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Giuseppe Verdi: Il Trovatore

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Giuseppe Verdi: Il Trovatore

'Il Trovatore', melodramma in quattro atti del 1853 (prima rappresentazione al Teatro Apollo di Roma), appartiene, con 'Rigoletto' e 'Traviata', alla famosa trilogia popolare. Nell'unità vediamo una ricostruzione storica: la sera della prima il pubblico si recò in teatro nonostante le strade fossero state allagate dallo straripamento del Tevere. Verdi scrisse al suo amico Arrivabene 'Quando andrai nelle Indie e nell'interno dell'Africa, sentirai Il trovatore'. In realtà 'Il trovatore' da lì a pochi anni fu rappresentato in tutte le principali capitali europee, e poi New-York, Buenos Aires, Havana, Alessandria d'Egitto, Bratislava, San Pietroburgo, fino a Bombay.
E' un'opera in cui regnano le tinte scure, magiche e quasi selvagge d'un mondo antico e misterioso. I musicologi sono sempre stati divisi nel giudizio, soprattutto per quanto riguarda l'azione. Il libretto di Salvatore Cammarano destò incertezze nello stesso Verdi, che all'inizio, come risulta dal loro sectiuneggio, era scontento del lavoro del poeta. Verdi era esigentissimo, e talvolta interveniva personalmente apportando modifiche. Ma dove Verdi avrà letto o sentito parlare di 'El trobador' di Antonio Garcìa Gutiérrez, tanto da volerlo mettere in musica? La curiosità intellettuale di Verdi per la narrativa e la drammaturgia era infaticabile. Si faceva arrivare da tante parti i testi più nuovi, che leggeva nella lingua originale, con tanto di vocabolario accanto.
La storia è piena di contrasti drammatici. Una zingara, la cui madre è stata fatta bruciare sul rogo dal Conte di Luna, ha taciuto la vera identità a Manrico, Il trovatore, di cui è innamorata Leonora. Manrico non sa che la zingara Azucena non è davvero sua madre. Il conte rapisce Leonora e imprigiona la zingara Azucena, che lui crede colpevole di aver gettato nel rogo il proprio fratello. In realtà Azucena, per errore, gettò tra le fiamme il proprio lio, risparmiando Manrico.
Il contrasto porterà al suicidio di Leonora, e alla morte di Manrico per mano del Conte di Luna, che solo quando è troppo tardi apprende d'aver ucciso il fratello. La zingara ha così vendicato la propria madre.







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