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COMMENTO SULL' "ADDIO MONTI"
Alla fine dell'ottavo modulo dei Promessi Sposi, Manzoni realizza una descrizione paesaggistica e dei sentimenti di Lucia di grande effetto: l'addio monti.
Lucia e Renzo si stanno allontanando dal loro paese su una barca.
Lucia pensa al paesaggio che sta abbandonando e data la sua grande malinconia anche l'ambiente trasmette tristezza, sottolineando il suo stato d'animo.
La descrizione è molto poetica, capace di far sentire il lettore come in quel luogo.
La rappresentazione dichiara il triste pensiero di Lucia, costretta da un giorno all'altro ad abbandonare la sua terra natìa, alla quale era molto affezionata e dove, almeno prima dell'oltraggiosa offesa di Don Rodrigo, si sentiva sicura e protetta.
Nel completo silenzio, quando l'occhio cade sul palazzotto di Don Rodrigo e sulle sue proprietà, l'immagine corrisponde ad una minaccia.
Lucia si sente minacciata dal potere e dalla grandezza del palazzotto e quindi di Don Rodrigo e non può far altro che piangere segretamente. "Lucia lo vide, e rabbrividì. Pesò sul braccio la fronte come per dormire e pianse segretamente."
Nella descrizione del paesaggio, Manzoni ritrae tutti i minimi dettagli dell'ambiente circostante, perché Lucia sta lasciando alle spalle qualcosa di veramente amato.
Per Lucia la sua casa e quei luoghi sono gli unici posti conusciuti.
Secondo la visione di Manzoni, le cause per cui si lascia la propria terra possono essere diverse:
si può lasciare per andare a cercare la fortuna altrove, e in altri casi, così come Lucia, si è costretti ingiustamente a fuggire.
Lucia anche in questa situazione e particolare circostanza rivolge ancora una volta i suoi pensieri e le sue speranze a Dio, con la convinzione che la stia assistendo nella sua sventura.
La ragazza però non esterna le sue sensazioni, le sue paure, i suoi pensieri a Renzo. È riservata e non vuole che Renzo si rattristi per lei.
Nell'addio ai monti i pensieri di Lucia riflettono su come sia difficile lasciare la propria terra senza sapere cosa si troverà nella nuova, senza nessun appoggio.
L'uso del paesaggio nei promessi Sposi è un elemento tecnico molto importante che porta alla soluzione di un problema fondamentale: far capire al lettore in profondità le condizioni, il modo di vivere, le usanze del secento; ma non solo: i sentimenti, le opinioni e lo stile di vita dei suoi personaggi.
La descrizione del Lago di Como, i segni della carestia, il luogo di abitazione di alcuni personaggi, l'addio ai monti, sottolinea la struggente nostalgia di Lucia che si allontana da luoghi cari, prendendone congedo con strazio, mentre il cielo è luminoso, il paesaggio immobile e statico, l'atmosfera di tranquillità.
È notevole come Manzoni riesca, con un paesaggio, a comunicare al lettore sentimenti particolari visivi come se anch'egli fosse proprio lì, ad osservare la triste scena.
Anche se Lucia è una persona semplice, l'autore le attribuisce anche un'intelligenza non comune nelle persone come lei, poco istruite e più umili.
Lucia ricorre speso alla parola "addio", ("Addio, monti"; "addio, casa natìa"; "addio, casa ancora straniera"; "addio, chiesa"), proprio per sottolineare un allontanamento che potrà durare anche molto tempo, anche se nessuno può realmente sapere per quanto Renzo e Lucia dovranno sopportare le ingiustizie, i soprusi e i dispetti del signorotto.
A questa ina di Manzoni si possono paragonare anche disagi dei giorni nostri, ed è per questo che il lettore è coinvolto emotivamente nella lettura. Anche oggi infatti sono molte le persone costrette alla fuga dalla loro città per le condizioni economiche o per lavoro e che devono affrontare disagi non indifferenti per andare altrove.
Questa caratteristica di Manzoni, di riuscire a far risuonare nel tempo i pensieri di Lucia, rende il romanzo unico nella sua capacità di essere motivo di riflessione anche per le persone della società attuale.
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