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L'Italtel è una delle principali aziende operanti a livello internazionale nel settore delle telecomunicazioni. Progetta, produce e installa reti di telecomunicazioni fisse e mobili, reti di accesso, reti a banda larga, sistemi integrati per nuovi operatori di reti fisse e mobili. Opera inoltre in qualità di partner dei gestori di rete fornendo servizi di assistenza, supporto, formazione e manutenzione.
Di tale società si è voluto esaminare il bilancio ed attraverso la sua analisi porre in evidenza le principali problematiche legate ad un settore che impone ampie ristrutturazioni aziendali ed il ricorso all'outsourcing con l'obiettivo di migliorare la posizione competitiva nei mercati nazionali e internazionali.
L'esercizio 1998 è stato pesantemente influenzato dalla improvvisa flessione della domanda di apparati per telecomunicazioni sia sul mercato interno, in fase di profonda evoluzione con la contrazione degli investimenti da parte del principale gestore, sia su quello internazionale, influenzato dai riflessi della crisi finanziaria dei paesi emergenti, in particolare del sud-est asiatico. Questa situazione si è profilata in un momento in cui le precedenti indicazioni dei principali clienti avevano portato a uno sviluppo della produzione con magazzini rilevanti.
Italtel ha fronteggiato questa nuova situazione sottoponendo a riesame critico ogni aspetto della propria attività, dal posizionamento sui mercati, ai piani di prodotto, alle risorse impegnate, con visuale proiettata oltre che sul 1998 anche sul triennio 1999-2001, e ha focalizzato la propria attenzione sull'efficacia dei processi nell'ottica di migliorare il posizionamento strategico della società in un contesto competitivo sempre più agguerrito.
In questo quadro l'azienda ha sviluppato un piano di azioni per il triennio finalizzato al recupero di condizioni di flessibilità e di efficienza con un preciso orientamento al ripristino di livelli di redditività coerenti con il concetto di creazione di valore
cui deve ispirarsi l'impresa. Tale piano prevede il rafforzamento delle competenze distintive della società con la concentrazione sul core business e in particolare sulle attività con maggiore redditività e maggiori prospettive di sviluppo.
Nel 1998 il risultato consolidato prima dei componenti straordinari e delle imposte, Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) inclusa, stato positivo di 15 miliardi; l'esercizio si è chiuso con una perdita di 282,1 miliardi di lire dopo oneri straordinari per esodi definiti nell'esercizio per circa 54 miliardi e dopo accantonamenti straordinari per 190 miliardi in gran parte dovuti agli oneri previsti nel piano sopra citato. La perdita della Capogruppo Italtel S.p.A. è stata di 279 miliardi.
Il fatturato consolidato 1998 è stato di 3.946 miliardi di lire, con una diminuzione del 14 per cento rispetto all'esercizio precedente.
Le esportazioni sono state di 1.831,7 miliardi di lire, pari al 46,4 per cento del totale delle vendite (2.250,5 miliardi, pari al 49,1 per cento nell'esercizio precedente). Le vendite in Italia sono state di 2.114,3 miliardi di lire (2.336,5 miliardi nel 1997).
continuato l'impegno Italtel nella Ricerca e Sviluppo: le spese relative sono state di 524 miliardi di lire rispetto ai 530,5 miliardi del 1997, pari al 13,3 per cento delle vendite.
Nel 1998 sono stati realizzati nuovi investimenti in immobilizzazioni tecniche per 149 miliardi di lire (212,4 miliardi nel 1997).
L'organico del Gruppo Italtel al 31/12/1998 era in totale di 15.101 unità, con una flessione di 1.282 unità rispetto al 31/12/1997, di cui 214 unità riferite alla società Italtel Tecnomeccanica che è stata ceduta in data 1° ottobre 1998 a Reltec (Europe) Ltd. A fine dicembre 1998 è stato firmato un accordo con Lares Cozzi S.p.A. per la cessione, con decorrenza 1/1/1999, di Italtel Tecnoelettronica che aveva, a fine 1998, un organico di 234 unità. In base all'accordo, Italtel cede inizialmente il 60 per cento del capitale della società e in seguito il restante 40 per cento.
