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italiano |
Facendo riferimento ai capitoli XXV e XXVII dei "I Promessi Sposi" dove compare il personaggio di Donna Prassede, scrivi un testo che evidenzi tutte l
Facendo
riferimento ai moduli XXV e XXVII dei "I Promessi Sposi" dove e il
personaggio di Donna Prassede,
scrivi un
testo che evidenzi tutte le ragioni della sua falsa carità.
Donna Prassede è un' anziana e nobile
signora. Questa, forse a causa della noia, decide di aiutare il prossimo
facendo del bene. Fare del bene è una cosa certamente apprezzabile,
soprattutto se fatta da una persona anziana, ma al contrario di Donna Prassede,
dovrebbe essere fatta perché lo si ritiene giusto e non ha quindi senso
vantarsi, nei confronti dei compaesani, delle proprie buone azioni. Donna
Prassede, nonostante il suo operato, non si rende conto di avere molti
pregiudizi. Questi la portano spesso, ma per lo più involontariamente, a
modificare le personalità di persone deboli e fragili come Lucia. Donna
Prassede, è definita da Manzoni, persona con poche idee e anche
pericolosa, volendo ad esempio convincere Lucia a lasciar perdere Renzo perché,
dando ascolto alle chiacchiere di paese, lo credeva un delinquente; era
arriveta anche al punto di insinuare che la sfortuna che aveva accomnato la vita
della giovane ragazza era una sorta di punizione divina per aver una relazione
con Renzo. La vecchia signora aveva giudicato con una
prima occhiata Lucia; questo mette in evidenza la sua grande superficialità
e la sua falsità. L'ipocrisia e la falsità nel compiere la
carità di Donna Prassede si fanno
molto più evidenti quando afferma di essere uno strumento della
provvidenza, l'autore, successivamente, spiega che la vecchia donna assume
questo carattere perché vorrebbe che il suo "bene" le venisse riconosciuto e
ricompensato. Principio sbagliato se si fa il bene per "farsi belli" agli occhi
della gente e non per piacere personale. La signora, nonostante fosse antipatica
e falsa , secondo me era anche un po' ingenua perché non capiva che a volte,
essendo convinta di fare il bene, otteneva risultati contrari. La falsa carità esercitata da Donna Prassede
viene definita anche un modo per sapere sempre i fatti altrui e tenere "monitorato"
tutto ciò che accadeva in paese. Donna Prassede era sposata, con cinque lie,
tre delle quali erano diventate suore. Essendo una signora molto ricca
possedeva
delle case e alcuni monasteri, anche la ricchezza e
il benessere coi quali era sempre a con contatto, la portavano, a mio parere, ad assumere un comportamento di
superiorità cerando di comandate tutti in funzione del suo interesse. La
sola persona che difficilmente si faceva mettere "i piedi in testa" era suo
marito, don Ferrante. Il marito non voleva comandare come la moglie, ma non
voleva essere comandato.
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