Boodmann: è il marinaio nero che allevò Novecento,e a cui piacciono i cavalli. Jelly Roll Morton: si considera l'inventore del jazz, ma deve ricredersi dopo aver perso una battaglia a suon di musica con Novecento; si veste in maniera elegante ma volgare, con un anello grandissimo sul dito, di giorno vestiva bianco, di sera nero con scarpe scure e lucide. Lynn Baster: un passeggero del piroscafo che cerca di convincere Novecento a scendere.
Ambientazione :sulla nave Virginian nei viaggi tra Europa e America
Linguaggio:-Sintassi:Semplice con prevalenza di periodo paratattico.
-Lessico:colloquiale e moderno.
-Stile: Essenziale, incisivo, discorsivo.Lo scrittore usa un linguaggio moderno, non ampolloso, scegliendo aggettivi molto appropriati ed efficaci.
Citazione: credo che citare ogni parola del testo sia impossibile, così mi limiterò a citare questa frase che mi è rimasta molto impressa e su cui bisogna riflettere :'Noi suonavamo musica, lui era qualcosa di diverso. Lui suonava Non esisteva quella roba, prima che la suonasse lui, okay?non c'era da nessuna parte. E quando lui si alzava dal piano, non c'era piùnon c'era più per sempre'; 'Non sei fegato veramente finchè hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla'; 'E mentre volteggiavamo tra i tavoli,, io capii che in quel momento, quel che stavamo facendo, quel che davvero stavamo facendo, era danzare con l'Oceano, noi e lui, ballerini pazzi, e perfetti, stretti in un torbido valzer, sul dorato parquet della notte.'.
Commento
Questa è la sintesi del monologo, che Baricco stesso definisce 'un testo che sta in bilico tra una vera messa in scena e un racconto da leggere ad alta voce'.
Ho trovato l'intero libro molto efficace e non credo che ci siano passi che non mi sono piaciuti.Credo che questo libro sia soggettivo, ovvero che ognuno di noi lo interpreta e lo capisce in modo differente; io stessa l'ho dovuto leggere due volte per capire i sentimenti che, secondo me, Baricco ha espresso in quest'opera: tragicità, dolcezza e una grande amicizia. Mi ha colpito molto questa storia, perchè, seppur breve, è molto significativa, nonchè bella e talvolta tiene col fiato sospeso; ci sono situazioni in cui ci si immedesima fino al punto di vivere totalmente le avventure dei protagonisti e di commuoversi per il forte legame che tiene uniti Novecento e Tooley,dietro al quale si nasconde l'autore, parlando in prima persona. Alessandro Baricco è uno scrittore eccezionale, anche se nei suoi libri è difficile seguire la storia e per capirne il significato bisogna leggerla più volte. Inoltre ho visto il film che è stato tratto da questo libro e sono rimasta stupita da come le scene del film le avevo già viste, nella mia testa, solo leggendo il libro; credo che sia meraviglioso riuscire ad immaginare ogni scena descritta nel testo e poi vedere un film che riassume tutti i significati presenti nella storia.
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