Elementi diversi ma caratterizzati da una comune criticità hanno contribuito a fare del 1998 un anno difficile per il to manifatturiero delle telecomunicazioni. In Italia i grandi cambiamenti innescati dalla privatizzazione di Telecom Italia e dall'avvento di nuovi operatori non hanno ancora portato effetti positivi, anche se buoni successi sono stati conseguiti in termini di nuovi ordini: la contrazione degli investimenti del principale gestore italiano si è sommata con quella del mercato radiomobile di interesse per Italtel che nel 1998 ha accusato una pronunciata flessione dopo un biennio di forte crescita. D'altra parte, le crisi del sud-est asiatico e della Russia, aree strategiche per l'azienda, hanno limitato la possibilità di recupero all'estero.
Per effetto della contrazione dei mercati, la capacità produttiva Italtel è risultata eccedente il fabbisogno con livello dei magazzini a fine 1997 molto elevato.
Al riguardo sono stati stipulati con le organizzazioni sindacali dei lavoratori tre accordi per l'esercizio 1998 che hanno dato luogo a sospensioni dell'attività in tutti gli stabilimenti, ad eccezione di quello di Cassina, mediamente per 3.600 addetti per circa 9 settimane.
Per quanto riguarda l'evoluzione prevedibile della gestione, anche l'esercizio 1999 è iniziato con una dissaturazione della capacità produttiva. L'azienda ha affrontato questa situazione con il ricorso alla cassa integrazione guadagni e con l'avvio della realizzazione di un aggressivo piano di ristrutturazione.
Il bilancio consolidato 1998 presenta, come detto, una perdita di 282,1 miliardi di lire.
Questo risultato non è confrontabile con quello dell'esercizio precedente (utile di 58,2 miliardi) data la straordinarietà degli accantonamenti per oneri di ristrutturazione legati al piano triennale 1999-2001. Nel totale, gli oneri straordinari netti che gravano sul bilancio 1998 sono di 254 miliardi (contro i 20,7 miliardi del 1997) le cui componenti principali sono i citati accantonamenti di 150 miliardi per oneri di ristrutturazione e di ulteriori 40 miliardi per rischi crediti in Russia, per il peggioramento della situazione generale del paese, oltre a 53,6 miliardi di oneri per esodi.
Il conto economico consolidato presenta un risultato positivo - prima dei componenti straordinari e delle imposte - di 15 miliardi rispetto ai 96,3 miliardi del 1997. Anche questo confronto non è omogeneo in quanto la nuova imposta Irap è classificata, secondo le indicazioni di legge, fra le imposte sul reddito dell'esercizio, a valle quindi del risultato di cui sopra, mentre i contributi sanitari (sostituiti insieme ad altri tributi dalla nuova imposta) confinavano nel 1997 nel costo del lavoro e quindi gravavano sul risultato prima degli oneri straordinari e delle imposte (circa 41,2 miliardi a livello consolidato).
L'andamento economico della gestione ordinaria ha risentito della flessione delle vendite, in un contesto di prezzi ancora calante e nonostante i forti recuperi di produttività conseguiti. Sull'andamento economico, poi, ha pesato negativamente il forte livello dei magazzini in relazione alle richieste dei principali clienti improvvisamente ridotte rispetto al 1997 e alle previsioni iniziali del 1998.
I fenomeni più rilevanti, oltre alla contrazione complessiva delle vendite, hanno riguardato il significativo cambiamento del mix dei prodotti con flessione delle reti fisse e mobili e sviluppo della trasmissione.
Il fatturato pro capile è risultato di 264,6 milioni di lire rispetto ai 284 milioni del 1997.
Il valore aggiunto consolidato è stato di 1.407,7 miliardi di lire rispetto ai 1,645,7 miliardi del 1997.
Il valore aggiunto pro capite è risultato di 94,4 milioni di lire, con un decremento dell'8,4 per cento rispetto al 1997.
