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GUIDO PIOVENE

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(Vicenza 1907-Milano 1974)

Guido Piovene nasce in una nobile e antica famiglia che vanta nei rispettivi blasoni uomini d'arme, intellettuali e mecenati.

Trascorre una spensierata ed indimenticabile giovinezza nella sua città ove compie i primi studi, affascinato dalla poesia e dai classici. Nel 1925 la famiglia si trasferisce a Milano; quattro anni dopo Guido si laurea in Lettere. Il ricco e frizzante ambiente intellettuale milanese lo coinvolge e lo avvicina ad alcuni dei nomi più prestigiosi dell'epoca: Colorni, Borgese, Montale e Gadda. Inizia per Piovene una feconda e instancabile collaborazione con alcune riviste letterarie e culturali (Pan, Convegno, Solaria) ,vere fucine di ingegni e di impegno politico e con quotidiani come 'Il Corriere della Sera' e la 'Stampa'.
Nel 1931 pubblica il primo romanzo 'La Vedova Allegra', che presenta già quelli che diventeranno i motivi peculiari della sua narrativa: il paesaggio veneto, le psicologie complesse, i personaggi femminili tormentati. Dieci anni più tardi esce 'Lettere di una Novizia', libro che sollevò non poche perplessità nella cittadina veneta, cui idealmente Piovene lo dedica.
Piovene con acutezza ed eleganza sa leggere l'ambiguità dei comportamenti, la doppiezza intellettuale e la debolezza della coscienza, sempre alla ricerca di interiorità, nell'esercizio stilistico raffinato e pulito al tempo stesso. La frequentazione di entourage intellettuali italiani e francesi arricchisce la sua lettura del mondo e della realtà storica e contribuisce ad accrescere in lui il desiderio di creare un 'romanzo totale', dove convivono 'vicende di fantasia con il saggio, la riflessione morale, la considerazione della storia'. Nel 1953 la RAI gli affida l'incarico di redigere una serie di appunti di viaggio attraverso le regioni d'Italia: con la fedele moglie percorre la penisola e coglie note di costume e di vita, insieme con spunti per riflessioni politiche e sociali. Ne nasce il 'Viaggio in Italia', cui seguirà, quasi ideale prosecuzione, 'L'Europa semilibera', appunti del globe-trotter in Europa. Gli interessi molteplici e l'instancabile desiderio di conoscere e di stabilire un dialogo con i lettori lo spingono ad intervenire in molteplici e diverse occasioni culturali sempre con arguti e profondi apporti. Gli ultimi anni di vita li trascorre a Milano, privo dell'uso della mano destra per la malattia che l'ha colpito, ma sempre attivo e presente. Le sue spoglie vennero traslate a Vicenza e qui riposano, in quella Vicenza che lui stesso definì 'una piccola Roma, un'invenzione scenografica'.






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