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FEBBRE DI LUNA di Lino Aldani
BIOGRAFIA AUTORE:
Lino Aldani nasce a
San Cipriano Po il 29 marzo 1926. Giovanissimo si trasferì a Roma dove
debuttò in narrativa sulla rivista di SF Oltre il cielo, nel 1960.
Usò sovente per le sue pubblicazioni (per ben 27 racconti) lo pseudonimo
di N.L.Janda.
Aldani viene descritto da molti come persona schiva e riservata, e in rispetto
a questa sua riservatezza queste note biografiche saranno stringate e limitate
al minimo indispensabile.
La riservatezza di Aldani procurò talvolta non pochi imbarazzi agli
organizzatori di convention che
lo annunciarono come ospite d'onore, anche se alla fine egli preferì non
partecipare.
Oltre il cielo aveva una
precisa linea editoriale che limitava fortemente le possibilità
espressive di Aldani, anche per liberarsi di questi vincoli Aldani decise, nel
1963 di fondare con Massimo Lo Jacono
e Giulio Raiola la rivista Futuro. Rivista che raggiunse un
ottimo livello, ma che ebbe vita brevissima ed arrivò solo fino al
numero 8. Peraltro l'ultimo numero ebbe così poca eco che persino molti
collezionisti se lo lasciarono sfuggire, e Riccardo Valla, attentissimo collezionista e cultore di SF
italiana, quando stilò un puntualissimo resoconto su Futuro ignorava l'esistenza di
quest'ultimo numero della rivista.
Dal 1964, anno della chiusura di Futuro,
inizia un periodo di silenzio e chiusura di Aldani. Pubblica solo qualche raro
racconto, e nel 1968 ritorna al suo paese natale, a San Cipriano, assieme alla
moglie.
Soltanto nel 1976 egli tornerà di nuovo sulla scena, presentando il suo
racconto Visita al padre e
successivamente Quando le radici,
il romanzo della sua vita, quello che avrebbe scritto comunque anche se non si
fosse mai occupato di SF.
A tutto questo va aggiunto che il suo saggio La Fantascienza uscito nel 1962 rappresenta la prima opera critica
che affrontava il fenomeno fantascienza in Italia. Di certo prima di allora si
erano visti interventi significativi (Sergio Solmi), ma questa è la
prima volta in assoluto che in Italia si presentava un libro sulla SF.
All'estero Aldani ha avuto notevole successo, ed è stato tradotto in
sedici lingue. Anzi, se si mette in conto un'anomala traduzione dall'inglese
all'italiano arriviamo a 17!
In una biografia di Gianni Montanari
su Lino Aldani sta scritto: 'operaio (a novantuno lire al giorno),
impiegato di banca, esercente barista, maestro elementare, insegnante di
filosofia in un liceo serale e di matematica in una scuola media' e a
questo c'è da aggiungere che Aldani è stato anche sindaco del suo
paese, cosa che, a suo dire, 'comportava un unico privilegio invernale:
quello di far sgombrare per prima la via di accesso a casa mia'.
TRAMA ROMANZO:
Questo è il
terzo e conclusivo volume delle raccolte antologiche che ne tracciano l'intero
suo percorso narrativo, costituendo una preziosa opera omnia. Gli altri due
volumi sono "Millennium" e "La croce di ghiaccio".
In quest'ultima opera Aldani ha voluto mettere insieme opere
inedite e già pubblicate, storie che si aggrappano alla fantasia del
lettore per farla uscire allo scoperto, per scovarlo se pur rintanata tra
occupazioni e pratiche burocratiche.
Ogni storia è brevemente e piacevolmente presentata e
raccontata dal di dentro..
Su tutti, anche per il valore d'inedito, spicca il romanzo
breve che dà il nome al libro.
Si sente l'armonia creata nella stesura a quattro mani: trama
e vicende di Aldani, fascinazione medioevale di Daniela Piegai, anche lei
scrittrice di science fiction . scrittura maschile e femminile, incontro di
anime simili dalle evocazioni differenti.
E' uno di quei libri rifugio, che si aprono in spazi, che non
sapevi di voler da tempo percorrere. Si vola, si lotta, si scende, ci si perde
e si torna tutti perfettamente all'uscio o alla poltrona di casa.
Ma in tanto ci si muove e ci si commuove per certi futuri e
certe speranze, certi pianeti.
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