Il MOL (margine operativo lordo) consolidato è diminuito a 265,8 miliardi di lire dai 415,9 miliardi dell'esercizio precedente con un'incidenza sul valore della produzione del 6,8 per cento rispetto a quella deli'8,3 per cento del 1997. Per le considerazioni già esposte circa gli effetti dell'Irap, questo confronto non è omogeneo. Il peggioramento riflette comunque i fenomeni che hanno caratterizzato l'esercizio. L'Irap è risultata di 49,6 miliardi a livello consolidato. Rispetto alla legislazione precedente, la nuova imposta ha un effetto non univoco sulle imprese in relazione a vari fattori quali ad esempio il grado di intensità del lavoro e l'imponibilità all'Ilor. Per Italtel l'effetto è sostanzialmente neutro sul risultato globale 1998.
Per quanto riguarda gli aspetti patrimoniali il capitale investito netto al 31/12/1998 a livello consolidato si è attestato sui 2.599,7 miliardi di lire (2.752,9 miliardi a fine 1997) composto di capitale fisso netto per 841,3 miliardi (822,4 miliardi a fine 1997) e di capitale d'esercizio per 2.164,2 miliardi (2.327,9 miliardi a fine 1997). Il fondo trattamento di fine rapporto è aumentato a 405,8 miliardi dai 397,4 miliardi di fine 1997.
Al 31/12/1998 il capitale investito netto era coperto per 1.078,7 miliardi di lire da capitale proprio (pari al 41,5 per cento del totale) e per 1.521 miliardi da debiti finanziari netti (pari al 58,5 per cento del totale). Tale indebitamento presenta un incremento di 136,2 miliardi rispetto alla fine dell'anno precedente ed è composto di debiti finanziari a medio/lungo termine per 707,6 miliardi e di debiti finanziari netti a breve per 813,4 miliardi.
I costi complessivi sostenuti nell'ambito della Ricerca e Sviluppo sono stati di 524 miliardi di lire (550,5 nel 1997), pari al 15,3 per cento dei ricavi di vendita e 3.231 erano, a fine 1998, gli addetti impegnati in questo settore. Le attività di ricerca vengono condotte all'interno delle singole Aree di Business e presso i laboratori di Ricerca Centrale.
L'attività condotta dalla Ricerca Centrale ha continuato a svilupparsi secondo i diversi filoni individuati nel corso dell'anno precedente: le reti di trasporto e accesso a larga banda, sia cablate che wireless; l'integrazione tra reti fisse e reti mobili; le reti di tipo Internet; le reti per servizi multimediali interattivi.
Nel campo delle reti di trasporto a larga banda si sono conclusi i progetti Acts Cobnet e Moon che hanno portato alla realizzazione e sperimentazione in campo di cross-connect, multiplatori add-drop e anelli ottici multi-lunghezza d'onda.
Nel campo dell'accesso, è continuata l'attività, in collaborazione con la BUP dedicata, sui sistemi di accesso a larga banda sia su fibra che su doppino telefonico.
Tra i risultati più significativi vi è stata la sperimentazione in campo per conto di Telecom Italia di reti di accesso in tecnologia ottica passiva (PON) e la collaborazione con la BUP Radio sui sistemi di accesso wireless punto-multipunto a larga banda in tecnica ATM.
Nel campo dell'integrazione tra reti fisse e reti mobili, completato il progetto Acts Exodus, l'attività di studio si è concentrata soprattutto sugli aspetti di interoperabilità tra reti.
Nell'ambito delle reti Internet, l'attività si è sviluppata soprattutto nei campi dei servizi a valore aggiunto a qualità di servizio garantita (con particolare attenzione agli aspetti di tariffazione), del commercio elettronico (aspetti di certificazione delle parti e di sicurezza delle transazioni) e di distribuzione dell'intelligenza in rete e tra rete e terminali (tecnologia degli agenti mobili).
Nel campo dei servizi multimediali interattivi si è sostanzialmente concluso il progetto Acts Amuse che ha consentito di verificare in condizioni di uso reale pregi e difetti delle varie tecnologie di accesso a larga banda (ADSL, PON più VDSL, HFC, HFR e FTTB).
