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Giuseppe Verdi: Gli studi e la formazione
Antonio Barezzi fu una ura
chiave nella vita di Verdi. Aveva una drogheria e viveva con agio. Era un
appassionato di musica e in casa propria dava asilo alle prove della
Filarmonica di Busseto.
Barezzi comprese subito il talento di Verdi e lo
mandò a Milano a studiare, sostenendolo economicamente. A 18 anni Verdi
affronta l'esame in conservatorio, ma non lo supera. La commissione ritiene
che, come pianista, abbia superato di due anni il limite d'età per
l'ammissione. Verdi infatti si presentò per studiare pianoforte e non
composizione. Barezzi gli a le lezioni private, lo abbona alla Scala, gli
compra un pianoforte e provvede a tutto quello che occorre a Verdi per la sua
formazione musicale e intellettuale. Piero Angela sottolinea l'importanza del
sostegno per le persone di talento che non possono permettersi di studiare. A
questo proposito cita la fondazione
Mac Arthur, statunitense, che sguinzaglia esperti in
tutto il mondo per scoprire geni in ogni campo. A queste persone la fondazione
Mac Arthur regala soldi che gli permettono di svilupparsi come meritano.
Barezzi concede a Verdi anche la mano di sua lia
Margherita. Verdi concorre per diventare Maestro di Cappella della chiesa di
Busseto e direttore della filarmonica, ma la nomina scatena una battaglia. Il
parroco sostiene un candidato che non è Verdi, e i paesani conducono un
valoroso sciopero, rifiutandosi persino di andare a messa.
Interviene Maria Luigia di Parma, finché Verdi viene
nominato direttore della filarmonica, incarico che gli permette di dedicarsi
alla composizione.
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