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Ci sono personaggi destinati a lasciare una traccia profonda del loro passaggio sulla Terra. Giovanni Paolo II è uno di questi. Egli ha speso la sua vita nella strenua difesa di quattro valori essenziali alla dignità umana :"Vita", "Pane", "Libertà", "Pace". E ai giovani da lui tanto amati, quale eredità morale ha lasciato?
Alcune persone lasciano un segno indelebile nella storia, altre invece lasciano la propria traccia nei nostri cuori oltre che nella storia, Karol Wojtyla è stato una di queste persone.
Giovanni Paolo II era una persona di coerenza limpida e forte, che ha incarnato quello che predicava, stimato in tutto il mondo. Per comprendere il vuoto che ha lasciato in questo mondo, basta citare tre paesi, lontani dalla fede cristiana ma che hanno voluto onorare la sua memoria con giorni di lutto nazionale: Cuba, Egitto e India.
A volte ci si accorge di quanto siano importanti le persone quando viene a mancare la loro presenza.
Nonostante la malattia sapere che c'era, anche se atteggiamento scontato, era come una normalità, rivolgendo quasi superficialmente l'attenzione all'opera del Suo Pontificato.
Una ura dalla forza morale e umana straordinaria, indescrivibile: questo era Giovanni Paolo II.
Un uomo che non può che essere amato e apprezzato trasversalmente da tutti, cattolici e non.
Indifferentemente dalla propria fede o dal proprio credo, è innegabile che questo Papa fosse una persona strepitosa, in grado di far piangere con la sua ssa tutto il mondo, di ogni ideologia, di ogni religione, di ogni paese.
Questo dimostra come, con le sua azioni con il suo modo di porsi nei confronti dei giovani, dei bambini, dei sofferenti, dei poveri, sia riuscito ad entrare nei cuori di tutti, lasciando un vuoto enorme nelle nostre vite.
Con lui se ne va una grande persona, un simbolo della pace, della tolleranza, della solidarietà, ma anche della tenacia e dell'infinita capacità di sopportazione.
Un vero modello, maestro di vita in un mondo insicuro e traballante. Già, a parer mio era l'ago della bilancia di ciò che accade nella nostra Terra, colui che non esitava, colui che esortava gli oppressi e i giovani perché migliorare la nostra società è possibile.
Nei quasi 27 anni in cui ha indossato la veste papale, è stato uno degli artefici del riavvicinamento tra i popoli, culture e religioni.
Giovanni Paolo II ha strenuamente combattuto ogni guerra e ha sempre chiesto e pregato per la pace nel mondo.
E' stato il Papa dei giovani e a noi ha rivolto il suo ultimo pensiero: "vi ho chiamati, siete venuti da me e per questo vi ringrazio".
Amava i giovani e ha sempre confidato in loro, la sua speranza era quella che noi non avremmo accettato di essere strumento di violenza e distruzione; era convinto e ha creduto in noi giovani perché noi difenderemo la pace, ando, se necessario, di persona.
In segno di rispetto ho partecipato a diverse veglie in suo onore, per una persona che si è spenta dopo aver vissuto per migliorare il mondo, facendo al di là del suo credo e soprattutto sopportando dignitosamente la sua malattia.
Ci ha lasciato tanti principi morali in eredità, tanti spunti da cui trarre esempio: quello della libertà, che si deve ottenere a tutti i costi; quello della Pace, che è lo strumento più giusto e liberale per mantenere uniti tutti i popoli della Terra, anche se diversi.;
Infine quello della Vita, che ci è stata donata e che nessuno ha il diritto di sottrarcela, nemmeno la malattia; è per questo che bisogna combattere fino all'ultimo respiro perché la vita è un dono unico.
In molti hanno ato con la loro stessa vita per donarci libertà pace e vita, noi giovani seguendo le parole del nostro Papa ci impegneremo per continuare a migliorare il nostro mondo, certi che si possa rendere possibile l'impossibile.
Lo ricorderemo per sempre.
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