Più precisamente, per quanto concerne il field trial italiano, a Milano sono stati sperimentati con successo servizi di televisione interattiva e distributiva (quest'ultima in modalità Switched Digital Video Broadcast), accesso veloce a reti Internet (sia da normale televisore, tramite set top, sia da PC), tele-shopping, tele-banking e tele-education. Le tecnologie usate in questo caso sono state quella ADSL (a 8Mb/s) e quella PON (a 622/155Mb/s) con VDSL a 25Mb/s sull'ultimo tratto in doppino. Per la codifica digitale dei segnali video si è usata la tecnologia MPEG-2 compatibile con l'offerta anche di servizi video ad alta definizione.
Di seguito viene descritta l'attività di R&S condotta dalle singole Aree di Business.
Nell'ambito della BUP Commutazione a Banda Stretta le attività hanno riguardato due filoni. Per il mercato italiano sono state sviluppate nuove prestazioni per il cliente Telecom Italia in relazione all'ingresso di nuovi operatori, nel rispetto delle normative emesse dall'Authority; tali sviluppi proseguiranno nel corso del 1999 parallelamente alle attività di ricerca volte a fornire servizi di tipo innovativo sia per l'utenza business sia per l'utenza residenziale.
Per il mercato estero
l'attività 1998 è stata incentrata sul consolidamento
del prodotto per il secondo gestore snolo
e l'acquisizione di contratti
con operatori locali emergenti (quali Madritel); per il 1999 è
pianificato un rilascio software che, oltre a contenere prestazioni innovative
dal punto di vista dei servizi e da quello dell'adeguamento a standard
internazionali, ha come obiettivo principale la convergenza in un'unica release
dei prodotti software attualmente in campo nelle reti dei clienti latino
americani e snoli. Per entrambi i filoni, particolare attenzione
verrà rivolta nel corso del 1999 alla risoluzione delle problematiche
«millennium bug»; proseguiranno inoltre le attività di R&S focalizzate
sulla revisione hardware del catalogo prodotti della Linea UT.
Le attività di R&S della BUP Reti di Accesso hanno riguardato, in modo particolare, gli ambiti relativi allo sviluppo di servizi di tipo innovativo. Si sono concluse nel corso del 1998 le fasi volte all'attivazione della rete VITE nell'area di Milano con architettura PON. Significative sono inoltre state le attività, nell'ambito della collaborazione con Siemens, per il progetto "accesso a larga banda" che hanno condotto al rilascio di un nuovo apparato per l'offerta del servizio Fast Internet con interfacce ADSL e STM-l/ATM. Nel corso del 1999 le attività di R&S si baseranno sulle tecnologie ADSL e VDSL per le soluzioni direte di accesso broadband per reti SDH e PON; ulteriori focalizzazioni verranno a delinearsi nell'ambito delle reti di accesso multiservizio basate su Edge Node e multiplatori con interfacce broadband e narrowband.
Le attività di R&S della BUP Sistemi di Gestione e Reti Intelligenti hanno riguardato due segmenti fondamentali, relativi alla ottimizzazione dell'ambiente di produzione del software e al completamento delle applicazioni a catalogo o richieste dai clienti. Nel primo segmento, è stata rilasciata la piattaforma EOS (Enhanced Object-Oriented Support Platform) in versione 3.0, che è utilizzata a fattor comune di tutte le applicazioni TMN.
Per quanto attiene alle applicazioni, le attività di R&S sono state orientate alla realizzazione di sistemi per la gestione integrata di rete. Significativi risultati sono stati conseguiti con il prodotto ITMS (Integrated Trouble Management System) per la gestione degli allarmi e dei guasti della rete di commutazione, con il prodotto LYNX che realizza le funzioni di supervisione, monitoraggio e analisi di protocollo della rete di segnalazione n. 7 e con il prodotto GPRI per il provisioning dei servizi di Rete Intelligente.
Nell'ambito delle attività di Ricerca e Sviluppo condotte dall'Area Trasmissione, Italtel, in qualità di centro di competenza per l'intero gruppo Siemens, ha completato il rilascio della linea di ponti radio a piccola capacità con l'avvio in produzione, atteso per l'inizio del 1999, delle versioni 16x2 Mb/s e Fully Outdoor. Anche per la linea ad alta capacità, il 1998 ha visto l'impegno finale per dotare i sistemi venduti di tutte le funzionalità previste (massima espandibilità, conurazione di tipo co-canale).
Nel settore dei Sistemi su Fibra Ottica, oltre al proseguimento degli sviluppi pianificati di SXA e del suo «element manager» (aumento della capacità a accrescere la competitività delle stazioni radio 256 porte, interfacce a 2,5 Gbitls), le attività di Ricerca e Sviluppo sono state focalizzate sul nuovo sviluppo per il ripartitore 4/4 con capacità fino a 2048 porte (SXD) destinato alla protezione delle reti di trasporto a livello nazionale, nonché su attività sistemistiche per la definizione dei nuovi elementi delle reti ottiche, ossatura delle future autostrade informatiche.
La ricerca nell'ambito dell'Area Reti Mobili si è indirizzata con successo sul rilascio di nuove release per le stazioni radio base e in particolare la 3.7 e la 4.0 che, introducendo nuove features per GSM900, DCS1800, PCS1900, hanno permesso di accrescere la competitività delle stazioni radio base Italtel nei confronti di quelle dei principali concorrenti. Sono state acquisite le stazioni Micro-BTS (di cui è iniziato l'impiego per alcuni casi particolari) ed è stato lanciato il progetto delle stazioni Pico-BTS. Infine, la ricerca ha avviato i gruppi operativi per lo sviluppo della nuova generazione di apparati per le reti radiomobili di terza generazione UMTS, mentre è proseguito lo sviluppo e la sperimentazione delle soluzioni di «antenne intelligenti» che nel prossimo futuro potranno significativamente contribuire sia alla qualità del servizio sia al miglioramento delle condizioni di eco-compatibilità ambientale.
Gli investimenti nel 1998 hanno visto la prosecuzione dei principali progetti avviati precedentemente presso i vari complessi industriali. Nell'ambito dell'Area Reti Fisse gli investimenti sono stati finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti/progetti e a sostenere l'evoluzione tecnologica dei sistemi hardware e software.
Nell'ambito dell'Area Trasmissione, in relazione alle attività per i prodotti Radio, si sono realizzati il completamento e la messa in esercizio delle attrezzature per il collaudo automatico di tutti i prodotti (linee SDH e PDH) integrati nella rete locale di gestione dei dati e l'avvio della linea di gestione computerizzata dell'assemblaggio della radio di bassa capacità SRAL; in relazione alle attività per i Sistemi su Fibra Ottica si sono registrati il potenziamento delle capacità tecnologiche sui nuovi prodotti SDH e investimenti di Ricerca e Sviluppo per l'integrazione del catalogo.
Nell'ambito dell'Area Reti Mobili gli investimenti sono stati finalizzati al miglioramento della produttività sotto il profilo dell'adeguamento dei processi industriali e logistici ai target di mercato in termini di flessibilità/mix e del continuo miglioramento delle rese di processo, per mantenere quest'ultimo adeguato alla complessità insita nello sviluppo tecnologico dei nuovi prodotti.
IMPIEGHI 1998 1997
IMMOBILIZZAZIONI 997.543 941.845
ATTIVO CIRCOLANTE:
- Rimanenze 1.457.730 1.708.739
- Disponibilità differite 2.463.585 2.976.103
- Disponibilità liquide 108.828 129.029
TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE 4.030.143 4.813.871
TOTALE IMPIEGHI 5.027.686 5.755.716
FONTI 1998 1997
CAPITALE PROPRIO:
QUOTE DELLA CAPOGRUPPO
- Capitale sociale 396.000 396.000
- Riserve e risultati portati a nuovo 963.151 928.433
- Utile (perdita) d'esercizio (281.997) 36.911
1.077.154 1.361.344
QUOTE DI TERZI
- Capitale, riserve e risultati portati a nuovo 1.689 5.456
- Utile (perdita) d'esercizio (147) 1.331
1.542 6.787
TOTALE CAPITALE PROPRIO 1.078.696 1.368.131
PASSIVITA' CONSOLIDATE 1.363.550 1.258.829
PASSIVITA' CORRENTI 2.585.440 3.128.756
3.948.990 4.387.585
TOTALE FONTI 5.027.686 5.755.716
Sintesi dei principali indici e relativo commento
INDICI 1998 1997
PATRIMONIALI
Immobilizzazioni/
totale Impieghi x 100 19,84% 16,36%
Immobilizzazioni/
capitale proprio + passività consolidate 0,41 0,36
Capitale proprio/
capitale di terzi 0,27 0,31
FINANZIARI
Attivo circolante/
passività a breve (current ratio) 1,56 1,54
Liquidità differite + liquidità immediate/
passività prossima scadenza (acid test ratio) 1,03 1,04
Liquidità immediate/
passività prossima scadenza (quick ratio) 0,04 0,04
Dopo aver calcolato i vari indici finanziari e patrimoniali, passiamo al relativo commento.
L'Italtel si presenta come un'azienda equilibrata, visto che l'attivo circolante è maggiore delle passività a breve.
Anche se un'azienda industriale, l'Italtel si presenta come un'azienda elastica, infatti l'attivo circolante è maggiore delle immobilizzazioni di circa 4 volte a causa della ristrutturazione.
Si presenta però come un'azienda sottocapitalizzata, anche il capitale di terzi, si presenta maggiore di circa 4 volte rispetto al capitale proprio.
Dal punto di vista finanziario, l'Italtel si trova in una situazione non del tutto brutta.
A parte il quick ratio, che è l'indice per calcolare il grado di solvibilità per i debiti a brevissima scadenza, e che è di molto inferiore a 1, anzi quasi zero, quindi io proporrei ai dirigenti dell'Italtel di far ricorso a qualche operazione di smobilizzo crediti., mediante fido, anticipi su fatture e sbf oppure uno sconto cambiario, visto che le liquidità differite più le liquidità immediate rapportate ai debiti a brevissima scadenza, cioè l'acid test ratio, è maggiore, anche se di poco, di 1 e quindi una bella operazione di smobilizzo farebbe proprio comodo, credo.
Il current ratio, anch'esso è accettabile, visto che l'attivo circolante risulta maggiore di una volta e mezza delle passività a breve.
Al 31 dicembre 1998 il capitale investito netto consolidato è risultato di 2.599,7 miliardi di lire di cui 841,3 miliardi rappresentati da immobilizzazioni nette e 2.164,2 miliardi di capitale di esercizio dedotto il fondo trattamento di fine rapporto di 405,8 miliardi.
Rispetto alla fine del 1997 il capitale investito netto è diminuito di 153,2 miliardi.
Le rimanenze nette di magazzino sono diminuite a 1.457,7 miliardi dai 1.708,7 miliardi di fine 1997. L'indice di copertura, calcolato sulle rimanenze lorde, è risultato di 4,9 mesi, come nel 1997.
I crediti commerciali sono diminuiti a 2.177,7 miliardi dai 2.617,4 miliardi del 1997. I debiti commerciali sono diminuiti a 960,7 miliardi dai 1.635,9 miliardi di fine 1997.
I1 patrimonio netto è diminuito a 1.078,7 miliardi di lire dai 1.368,1 miliardi di fine 1997; la quota di terzi è scesa a 1,6 miliardi dai 6,8 miliardi di fine 1997 per effetto della acquisizione dell'ultimo 9 per cento nella società Datentechnik.
Il capitale investito netto a fine 1998 era coperto per il 41,5 per cento dal patrimonio netto e per il 58,5 per cento dall'indebitamento finanziario netto (rispettivamente 49,7 e 50,3 per cento a fine 1997).
1998 1997
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 3.946.011 4.587.067
Variazioni delle rimanenze, di prodotti in
corso di lavorazione, semilavorati, finiti
e dei lavori in corso su ordinazione -l27.238 337.065
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 50.843 27.841
Altri ricavi e proventi 182.603 248.707
VALORE DELLA PRODUZIONE 4.056.723 5.202.26
Costi per materie prime, di consumo,
sussidiarie e merci -l.529.630 -2.527.180
Costi per semilavorati e prodotti finiti -l81.698 -323.005
Costi per servizi -686.059 -816.924
Costi per godimento beni di terzi -27.525 -27.879
Variazioni delle rimanenze di materie prime,
di consumo, sussidiarie e merci -l13.512 279.446
Altri costi -62.981 -l37.095
VALORE AGGIUNTO 1.455.318 1.649.625
Costi per il personale -l.147.809 -l.238.342
Ammortamenti e svalutazioni -l96.826 -228.966
RISULTATO OPERATIVO 110.683 182.317
Gestione finanziaria -95.715 -85.951
Gestione straordinaria -234.003 -20.763
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE -219.035 75.603
Imposte sul reddito d'esercizio -63.109 -37.361
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO DI
SPETTANZA DELLA CAPOGRUPPO
E DI TERZI -282.144 38.242
Utile (perdita) d'esercizio di spettanza di
azionisti terzi -l47 1.331
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO DI
SPETTANZA DELLA CAPOGRUPPO -281.997 36.911
Sintesi dei principali indici e relativi commenti
INDICI 1998 1997
ECONOMICI
ROI (risultato operativo/capitale proprio x 100) 13,33% 10,26%
ROE (utile netto/totale impieghi x 100) -5,61% 0,64%
Per quanto riguarda la situazione economica, l'Italtel è riuscita, nonostante i numerosi problemi, ad ottenere un ROI nel '97 e nel '98 che supera i tassi di finanziamento medi e quindi permettono all'Italtel di potersi finanziare ulteriormente attraverso finanziamenti.
Il ROE invece, cioè il rendimento del capitale investito, che nel '97 è di poco superiore al mezzo punto percentuale, nel '98 è addirittura negativo, il che vuol dire che l'esercizio ha comportato una perdita ed è del -5,61%.
L'esercizio 1998 si è chiuso con un risultato negativo di 282,1 miliardi di lire, dopo oneri straordinari netti e imposte sul reddito per 297,1 miliardi.
In particolare, oltre a un accantonamento straordinario per rischi su crediti in Russia di 40 miliardi, sono stati stanziati 150 miliardi di oneri straordinari di ristrutturazione legati al piano 1999-2001 che coprono una parte rilevante degli oneri complessivi previsti nello stesso.
Il risultato prima degli oneri straordinari netti e delle imposte è positivo per 15 miliardi di lire e si confronta in termini omogenei (tenuto conto della sostituzione dei contributi sanitari con l'Irap) con un risultato positivo 1997 di 137,5 miliardi.
I fenomeni più rilevanti che hanno caratterizzato la gestione sono stati la flessione delle vendite, determinata dalla contrazione degli investimenti del principale gestore italiano, che si è sommata a quella del mercato radiomobile di interesse ltaltel dopo un biennio di forte crescita, il diverso mix dei prodotti e la forte riduzione dei prezzi unitari di vendita.
Il valore della produzione è stato di 3.885,1 miliardi di lire rispetto ai 4.984,6 miliardi del 1997 (meno 22,1 per cento). La contrazione riflette, oltre alla necessità di ridurre l'entità delle giacenze, la flessione del fatturato.
Le vendite consolidate 1998 sono state di 3.946 miliardi di lire, con una diminuzione del 14 per cento rispetto all'esercizio precedente. Le esportazioni sono state di 1.831,7 miliardi, pari al 46,4 per cento del totale delle vendite (2.250,5 miliardi, pari al 49,1 per cento nell'esercizio precedente). Le vendite in Italia sono state di 2.114,3 miliardi (2.336,5 miliardi nel 1997).
Per quanto riguarda le vendite ai principali clienti, il fatturato consolidato a Telecom Italia è stato di 1.535,8 miliardi (1.733 miliardi nel 1997), quello a TIM è stato di 384,6 miliardi (433,8 miliardi nel 1997) e quello rivolto a Siemens è stato di 702 miliardi (1.065 miliardi nel 1997).
Per quanto riguarda le singole Aree di Business il fatturato 1998 si è così ripartito: Reti Fisse 1.509,2 miliardi, pari al 38,2 per cento del totale (meno 19,4 per cento rispetto al 1997); Trasmissione 1.061,1 miliardi, pari al 26,9 per cento del totale (più 25,4 per cento rispetto al 1997); Reti Mobili 1.164,3 miliardi, pari al 29,5 per cento del totale (meno 25,6 per cento rispetto al 1997); Datentechnik e altre attività 211,4 miliardi (meno 30,5 per cento rispetto al 1997).
I ricavi pro capite calcolati sulla forza media operante sono risultati di 264,6 milioni di lire rispetto ai 284 milioni del 1997.
Il costo del lavoro è stato di 1.141,9 miliardi di lire e si confronta in termini omogenei, tenuto conto che nell'esercizio precedente comprendeva contributi sanitari per 41,2 miliardi sostituiti dall'Irap, con 1.188,6 miliardi del 1997 (meno 3,9 per cento).
Il costo del lavoro pro capite in termini omogenei è aumentato del 2,7 per cento rispetto al 1997.
Significativo è stato anche nel 1998 l'incremento della produttività.
Il margine operativo lordo (MOL) consolidato è sceso a 265,8 miliardi di lire dai 415,9 miliardi del 1997.
Il confronto non è omogeneo in quanto, come detto, il costo del lavoro nel 1998 non comprende più i contributi sanitari, sostituiti dalla nuova imposta Irap insieme all'Ilor, all'imposta sul patrimonio netto e ad altre imposte minori. L'Irap, che rientra fra le imposte sul reddito dell'esercizio, ha gravato sul risultato 1998 per 49,6 miliardi a livello consolidato. Rispetto alla legislazione precedente, la nuova imposta ha un effetto non univoco sulle imprese in relazione a vari fattori quali ad esempio il grado di intensità del lavoro e l'irnponibilità all'Ilor. Per Italtel l'effetto è sostanzialmente neutro sul risultato 1998.
Gli ammortamenti di 175,7 miliardi di lire (182,1 miliardi nel 1997) si riferiscono per 154 miliardi alle immobilizzazioni materiali e per 21,7 miliardi alle immobilizzazioni immateriali.
Gli altri stanziamenti rettificativi per 21,1 miliardi si riferiscono a svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante.
Gli stanziamenti a fondi rischi e oneri di 3 miliardi (35 miliardi nel 1997) si riferiscono ad accantonamenti per rischi specifici diversi.
Il saldo proventi e oneri diversi di 44,7 miliardi si confronta con quello del 1997 di 30,4 miliardi.
Il risultato operativo - che si riferisce alla intera gestione ordinaria - è stato di 110,7 miliardi di lire rispetto ai 182,3 miliardi del 1997 (dato 1997 omogeneo con il 1998 di 223,5 miliardi).
Gli oneri e proventi finanziari sono aumentati a 83,3 miliardi di lire dai 64 miliardi del 1997 in relazione alla maggiore esposizione finanziaria media verificatasi nell'esercizio e all'andamento dei cambi. I tassi di interesse medi sono diminuiti.
I proventi e oneri straordinari presentano un saldo negativo di 234 miliardi di lire (negativo per 20,7 miliardi nel 1997) e comprendono prevalentemente il citato accantonamento per oneri di ristrutturazione di 150 miliardi, oneri per esodi per 53,6 miliardi e l'accantonamento straordinario per crediti in Russia di 40 miliardi.
I proventi straordinari includono 31,3 miliardi di lire di plusvalenze su cessione di immobili.
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